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6.2.16

Chieti - Attenti al virus CryptoLocker


Massima attenzione alle email che arrivano, soprattutto agli allegati zippati, ed eseguire il backup del proprio computer frequentemente. Altrimenti potreste perdere, in pochi secondi, fotografie, video, file e documenti. E per riaverli vi chiederanno di pagare un vero e proprio riscatto: cosa che, chiariamolo subito, non dovrete fare. In queste settimane, sta girando sui computer un pericoloso virus che si chiama CryptoLocker. Si tratta di un trojan, ovvero una forma di Ransomware che infetta i sistemi Windows e cripta i dati della vittima, richiedendo un pagamento (un riscatto, ransom in inglese) per la decriptazione. Ora, prometto, torno a un linguaggio più accessibile, per spiegare di cosa si tratti e soprattutto come evitare di avere sorprese. Il virus è nato nel 2013. Oggi lo si trova più aggressivo e più difficile da combattere. Arriva tramite email e spesso nel testo e nell'oggetto si parla di fatture, pagamenti o addebiti. Il mittente, naturalmente falso, è in molti casi una grande e famosa azienda, come Enel o Equitalia, ma negli ultimi giorni anche l'Esercito Italiano. Non c'è una regola fissa, ma di solito le persone vengono invitate ad aprire l'allegato, che si trova all'interno di un file zip. L'utente ignaro scarica lo zip e lo apre. A questo punto il virus non si è ancora diffuso: lo fa se si lancia il file all'interno. Solitamente i file hanno un nome, un punto e un'estensione: ad esempio «foto.jpg». Oppure «fattura.pdf». O ancora «articolo.doc». I file che contengono il CryptoLocker hanno una seconda estensione, ovvero «.js»: quindi «fattura.pdf.js». Se ciò avviene, l'unico consiglio utile è di riformattare il disco fisso, riinstallando il SO ex novo. Attualmente non c'è una cura certa per la sua rimozione.

@enio

30.11.15

Chieti - Ciber security


Renzi ha anticipato le linee generali della «cyber security» spiegando che la lotta al terrorismo passa anche attraverso il monitoraggio delle conversazioni telematiche. La delega al Governo in tema di intercettazioni, peraltro, è nel disegno di legge sulla riforma del processo penale, in discussione al Senato. Fin qui, il quadro di quanto è stato prospettato e di ciò che concretamente si può fare a livello legislativo, ma anche nell’azione pratica dell’intelligence, per dare più strumenti a chi si occupa di sicurezza. Il punto che, tuttavia, incide di più nella percezione dei cittadini riguarda la possibilità che ciascuno di noi sia sottoposto, più o meno consapevolmente, a una limitazione del diritto di riservatezza del proprio pensiero e della propria sfera personale, in nome dell’interesse della collettività.

@enio