il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



Visualizzazione post con etichetta G8. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta G8. Mostra tutti i post

venerdì 26 luglio 2013

Perchè ritrovarci in Piazza Alimonda il 20 luglio.

...Non ci ritroviamo in piazza Alimonda a celebrare un evento luttuoso. In piazza Alimonda ci ritroviamo per testimoniare che a uno "Stato" di poliziotti infedeli al giuramento prestato, di funzionari capaci di mentire e guidare alla "macelleria messicana" uomini mascherati per garantirsi l'impunità si contrappongono giovani e meno giovani che restano fedeli a quei valori espressi nella Resistenza Antifascista e sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana.
Proprio nel momento in cui le larghe intese si sono allargate sino ad inglobare il programma eversivo del piduista Licio Gelli per stravolgere la nostra Costituzione, Piazza Alimonda diventa un presidio Antifascista e Resistente.
... e sarà opportuno che i presidi si estendano a tutto il paese in attesa della sentenza in Cassazione del piduista di Arcore e dei prossimi passaggi parlamentari della riforma Costituzionale da parte di un governo delegittimato da una legge elettorale passiva di incostituzionalità.

Loris

sabato 1 giugno 2013

Piazza Taksim, Un altro mondo è possibile


Sono passati 12 anni dalle giornate di Genova del luglio 2001 e poco di più da quelle di Puerto Alegre o Seattle. In questi anni abbiamo assistito a sgretolamenti di sistemi di protezione sociale e depredazione di territori, che da beni comuni si trasformano in risorse di profitto per pochi.
Non solo quindi aggressione all’ambiente e a quelle che sono le risorse naturali del nostro pianeta, ma veri e propri attacchi alla sfera dei diritti e della dignità delle persone.
”Un altro mondo è possibile” non era ne è un semplice slogan . Attraverso quel semplice concetto si esprimeva la progettualità della compatibilità ambientale e dello svincolo della logica del profitto sui Beni Comuni, ma soprattutto una precisa inversione di rotta rispetto ad un concetto di ridistribuzione che impedisca la concentrazione di ricchezze da parte di pochi a scapito di milioni di persone.
A queste ragioni la politica delle finanziarie e delle banche ha sempre risposto con la repressione poliziesca e il terrore.
Le recenti stragi di lavoratori in Bangladesh e le vittime in Cambogia, ci riportano a un quadro di privazione di diritti non accettabili e un richiamo ad una rivendicazione transnazionale sulle tematiche proprio del lavoro.
Per queste ragioni i seicento alberi del Gezi Park di Istambul diventano un simbolo che va ben al di la di una difesa solo ambientale da parte di migliaia di turchi che non ci stanno, nel mezzo di una crisi sempre più opprimente ad accettare quella che è un’opera solo in grado di fare girare grandi capitali a favore di chi i capitali li ha già e li utilizza per le speculazioni che hanno generato la crisi sistemica attuale.
Siamo pertanto al fianco di tutti coloro che oggi in Piazza Taksim ci ricordano che “un altro mondo è possibile”.
Loris




mercoledì 22 maggio 2013

Oggi si è spenta la Lanterna


Se devo trovare una metafora per far comprendere cos’è venuto a mancare a Genova quella della Lanterna è la più azzeccata.
Con Don Gallo se n’è andata forse l’ultima di quelle figure che hanno fatto la storia di Genova dal dopoguerra ad oggi. Il suo profondo legame con la città e la sua incessante opera a sostegno degli “ultimi” hanno fatto di lui un riferimento imprescindibile per chiunque abbia intrapreso iniziative sociali o politiche a Genova e non solo.
Lo ricordiamo nelle giornate del G8 a rivendicare l’altro mondo possibile o al gay pride a chiedere diritti per i trans. Tutti gli anni in piazza Alimonda a intonare Bella Ciao e ricordare che “Carlo è vivo e lotta insieme a noi… “. Angelicamente Anarchico, come amava definirsi.
Autentico interprete in casa nostra di quel concetto molto latino-americano della teologia della liberazione , che lo collocava sempre, senza esitazione, dalla parte di chi era “ultimo” nella nostra società, non si è mai sottratto ad essere il portavoce dei senza voce e senza diritti .
Ci mancherà la sua parola, il suo “essere” prete ed essere Cristo. Il suo essere collante tra tante e diverse componenti sociali ,politiche e religiose.
Questa sera molti senza Dio piangono un uomo di Dio.
Questa sera si è spenta la Lanterna.
Loris Viari

Genova 22 maggio 2013


giovedì 9 agosto 2012

Verità - Agnoletto , Canterini....e i Giudici - doppia intervista televisiva

Le verità, le omissioni, l'omertà di quelli che sono stati e sono pezzi dello stato. Incredibile confronto tra chi dirigeva il reparto che fece irruzione alla scuola Diaz e il portavoce del Geona Social Forum. Ristabilite pertanto alcune verità giuridiche resta aperto oggi più che mai il capitolo di chi ebbe in quel frangente le responsabilità politiche. Il fatto di avere avuto un premier come Berlusconi sicuramente non ha mai favorito quella ricerca di verità politica e rimane avvolto nell'interrogativo il ruolo di Fini come vicepremier nella cabina di regia del comando dei carabinieri. Su Genova 2001 le responsabilità sono da ricercarle però anche tra chi barattò una certa real politik tirando un colpo di spugna sulla commissione parlamentare d'inchiesta a fronte di contropartite di difficile definizione ma di devastante risultato.


mercoledì 29 febbraio 2012

'Agenti non riconoscibili? Così si sospendono le regole'



25 febbraio 2012 — pagina 3 sezione: GENOVA 

L' IMPOSSIBILITÀ di perseguire i poliziotti picchiatori del G8 perché irriconoscibili anche per i loro comandanti; la rivoluzionaria proposta di imporre degli oneri di ripristino per limitare la cementificazione della Liguria; e poi ancora le indagini per danno alla salute pubblica degli avvelenatori della terra,i risarcimenti chiesti ai comuni che non fanno la raccolta differenziata o la clamorosa stima, 34 milioni di euro, del danno provocato dalle false pensioni per l' amianto. Sono alcuni dei temi affrontati ieri nel corso della cerimonia di apertura dell' anno giudiziario della Corte dei Conti dal procuratore regionale Ermete Bogetti e dal presidente della sezione giurisdizionale Andrea Russo. G8. Bogetti, nel ricordare che la procura ha avviatoi procedimenti con cui verranno chiesti i danni materiali e d' immagine ai poliziotti condannati per le violenze durante il G8 del 2001, ha spiegato che se da un lato si attendono i giudizi definitivi della Cassazione per procedere contro gli imputati della Diaz e di Bolzaneto, dall' altro si potrebbero già istruire dei processi per quei casi che in sede civile hanno visto il Ministero dell' Interno risarcire alcuni manifestati picchiati. Ma c' è un ostacolo. Nessuno è in grado di identificare gli agenti picchiatori. Bogetti ha così ricordato la sua esperienza torinese, quando indagò nei confronti di un funzionario - assolto penalmente - che aveva guidato una carica in Valsusa contro i manifestanti contrari alla Tav. «Ricordo - ha detto il procuratore - che ho dovuto constatare che gli stessi comandanti... oltre a non essere in grado di identificare gli operatori... neppure potevano precisare se fossero appartenuti al contingente da loro comandato... se si ammette che i singoli operatori non possano essere riconoscibili... vuol dire ammettere che si possa verificare una sospensione delle regole... che non può essere tollerata in uno Stato di diritto»...Leggi tutto >>





domenica 27 novembre 2011

SENZA KYOTO NON C'E' FUTURO - ALLA VIGILIA DELLA CONFERENZA ONU SUL CLIMA IN SUDAFRICA



SENZA KYOTO NON C'E' FUTURO. 
ALLA VIGILIA DELLA 17a CONFERENZA ONU SUL CLIMA IN SUDAFRICA

FAIR, LEGAMBIENTE, ALTRECONOMIA, ARCI E CGIL:

"UN ACCORDO VINCOLANTE PER NON SUPERARE IL PUNTO DI NON RITORNO" 

Mancano pochi giorni al via della 17a Conferenza ONU delle Parti sul cambiamento climatico, che si terrà a Durban, in Sudafrica, dal 28 novembre al 9 dicembre. Un appuntamento delicato, dopo l'ultimo appuntamento di Cancun, nel dicembre 2010, dove si riuscì a rimettere in piedi un negoziato in crisi, ma a spese di un accordo concreto ed operativo sulla lotta al cambiamento climatico. Questo in un momento drammatico sia per la situazione economico finanziaria, che sta impattando pesantemente sulla vita delle persone, ma anche per l'impatto delle attività umane sul pianeta, se pensiamo che a livello globale le emissioni è aumentato nel 2010 di un +6% rispetto al 2009, superando le peggiori previsioni della comunità scientifica internazionale. Un impatto già tangibile, e che ha visto un incremento degli eventi meteorologici estremi che ha toccato la cifra di 14mila in tutto il mondo tra il 1990 ed il 2009 e che, anche nel nostro Paese, sta lasciando il segno, basti pensare alle alluvioni recenti in Liguria ed in Sicilia. Un accordo vincolante, che rilanci Kyoto aggiornato ai dati che provengono dall'IPCC, il Panel internazionale di scienziati sul clima, e che stanzi da subito le cifre necessarie per adattamento al cambiamento climatico e mitigazione delle emissioni, per evitare di superare il punto di non ritorno. E' quello che chiedono l'organizzazione dell'economia solidale Fair, Legambiente, Altreconomia, Arci e CGIL presenti a Durban per monitorare i negoziati, mobilitandosi a fianco delle reti internazionali. Altreconomia, in collaborazione con ReteClima, Equomercato, LiberoMondo, Palm e Fair, ha deciso di aprire una finestra quotidiana sui negoziati sul clima di Durban. Il blog Ri(e)voluzione (www.altreconomia.it/clima) sarà un filo diretto con la delegazione italiana a Durban con l'obiettivo di mantenere accesa l'attenzione su un vertice che dovrebbe porre le basi del cambiamento di rotta necessario.

Segui il vertice COP17 di Durban su: www.altreconomia.it/clima

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

sabato 19 novembre 2011

Abbiamo troppo poco tempo a disposizione per poterci permettere il lusso di pettinare le bambole o smacchiare i giaguari.



...Sabato 12 novembre avevo indossato la giacca e stavo per dirigermi verso Montecitorio o il Quirinale per partecipare all'evento programmato “la caduta di un premier” quando il più banale dei quesiti mi ha rovinato sia l'entusiasmo sia quello che da anni avrei considerato un bel giorno per l'Italia: chi ha mandato a casa Berlusconi?.

E' fin troppo evidente che quelli che abbiamo per anni invocato come gli anticorpi che entravano in circolo nel momento in cui qualcuno avrebbe attentato al nostro sistema democratico sono entrati in crisi, forse per eccesso di fiducia in un impianto statale fatto più di consuetudini che di atti formali e sostanziali inoppugnabili. Dal conflitto di interessi a leggi at personam e leggi at azienda.
Non è un caso che quello che è stato un meccanismo che ha retto bene sino a che c'è stata la Democrazia Cristiana, si sia inceppato nel momento in cui i democristiani per estinzione del proprio partito si sono, insieme ai socialisti, spalmati tra i due partiti di riferimento all'interno dei due poli.
Non è un caso che il meccanismo può riprendere a funzionare nel momento in cui archiviata la seconda repubblica il governo Catto-Bancario del prof. Monti ha nel suo DNA la mappatura proprio della Democrazia Cristiana degli anni del benessere, del boom economico, della società dei consumi, ma non le risorse per uguagliarla.

Che il PD di Bersani sia troppo interessato all'accredito nei salotti bene della finanza internazionale a scapito dei soggetti più deboli non è una novità. La rincorsa alle banche finì nella burla dei ragazzini scoperti con le mani nella marmellata, e la scelta aclassista ha radici decisamente più lontane, legate alla stesse sorti dell'allora PCI.
Il rifiuto o di un governo “politico” o di larghe intese o di unità nazionale o di elezioni anticipate, è solo il sinonimo della volontà di non disturbare i grandi vecchi e le organizzazioni mondiali capaci di movimentare ingenti capitali in titoli e in liquidità, veri strumenti di ricatto politico sociale nei confronti di paesi sovrani.

Viene a mancare il fiato pure alla sinistra extraparlamentare, chi ha per troppo tempo tubato con alleanze imbarazzanti ma assolutamente organiche ad una spartizione di un po di seggiole (o sgabelli) in un ipotetico governo di pseudo centro-sinistra, ed oggi si trova in debito d'ossigeno e fuori gioco, vista l'indisponibilità da parte del PD stesso a percorrere strade diverse (e non necessariamente l'uscita dalla UE del nostro paese) per riconquistare autonomia politica e una politica indirizzata su tutto alla tutela di tutti quei soggetti definiti non a caso “più deboli”

Da parte della sinistra definita “radicale” la perenne ricerca di unificazione impossibile di soggetti insufficenti e inadeguati, e la mancanza di unificazione su un progetto comune di società legata alle trasformazioni politiche e sociali globalizzate.

...Mi sono tolto la giacca, resta troppo poco tempo per poterci permettere il lusso di pettinare le bambole o smacchiare i giaguari.

Non è nell'attuale Parlamento che si può costruire una alternativa alla società delle banche e della finanza. Da Seattle a Puerto Alegre, a Genova, oltre dieci anni di indicazioni sulla possibilità di società diverse e sostenibili. Non è il sofismo se superata o meno questa sinistra, è in quell'ambito e in quell'humus culturale che matura comunque questo dibattito, che può e deve trasformarsi in progetto sociale.

Loris




Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

venerdì 4 novembre 2011

se il g20 non va in paradiso


Autore: Alberto Zoratti
fonte: Altreconomia

Arrivare al Principato di Monaco non è mai stato così complicato. Dalla strada vista mare che porta dal micropaese di Cap d'Ail ad uno dei paradisi fiscali più cinematografici del mondo il 3 novembre il passaggio era off limits, ma non per i milioni di euro che convergono verso l'anonimato ed i privilegi di Montecarlo, ma per gli oltre 500 manifestanti che in mattinata hanno provato ad avvicinarsi ai confini virtuali della città stato monegasca.
Un gruppo di clown ed un sound system con un pallone gigante precedevano una manifestazione che sottolineava come sia necessario tassare le transazioni finanziarie, un dejà vu dei primi public forum del secolo quando si cominciava a parlare di Tobin tax facendo sorridere frotte di presuntuosi economisti.
Dieci anni dopo ed una crisi mondiale sulla testa hanno spento quei sorrisi, ma la questione rimane aperta soprattutto nel momento in cui gli effetti della finanziarizzazione dell'economia hanno metastatizzato ogni angolo del vivente. Un sistema così onnivoro, come ogni animale selvatico non ha solo bisogno di crescere e di andare a caccia di opportunità, ma anche di nascondersi. Ed è quello che succede negli oltre 40 Paesi (dato Ocse, il Financial Stability Board parla di oltre 60) che hanno scelto di diventare rifugio per la finanza impazzita. Parliamo di oltre 11 mila miliardi di dollari nascosti al fisco e custoditi da prestanome e società fantasma, una cifra che corrisponde ad un quinto del Prodotto interno lordo mondiale e al doppio della cifra stanziata in questi anni per affrontare l'attuale crisi economica.
Quando parliamo di finanza offshore non stiamo però parlando solamente di Paesi esotici, ma zone franche all'interno del sistema finanziario globale, come la city di Londra o il centro finanziario di New York, o ancora la conosciutissima Svizzera e il minuscolo principato di Monaco.
Con alcune di queste, vedi la Svizzera, si stanno imbastendo accordi bilaterali per risolvere una situazione insostenibile. Ma per alcuni di questi, vedi l'Italia, il problema dell'anonimato rimarrà probabilmente intonso. Ma la questione più scandalosa rimane la lista nera dei tax heavens, rimasta praticamente vuota. Paesi come le British Virgin Islands, le Isole Cayman, Gibilterra e il Lichtenstein sono stati addirittura promossi perchè collaborativi. Ma la totale inconsistenza di un G20 che solo che due anni fa aveva dichiarato guerra alla finanza off shore di tutto il mondo dimostra l'inutilità di questi vertici. E tutto questo mentre gli scandali continuano, l'ultimo in ordine di tempo sono le dimissioni di Tsuyoshi Kikukawa dalla presidenza dell'Olympus, la nota multinazionale leader in dispositivi medici e fotografici in seguito all'accusa di aver dirottato fondi in paradisi fiscali per evadere le tasse. E mentre i Paesi, e l'ecosistema, hanno bisogno di centinaia di miliardi di dollari per rimettersi in piedi.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

domenica 2 ottobre 2011

Lettera BCE - Noi la respingiamo al mittente



Cliccando sulla busta si può leggere il testo che la BCE ha inviato a Berlusconi il 5 agosto dettando al governucolo da lui guidato le linee per le manovre che si sono succedute.
Non mi risulta che gli italiani nel momento che sono stati chiamati a votare abbiano messo la croce sul partito delle banche, e ancor di meno che ci sia la disponibilità a pagare i debiti provocati dalle speculazioni finanziarie delle piccole e grandi banche. I debiti provocati dall' evasione fiscale e dal sistema di corruzione diffusa.

Per queste ragioni NOI la lettera la rimandiamo al mittente !!!!

Loris



Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

sabato 1 ottobre 2011

Documento finale dell’assemblea svoltasi il 1° ottobre al teatro Ambra Jovinelli di Roma


Documento finale
dell’assemblea svoltasi il 1° ottobre
al teatro Ambra Jovinelli di Roma
approvato all’unanimità (meno 2 astenuti e 2 contrari) dalle/dai 700 partecipanti all’assemblea nazionale delle/dei firmatari dell’appello “Dobbiamo fermarli.
Noi partecipanti all’assemblea del 1° ottobre a Roma: “Noi il debito non lo paghiamo. Dobbiamo fermarli” ci assumiamo l’impegno di costruire un percorso comune.
Tale percorso ha lo scopo di affermare nel nostro paese uno spazio politico pubblico, che oggi viene negato dalla sostanziale convergenza, sia del governo sia delle principali forze di opposizione, nell’accettare i diktat della Banca Europea, del Fondo Monetario Internazionale, della Confindustria e della speculazione finanziaria. Vogliamo costruire uno spazio politico pubblico, che rifiuti le politiche e gli accordi di concertazione e patto sociale, che distruggono i diritti sociali e del lavoro. Vogliamo costruire uno spazio politico pubblico nel quale si riconoscono tutte e tutti coloro che non vogliono più pagare i costi di una crisi provocata e gestita dai ricchi e dal grande capitale finanziario e vogliono invece rivendicare sicurezza, futuro, diritti, reddito, lavoro, uguaglianza e democrazia.
Vogliamo partire dai cinque punti attorno ai quali è stata convocata questa assemblea
1. Non pagare il debito, far pagare i ricchi e gli evasori fiscali, nazionalizzare le banche
2. No alle spese militari e cessazione di ogni missione di guerra, no alla corruzione e ai privilegi di casta
3. Giustizia per il mondo del lavoro. Basta con la precarietà. Siamo contro l’accordo del 28 giugno e l’articolo 8 della manovra finanziaria.
4. Per l’ambiente, i beni comuni, lo stato sociale. Per il diritto allo studio nella scuola pubblica.
5. Una rivoluzione per la democrazia. Uguale libertà per le donne. Parità di diritti per i migranti. Nessun limite alla libertà della rete. Il vincolo europeo deve essere sottoposto al nostro voto.
Ci impegniamo a portare i temi affrontati in questa assemblea diffusamente in tutto il territorio nazionale, costruendo un movimento radicato e partecipato. Così pure vogliamo approfondire i singoli punti della piattaforma con apposite iniziative e con la costruzione di comitati locali aperti alle firmatarie e ai firmatari e a chi condivide il nostro appello. Intendiamo organizzare una petizione di massa sul diritto a votare sul vincolo europeo.
Nel mese di dicembre, a conclusione di questo percorso a cui siamo tutti impegnati a dare il massimo di diffusione e partecipazione, verrà convocata una nuova assemblea nazionale, che raccoglierà tutti i risultati e le proposte del percorso e che definirà la piattaforma, le modalità di continuità dell’iniziativa, le mobilitazioni e anche eventuali proposte di mobilitazione e di lotta.
Intendiamo costruire un fronte comune di tutte e tutti coloro che oggi rifiutano sia le politiche del governo Berlusconi, sia i diktat del governo unico delle banche. Diciamo no al vincolo europeo che uccide la nostra democrazia. Chi non è disposto a rinviare al mittente la lettera della Banca Europea non sta con noi. Questo fronte comune non ha scopo elettorale, ma vuole intervenire in maniera indipendente nella vita sociale e politica del paese, per rivendicare una reale alternativa alle politiche del liberismo e del capitalismo finanziario. Questo fronte comune vuole favorire tutte le iniziative di mobilitazione, di lotta, di autorganizzazione che contrastano le politiche economiche liberiste. Questo percorso si inserisce nel contesto dei movimenti che, in diversi paesi europei e con differenti modalità e percorsi, contestano le politiche di austerità e la legittimità del pagamento debito a banche e imprese.
Su queste basi i partecipanti all’assemblea saranno presenti attivamente anche alla grande manifestazione del 15 ottobre a Roma sotto lo striscione “Noi il debito non lo paghiamo”.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Noi il debito non lo paghiamo

ASSEMBLEA PUBBLICA ALL' AMBRA JOVINELLI DI ROMA

gli interventi singoli sono caricati sul seguente canale di Libera Tv

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

mercoledì 28 settembre 2011

15 OTTOBRE - GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE





APPELLO

IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE

“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta, l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”
Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.
Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.
Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.
Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.
Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.
Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.
Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.
Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte


PER LA NOSTRA DIGNITÀ E PER CAMBIARE DAVVERO

COORDINAMENTO 15 OTTOBRE

Fanno parte del Coordinamento 15 ottobre:
A Sud, Action, Altramente, Arci, Atenei in Rivolta, Attac Italia, CIB – Unicobas, Comitato 1° ottobre, Confederazione COBAS, Controlacrisi.org, CPU – Coord. Precari dell’Università, CUB – Confederazione Unitaria di Base, ESC, Fair Watch, Fed. Anarchica Italiana – Roma, Federazione della Sinistra, FGCI – Federazione Giovanile Comunisti Italiani, FIOM, Flare, Forum Diritti Lavoro, Giovani Comunisti, Gruppo Abele, Laboratorio Politico “Alternativa”, Legambiente, Liberazione, LINK – Coordinamento Universitario, Osservatorio Europa, Partito Comunista dei Lavoratori, P. CARC, PDCI, Popolo Viola, PRC, Radio Vostok, R@P - Rete per l’Autorganizzazione Popolare , Rete@a Sinistra, Rete 28 Aprile – CGIL, Rete dei Comunisti, Rete della Conoscenza, Rete Salernitana per il 15 ottobre, Rete Viola, RIBALTA – Alternativa Ribelle, Sinistra Critica, Sinistra Euromediterranea, Snater, Terra del Fuoco, Tilt, UDS – Unione degli Studenti, Un ponte per, Unicommon, Uniti per l’Alternativa, USB


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

CAMBIAMO L'EUROPA, CAMBIAMO L'ITALIA PEOPLE OF EUROPE, RISE UP!

COORDINAMENTO 15 OTTOBRE


COORDINAMENTO 15 OTTOBRE
http://15ottobre.wordpress.com



CAMBIAMO L'EUROPA, CAMBIAMO L'ITALIA
PEOPLE OF EUROPE, RISE UP

* * *
MANIFESTAZIONE NAZIONALE 
sabato 15 ottobre ROMA - ore 14


La giornata del 15 ottobre vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo, contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia compiuta, con le politiche anticrisi, a difesa dei profitti e della speculazione finanziaria. Le persone non sono un debito.

Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno dato vita al Coordinamento 15 ottobre . Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo continua ad avvicinare. Vogliamo un’altra economia, un’altra società e una democrazia vera.

Il Coordinamento 15 ottobre si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni. 

Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.

Ci impegniamo insieme a costruire una manifestazione partecipata, pacifica, inclusiva, plurale e di massa, il cui obiettivo è raccogliere e dare massimo spazio alla opposizione popolare, alle lotte e alle pratiche alternative diffuse nel nostro paese.

La manifestazione partirà alle ore 14.00 da Piazza della Repubblica e arriverà a Piazza San Giovanni.

Sarà una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, come si sta realizzando in tutta Europa e nel Mediterraneo, che è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro continente.
Invitiamo i cittadini e le cittadine, nativi e migranti, le lavoratrici e i lavoratori, i soggetti organizzati, i gruppi, le reti formali e informali a partecipare attivamente al 15 ottobre, a coinvolgere le proprie comunità, a organizzare la partecipazione al corteo di Roma.

Il Coordinamento 15 ottobre invita a costruire in tutto il territorio la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale "UNITED FOR GLOBAL CHANGE" e a convergere nella giornata nazionale di mobilitazione a Roma.



MANIFESTAZIONE NAZIONALE 
sabato 15 ottobre
Partenza ore 14 - Piazza della Repubblica
ROMA



A Sud, Action, Altramente, Arci, Atenei in Rivolta, Attac Italia, CIB - Unicobas, Comitato 1° ottobre, Confederazione COBAS, Controlacrisi.org, CPU - Coord. Precari dell'Università, CUB - Confederazione Unitaria di Base, ESC, Fair Watch, Fed. Anarchica Italiana - Roma, Federazione della Sinistra, FGCI - Federazione Giovanile Comunisti Italiani, FIOM, Flare,  Forum Diritti Lavoro, Giovani Comunisti, Gruppo Abele, Laboratorio Politico "Alternativa", Legambiente, Liberazione, LINK - Coordinamento Universitario, Osservatorio Europa, Partito Comunista dei Lavoratori, P. CARC, PDCI, Popolo Viola, PRC, Radio Vostok, R@P - Rete per l'Autorganizzazione Popolare, Rete 28 Aprile - CGIL, Rete dei Comunisti, Rete della Conoscenza, Rete Salernitana per il 15 ottobre, Rete Viola, RIBALTA - Alternativa Ribelle, Sinistra Critica, Snater, Terra del Fuoco, Tilt, UDS - Unione degli Studenti, Un ponte per, Unicommon, Uniti per l'Alternativa, USB


Per aderire alla mobilitazione
adesioni15ottobre@gmail.com



Leggi l'Appello Unitario del Coordinamento 15 ottobre


UFFICI STAMPA

Andreina Albano
albano@arci.it
348.3419402

Marica Di Pierri
maricadipierri@asud.net
348.6861204

Rossella Lamina
ufficiostampa@usb.it
347.4212769

Anna D'Ascenzio
dascenzio.anna@gmail.com
349.4634405

Alex Miozzi
ufficiostampa@cub.it
346.6326088



http://15ottobre.wordpress.com






venerdì 23 settembre 2011

DECISIONI DEL COORDINAMENTO NAZIONALE 15 OTTOBRE RIUNITOSI IL 21 SETTEMBRE A ROMA


VERSO IL 15 OTTOBRE
GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
Decisioni prese nella riunione del Coordinamento 15 ottobre nella riunione del 21 settembre
Prossima riunione a Roma martedì 27 settembre in via dei Monti di Pietralata 16
  • 10.30-13.30 riunione dei due gruppi di lavoro: comunicazione e corteo
  • 14.00-17.00 riunione del Coordinamento
La riunione di martedì prossimo approverà in via definitiva il comunicato che trovate qui di seguito e in allegato. Il testo è discusso nella riunione di oggi. Verrà approvato dopo aver sciolto due nodi (sul titolo/slogan della manifestazione e sull’arrivo del corteo) su cui per arrivare a un consenso pieno si è deciso di prendere qualche giorno di tempo.
Si è deciso di dare vita a due gruppi di lavoro del Coordinamento:
1)     Comunicazione: nella sua prima riunione il gruppo farà una proposta da approvare nel Coordinamento in merito alle cose relative alla comunicazione che dovranno essere trattate unitariamente e alla metodologia per farlo. Nella riunione sono stati enunciati i seguenti ambiti di possibile lavoro: mailing list e mail dedicata del Coordinamento, blog, uso dei social network e comunicazione virale per le comunicazioni unitarie del Coordinamento. C’è una discussione in merito all’utilità di avere un ufficio stampa unitario del Coordinamento. Questa sarà una manifestazione-convergenza, a ciò bisogna adeguare in modo innovativo le forme della comunicazione.
2)     Manifestazione: il gruppo si occuperà dei contatti con la Questura, delle possibili facilitazioni per i viaggi verso Roma, e preparerà la discussione nel Coordinamento in merito alle modalità del corteo, al suo arrivo, alla gestione unitaria della piazza di arrivo sulla base della discussione avvenuta nella riunione del 21 settembre. Poiché la ragione del Coordinamento è preparare la manifestazione-convergenza, è evidente che le scelte sul corteo, dal momento di partenza fino all’arrivo, dovranno essere consensuali e condivise, con trasparenza e responsabilità, fra gli aderenti al Coordinamento.

Ecco il comunicato discusso oggi e che sarà sottoposto all’approvazione nella riunione di martedì:
PEOPLE OF EUROPE, RISE UP
Cambiare l’Italia, cambiare l’Europa
Il Coordinamento 15 ottobre invita a costruire in tutto il territorio la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale “United for global change” e a convergere nella manifestazione nazionale di Roma.

La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo, contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia compiuta, con le politiche anticrisi, a difesa dei profitti e della speculazione finanziaria.

Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone. Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo continua ad avvicinare. Vogliamo un’altra economia, un’altra società e una democrazia vera.

Il Coordinamento 15 ottobre si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni.

Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.

Ci impegniamo insieme a costruire una manifestazione partecipata, pacifica, inclusiva, plurale e di massa, il cui obiettivo è raccogliere e dare massimo spazio alla opposizione popolare, alle lotte e alle pratiche alternative diffuse nel nostro paese.
La manifestazione partirà alle ore 14.00 da Piazza Esedra e arriverà a Piazza San Giovanni.
Sarà una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, come si sta realizzando in tutta Europa e nel Mediterraneo, che è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro continente.
Invitiamo i cittadini e le cittadine, nativi e migranti, i soggetti organizzati, i gruppi, le reti formali e informali a partecipare attivamente al 15 ottobre, a coinvolgere le proprie comunità, a organizzare la partecipazione al corteo di Roma.
Coordinamento 15 ottobre

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok . Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

lunedì 5 settembre 2011

RETE ITALIANA DEL FORUM SOCIALE MONDIALE - lettera aperta


RETE ITALIANA DEL FORUM SOCIALE MONDIALE
PRIMA RIUNIONE A ROMA, 4 SETTEMBRE 2011:


LETTERA APERTA SUL 15 OTTOBRE 


GIORNATA DI MOBILITAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE


e gli altri impegni dell’agenda



LETTERA APERTA:
15 OTTOBRE – GIORNATA DI MOBILITAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE


Gli indignad@s spagnoli invitano a scendere in piazza, diversi/e e insieme, per dare vita a una grande manifestazione europea e internazionale il 15 ottobre. Nel nostro continente, come in altre aree del mondo, nel Mediterraneo e anche nel nostro paese, tanti e tante stanno raccogliendo e rilanciando il loro appello perché, nella tremenda crisi in cui siamo, nessuno può salvarsi da solo. 
Non è tollerabile la distruzione sociale e democratica che ci viene imposta con il ricatto del debito, a livello europeo e nazionale, da istituzioni subalterne alle banche, alla finanza, alle multinazionali, a pochi gruppi di privilegiati. Abbiamo bisogno di rafforzare le alleanze, la capacità della cittadinanza europea di opporsi e di conquistare una vera alternativa. 
In Italia bisogna fermare Governo e Confindustria, questa manovra e i suoi effetti devastanti. Ancora una volta e sempre di più, mantiene intatte rendite e privilegi e aggrava l’impoverimento della maggioranza della popolazione. 
Bisogna impedire le ulteriori privatizzazioni che negano la volontà popolare espressa con i referendum, lo smantellamento della Costituzione e la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. Bisogna opporsi alla cancellazione dei diritti e delle garanzie sociali, alla precarizzazione del lavoro e della vita delle persone. Bisogna respingere l’aggressione alle rappresentanze sindacali e ai diritti del lavoro, la cancellazione del contratto nazionale e dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Bisogna fermare la distruzione di beni comuni, di ambiente e territorio, di relazioni sociali, di cultura e istruzione. Bisogna contrastare il razzismo, fermare le guerre, le spese militari e la militarizzazione.
Non intendiamo lasciare il nostro futuro nelle mani di una classe politica privilegiata e schiava dei mercati finanziari. Dobbiamo riconquistare il nostro potere di cittadinanza, una democrazia reale in cui donne e uomini, comunità, lavoratrici e lavoratori abbiano il diritto di decidere liberamente sulle scelte che riguardano tutte e tutti. Le alternative esistono e vanno conquistate, insieme. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.



La Rete Italiana del FSM, al termine del suo primo incontro a Roma il 4 settembre, propone a tutte le organizzazioni, le reti, le alleanze, i gruppi e le persone interessate di verificare la possibilità di una grande convergenza unitaria nella giornata europea e internazionale di mobilitazione del 15 ottobre e di costruire insieme un “Comitato Unitario 15 ottobre”.
Propone quindi a tutti e a tutte di incontrarsi martedì 13 settembre alle ore  11.00 in Via dei Monti di Pietralata 16 a Roma.

GLI ALTRI IMPEGNI DELL’AGENDA
LA COSTRUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE

La Rete Italiana del FSM si impegna a lavorare nei prossimi mesi in modo aperto, inclusivo, orizzontale e partecipativo per facilitare la più larga comunicazione e connessione fra la dimensione internazionale dei movimenti altermondialisti e antiliberisti e la dimensione locale, territoriale e nazionale delle lotte di resistenza e della costruzione di alternative.
Nella prossima riunione si discuteranno le modalità e gli strumenti per rendere possibile e accessibile questo impegno al coordinamento, alla comunicazione e al coinvolgimento. 


PROSSIMO INCONTRO DOMENICA 16 OTTOBRE


Il prossimo incontro, a cui sono invitati tutte le organizzazioni e le reti interessate, si terrà 16 ottobre a Roma.


LA PARTECIPAZIONE ALLA MOBILITAZIONE IN FRANCIA DURANTE IL G20 DI CANNES


Nella riunione di ottobre si definiranno gli ultimi dettagli in merito alla partecipazione italiana all’Alter Forum e alle iniziative europee previste a Nizza dall’1 al 4 novembre, quando a Cannes si riunirà il G20, con l’obiettivo di contrapporre le alternative sociali e democratiche alle ricette liberiste.
Di qui alla prossima riunione, un gruppo di lavoro della Rete si occuperà della relazione con gli organizzatori francesi, della informazione in Italia, della partecipazione collettiva alla discussione e alla mobilitazione di novembre.

A GENNAIO IN ITALIA IL SEMINARIO SULLA RICOSTRUZIONE DEL FORUM SOCIALE EUROPEO

Nella riunione del 16 di ottobre si definirà compiutamente l’invito a tutte le organizzazioni e le reti europee per il seminario per discutere le possibilità e le condizioni di un rilancio del Forum Sociale Europeo, che abbiamo accettato di organizzare in Italia su invito del Consiglio Internazionale del FSM. Un largo e rinnovato spazio pubblico europeo delle resistenze e delle alternative, capace di connettere l’esistente e di favorire il rafforzamento di lotte e campagne comuni, in questo periodo è una necessità assoluta. 

Per iniziare a preparare le condizioni logistico-organizzative del seminario, che si prevede di tenere a gennaio a Milano, la Rete ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc. In preparazione dell’incontro europeo di gennaio, la Rete si propone di tenere un seminario interno di approfondimento sull’Europa. 

MAGHREB-MASHREK: INCONTRO SUL SOSTEGNO ALLE RIVOLUZIONI, CONTRO LA REPRESSIONE, LE GUERRE E LE OCCUPAZIONI

Le organizzazioni maggiormente attive su questi temi (repressione in Siria, guerra in Libia, occupazione in Palestina, sostegno alle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto...) hanno preso l’impegno di convocare nelle prossime settimane una riunione unitaria per fare il punto delle diverse iniziative in corso, e per definire possibili iniziative comuni.

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI DEI PROSSIMI MESI

La mobilitazione sul clima a Durban in occasione della COP sul clima fra fine novembre e dicembre, quella in occasione della ministeriale WTO a Ginevra dopo Durban, la giornata di azione globale dei migranti il 18 dicembre, il Forum Mondiale Alternativo dell’Acqua a Marsiglia nel marzo 2012, la realizzazione in Italia nel 2012 del Forum Euro-Maghreb-Mashrek, la grande mobilitazione a Rio de Janeiro in occasione del vertice Onu Rio +20 sullo sviluppo sostenibile, la preparazione del primo Forum Sociale Mondiale che si realizzerà nel 2013 nella regione Mediterranea (in Tunisia o in Egitto).

A questi appuntamenti comuni promossi nell’ambito del FSM, nel prossimo anno si accompagneranno molte altre iniziative specifiche di reti e coalizioni internazionali e europee, fra cui ad esempio la creazione della rete europea per l’acqua bene comune e le Iniziative dei Cittadini Europei (con la raccolta di un milione di firme) per il basic income, la cittadinanza di residenza, l’acqua pubblica.

UTILITA’ DI UNA RETE UNITARIA

L’impegno della Rete Italiana del FSM è di facilitare la possibilità di coinvolgimento su queste iniziative per tutti i soggetti sociali attivi, sul territorio e a livello nazionale, secondo i propri interessi e disponibilità, nonché di costruire insieme gli appuntamenti e le campagne comuni.

Le dimensioni internazionale, europea, nazionale e territoriale sono strettamente connesse. Il grandissimo numero di organizzazioni e reti italiane che si riconoscono nel FSM può fare della Rete una sede davvero unitaria di discussione, che potrà essere utile per affrontare, se e quando verrà ritenuto opportuno, iniziative e temi legati alla dimensione nazionale.

Seguiranno a breve comunicazioni dei referenti dei gruppi di lavoro con le indicazioni utili per gli interessati a farne parte. In attesa di definire strumenti di comunicazione ad hoc, continueremo ancora a utilizzare la lista Coordita e l’indirizzario del Coordinamento2aprile, oltre che l’indirizzario dei circa sessanta partecipanti alla riunione del 4 settembre, con la preghiera a tutti e a tutte di inoltrare le informazioni ad altre organizzazioni, reti e gruppi interessati.

BEGIN

Share |

Lettori fissi

networkedblogs

DISCLAIMER


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.