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24.3.12

Chieti , Art.18 = licenziamenti facili?

Sono passati 10 anni dall'ultimo tentativo di abolizione dell'articolo 18 e oggi il governo tecnico prova a modificarlo radicalmente. La Cgil ora come allora chiama i lavoratori alla mobilitazione nazionale in difesa dell'articolo 18 e contro parte della riforma del mercato del lavoro. Il sindacato diretto dalla Camusso ha già annunciato uno sciopero generale di 8 ore, in data da definirsi, più altre giornate di astensione dal lavoro che saranno utilizzate nel prossimo periodo per sostenere la battaglia contro le modifiche alla normativa sul lavoro indicate come "il via ai licenziamenti facili". E alle proteste in corso in questi giorni, aderiscono anche - a livello territoriale - appartenenti alle altre sigle sindacali. Nel 2002, la Cgil portò in piazza al Circo Massimo (secondo il sindacato), tre milioni di persone contro le ipotesi di modifica dell'articolo 18 paventate dal governo Berlusconi con l'allora ministro del Lavoro Maroni. Oggi ci riprovano i tecnici dell'esecutivo Monti, Elsa Fornero l'ariete. E il mondo del lavoro risponde all'invito del sindacato di Corso Italia, da Nord a Sud, incrociando le braccia nei cantieri, nelle fabbriche, negli stabilimenti, accompagnando la protesta con picchetti e presidi, bloccando la viabilità, distribuendo volantini. Nel mirino, soprattutto l'eliminazione della possibilità di reintegro del lavoratore licenziato per ragioni economiche.
enio

21.2.12

Chieti - I sindacati difendono i ladri e i fannulloni ?


La leader di Confindustria, Marcegaglia oggi al convegno di Federmeccanica ha tuonato: «Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro. Noi abbiamo detto che l'art.18 deve rimanere per atti discriminatori ma vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro». Lei solitamente nelle sue fabbrichette, quelle che le ha lasciato suo padre, fino a qualche tempo fà li licenziava i cinquantenni per assumere precari, molto più convenienti da un punto di vista fiscale e magare anche più ricattabili. I cinquantenni messi in mezzo a una strada o in cassa integrazione (la Fornero la vuole eliminare: costa troppo!) speciale aspettano di ritrovare un lavoro, magari come quelli che a Milano sono costretti da mesi a vivere sopra un traliccio, al freddo e al gelo da dicembre, senza che nessuno ne parli, telegiornali, giornali o politici.Gente che oggi, avendo perso la possibilità di lavorare non ha più un futuro. Ne ha parlato, tempo fa, Santoro e poi Celentano,nell'esternazione all'ultimo festival di Sanremo, finch'è gle lo hanno permesso, poi l'oblio: è più importante la contrattazione col governo, magare per legalizzare queste situazioni con un indolore licenziamento e che caxxo: ci vuole tanto a capirlo?. L'attacco di Marcegaglia, la leader degli industriali ha sottolineato come anche gli industriali La leader di Confindustria, Marcegaglia oggi al convegno di Federmeccanica ha tuonato: «Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro. Noi abbiamo detto che l'art.18 deve rimanere per atti discriminatori ma vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro».Lei solitamente nelle sue fabbrichette fino a qualche tempo fà li licenziava i cinquantenni per assumere precari, molto più convenienti da un punto di vista fiscale e magare anche più ricattabili. I cinquantenni messi in mezzo a una strada o in cassa integrazione (la Fornero la vuole eliminare: costa troppo) speciale aspettano di ritrovare un lavoro, magari come quelli che a Milano sono costretti da mesi a vivere sopra un traliccio al freddo e al gelo da dicembre, senza che nessuno ne parli, telegiornali, giornali o politici.Gente che oggi, avendo perso la possibilità di lavorare non sa più qual'è il loro futuro.Ne ha parlato Santoro e Celentano nell'ultimo festival di Sanremo, finch'è gle lo hanno permesso, poi lìobòio. L'attacco di Marcegaglia, la leader degli industriali ha sottolineato come anche gli industriali (i padroni) vogliono una revisione della «flessibilità cattiva» in entrata, ossia «siamo consapevoli che ci sono stati degli abusi e questi vanno combattuti». Ma d'altra parte «vogliamo rivedere anche la flessibilità cattiva in uscita». Io prevedo tempi bui per i lavoratori italiani e in questi tempi di recessione con molti, ma molti licenziamenti. La Cgl dal canto suo si difende come può a parole su Twitter stavolta : «Dire, come fa Marcegaglia, di volere un sindacato che non protegga assenteisti cronici, ladri e chi non fa il proprio lavoro è davvero troppo, queste sono affermazioni non vere che offendono il ruolo del sindacato confederale». Siamo ai capponi nelle mani di Renzo? Che si azzuffano prima di finire nella pentola?Ce lo stanno mettendo in quel posto, senza a dovuta vaselina, brandendo lo spauracchio della Grecia, mentre i partiti, quelli che noi abbiamo votato, stanno a guardare, senza rinunciare a un euro di stipendio.


enio

2.2.12

Chieti - Monti, i giovani e il posto fisso


Giovani sempre più scoraggiati nella ricerca di un lavoro. Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia del lavoro, infatti, tra aprile e giugno 2011 il numero di coloro che non avevano alcuna volontà di cercare lavoro è aumentato. Poco consola il fatto che il tasso di disoccupazione sia calato nello stesso periodo, visto che lo stesso ha fatto anche quello di attività, ovvero di partecipazione al mercato del lavoro dei giovani. Tale combinazione di dati,  fa intuire che si è acuito un fenomeno di scoraggiamento dei giovani rispetto alla ricerca di un posto di lavoro. A contribuire a questo meccanismo non c'è solamente il lato della domanda di lavoro dei ragazzi. Anche le imprese, come dimostrano i dati sulle assunzioni, sembrano essere più propense ad incrementare i propri organici attraverso persone più esperte.Quindi la riunione di oggi del Ministro del Lavoro con le parti sociali cercherà di risolvere questo maledetto problema che ormai si trascina da anni. Io ho dei forti dubbi che si riesca a risolvere tutto in una quindicina di giorni, viste le premesse della Fornero : "..la riforma si farà con o senza l'accordo con i sindacati.." o dopo le parole dette a Matrix da un Premier un pò "fumato", forse per effetto della discesa dello Spread a quota 300 : "I giovani devono abituarsi all'idea di non avere più il posto fisso a vita: anche perchè è bello cambiare e accettare delle nuove sfide. Abbandoniamo le rigidità del passato che rischiano di imbrigliare e penalizzare proprio chi entra nel mercato del lavoro". " Non è un tabù. L'articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia". Con queste premesse c'è il rischio che le parti non stiano sedute al tavolo neanche un giorno a discutere... ma io sono un pessimista.

enio

19.12.11

Ci risiamo: lo Spread a 500

Cambiati i musicisti la musica torna ad essere sempre la stessa, i Mercati non si fidano neanche di Monti. In volata sopra quota 500: il differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, il cosiddetto spread tra Btp e Bund, torna ad allargarsi in avvio di settimana a 520 punti, dai 470 di venerdì, dopo la decisione dell'agenzia di rating Fitch di mettere sotto osservazione sei Paesi, compresa l'Italia, e di abbassare da stabile a negativo l' «outlook», la prospettiva, della Francia che per ora conserva la tripla «A». Torna sopra il 7% anche il rendimento del BTP decennale. Monti Kaput! 'Il governo tecnico? Un ribaltone voluto da Napolitano''. Cosi' il senatore della Lega Nord Roberto Castelli a Tgcom24. '' La vera notizia è che i mercati stamattina lo spread è salito sopra quota 500. L'ultima volta che e' successo tutti ci hanno detto che il vecchio governo doveva andare via perchè Berlusconi stava rovinando l'Italia''. E' un caos. Ieri mentre il premier era al lavoro su privatizzazioni e riforma del mercato del lavoro, Berlusconi, in privato, ai suoi seguaci diceva di prepararsi alla campagna elettorale imminente, Bersani invece smentiva di avere in vista il voto a breve. Non ci si capisce più niente, sembra che sia già finita la luna di miele di Monti con i  due partiti di maggioranza. La Lega promette che «non darà tregua al governo» e il sindacato richiama la Fornero  invitandola a convocare un tavolo di contrattazione che faccia ritornare il Ministro su questa terra in modo che si renda conto che i lavoratori, con le ultime tassazioni, sono ormai allo stremo e non ce la fanno più ad andare avanti; altro che conflitto generazionale quì va tutto a "carte quarantotto".
 
enio

1.5.11

Chieti - Buon 1° Maggio a tutti

Oggi è il primo maggio, la festa dei lavoratori, una domanda sorge spontanea: “Il lavoro resta sempre al primo posto in Italia ?”. Qualcuno si dirà: ma che nesso c’è fra le pressioni per far lavorare i commessi (negozi aperti sempre) e impiegati il 1° maggio e quella di modificare la Costituzione nel senso di proclamare l’Italia non più una repubblica fondata sul lavoro, ma subordinata, anche nel lavoro, al Parlamento?. Il legame è evidente e come si tenta di trasformare il 1° maggio  rendendo il riposo un “optional” da affidare alle scelte dei datori di lavoro, a livello costituzionale si trasforma la centralità del lavoro in una “appendice” subordinata alla maggioranza parlamentare di turno. Affermare quindi la centralità del Parlamento senza accompagnarla con un giusto bilanciamento dei poteri anche giudiziari con la superiore garanzia del Presidente della Repubblica, significa trasformare una nazione fondata sul lavoro (sulla dignità e sulla libertà di chi lo esercita) in una populistica platea subordinata ai voleri di un capo. Mi auguro che questo mai avvenga e che questo primo maggio riporti il lavoro al centro delle scelte pubbliche e private e della politica principalmente. Perché obiettivamente la cultura del lavoro negli ultimi anni è andata sempre più offuscandosi. Si era pensato che fosse possibile far lavorare gli “altri” (gli immigrati, gli operai delle imprese dislocate…) e vivere, a casa propria, su presunte rendite di posizione o finanza. Non è così e dopo l’iniziale ubriacatura, la storia, con le sue dure smentite, si è incaricata di ricordarcelo. Il paese si impoverisce drammaticamente. Occorre ritornare a radicare il lavoro, anche quello manuale sul nostro territorio ed esserne orgogliosi. Se non si affronta il problema lavoro (occorrerà ripartire dalla scuola) non saranno solo i giovani a soffrirne, ma tutto il tessuto della comunità. I precari sono oggi oltre 4 milioni e sono soprattutto giovani che non possono programmare la loro vita non possono fondare una loro famiglia, vivono alla giornata. Nessuno ha la bacchetta magica per raggiungere l’obiettivo più occupazione giovani, ma qualcosa andrà fatto e subito, defiscalizzando quelle imprese che assumono manodopera, ma non elargendo soldi a pioggia. Gli investimenti governativi dovranno essere mirati come mirati dovranno essere scelti i “territori” dove la disoccupazione giovanile è più alta. Non fidarsi dei numeri perché oggi ci sono molti che non lo cercano più un lavoro (es. le donne) ed evitare che questa precarietà si aggiunga a quell’altra precarietà (lavori in affitto) perché è chiaro che senza ricambi si REGREDISCE.
Buon primo maggio a tutti.
@enio