I «Neet» hanno meno di 24 anni, non studiano e non lavorano, vivono
sulle spalle dei genitori senza alcuna prospettiva. Non studiano, non lavorano: davanti a loro
vedono soltanto il vuoto. In Alto Adige sono 5.100 i cosiddetti “Neet”
(acronimo inglese di youth not in employment, education or training), pari all’
8,8% dei giovani tra i 15 e i 24 anni; percentuale che sale al 10,2% se si
amplia la fascia dell’età fino ai 29 anni. Magra consolazione: si tratta di
percentuali nettamente inferiori rispetto alla media europea, pari a quasi un
terzo del valore registrato in Italia, ma leggermente superiori al valore
registrato in Austria. L’identikit che ne esce, è quello di ragazzi sicuri di
sé, che praticano attività sportiva e accedono quotidianamente ad internet ,
principale fonte di informazioni anche per quanto riguarda la sessualità ; ma
sono sempre meno interessati alla politica, in particolare a quella locale;
mettono al primo posto degli obiettivi da raggiungere la felicità. Nella lista
dei desideri ci sono poi “famiglia e figli”, al quale si aggiungono l’esigenza
di trovare “un posto di lavoro sicuro”. Meno importante, a quanto pare, “avere
tanti soldi” e “avere successo e potere” .Vivono in genere in famiglie composte
da quattro persone e solo un terzo dei venticinquenni è già fuori casa. I
rapporti con i genitori viene giudicato positivamente dalla maggior parte degli
intervistati, soprattutto il rapporto con la madre. Incontrano gli amici più
volentieri a casa , ma anche nei locali pubblici
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14.10.17
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