Avevate dubbi? La prima, indiscussa, gigantesca guest star per quanto riguarda la mise en place della nostra nuova casa è sempre lei..
Ora, non so voi che rapporti abbiate con Miss Sweden, ma per quanto mi riguarda la storia è più o meno questa: era la primavera del 2004 e la sottoscritta, allegra&spensierata nonostante la recente perdita del suo primo posto di lavoro e l'ancora più recente rottura sentimentale con Pasquale detto Banderas (e ho detto tutto), attraversava Piazza Dante a Napoli indecisa se investire i suoi ultimi 10 euro nei libri usati di Port'Alba o in un sandae al cioccolato da Mac Donald's.
All'improvviso nel centro della piazza vedo quello che poi si sarebbe rivelato essere un tavolino LACK, solo in scala 1:2.000.000, nel senso che sotto al tavolino ci potevi parcheggiare una 500.
Pochi metri più avanti, ed ecco una POANG aereodinamica ed immensa.
Insomma, io ancora non lo sapevo, ma la Svezia era ufficialmente entrata nella mia vita.
Da quel momento in poi non si contano le volte che ho trascinato ad Afragola amici conniventi e fidanzati spazientiti, una madre complice ed un padre manipolato, senza risparmiare nessuno (purché automunito), ed arrivando a costringere anche degli amici in visita dalla Namibia, millantando che quella fosse la strada più veloce per Pompei.
Naturalmente quando ho deciso di mettere su casa dove altro avrei potuto farlo, se non nel punto geograficamente più lontano possibile da un negozio Ikea? Ebbene sì, eccovi spiegato il motivo del mio trasferimento in Sicilia: ho preso un atlante e, a forza di studiare, ho scientificamente provato che il luogo più lontano dalle BILLY e dalle EXPEDIT che avrei mai potuto raggiungere era proprio quello, Agrigento.
Ma non mi sono data per vinta: in un'epoca non così lontana (2009), eppure ancora tragicamente priva di wifi e connessioni h24, grazie ad un banalissimo cellulare di prima generazione e a precise&perentorie indicazioni date in tempo reale a mia madre e mia zia, sono riuscita a farmi spedire da Napoli quelle tre o quattro cosette di cui sentivo di non poter proprio fare a meno, arrivando ovviamente a pagare delle spese di spedizione i cui costi complessivi si avvicinano molto al bilancio di uno stato europeo di medie dimensioni.
Poi, all'improvviso, la notizia: Ikea avrebbe aperto una sede a Catania!
Non esattamente sotto casa, certo, ma almeno avrei potuto smetterla di comprare solo tazze, bicchieri contenitori di plastica (le uniche cose che riuscivo ad infilare nel bagaglio a mano).
Di tanti giorni che avrei potuto scegliere per il mio emozionante debutto alla Svezia in salsa sicula, naturalmente, sono andata a pescare la prima domenica dopo l'inaugurazione, una roba a metà tra una tana di termiti e la giornata mondiale della gioventù di Rio.
Da allora ogni passaggio per Catania (passaggi che, quando si tratta di dover prendere un aereo, sono ahimè spesso obbligati) si trasforma in una buona scusa per un salto all'Ikea e non vi nascondo che spesso i voli da prenotare sono stati scelti non in base alle tariffe più economiche, ma in base alle ore di libertà che avrei potuto trascorrere tra MALM e FAKTUM.
(il tutto si è recentemente complicato da quando pretendo di infilarci anche una visita da Tiger, ma ce la posso sempre fare..)
Insomma.. chiaro ora perché al momento di completare gli arredi di casa la sottoscritta non avesse più nessun dubbio su dove doversi recare..???
Visualizzazione post con etichetta interiors. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta interiors. Mostra tutti i post
Story of a Home - Bagno
Sto imparando un sacco di cose da quando abbiamo iniziato questa ristrutturazione, e non me lo aspettavo.
Per esempio, ho imparato che il concetto di "preventivo" è assolutamente incerto ed aleatorio;
Ho scoperto che la maggior parte della gente che conosco padroneggia in maniera del tutto insospettabile una serie di terminologie tecniche che a me restano completamente oscure;
Ho imparato che quelli che si professano maestri assoluti nel loro settore e non del tutto incompetenti in quelli degli altri si offendono poi a morte se solo provi timidamente a chiedere un'idea approssimativa di una tempistica qualsiasi.
Insomma.. c'è di che divertirsi!
Ma veniamo al bagno: il mio è piccino anche lui, di forma poco più che squadrata, con una finestra che affaccia sull'orribile pozzo luce e dei simpatici pilastri che ne determinano la disposizione dei pezzi senza lasciarci molta possibilità di intervento.
Per una mia precisa scelta il pavimento sarà lo stesso del resto dell'appartamento, mentre ancora da definire restano le seguenti macro-aree:
Sanitari
Sospeso sì / sospeso no? C'è chi assicura che siano la panacea contro ogni male nonché ogni batterio, chi invece giura e spergiura che l'idea di un WC che non poggi a terra gli inibisce ogni contrazione dell'uretra.. Io non credo di avere un'idea specifica in tal senso, cioè non ho ancora fatto mia nessuna delle tante Teorie del gabinetto.
Forseforse, al momento sarei più orientata per la versione cilidrica che per quella sospesa.
P.s. il nostro bidet verrà alloggiato sotto la finestra. Non essendo propriamente una finestra d'affaccio me ne sono sempre fregata abbastanza, ma ultimamente scopro sguardi inorriditi in chi lo viene a sapere. Mi spiegate peché?
Doccia
Qui mi sono giocata il jolly: nata in una terra che di problemi ne ha tanti, ma quello idrico non è tra questi, faccio ancora molta fatica ad adattarmi alla logica de L'acqua corrente, questa sconosciuta, per cui, dopo anni di sofferenza caratterizzati da docce sbrigative e lavatrici avviate quando Girgenti Acque lo consentiva, ho voluto spendere qualcosina in più, ma regalarmi la doccia dei miei sogni.
Comandi da Enterprise a parte, dovrebbe venirne fuori qualcosa del genere.
Piastrelle
Nonostante i cori greci di mio marito (che mi taccia di scarso gusto estetico nonostante i suoi riferimenti culturali/familiari nascano e muoiano con una carta da parati a fiori rosa e argento), e considerato il grigio medio-chiaro del pavimento, la mia idea è di tenermi su tinte tenui (grigio chiarissimo? Bianco sporco?) per le piastrelle, alte fino alla misura del lavabo, con una sobria fascia decorativa a chiudere il tutto.
Ora, considerando che nell'insieme la pianta del bagno dovrebbe avvicinarsi a quella da me magistralmente riprodotta in Paint, e che le piastrelle sugli altri 3 lati arriverrano a circa 1,20 da terra, come vi regolereste per la parete A?
Ovviamente all'interno della doccia le piastrelle arriveranno al soffione.. dopodiché? La scelta è tra lasciarle a 1,20 come nel resto del bagno, o toglierle del tutto.
Caloriferi
E per finire, un altro dilemma: dopo Beatles o Rolling Stones, margherita o marinara... termosifone o scaldasalviette?
Il termosifone classico penso che lo conosciamo un po' tutti, mentre dello scaldasalviette non ho esperienze dirette: voi me lo consigliate? Un po' sono tentata perché scegliendo questa opzione eviterei di mettere la barra per reggere gli asciugamani, e poi perché mi sembra meno invasivo a livello visivo. D'altra parte non vorrei che l'effetto finale fosse troppo da catena di alberghi...
E questo è quanto!
Grazie infinite a chi troverà il tempo di dedicare qualche attimo della sua vita alle mie paturnie.. e mi darà i suoi consigli..
Per esempio, ho imparato che il concetto di "preventivo" è assolutamente incerto ed aleatorio;
Ho scoperto che la maggior parte della gente che conosco padroneggia in maniera del tutto insospettabile una serie di terminologie tecniche che a me restano completamente oscure;
Ho imparato che quelli che si professano maestri assoluti nel loro settore e non del tutto incompetenti in quelli degli altri si offendono poi a morte se solo provi timidamente a chiedere un'idea approssimativa di una tempistica qualsiasi.
Insomma.. c'è di che divertirsi!
Ma veniamo al bagno: il mio è piccino anche lui, di forma poco più che squadrata, con una finestra che affaccia sull'orribile pozzo luce e dei simpatici pilastri che ne determinano la disposizione dei pezzi senza lasciarci molta possibilità di intervento.
Per una mia precisa scelta il pavimento sarà lo stesso del resto dell'appartamento, mentre ancora da definire restano le seguenti macro-aree:
Sanitari
Sospeso sì / sospeso no? C'è chi assicura che siano la panacea contro ogni male nonché ogni batterio, chi invece giura e spergiura che l'idea di un WC che non poggi a terra gli inibisce ogni contrazione dell'uretra.. Io non credo di avere un'idea specifica in tal senso, cioè non ho ancora fatto mia nessuna delle tante Teorie del gabinetto.
Forseforse, al momento sarei più orientata per la versione cilidrica che per quella sospesa.
P.s. il nostro bidet verrà alloggiato sotto la finestra. Non essendo propriamente una finestra d'affaccio me ne sono sempre fregata abbastanza, ma ultimamente scopro sguardi inorriditi in chi lo viene a sapere. Mi spiegate peché?
Doccia
Qui mi sono giocata il jolly: nata in una terra che di problemi ne ha tanti, ma quello idrico non è tra questi, faccio ancora molta fatica ad adattarmi alla logica de L'acqua corrente, questa sconosciuta, per cui, dopo anni di sofferenza caratterizzati da docce sbrigative e lavatrici avviate quando Girgenti Acque lo consentiva, ho voluto spendere qualcosina in più, ma regalarmi la doccia dei miei sogni.
Comandi da Enterprise a parte, dovrebbe venirne fuori qualcosa del genere.
Piastrelle
Nonostante i cori greci di mio marito (che mi taccia di scarso gusto estetico nonostante i suoi riferimenti culturali/familiari nascano e muoiano con una carta da parati a fiori rosa e argento), e considerato il grigio medio-chiaro del pavimento, la mia idea è di tenermi su tinte tenui (grigio chiarissimo? Bianco sporco?) per le piastrelle, alte fino alla misura del lavabo, con una sobria fascia decorativa a chiudere il tutto.
Ora, considerando che nell'insieme la pianta del bagno dovrebbe avvicinarsi a quella da me magistralmente riprodotta in Paint, e che le piastrelle sugli altri 3 lati arriverrano a circa 1,20 da terra, come vi regolereste per la parete A?
Ovviamente all'interno della doccia le piastrelle arriveranno al soffione.. dopodiché? La scelta è tra lasciarle a 1,20 come nel resto del bagno, o toglierle del tutto.
Caloriferi
E per finire, un altro dilemma: dopo Beatles o Rolling Stones, margherita o marinara... termosifone o scaldasalviette?
Il termosifone classico penso che lo conosciamo un po' tutti, mentre dello scaldasalviette non ho esperienze dirette: voi me lo consigliate? Un po' sono tentata perché scegliendo questa opzione eviterei di mettere la barra per reggere gli asciugamani, e poi perché mi sembra meno invasivo a livello visivo. D'altra parte non vorrei che l'effetto finale fosse troppo da catena di alberghi...
E questo è quanto!
Grazie infinite a chi troverà il tempo di dedicare qualche attimo della sua vita alle mie paturnie.. e mi darà i suoi consigli..
Story of a Home - Kitchen
"Story of Home" è il nome di un progetto super-easy proposto da Becky Higgins qualche anno fa, suppongo per riciclare materiale da Project Life (e spingerci ad acquistare quegli album, oggettivamente bruttarelli. Manco a dirlo, io ne ho tipo due).
Ora che mi è tornato in mente, quasi quasi lo faccio.
Ma a parte questo, "story of a home" mi pare anche un bellissimo titolo per una rubrica di blog, visto che, sì, dentro ogni casa ci sono tante storie, ma è pur vero che esiste "la" storia di una casa, quella che la racconta dal suo inizio e la accompagna nei suoi mutamenti, anno dopo anno.
E così, visto che da qualche parte dovrò pur iniziare, inizio dal cuore di quella casa.
Immagino che ognuno abbia un proprio mood per la cucina dei suoi sogni.
A voi quale stile ispira di più?
Tempo fa, avrei detto che il mio fosse uno shabby contenuto: mobili decapati, molto legno, molto bianco, decori country-chic..
Le circostanze della vita (leggasi: vecchietta pervicacemente ostinata a rimanere in vita) mi hanno costretta ad aspettare, e da questo punto di vista è stato un bene, perché ora i miei gusti virano più verso uno stile urban/scandinavo/minimalista.
Il bianco mi attira sempre molto, specie se inteso come finitura di mobili e pensili in combinazione con un piano di lavoro in legno caldo, ed ho sempre una passione fulimnea per elettrodomestici e utensili anni '50 (no, il frigo smeg no, ci abbiamo messo anni, ma siamo arrivati a capire che lo spazio interno è insufficiente, smettila di guardarlo con quell'aria da cucciolo al canile..), ma d'altra parte mi piacciono anche molto le stampe stilizzate e colorate, e un bel Keep Calm non ci sta mai male..
Uffa, ma perché mi perdo sempre nelle rifiniture, quando è tanto evidente che si dovrebbe partire dalle scelte di base?
Allora, proviamo a fare le persone serie:
La mia cucina sarà piccola, tipo 3,20 x 2,70.
L'architetto* ha provato a convincermi circa l'opportunità di fare "un angolo cucina con penisola snack nel living open space", ma io, che già mi irrito se in una frase di un rigo tre parole sono in inglese, vengo presa da vere e proprie convulsioni quando sento termini tipo "penisola" o "cabina armadio" (robe che di per sé non farebbero male a nessuno, ma oggi c'è la fissa di infilarle anche in spazi e ambienti in cui non ci stanno manco sparati).
Quindi: non esattamente minuscola, ma neanche ampia.
* Non un vero architetto. Cioè, sì, insomma, una laurea pare che ce l'abbia, ma non è questo.. vabbè, seguirà una puntata della serie dedicata all' "architetto"..
Altro handicap, non è particolarmente luminosa, o, meglio, è la stanza meno luminosa della casa, che invece è immersa in un vero e proprio bagno di luce.
La cucina ha un'esposizione poco felice, per non dire orribile, che ho deciso di nascondere ulteriormente creando all'esterno una veranda chiusa, il che mi toglie ancora altra luce naturale, ma pazienza.
Punto numero tre: presubilmente mangeremo fuori (inteso non come tour gastronomico delle rosticcerie locali, ma come "il tavolo da pranzo va nel living"). Se poi alla fine un tavolinetto per due riesco a farcelo stare, tanto di guadagnato, ma intanto faccio come se non fosse previsto.
Probabilmente ho deciso di non considerare il tavolo come un'opzione irrinunciabile perché parto dall'attuale cucina, che è un bugigattolo in cui da 5 o 6 anni fatico a preparare i nostri pasti, visto che non ho neanche lo spazio dove appoggiare un tagliere.
Quindi le mie priorità, al momento, sono avere taaaanto spazio di lavoro e taaaanto spazio per conservare cibi e suppellettili.
Queste le idee di massima, ma per il resto ho in testa una gran confusione, che di fatto si concretizza in una serie di domande inespresse (e un gran numero di foto pinnate, tutte incongruenti tra loro).
Per esempio:
- il forno: ne ho uno da cucina professionale, un combinato free-standing, regalatomi per il matrimonio e mai utilizzato. Che faccio, vedo di piazzarlo da qualche parte (cercando di non farmi tremare i polsi per lo spazio rubato) e evito quello a incasso? Magari in aggiunta ad uno ad incasso piccino (e sospeso)? O ignoro il mostro in mio possesso e faccio come se non ne avessi?
- il lavello: potrò sopravvivere con un lavello con un'unica, grande vasca e senza sgocciolatoio? O è meglio vasca media + sgocciolatoio? E in quale materiale?
- i colori: tengo lo schema bianco/legno (che a Daniele non piace, ma questo è relativo), o vado su bianco/tocco di colore, tipo rosso, azzurro, menta..?
- il paraspruzzi: sono letteralmente in fissa per i paraspruzzi.. quasi che tutta la ristrutturazione dipendesse solo da quelli. Voglio gli azulejos, poi voglio le mattonelline tipo subway, poi voglio il mosaico..
Mi date qualche dritta?
Cioè, lo so che come prima cosa dovrei far pace con il mio cervello e almeno capire cosa mi piace, ma non so.. mi resta il dubbio che chi ci è già passato sia in possesso di trucchi certi, conoscenze misteriose, stratagemmi, errori fatti e da non rifare..
Ora che mi è tornato in mente, quasi quasi lo faccio.
Ma a parte questo, "story of a home" mi pare anche un bellissimo titolo per una rubrica di blog, visto che, sì, dentro ogni casa ci sono tante storie, ma è pur vero che esiste "la" storia di una casa, quella che la racconta dal suo inizio e la accompagna nei suoi mutamenti, anno dopo anno.
E così, visto che da qualche parte dovrò pur iniziare, inizio dal cuore di quella casa.
Immagino che ognuno abbia un proprio mood per la cucina dei suoi sogni.
A voi quale stile ispira di più?
Tempo fa, avrei detto che il mio fosse uno shabby contenuto: mobili decapati, molto legno, molto bianco, decori country-chic..
Le circostanze della vita (leggasi: vecchietta pervicacemente ostinata a rimanere in vita) mi hanno costretta ad aspettare, e da questo punto di vista è stato un bene, perché ora i miei gusti virano più verso uno stile urban/scandinavo/minimalista.
Uffa, ma perché mi perdo sempre nelle rifiniture, quando è tanto evidente che si dovrebbe partire dalle scelte di base?
Allora, proviamo a fare le persone serie:
La mia cucina sarà piccola, tipo 3,20 x 2,70.
L'architetto* ha provato a convincermi circa l'opportunità di fare "un angolo cucina con penisola snack nel living open space", ma io, che già mi irrito se in una frase di un rigo tre parole sono in inglese, vengo presa da vere e proprie convulsioni quando sento termini tipo "penisola" o "cabina armadio" (robe che di per sé non farebbero male a nessuno, ma oggi c'è la fissa di infilarle anche in spazi e ambienti in cui non ci stanno manco sparati).
Quindi: non esattamente minuscola, ma neanche ampia.
* Non un vero architetto. Cioè, sì, insomma, una laurea pare che ce l'abbia, ma non è questo.. vabbè, seguirà una puntata della serie dedicata all' "architetto"..
Altro handicap, non è particolarmente luminosa, o, meglio, è la stanza meno luminosa della casa, che invece è immersa in un vero e proprio bagno di luce.
La cucina ha un'esposizione poco felice, per non dire orribile, che ho deciso di nascondere ulteriormente creando all'esterno una veranda chiusa, il che mi toglie ancora altra luce naturale, ma pazienza.
Punto numero tre: presubilmente mangeremo fuori (inteso non come tour gastronomico delle rosticcerie locali, ma come "il tavolo da pranzo va nel living"). Se poi alla fine un tavolinetto per due riesco a farcelo stare, tanto di guadagnato, ma intanto faccio come se non fosse previsto.
Probabilmente ho deciso di non considerare il tavolo come un'opzione irrinunciabile perché parto dall'attuale cucina, che è un bugigattolo in cui da 5 o 6 anni fatico a preparare i nostri pasti, visto che non ho neanche lo spazio dove appoggiare un tagliere.
Quindi le mie priorità, al momento, sono avere taaaanto spazio di lavoro e taaaanto spazio per conservare cibi e suppellettili.
Queste le idee di massima, ma per il resto ho in testa una gran confusione, che di fatto si concretizza in una serie di domande inespresse (e un gran numero di foto pinnate, tutte incongruenti tra loro).
Per esempio:
- il forno: ne ho uno da cucina professionale, un combinato free-standing, regalatomi per il matrimonio e mai utilizzato. Che faccio, vedo di piazzarlo da qualche parte (cercando di non farmi tremare i polsi per lo spazio rubato) e evito quello a incasso? Magari in aggiunta ad uno ad incasso piccino (e sospeso)? O ignoro il mostro in mio possesso e faccio come se non ne avessi?
- il lavello: potrò sopravvivere con un lavello con un'unica, grande vasca e senza sgocciolatoio? O è meglio vasca media + sgocciolatoio? E in quale materiale?
- i colori: tengo lo schema bianco/legno (che a Daniele non piace, ma questo è relativo), o vado su bianco/tocco di colore, tipo rosso, azzurro, menta..?
- il paraspruzzi: sono letteralmente in fissa per i paraspruzzi.. quasi che tutta la ristrutturazione dipendesse solo da quelli. Voglio gli azulejos, poi voglio le mattonelline tipo subway, poi voglio il mosaico..
Mi date qualche dritta?
Cioè, lo so che come prima cosa dovrei far pace con il mio cervello e almeno capire cosa mi piace, ma non so.. mi resta il dubbio che chi ci è già passato sia in possesso di trucchi certi, conoscenze misteriose, stratagemmi, errori fatti e da non rifare..
Il metodo Flylady
Su alcune cose, inevitabilmente, arrivo seconda/terza.
Non so lanciare le mode, non è proprio cosa mia, però mi rendo conto che una cosa sta diventando di moda un attimo prima che lo diventi.
Ho trascinato gli amici nei ristoranti cinesi quando io mangiavo tutto il menu e loro spiluccavano il gelato fritto, mentre ora tutti si rimpinzano di involtini primavera.
Andavo in Spagna a comparmi le Camper e le Desigual prima che qui tutti cominciassero a uscire tipo straccioni-chic.
Ora "corro": lo so che c'è un sacco di gente che corre da un bel po', ma datemi un paio d'anni e sarete tutti con le Nike ai piedi..
Comunque sia, anche su Flylady arrivo dopo che ne hanno parlato in rete, in tv e perfino sul Fatto Quotidiano, però, se tanto mi da tanto, ho il ragionevole sospetto che molti di voi possano non sapere di chi stia parlando, e quindi ecco tutto il metodo spiattellato ai principianti.
Flylady è una signora americana (qui le traduzioni in italiano) che s'è inventata tutto un sistema per ripulire casa basato su tre semplici accorgimenti:
- schematizza qualsiasi aspetto della tua vita con una rigidità che neanche le truppe del Führer;
- è meglio fare poco alla volta che pretendere di fare tutto insieme e in una sola botta.
- non è possibile pulire se prima non si è fatto ordine.
Capirete bene che un sistema che mi consentiva 1) di tenere liste e 2) di giustificare la mia scarsa voglia di darmi alle pulizie omnicomprensive non poteva che attrarmi.
Dunque, il principio è più o meno questo: se ti viene in mente che l'unica maniera di tenere una casa pulita sia farlo all'old fashoned way, ossia come le faceva mammà, stai pure tranquilla che hai perso in partenza: le donne oggi non hanno più gli stessi tempi, gli stessi impegni, le stesse necessità di una Julianne Moore con la gonna anni '50.
Piccoli passi, schematismi, routine semplici ma non negoziabili: tutto il sistema si fonda su questo.
E, incredibilmente, funziona!!!
Vi spiego meglio: casa mia è una specie di buco in cui una stanza (detta alternativamente "camera di Daniele" o "Regno delle Tenebre") è una zona di interscambio spazio-temporale in cui la sottoscritta non si avventura neanche se accompagnata, mentre il resto, la sempreverde triade di servizi/soggiorno/camera da letto, era sottoposta ad un tour de force delle pulizie della domenica mattina, che oltre a lasciarmi spossata nel mio giorno di riposo, aveva la seccante caratteristica di non reggere più in là del lunedì.
Poi ho scoperto Flylady.
Poi ho cominciato i babystep.
Poi mi sono data delle routine.
Poi le ho cambiate, adattandole sempre di più alle mie esigenze.
Ora il mio lavello brilla, ho una casa sempre decente, il giorno delle pulizie di massa è stato spostato al lunedì e la mia agenda si è riempita di annotazioni in salsa scientologica che fanno ridere tutti, ma oh, ragazzi.. per me funziona!
Gardening & Co.
Coi primi raggi di sole, si sa, fiorisce anche la voglia di dedicarsi un po' alle proprie povere piantine, stremate da un inverno lungo e particolarmente freddo, perfino in questo strambo angolo d'Italia dal clima para-tropicale.
E' un po' che scatto foto alle nostre piante, rimandando ogni volta il momento di sedermi a scrivere un post.. così mi ritrovo con una quantità incredibile di immagini che mostrano i progressi di ogni singola pianta! Se non l'avessi fatto, non avrei mai creduto che si fossero trasformate tanto nel giro di un mese o poco più!!!
Sono particolarmente affezionata a queste piantine di calancola perché sono le prime a cui io mi sia mai dedicata (e ribadisco: IO!!! Rivendico il diritto alla primogenitura, nonostante le derivazioni assolutistiche del pollice verde di Daniele, come si vedrà).
Questo è il terzo anno che le ho sul davanzale, e guardate che po' po' di fioritura!
La calancola è una pianta particolarmente facile da tenere (molto fiorita, ma comunque del genere succulente), ed è anche incredibile quanto sia facile ricavarne talee: ogni volta che la sfrondo (cosa frequente perché il fogliame fitto tende a generare parassiti), mi spiace buttar via le foglie eliminate e così le infilo in un po' di terra chiedendomi se prenderanno mai.. ecco, da una piantina comprata a 3 euro, ora mi trovo con 3 davanzali fioriti!!!
Altro mio orgoglio sono le piantine aromatiche: soprattutto in tempi di dieta, le erbe e le spezie diventano fondamentali, e cosa c'è di meglio che coltivarli sul davanzale della cucina?
Al momento lo stock non è ancora al completo (mancano basilico, erba cipollina e menta), ma alla prima incursione in campagna conto di sottrarne indebitamente ai suoceri..
In compenso abbiamo maggiorana, timo e rosmarino!
Anche quest'ultimo l'ho scippato alla siepe (in senso letterale: saranno 10 metri!!!) che circonda la casa in campagna dei genitori di Daniele e, nonostante i dubbi iniziali, mi pare abbia preso proprio bene!
Ma... avete visto che carini i miei plant markers??
Si tratta di bastoncini di legno con incisi i nomi delle piante, che ho preso qualche mese fa su ebay.
Sì, okay, non venitemi a dire che il prezzemolo non ha molto a che vedere con la maggiorana... io il prezzemolo non lo uso e i marker erano troppo carini per lasciarne uno in un cassetto!!!
Per finire la carrellata delle "mie" piantine, ecco qualche immagine della crassula (made in Ikea.. era alta sì e no un palmo)...
...di un altra pianta cactacea presa da Ikea (che Daniele si ostina a voler ripiegare verso il basso, nella convinzione che debba scendere a cascata)...

...e di un alberello simile al mirto dal nome sconosciuto ma dai fiori molto vivaci!
E così veniamo a Daniele...
Ah già, non ve l'ho detto... mio marito è gravemente ammalato: s'è preso una specie di peste verde, un vaiolo spinoso, e passa ormai le sue giornate interamente assorto dalle seguenti occupazioni:
- miscelare terreni;
- preparare talee;
- leggere su internet qualsiasi cosa sia mai stata scritta a proposito delle piante grasse nelle due lingue che conosce, nelle molte che intuisce e probabilmente anche in cirillico;
- misurare con un incongruente righello Hello Kitty ogni cm guadagnato da una spina o da un proto-bocciolo e riempirne di appunti i (miei) quaderni Muji (apparentemente ogni pianta necessita in media di una 50ina di pagine);
- assumere un'aria guardinga e corrucciata se le sue speculazioni non trovano adeguato corrispettivo nella realtà;
- assillare la sottoscritta con continue domande circa un ipotetico spostamento di qualche millimetro del vasetto X o della piantina Y, conseguentemente al quale le povere piante non ricevono più la giusta quantità di raggi solari, di ombra, o del benefico influsso della sua stessa vicinanza;
Per farla breve, ecco i frutti di tanto spasmodico lavoro:
Che sia finita qui? Meno che mai!!!
Ogni giorno, infatti, rincasando scopro una nuova nursery infrattata sotto il decoder, dentro lo sgabuzzino, sopra lo stendino dei panni.. il tutto corredato da una simpatica serie di minuziosissimi post-it in cui mi viene dettagliatamente spiegato come compiere operazioni di risaputa difficoltà quali aprire le imposte o spazzare il pavimento..
No, vi giuro, questo negli accordi matrimoniali non c'è mai stato.. quasi quasi preferisco Pallina...
E' un po' che scatto foto alle nostre piante, rimandando ogni volta il momento di sedermi a scrivere un post.. così mi ritrovo con una quantità incredibile di immagini che mostrano i progressi di ogni singola pianta! Se non l'avessi fatto, non avrei mai creduto che si fossero trasformate tanto nel giro di un mese o poco più!!!
Sono particolarmente affezionata a queste piantine di calancola perché sono le prime a cui io mi sia mai dedicata (e ribadisco: IO!!! Rivendico il diritto alla primogenitura, nonostante le derivazioni assolutistiche del pollice verde di Daniele, come si vedrà).
Questo è il terzo anno che le ho sul davanzale, e guardate che po' po' di fioritura!
La calancola è una pianta particolarmente facile da tenere (molto fiorita, ma comunque del genere succulente), ed è anche incredibile quanto sia facile ricavarne talee: ogni volta che la sfrondo (cosa frequente perché il fogliame fitto tende a generare parassiti), mi spiace buttar via le foglie eliminate e così le infilo in un po' di terra chiedendomi se prenderanno mai.. ecco, da una piantina comprata a 3 euro, ora mi trovo con 3 davanzali fioriti!!!
Altro mio orgoglio sono le piantine aromatiche: soprattutto in tempi di dieta, le erbe e le spezie diventano fondamentali, e cosa c'è di meglio che coltivarli sul davanzale della cucina?
Al momento lo stock non è ancora al completo (mancano basilico, erba cipollina e menta), ma alla prima incursione in campagna conto di sottrarne indebitamente ai suoceri..
In compenso abbiamo maggiorana, timo e rosmarino!
Anche quest'ultimo l'ho scippato alla siepe (in senso letterale: saranno 10 metri!!!) che circonda la casa in campagna dei genitori di Daniele e, nonostante i dubbi iniziali, mi pare abbia preso proprio bene!
Ma... avete visto che carini i miei plant markers??
Si tratta di bastoncini di legno con incisi i nomi delle piante, che ho preso qualche mese fa su ebay.
Sì, okay, non venitemi a dire che il prezzemolo non ha molto a che vedere con la maggiorana... io il prezzemolo non lo uso e i marker erano troppo carini per lasciarne uno in un cassetto!!!
Per finire la carrellata delle "mie" piantine, ecco qualche immagine della crassula (made in Ikea.. era alta sì e no un palmo)...
...di un altra pianta cactacea presa da Ikea (che Daniele si ostina a voler ripiegare verso il basso, nella convinzione che debba scendere a cascata)...
...e di un alberello simile al mirto dal nome sconosciuto ma dai fiori molto vivaci!
E così veniamo a Daniele...
Ah già, non ve l'ho detto... mio marito è gravemente ammalato: s'è preso una specie di peste verde, un vaiolo spinoso, e passa ormai le sue giornate interamente assorto dalle seguenti occupazioni:
- miscelare terreni;
- preparare talee;
- leggere su internet qualsiasi cosa sia mai stata scritta a proposito delle piante grasse nelle due lingue che conosce, nelle molte che intuisce e probabilmente anche in cirillico;
- misurare con un incongruente righello Hello Kitty ogni cm guadagnato da una spina o da un proto-bocciolo e riempirne di appunti i (miei) quaderni Muji (apparentemente ogni pianta necessita in media di una 50ina di pagine);
- assumere un'aria guardinga e corrucciata se le sue speculazioni non trovano adeguato corrispettivo nella realtà;
- assillare la sottoscritta con continue domande circa un ipotetico spostamento di qualche millimetro del vasetto X o della piantina Y, conseguentemente al quale le povere piante non ricevono più la giusta quantità di raggi solari, di ombra, o del benefico influsso della sua stessa vicinanza;
Per farla breve, ecco i frutti di tanto spasmodico lavoro:
Che sia finita qui? Meno che mai!!!
Ogni giorno, infatti, rincasando scopro una nuova nursery infrattata sotto il decoder, dentro lo sgabuzzino, sopra lo stendino dei panni.. il tutto corredato da una simpatica serie di minuziosissimi post-it in cui mi viene dettagliatamente spiegato come compiere operazioni di risaputa difficoltà quali aprire le imposte o spazzare il pavimento..
No, vi giuro, questo negli accordi matrimoniali non c'è mai stato.. quasi quasi preferisco Pallina...
Olioboard
Conoscete questo sito?? Io l'ho scoperto da poco e ne sono fortemente affascinata..
Ma andiamo con ordine: tutto comincia dalla mia rivista di arredamento preferita, che è quella che vedete qui accanto.
Mi piace perché, oltre alle pubblicità che in genere infestano tutte le riviste del genere, dedica molto spazio anche agli articoli, e soprattutto perché nel proporre soluzioni di arredamento non si ferma ai pezzi di alto design, ma mixa volentieri con brand molto più alla portata di tasca..
Inoltre la comunità online di CF è diffusa e attivissima, specie sulla pagina facebook (tanto attiva, duole dirlo, che io stessa non riesco a seguirla quanto vorrei..).
Insomma, in una delle mie più recenti peregrinazioni sulla pagina FB ho scoperto un link a questo sito interessantissimo: Olioboard.
In pratica ti consente di creare delle "mood board" o "inspiration board", un po' come avere una bacheca di sughero virtuale sulla quale appuntare immagini che possano essere di ispirazione. Olioboard in particolare è concentrata sul tema dell'interior design, quindi, una volta registrati, si accede ad un vastissimo catalogo di mobili e accessori divisi per tema, per stanza o per marchio.
Dopodiché.. oplà! E' facile creare le proprie composizioni!
Per capirci meglio vi lascio con l'immagine della prima bacheca che ho composto per una camera da letto: ho messo insieme i pezzi che mi ispiravano di più, senza starci troppo a pensare, e, anche se non mi convince al 100%, un po' ci rileggo l'impronta dei miei gusti.. e tralasciamo il fatto che, quando Daniele ha trovato l'immagine sul desktop, abbia commentato "ma che è 'sto schifo di camera??"
S.O.S. gardening
Intanto vi mostro i più recenti progressi del mio home gardening:
| Piantina verde in vaso brocante, piantina bianca Ikea |
| Calle raccolte dal giardino dei suoceri |
La giostra è un pezzo Maison du Monde che Rosy mi ha gentilmente acquistato nel corso della sua ultima scorribanda: all'inizio pensavo di utilizzare i vasetti per tenerci varie tipologie di dolci e cioccolatini, ma la presenza in casa dell'Onnivoro Uomo delle Nevi ha fatto sì che questo progetto sfumasse in fretta.. e poi la giostra verde secondo me è molto più graziosa!!!
Il vivaista mi ha assicurata che le piantine grasse che ho sistemato nei vasetti sono capaci di resistere anche senza drenaggio.. speriamo bene!!!
Eppure, rapidamente sono state attaccate da piccoli parassiti (gli stessi che, a fatica, ho debellato dalle calancole, anche se - sospetto - non definitivamente).
Ma accidenti!!! che animaletti saranno mai???
Forse ingrandendo quest'ultima foto riuscirete a vederli anche voi.. sono decine di piccolissimi puntini neri che infestano tutte le mie piante e che dopo un po' fanno delle altrettanto piccole uova bianche..
Sulle calancole ho utilizzato un antiparassitario consigliatomi al vivaio.. ora proverò a spruzzarne un po' anche su queste piantine grasse.. e teniamo le dita incrociate!!!
Di ritorno..
Riposata, ritemprata e rinfrancata, rieccomi tra voi: le giornate passate a Napoli sono volate via in un attimo, ma nonostante il poco tempo a disposizione sono riuscita a godermi minuto per minuto la compagnia dei miei genitori, i vecchi amici, il gran sole che è venuto fuori, pizza e mozzarella, le passeggiate per il mio selvaggio-borgo-natio.
Tra una cosa e l'altra, ho trovato modo di fare un salto alla Fiera del Baratto e dell'Usato: un immenso campionario di paccottiglia, con qua e là qualche pezzo che avrei davvero voluto portarmi a casa.. cosa resa perlopiù impossibile dai prezzi e dal fatto che, comunque, viaggiavo in aereo.

Non che sia tornata a casa a mani vuote.. no, non sarebbe proprio stato da me!
E così mi sono aggiudicata qualche piccola cosuccia: una chiave di foggia antica, regalatami da un gentilissimo venditore barese, due contenitori in rame che utilizzerò per delle piantine verdi.

Abbiate pazienza, ho avuto fretta di fotografarli.. neanche gli ho dato una ripulita!!

L'idea di sistemare le piante verdi in questi vasi dall'aria invecchiata mi è piaciuta molto.. potendo, mi sarei portata via quelli di taglia extra-large, che secondo me sarebbero davvero splendidi in un giardino (anche se mi rendo conto che la pioggia non sarebbe proprio la migliore amica di questi vasi.. secondo voi è eccessivo tenerli all'aperto??)
Oltre ai vasetti ho preso degli Urania per la collezione di Daniele, pescando a casaccio in uno scatolone di libri ingialliti, col venditore che mi diceva "si vede che lei è un'intenditrice, ha scelto esattamente i pezzi più rari.."
...Ma non è finita qui!!! I pezzi forti del mio shopping napoletano sono frutto della mia più recente passione in tema di interior design: i vecchi bauli!!!
Purtroppo, come vi dicevo, ho viaggiato in aereo e quindi non ho potuto portarmi subito in Sicilia i miei adorati bauletti.. per non lasciarvi in preda agli interrogativi, però, ho pensato di googlare un po' alla ricerca di qualcosa di simile.. et voila:

Siete pronte?? Perché qui vi servirà un po' di immaginazione..
Il primo baule è simile a questo, identico nel colore, ma senza il fregio a forma di rombo che vedete qui. E' anche più piccolo di questo, sarà sui 60 cm di larghezza.. e l'ho avuto ad un prezzo davvero ridicolo!!!
Penso di utilizzarlo nell'ingresso, con sopra qualche cuscino, o, se riesco a trovarla, una valigia dall'aria vecchiotta.. vedremo!!!
Il secondo baule, invece, è proprio un bel baulone, bello lungo, anche se non troppo alto.
Il colore in questo caso è più scuro di quello che vedete qui accanto, e le borchie, anziché in verticale, si sviluppano in orizzontale (e solo sugli angoli).
Questo qui ha perso la chiave della serratura, ma poco male, ne rimedierò una prima o poi..
Avete indovinato l'utilizzo? La mia idea è quella di metterlo a piedi del letto, con un plaid e qualche bel cuscinone sopra..
Che ne pensate??
Tra una cosa e l'altra, ho trovato modo di fare un salto alla Fiera del Baratto e dell'Usato: un immenso campionario di paccottiglia, con qua e là qualche pezzo che avrei davvero voluto portarmi a casa.. cosa resa perlopiù impossibile dai prezzi e dal fatto che, comunque, viaggiavo in aereo.
Non che sia tornata a casa a mani vuote.. no, non sarebbe proprio stato da me!
E così mi sono aggiudicata qualche piccola cosuccia: una chiave di foggia antica, regalatami da un gentilissimo venditore barese, due contenitori in rame che utilizzerò per delle piantine verdi.
Abbiate pazienza, ho avuto fretta di fotografarli.. neanche gli ho dato una ripulita!!
L'idea di sistemare le piante verdi in questi vasi dall'aria invecchiata mi è piaciuta molto.. potendo, mi sarei portata via quelli di taglia extra-large, che secondo me sarebbero davvero splendidi in un giardino (anche se mi rendo conto che la pioggia non sarebbe proprio la migliore amica di questi vasi.. secondo voi è eccessivo tenerli all'aperto??)
Oltre ai vasetti ho preso degli Urania per la collezione di Daniele, pescando a casaccio in uno scatolone di libri ingialliti, col venditore che mi diceva "si vede che lei è un'intenditrice, ha scelto esattamente i pezzi più rari.."
...Ma non è finita qui!!! I pezzi forti del mio shopping napoletano sono frutto della mia più recente passione in tema di interior design: i vecchi bauli!!!
Purtroppo, come vi dicevo, ho viaggiato in aereo e quindi non ho potuto portarmi subito in Sicilia i miei adorati bauletti.. per non lasciarvi in preda agli interrogativi, però, ho pensato di googlare un po' alla ricerca di qualcosa di simile.. et voila:
Siete pronte?? Perché qui vi servirà un po' di immaginazione..
Il primo baule è simile a questo, identico nel colore, ma senza il fregio a forma di rombo che vedete qui. E' anche più piccolo di questo, sarà sui 60 cm di larghezza.. e l'ho avuto ad un prezzo davvero ridicolo!!!
Penso di utilizzarlo nell'ingresso, con sopra qualche cuscino, o, se riesco a trovarla, una valigia dall'aria vecchiotta.. vedremo!!!
Il secondo baule, invece, è proprio un bel baulone, bello lungo, anche se non troppo alto.
Il colore in questo caso è più scuro di quello che vedete qui accanto, e le borchie, anziché in verticale, si sviluppano in orizzontale (e solo sugli angoli).
Questo qui ha perso la chiave della serratura, ma poco male, ne rimedierò una prima o poi..
Avete indovinato l'utilizzo? La mia idea è quella di metterlo a piedi del letto, con un plaid e qualche bel cuscinone sopra..
Che ne pensate??
Domenica mattina
Cosa fate voi in genere per rilassarvi?
Non parlo delle giornate qualsiasi: dopo 7-8 ore di lavoro, la spesa fatta di corsa, le soste d'obbligo (panificio-farmacia-lavanderia-tabaccheria), faticando ogni volta come una dannata per trovare parcheggio e magari anche sotto la pioggia scrosciante, arrivare a casa con la prospettiva di dover mettere insieme una cena, il pranzo per l'indomani, rigovernare, sistemare un po' in giro e, a rotazione, stirare-lavare-stendere... beh, dopo tutto questo, la mia aspirazione non è tanto rilassarmi, quanto piombare sul letto a peso morto.
A me restano liberi il sabato e la domenica: il primo lo vivo con un po' di circospezione, quasi non realizzassi ancora di essere padrona del mio tempo, ma è comunque scandito da impegni precisi (la signora delle pulizie, la spesa-quella-grossa, il macellaio e tutto ciò che non sono riuscita ad incastrare nella settimana).
Di domenica, finalmente, respiro.
Resto in pigiama fino ad ora di pranzo, ciondolo per casa senza far niente di specifico, faccio durare la colazione più a lungo dei soliti 4 minuti, mi concedo perfino poltrire davanti alla tv finendo regolarmente su quei canali da "botta sicura" (quelli dove sai che puoi parcheggiare il telecomando, tanto danno sempre qualcosa di interessante: Dove, Marcopolo, Leonardo, History..).
Non devo neanche cucinare, tanto spesso siamo a pranzo dai suoceri, o se decliniamo veniamo abbondantemente riforniti di una gran quantità di viveri in vaschette d'alluminio.
Quindi, come dicevo, relax... voi cosa fate quando avete del tempo per voi e volete godervelo?
Io ogni tanto ricamo, specie nel pomeriggio.
Tempo fa mi dedicavo a un po' di coccole per me: manicure, scrub, robe così.. poi però devono essermi sembrate troppo impegnative perfino quelle, e le ho tralasciate, ma le riprenderò, oh sì..
E, passione degli ultimi mesi, il giardinaggio.. Non che sia un'esperta, anzi.. si può dire che sono una "giardiniera in erba"?!
Però ci provo, mi piace veder crescere le piantine, mi esalto per ogni nuova fogliolina, celebro ogni bocciolo che si trasforma in fiore e niente mi da più soddisfazione di prelevare qualche foglia di basilico home-made per guarnire la mia salsa al pomodoro.
Volete vedere qualcosa? ^__^
Questa è la mia sezione "piante fiorite": al momento ho quattro finestre esposte a sud, e, tranne quella della cucina (dove stazionano le piantine aromatiche), ho deciso di utilizzare le altre per ospitare piantine di calanchola (succulenta fiorita, facilissima da tenere):
Devono appartenere a due sottospecie diverse, perché la rossa mi fa dei fiorellini a 4 petali (ed è tutta già fiorita), mentre quella fucsia ha dei fiori più grandi e, al momento, una gran quantità di boccioli. D'altra parte la rossa è un acquisto recente, mentre la fucsia è qui dalla scorsa primavera ed è andata avanti tutto il tempo con fioriture a ripetizione, resistendo perfino ad un attacco di parassiti che l'ha un po' indebolita (e terrorizzato la sottoscritta)


Non parlo delle giornate qualsiasi: dopo 7-8 ore di lavoro, la spesa fatta di corsa, le soste d'obbligo (panificio-farmacia-lavanderia-tabaccheria), faticando ogni volta come una dannata per trovare parcheggio e magari anche sotto la pioggia scrosciante, arrivare a casa con la prospettiva di dover mettere insieme una cena, il pranzo per l'indomani, rigovernare, sistemare un po' in giro e, a rotazione, stirare-lavare-stendere... beh, dopo tutto questo, la mia aspirazione non è tanto rilassarmi, quanto piombare sul letto a peso morto.
A me restano liberi il sabato e la domenica: il primo lo vivo con un po' di circospezione, quasi non realizzassi ancora di essere padrona del mio tempo, ma è comunque scandito da impegni precisi (la signora delle pulizie, la spesa-quella-grossa, il macellaio e tutto ciò che non sono riuscita ad incastrare nella settimana).
Di domenica, finalmente, respiro.
Resto in pigiama fino ad ora di pranzo, ciondolo per casa senza far niente di specifico, faccio durare la colazione più a lungo dei soliti 4 minuti, mi concedo perfino poltrire davanti alla tv finendo regolarmente su quei canali da "botta sicura" (quelli dove sai che puoi parcheggiare il telecomando, tanto danno sempre qualcosa di interessante: Dove, Marcopolo, Leonardo, History..).
Non devo neanche cucinare, tanto spesso siamo a pranzo dai suoceri, o se decliniamo veniamo abbondantemente riforniti di una gran quantità di viveri in vaschette d'alluminio.
Quindi, come dicevo, relax... voi cosa fate quando avete del tempo per voi e volete godervelo?
Io ogni tanto ricamo, specie nel pomeriggio.
Tempo fa mi dedicavo a un po' di coccole per me: manicure, scrub, robe così.. poi però devono essermi sembrate troppo impegnative perfino quelle, e le ho tralasciate, ma le riprenderò, oh sì..
E, passione degli ultimi mesi, il giardinaggio.. Non che sia un'esperta, anzi.. si può dire che sono una "giardiniera in erba"?!
Però ci provo, mi piace veder crescere le piantine, mi esalto per ogni nuova fogliolina, celebro ogni bocciolo che si trasforma in fiore e niente mi da più soddisfazione di prelevare qualche foglia di basilico home-made per guarnire la mia salsa al pomodoro.
Volete vedere qualcosa? ^__^
Devono appartenere a due sottospecie diverse, perché la rossa mi fa dei fiorellini a 4 petali (ed è tutta già fiorita), mentre quella fucsia ha dei fiori più grandi e, al momento, una gran quantità di boccioli. D'altra parte la rossa è un acquisto recente, mentre la fucsia è qui dalla scorsa primavera ed è andata avanti tutto il tempo con fioriture a ripetizione, resistendo perfino ad un attacco di parassiti che l'ha un po' indebolita (e terrorizzato la sottoscritta)
Iscriviti a:
Commenti
(
Atom
)