Mi piacciono i cuccioli, mi paice l'odore delle lenzuola stese, mi piace bere tè e infusi nelle sere di inverno. Mi piacciono le creme profumate (per i primi 15 minuti, almeno) e l'idea di prendermi cura di me stessa, mi piacciono il legno, il vetro e la ceramica. Mi piacciono le zucche, ma in senso estetico più che gastronomico, mi piace l'odore del cibo che cuoce in forno e i cani quando ti ascoltano inclinando la testa. Mi piacciono i colpi di vento improvvisi e il ticchettio della pioggia sui vetri, mi piace addentare una cheesecake col biscotto che si sbriciola e gli stormi compatti di uccelli in volo.
Mi piacciono i papà che giocano coi loro bambini (ancora di più mi piacciono i papà sexy che giocano coi loro bambini), mi piace prendere una curva e veder sbucare il mare, mi piace programmare i viaggi, anche quelli che so di non poter fare. Mi piacciono le strade di campagna costeggiate da muretti in pietra, mi piace veder spuntare le gemme sugli alberi, mi piace il rumore del primo morso dato a una mela e il pane inzuppato di qualsiasi cosa.
Mi piace l'odore di un forno a legna, il fiordilatte che fila sulla pizza, mi piacciono i segreti condivisi e quando si scoppia a ridere e non ci si può più fermare. Mi piacciono i sorrisi dei neonati e gli sbadigli degli anziani. Mi piace il getto fresco della doccia quando sei accaldato e quello caldo quando fa freddo, mi piace chi sa stare da solo e chi sa perdonare le offese, mi piacciono gli uomini che indossano una camicia bianca.
Mi piacciono le biblioteche e i mercatini, i grattini sulla schiena e una mano poggiata sul ginocchio mentre si guida. Mi piacciono le persone che affrontano la vita con dignità, mi piace l'odore della tempera, la sfrontatezza del papavero e l'eleganza del tulipano.
Mi piace quella sensazione quando sai di essere tra persone che ti vogliono bene.
Mi piace provare cibi nuovi, anche quando a vederli non ispirano troppa fiducia, mi piace l'ironia, specialmente verso se stessi, mi piace l'odore degli agrumi e riconoscere ogni metro della strada che mi riporta a casa. Mi piacciono gli accenti, mi piace guardare la chioma di un albero stesa sotto la sua ombra, mi piace camminare a piedi scalzi e le fotografie in bianco e nero.
Mi piace pensare che c'è ancora speranza, mi piacciono le spighe di grano e gli zainetti accatastati per segnare una porta di calcio. Mi piacciono gli abbracci da dietro e chi scrive ancora a mano, le girandole nei vasi e le chiese di campagna. Mi piace l'ottimismo e l'odore dei limoni, le travi di legno nei soffitti e le fontanelle che zampillano acqua.
Mi piacciono le parole, le parole di ogni tipo: scritte, cantate, parole vere e parole crudeli. Parole aguzze e parole sussurrate.
Mi piacciono le coppie di anziani che si tengono per mano, mi piacciono gli stivali di cuoio, la sabbia fresca sotto ai piedi di mattina presto e mangiare la frutta con tutta la buccia. Mi piacciono i libri scarabocchiati da mani infantili, mi piace la luce del Meridione, mi piace il vento che scosta le tende e le sciarpe tanto lunghe che toccano terra. Mi piace il rumore della risacca, la pasta fatta in casa e quando la città torna a rinfrescarsi con le prime piogge di fine estate. Mi piace quando trovo parcheggio al primo colpo, mi piace vedere che, ogni tanto, le persone oneste ottengono quello che meritano, mi piace indovinare la storia della gente dai tratti del viso o dai frammenti di discorso.
Mi piace pensare di aver fatto un buon lavoro, mi piace che ogni cosa abbia un suo posto, mi piacciono le file di matite temperate e chi ha qualcosa da dire.
Mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice.