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Mi piace

Questa deve molto a Lorenzo Marone, e alla tentazione (un po' di tutti) di essere felici.


Mi piacciono i cuccioli, mi paice l'odore delle lenzuola stese, mi piace bere tè e infusi nelle sere di inverno. Mi piacciono le creme profumate (per i primi 15 minuti, almeno) e l'idea di prendermi cura di me stessa, mi piacciono il legno, il vetro e la ceramica. Mi piacciono le zucche, ma in senso estetico più che gastronomico, mi piace l'odore del cibo che cuoce in forno e i cani quando ti ascoltano inclinando la testa. Mi piacciono i colpi di vento improvvisi e il ticchettio della pioggia sui vetri, mi piace addentare una cheesecake col biscotto che si sbriciola e gli stormi compatti di uccelli in volo.

 
Mi piacciono i papà che giocano coi loro bambini (ancora di più mi piacciono i papà sexy che giocano coi loro bambini), mi piace prendere una curva e veder sbucare il mare, mi piace programmare i viaggi, anche quelli che so di non poter fare. Mi piacciono le strade di campagna costeggiate da muretti in pietra, mi piace veder spuntare le gemme sugli alberi, mi piace il rumore del primo morso dato a una mela e il pane inzuppato di qualsiasi cosa.
Mi piace l'odore di un forno a legna, il fiordilatte che fila sulla pizza, mi piacciono i segreti condivisi e quando si scoppia a ridere e non ci si può più fermare. Mi piacciono i sorrisi dei neonati e gli sbadigli degli anziani. Mi piace il getto fresco della doccia quando sei accaldato e quello caldo quando fa freddo, mi piace chi sa stare da solo e chi sa perdonare le offese, mi piacciono gli uomini che indossano una camicia bianca.


Mi piacciono le biblioteche e i mercatini, i grattini sulla schiena e una mano poggiata sul ginocchio mentre si guida. Mi piacciono le persone che affrontano la vita con dignità, mi piace l'odore della tempera, la sfrontatezza del papavero e l'eleganza del tulipano.
Mi piace quella sensazione quando sai di essere tra persone che ti vogliono bene.
Mi piace provare cibi nuovi, anche quando a vederli non ispirano troppa fiducia, mi piace l'ironia, specialmente verso se stessi, mi piace l'odore degli agrumi e riconoscere ogni metro della strada che mi riporta a casa. Mi piacciono gli accenti, mi piace guardare la chioma di un albero stesa sotto la sua ombra, mi piace camminare a piedi scalzi e le fotografie in bianco e nero.


Mi piace pensare che c'è ancora speranza, mi piacciono le spighe di grano e gli zainetti accatastati per segnare una porta di calcio. Mi piacciono gli abbracci da dietro e chi scrive ancora a mano, le girandole nei vasi e le chiese di campagna. Mi piace l'ottimismo e l'odore dei limoni, le travi di legno nei soffitti e le fontanelle che zampillano acqua.
Mi piacciono le parole, le parole di ogni tipo: scritte, cantate, parole vere e parole crudeli. Parole aguzze e parole sussurrate.


Mi piacciono le coppie di anziani che si tengono per mano, mi piacciono gli stivali di cuoio, la sabbia fresca sotto ai piedi di mattina presto e mangiare la frutta con tutta la buccia. Mi piacciono i libri scarabocchiati da mani infantili, mi piace la luce del Meridione, mi piace il vento che scosta le tende e le sciarpe tanto lunghe che toccano terra. Mi piace il rumore della risacca, la pasta fatta in casa e quando la città torna a rinfrescarsi con le prime piogge di fine estate. Mi piace quando trovo parcheggio al primo colpo, mi piace vedere che, ogni tanto, le persone oneste ottengono quello che meritano, mi piace indovinare la storia della gente dai tratti del viso o dai frammenti di discorso.



Mi piace pensare di aver fatto un buon lavoro, mi piace che ogni cosa abbia un suo posto, mi piacciono le file di matite temperate e chi ha qualcosa da dire.


Mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice.

Il club del libro - Luglio 2015

E' probabilmente dalla prima indimenticabile scena della terza stagione di Lost (appena un pelo prima che saltassero lo squalo, sigh) che desidero entrare a far parte di un club del libro. Uno reale, di quelli in cui il padrone di casa mette le sedie in circolo e sforna muffins, o quelli che si incontrano da Starbucks, o ancora quelli organizzati dalla biblioteca di quartiere.
Ma anche uno virtuale, con i sondaggi per scegliere il prossimo titolo, il forum per condividere le opinioni, eccetera..
Pie illusioni: ho da tempo perso le speranze di trovare IRL la maggior parte delle cose che mi piacerebbe avere intorno, e, nonostante abbia trascorso un buon numero di ore a girare in rete, tutto quello che ne è venuto fuori mi è sembrato stantio e non aggiornato.

Peccato.

La presenza dei libri su queste pagine resta una costante, innanzitutto con la scheda dedicata alle mie letture, che aggiorno con scrupolisità maniacale, e con i riassunti annuali, eppure non credo di essermi mai lasciata andare a delle vere e proprie recensioni.
Mi è sempre sembrato.. non so.. troppo intimo..

Questa volta però voglio provarci, cogliendo al volo l'opportunità offerta dal blog Le Pecionate, che ci sfidano a pubblicare mini recensioni degli ultimi titoli letti (non foss'altro che per avere la possibilità di usare queste splendide illustrazioni di Burabacio!).

Io spero che diventi un po' una rubrica dalla cadenza random, recensire tutti i libri che leggo non sarebbe possibile.. ma vedrò di pescare qua e là spaziando per generi e livello di impegno!

Quindi grazie a Laura e Claudia, ma grazie anche a Franca, la mia spacciatrice ufficiale di nuovi titoli ;)

1. The happiness project, G. Rubin

Questo libro mi ha assolutamente colpita, tanto da farmi venire voglia di unirmi a un club del Progetto ancora più bruciante della mia insoluta passione per i club del libro. La Rubin dedica un anno ad approfondire il concetto di felicità, scomponendolo in 12 macro aree (matrimonio, lavoro, figli, piacere..) a cui dedica un mese ciascuna. L'approccio è molto pratico, con tanto di schemi e "compiti" autoassegnati.
E sì, mi ha fatto riflettere, e anche molto.
Probabile che mi sentiate tornare sull'argomento.



2. Dov'è finita Audrey? S. Kinsella

Non ho mai amato la Kinsella, tutta la serie di I love shopping mi fa sbadigliare a più riprese, però, quando si vuole qualcosa di extra-leggero per passare un paio d'ore sotto l'ombrellone, probabilmente può essere la scelta giusta. In questo libro si parla del recupero verso la normalità di una ragazzina vittima del bullismo delle compagne e, a seguito di questo, di episodi di agorafobia e attacchi di panico. Nonostante il tema, il tono è sempre lieve e: il susseguirsi degli eventi e la caratterizzazione un po' macchiettistica dei personaggi non ne fa certo il romanzo dell'anno.. ma.. insomma.. si può leggere..



3. Quando dio era un coniglio, S. Winman

Questo romanzo è stato una rivelazione: anche qui si parla di ragazzine e delle difficoltà della vita, ma il taglio è molto più profondo, la psicologia più approfondita.
Le avventure di Elly e della sua stramba famiglia, circondati sempre da un circo di personaggi un po' improbabili, mi hanno fatto ridere, riflettere, commuovere.. un libro che consiglio!


4. La trama del matrimonio, J. Eugenides

Ok, ultimamente sto leggendo solo libri su gente a cui manca qualche rotella, con una particolare predilizione per i casi di depressione e crisi di ansia. Indicativo, ma assolutamente casuale, il più delle volte scelgo i titoli senza nessuna idea di quale sia la trama.
Qui la storia segue le vicende di Madeleine e della sua complicata relazione con Leonard, che, appunto, soffre di crisi depressive croniche che si fanno via via sempre più oscure e paralizzanti.
Un buon libro, anche se dello stesso autore ho sicuramente amato molto di più Middlesex.



5. L'arcangelo degli scacchi, P. Mauresing

Ecco il perfetto esempio dei guai a cui va incontro chi sceglie i libri senza criterio, attratto magari solo dalla copertina: una storia che non decolla mai, noiosa al punto di rendermi insofferente, un protagonista (lo scacchista del titolo) antipatico e (gasp) anche lui con problemi mentali.
Alla fine non mi capacitavo di quanto insulso fosse stato tutto il libro, e così ho cercato un po' in rete.. scoprendo che è una biografia piuttosto veriteria: #eramegliofareunapasseggiata!