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Letture 2015

Ed. 2012
Ed. 2013
Ed. 2014

E per il - attimo di raccolta commozione - quarto anno consecutivo, eccomi qui a tirare le fila degli ultimi libri letti.

Considerazioni generali: il Kindle ha davvero rivoluzionato la mia vita da lettrice.
Okay: il Kindle e Franca (attimo di raccolto ringraziamento).
Posso permettermi di spaziare tra i generi, scopro titoli sui quali magari non avrei investito, non dimentico mai di portarmelo dietro.. una figata sotto ogni aspetto.

Per contro, devo ammettere che, fatta eccezione magari per qualcosina leggiucchiata in spiaggia, i miei momenti di lettura si limitano esclusivamente a quella mezz'ora prima di addormentarmi, mentre ricordo benissimo che, prima che la mia vita si facesse tanto frenetica, ogni momento era buono..
(attimo di commosso raccoglimento).

Asciughiamo la lacrimuccia, ed ecco qua i numeri:
73 libri letti (non quanto ai bei tempi del 2012, ma yeah! Siamo in forte risalita!!).
libri interrotti: L'arte delle liste (avrei qualcosa da insegnare IO all'autore) e L'urlo e il furore (okay, a Faulkner non ho molto da insegnare, ma.. proprio non mi ha presa..)
58 ebook (e quelli non ebook sono appunto i vari capitoli della saga del Trono.. più un Banana  Yoshimoto che ho riletto mentre ero in vacanza dai miei. Ebook uber alles!).
2 saggi, e tutto il resto narrativa. Vabbè, più che saggi chiamiamoli manuali...
1 testo in lingua (manco a dirlo, The Happiness Project).

Palmares
Il libro che mi è piaciuto di più
Voglio essere onesta fino in fondo e dico la trilogia di 1Q84 di Murakami Haruki. Non so come possa essermelo fatto scappare, IO che di Murakami ho letto TUTTO, perfino quella roba sconclusionata sulla pecora.. Menzione anche alla Trama del matrimonio di Eugenides, un autore di cui invece dovrei leggere tutto, visto che i suoi due che ho letto sono in cima alla mia classifica di ogni tempo.

Il libro che ha deluso le aspettative
Cade la terra di C. Pellegrino. Eddai, ma che pippa infinita.. va bene sapere scrivere, però anche averci una storia da raccontare, ogni tanto, non fa mica male...

Il personaggio che ho amato di più
Nessun dubbio: Cesare Annunziata della Tentazione di essere felici di Lorenzo Marone. E ci mancherebbe altro, ci ho anche fatto un post che non ha mancato di darmi soddisfazione.. Comunque: un vecchietto scostante, che non le manda a dire, ma saldo nei suoi principi e con un'anima, quale che sia..

La sorpresa dell'anno
Non dico la Gretchen, visto che su queste pagine vi ci ho già fracassato abbastanza, e quindi scelgo Il ladro di nebbia di Lavinia Petti: iniziato senza sapere nulla della trama e dell'ambientazione, e finito chiedendomi come mai non abbia ricevuto più riconoscimenti...

Il libro che mi ha commosso
Uhm.
Sto decisamente invecchiando.



La mia vita a Shibuya

A volte penso che mi piacerebbe proprio.

Come tutta la mia generazione il mio primo approccio con il Sol Levante è stato filtrato dai cartoni animati, quelli in cui - inspiegabilmente - i personaggi andavano ai bagni pubblici ("mamma, ma non ce l'hanno il bagno a casa loro?"), indossavano geta e Marrabbio cuoceva sulla piastra quelle che chiaramente non potevano essere "frittate".

Poi ho cominciato a leggere Banana Yoshimoto, così tanto e in così poco tempo che mi ha nauseata in fretta, però intanto qualche spiraglio mi si era aperto e qualche seme aveva preso terreno.

Poi ci sono stati Murakami e Norwegian Wood e bang! Il danno è diventato permanente.



A volte penso che mi piacerebbe proprio: fare la vita dei protagonisti dei miei libri giapponesi, una vita calma, ordinata, pulita, luminosa e con tantissimo sesso. Una vita ovattata, mi verrebbe da dire.
Gente che si alza, scivola tranquilla tra le proprie incombenze, fa un sacco di bagni e passa più tempo nei locali che a casa propria. Che cammina nel traffico di Shibuya, poi svolta l'angolo e trova un tempio, un ponticello, dei ciliegi in fiore.
Gente che passa un sacco di tempo da sola, in silenzio, senza la necessità di riempire la propria vita di tutte quelle occupazioni che a noialtri sembrano irrinunciabili.
Gente che beve con estrema faciltà e si ubriaca puntualmente, quasi fosse il passaggio successivo giusto, condiviso e desiderabile.
Gente che apprezza l'arte, la musica classica o il cinema d'essai, roba che io metto da parte con uno sbrigativo "non la capisco, non fa per me".
Gente che non vive drammi morali.. caso mai vive drammi sociali.
Secondo me in Giappone vestono tutti di colori chiari.

A volte penso che mi piacerebbe proprio..

Game of Thrones - Il Trono di Spade

Tempo fa mi ero messa in testa di spiegare perché di punto in bianco mi sarei messa a recensire libri, e invece ho finito per parlare di quando rubavo il Crystal Ball nei negozietti del lungomare, e così stavolta non spiego niente e comincio a parlare.


Anzi no, ne spiego solo una: non è che scelga di partire da GOT per un qualche motivo, è solo che già mi dicono che me la tiro, se poi prendo un libro ricercato gli do pure ragione.. e così eccoci alle letture di massa, con le copertine brossurate, che, per dire, potete trovare perfino alla Mondadori, (sempre che cerchiate bene tra tutti quei tomi dai colori fluo dedicati ai cupcakes e a come sposare i milionari).

Il mondo, si sa, fondamentalmente si divide tra Quelli che prima leggono il libro e Quelli che non leggono ma per favore non spoilerate.
Io ovviamente leggo prima, e soprattutto snobbo quelli del secondo gruppo, per cui cercherò di non spoilerare ma non ve lo assicuro (che poi è relativo, perché GOT mi pare l'unico caso in cui la serie tv anticipi scene, personaggi ed eventi che nei libri ancora non ci sono).

Non sapete di cosa stiamo parlando?
Orbene, presto detto.

Cronache del ghiaccio e del fuoco (A song of ice and fire) è una serie di libri fantasy di G. R. R. Martin, scritta a partire dal 1996 e ancora ben lontana dal dirsi compiuta, da cui è stata tratta la serie tv Il trono di spade (Game of thrones - GOT).

Lasciando perdere la serie (che pure mi appassiona molto e di cui magari parlerò più in là), volevo concentrarmi sui libri.



Non lasciatevi spaventare dal bollino "fantasy": io non sono un'appassionata del genere, proprio per niente, però quello costruito da Martin è un bell'universo ricco ricchissimo strabordante di personaggi, storie ed intrecci.
Di base tenete presente un mondo simile al nostro Medioevo ma con più BDSM e qualche tocco fantasy tipo draghi, magie oscure e mostri di ghiaccio. Ecco, secondo me l'abilità di Martin sta proprio nell'aver saputo ricreare un intero universo, con le sue regole, la sua geopolitica, la sua uniformità e i suoi linguaggi, perfettamente credibile ed omogeneo.
Quindi sì, per la maggior parte del tempo stai lì a leggere per scoprire chi tradirà chi e chi ucciderà chi (mediamente muore un personaggio principale ogni 8 pagine, ma per fortuna ci sono svariate centinaia di personaggi principali), ma è anche bello andare avanti nella lettura per scoprire questo strano mondo familiare e misterioso al tempo stesso.

 

Poi, dai, alla fine sa scrivere... non voglio arrivare al paragone con Tolkien perché sarebbe troppo facile, ma ha un po' il tocco di Stephen King: affabula, ti cattura nelle sue trame e vai avanti ad oltranza chiedendone sempre un po' di più.. finché capisci di aver riposto le tue speranze in un odioso ciccione con tutti i requisiti per l'infarto fulminante e ti chiedi angosciato cosa succederà se il tizio dovesse tirare le cuoia prima di aver completato la serie.

La trama? No, scusatemi, ma è semplicemente impossibile volerla riassumere.

Più o meno il punto cruciale è la lotta per il potere a Westeros, continente immaginario diviso in Sette Regni. A capo di ciascuno di questi regni c'è una grande famiglia nobiliare, ma i sette regni sono tutti sotto il controllo del Re, che li domina dall'alto di 'sto famoso Trono di spade.



La storia parte quando il Primo Cavaliere del re viene assassinato e il re chiede a un suo vecchio amico (signore di uno dei sette regni) di sostituirlo, innescando una serie di eventi che porteranno guerra e distruzione un po' ovunque.
Già così sarebbe complicata, ma le cose si ingarbugliano ulteriormente quando si scopre che il suddetto re ha piazzato il culo sul Trono spodestando il re precedente nel corso di una ribellione di cui ci vengono dati flashback continui e che, in un altro continente tendente al maghrebino, ci sono i discendenti dei re originari che allevano draghi e meditano vendetta.
Come se non bastasse, feroci esseri di ghiaccio minacciano il reame da nord, a corte gli intrighi si sprecano, la gente muore qua e là e oscure profezie confondono le menti dei personaggi, ma soprattutto dei lettori.

Insomma, c'è di che restare affascinati..

I personaggi, quelli poi sono il vero capolavoro di Martin: vero è che avendone a disposizione circa 580.000 non si è fatto mancare nessuno (ma nessuno-nessuno) stereotipo, tipo la Bella-e-Inutile (Sansa Stark), la Brutta-e-Inutile (Brienne di Tarth), la Simpatica-ma-non-si-capisce-che-accidenti-di-storyline-è-la-sua (Arya Stark), il Fascinoso-figlio-di-chiunque-ma-non-di-Ned (Jon Snow), il Principe-Fetente (Jeoffrey Baratheon).



Però poi ci sono anche dei personaggi che stereotipi non sono, tipo, in ordine sparso:
- la Regina Cattiva che più cattiva non si può, ma neanche più idiota, visto che infila astute mosse politiche che pure mio cugino quando giocava a Risiko se la cavava meglio (Cersei Lannister, superata in idiozia solo da Catelyn Tully);
-  Il Guerriero Farabutto che, novello Sansone, concentrava tutta la sua malvagità nella mano destra, visto che, non appena gliela tagliano, diventa un Eroe Senza Macchia (tranne che per quei bigotti che ancora si lamentano per un po' di sano incesto in famiglia..) - Jamie Lannister (io amo Jamie Lannister);
- La Principessa dai 22 Titoli che viene venduta dal suo stesso fratello a una versione sessualmente vivace di Conan il Barbaro, azzecca tre o quattro mosse tra cui rifornirsi di draghi personali e di un esercito di eunuchi che, contrariamente a quanto pensavamo, in guerra vanno fortissimo e poi.. boh... quando finalmente potrebbe andare a riprendersi il trono decide di fermarsi nella città geopoliticamente più insignificante di tutto lo scacchiere (Mereen?? Cioè, come se nella campagna di Russia Napoleone avesse deciso di sistemarsi a Positano, tranne per il fatto che stare a Positano almeno è piacevole);
- il Nano Lussurioso, che, non infierisco anche io perché, porello, tira su più merda lui di tutti gli altri messi insieme...
- Rickon Stark: perché tutti si dimenticano di Rickon? Oh.. Martin.. pure te.. te lo ricordi che c'era pure Rickon, sì??

Progetto Felicità

Tutto è cominciato da una foto su Instagram, di una tizia russa che seguo per puro caso (seguo diversi tizi russi, ma soprattutto decine di tizi russi seguono me. Perché?!?!? Che gliene frega della mia vita a San Pietroburgo??? Non ho risposte, solo un filo di lieve apprensione, come quella volta che un Ugandese voleva che gli spedissi un paio di Nike...).

Comunque, la tizia mostrava la copertina di questo libro:



Progetto Felicità, ossia perché ho passato un anno provando a cantare al mattino, a riordinare gli armadi, a litigare secondo le regole, a leggere Aristole e in generale a divertirmi di più.

2 minuti dopo, con la pacatezza e la moderazione che regolano i miei impulsi all'acquisto, ero già su Amazon alla ricerca del titolo in questione.
(per la cronaca, la versione italiana esiste, solo cartacea, ma siccome aspettare i 2/3 giorni della consegna era semplicemente fuori discussione, ho ripiegato su quella in inglese, con gli effetti che vedrete in seguito).

La faccio breve: è una lettura che consiglio a tutti, sia ai monomaniaci come me che non aspettano neanche di finire il libro e già cominciano a prendere appunti su come costruire il proprio progetto felicità, sia a chi vuole semplicemente qualche spunto di riflessione sull'universo, la vita e tutto il resto.

Di cosa parla?

Del tentativo che l'autrice ha fatto di portare dentro il suo mondo un po' più di felcità: non perché non avesse già motivi per essere felice, ma semplicemente per scoprire se è possibile orientare i nostri pensieri e le nostre azioni in maniera tale da catalizzare ancora più energia, ancora più felicità, o quanto meno prendere maggiore coscienza dei motivi di gioia che già si hanno.

Okay, fin qui solo un encomiabile intento, ma molto teorico.
Quello che più mi è piaciuto, però, è l'approccio che ne è seguito, molto scientifico, molto.. americano.. d'in buona sostanza, molto da fissati: la Rubin ha scomposto la propria vita in una serie di macro-aree collegate alla sua felicità (il matrimonio, le figlie, il lavoro, gli hobbies, il denaro), individuandone 12, e ha dedicato a ciascuna di esse un mese di approfondimento.
Ognuna di queste aree è stata analizzata e a sua volta scomposta in una serie di comportamenti o attività da intraprendere per migliorarne la resa.

Per esempio, nel mese dedicato alla famiglia si è data come regole quella di cantare ogni mattino per e con le figlie, nel mese dedicato alle passioni ha fondato un club del libro (toh..), e così via: 4/5 "risoluzioni" (non mi viene di chiamarli obiettivi) per ogni mese, fino a ritrovarsi, ad anno completato, ovviamente più felice.

Secondo voi tutto questo ha un senso?

Probabilmente a leggere la mia recensione sarete restati scettici, d'altra parte sono abbastanza scettica anche io che il libro l'ho letto, quindi ci sta.. Però ecco, per quanto non sia affatto sicura che questo approccio da bootcamp porti dritto alla felicità, continuo a restare molto affascinata dal processo..

E sì, mi prendo tutta l'estate per rimuginarci su.. ma allo stato attuale penso di avere tutta l'intenzione di cavarci fuori un mio piccolo progettino..

Il club del libro - Luglio 2015

E' probabilmente dalla prima indimenticabile scena della terza stagione di Lost (appena un pelo prima che saltassero lo squalo, sigh) che desidero entrare a far parte di un club del libro. Uno reale, di quelli in cui il padrone di casa mette le sedie in circolo e sforna muffins, o quelli che si incontrano da Starbucks, o ancora quelli organizzati dalla biblioteca di quartiere.
Ma anche uno virtuale, con i sondaggi per scegliere il prossimo titolo, il forum per condividere le opinioni, eccetera..
Pie illusioni: ho da tempo perso le speranze di trovare IRL la maggior parte delle cose che mi piacerebbe avere intorno, e, nonostante abbia trascorso un buon numero di ore a girare in rete, tutto quello che ne è venuto fuori mi è sembrato stantio e non aggiornato.

Peccato.

La presenza dei libri su queste pagine resta una costante, innanzitutto con la scheda dedicata alle mie letture, che aggiorno con scrupolisità maniacale, e con i riassunti annuali, eppure non credo di essermi mai lasciata andare a delle vere e proprie recensioni.
Mi è sempre sembrato.. non so.. troppo intimo..

Questa volta però voglio provarci, cogliendo al volo l'opportunità offerta dal blog Le Pecionate, che ci sfidano a pubblicare mini recensioni degli ultimi titoli letti (non foss'altro che per avere la possibilità di usare queste splendide illustrazioni di Burabacio!).

Io spero che diventi un po' una rubrica dalla cadenza random, recensire tutti i libri che leggo non sarebbe possibile.. ma vedrò di pescare qua e là spaziando per generi e livello di impegno!

Quindi grazie a Laura e Claudia, ma grazie anche a Franca, la mia spacciatrice ufficiale di nuovi titoli ;)

1. The happiness project, G. Rubin

Questo libro mi ha assolutamente colpita, tanto da farmi venire voglia di unirmi a un club del Progetto ancora più bruciante della mia insoluta passione per i club del libro. La Rubin dedica un anno ad approfondire il concetto di felicità, scomponendolo in 12 macro aree (matrimonio, lavoro, figli, piacere..) a cui dedica un mese ciascuna. L'approccio è molto pratico, con tanto di schemi e "compiti" autoassegnati.
E sì, mi ha fatto riflettere, e anche molto.
Probabile che mi sentiate tornare sull'argomento.



2. Dov'è finita Audrey? S. Kinsella

Non ho mai amato la Kinsella, tutta la serie di I love shopping mi fa sbadigliare a più riprese, però, quando si vuole qualcosa di extra-leggero per passare un paio d'ore sotto l'ombrellone, probabilmente può essere la scelta giusta. In questo libro si parla del recupero verso la normalità di una ragazzina vittima del bullismo delle compagne e, a seguito di questo, di episodi di agorafobia e attacchi di panico. Nonostante il tema, il tono è sempre lieve e: il susseguirsi degli eventi e la caratterizzazione un po' macchiettistica dei personaggi non ne fa certo il romanzo dell'anno.. ma.. insomma.. si può leggere..



3. Quando dio era un coniglio, S. Winman

Questo romanzo è stato una rivelazione: anche qui si parla di ragazzine e delle difficoltà della vita, ma il taglio è molto più profondo, la psicologia più approfondita.
Le avventure di Elly e della sua stramba famiglia, circondati sempre da un circo di personaggi un po' improbabili, mi hanno fatto ridere, riflettere, commuovere.. un libro che consiglio!


4. La trama del matrimonio, J. Eugenides

Ok, ultimamente sto leggendo solo libri su gente a cui manca qualche rotella, con una particolare predilizione per i casi di depressione e crisi di ansia. Indicativo, ma assolutamente casuale, il più delle volte scelgo i titoli senza nessuna idea di quale sia la trama.
Qui la storia segue le vicende di Madeleine e della sua complicata relazione con Leonard, che, appunto, soffre di crisi depressive croniche che si fanno via via sempre più oscure e paralizzanti.
Un buon libro, anche se dello stesso autore ho sicuramente amato molto di più Middlesex.



5. L'arcangelo degli scacchi, P. Mauresing

Ecco il perfetto esempio dei guai a cui va incontro chi sceglie i libri senza criterio, attratto magari solo dalla copertina: una storia che non decolla mai, noiosa al punto di rendermi insofferente, un protagonista (lo scacchista del titolo) antipatico e (gasp) anche lui con problemi mentali.
Alla fine non mi capacitavo di quanto insulso fosse stato tutto il libro, e così ho cercato un po' in rete.. scoprendo che è una biografia piuttosto veriteria: #eramegliofareunapasseggiata!

Il magico potere della monnezza

Tutti ne parlano, tutti se lo passano, tutti vengono folgorati sulla via di Osaka.
Da Repubblica alle blogger patinate, passando per Instagram e Twitter (provate a ricercare l'hashtag #konmari)
Questo libro QUI.

Kondo Marie, Il magico potere del riordino
Figurarsi se io, che da settimane butto giù i video di Alejandra Costello con la stessa dedizione con cui i 14enni seguono i porno, e il Sol Levante lo sento come casa mia dai tempi dell'okonomyaki di Marrabbio, potevo mai mancare.

Insomma: eccomi qua pronta con il mio Kindle nella mano destra e un (carinissimo e kawaiissimo) bloc notes nella sinistra, perché dai, quando ti si palesa davanti il Verbo vuoi mica non prendere appunti??

E invece... che delusione!!! Alla fin fine consigli utili non ne da neanche mezzo, ma si limita a dire che per avere una casa ed una vita organizzata bisogna seguire i seguenti passi:
1) liberarsi di tutto il ciarpame che abbiamo tra i piedi --> okay, ci sta
2) liberarsi di tutte le cose che ci circondano che non sono proprio indispensabili --> ma tutte-tutte? Vabbè dai.. possiamo provarci..
3) liberarsi di tutte le cose che magari servono pure, ma ne possiamo sempre fare a meno --> eh? No, aspetta un attimo..
4) liberarsi di tutto quello che non ci fa "battere il cuore" --> In che senso? A me le batterie di riserva non fanno venire le farfalle nello stomaco, ma se non ti dispiace me le terrei lo stesso..
5) continuare a buttare via la roba, in una spirale senza fine di va-e-vieni dal cassonetto della spazzatura in cui nessuno è contento se non getta via almeno una trentina di sacchetti, e mica di quelli piccoli! No no, la guru della monnezza ti dice pure che devono essere quelli da 35 lt.

Cioè, questo adorabile faccino qui sta facendo fortuna spacciando per segreto rivoluzionario la tautologica evidenza che, se butti via tutto e rimani con 5 o 6 oggetti in casa, vedrai che tenerli in ordine sarà moooooooooolto più facile.

Ma non mi dire...?!?!?

Non so da voi, ma a casa mia, tolte le cose strettamente indispensabili, resta un buon numero di roba che non è indispensabile, non mi fa pensare ai momenti più meravigliosi della mia vita, ma che preferirei continuare a tenere, tipo:
- vestiti di tre taglie diverse, sono una che oscilla molto e mi seccherebbe ogni volta dover ricomprare tutto;
- oggetti che sono costati davvero tanto e magari oggi non li ricomprerei, ma a buttarli mi sentirei scema due volte;
- oggetti che sono belli. Ha presente, Miss Saigon? C'è la roba che si tiene perché è utile, la roba che ci ricorda i bei momenti, e poi c'è la roba che abbellisce, che racconta chi siamo, che decora.

Ora, non ho niente contro la Signorina Kondo (a parte il fatto che abbia un nome occidentale), ho visto gente far fortuna con il pollo in gelatina e i lucchetti sopra il Ponte Milvio, e poi il Giappone è la terra dei boccaloni per eccellenza, quindi certe trovate editoriali se le meritano pure, ma quello che mi ha davvero disturbata nella lettura è che la sua lezione di riordino sia tanto intransigente da non consentirci neanche di regalare qualcosa, nossignore, dobbiamo proprio fare la felicità del Centro Raccolta Rifiuti e consegnare a loro tutta la nostra vita dentro ben sigillati sacchetti di plastica.

Eh già, perché, dopo aver digerito a forza l'idea di dovermi separare da un Micheal Kors favoloso che ormai mi viene magari strettino, non posso mica consolarmi al pensiero di regalarlo a mia sorella.. Brutta egoista che non sono altro!!! Faccio ordine in casa mia e intaso quella dei miei-più-familiari?? Mai non sia, Kondosan verrebbe subito a bacchettarmi le dita e a riportare i miei straccetti alla Differenziata.

Ed ora, su, voglio essere seria. Durante la lettura all'inizio mi veniva solo da sorridere al pensiero di tutti 'sti giapponesi diligentemente in fila davanti al cassonetto, poi però andando avanti mi sono sentita davvero disturbata: ma davvero? Di questi tempi?!?!
Ora, non so esattamente come vadano le cose a Tokyo, ma qui da me capita quotidianamente di avere a che fare con persone che fanno i salti mortali per far quadrare il bilancio, ed alla sottoscritta, che per fortuna ancora non ci è arrivata, piange comunque il cuore quando deve buttar via il pane avanzato o la verdura andata a male.
E no, non è per gli 80 centesimi, è perché sento sulla pelle il malessere dell'epoca in cui vivo anche quando non mi tocca troppo da vicino.

Qundi abbiate pazienza: le cose che non mi servono più ma che hanno comunque un valore io non le getto via, e, se ancora non mi viene in mente nessuno a cui potrebbero essere utili, nell'attesa continuo a tenermele in casa mia.

E magari cerco un sistema di tenere in ordine gli armadi quando sono pieni, perché da vuoti.. beh, il magico segreto lo conoscevo anche prima di leggere la Kondo..


Mi piace leggere...

C'è una cosa che non ho mai potuto soffrire: quando, di fronte a qualcosa che viene percepito come proficuo, o quanto meno auspicabile, mi sento dire "Ah, mi piacerebbe tanto, ma proprio non ho il tempo...".
Che accidenti vorrebbe dire?
Il tempo è una delle poche cose democratiche che ci son rimaste: ce lo abbiamo tutti in ugual misura, 24 ore al giorno, non si scappa.
Poi, si capisce, di quelle 24 ore ognuno fa un po' quel che gli pare, e vabbè, qualcosa resta fuori dal nostro controllo, ma gran parte possiamo organizzarla come più ci piace.

La sottoscritta, ad esempio, viene sistematicamente deprivata di 7 ore e mezza 5 giorni alla settimana che per motivi fortemente autocratici una nota Azienda del Credito ritiene di sua propria spettanza.
Un monte ore sicuramente impegnativo, ma di certo non totalizzante: ne restano ancora un bel po' da ridistribuire.. e qui già sento i cori greci di chi pretenderebbe di togliere dal conto anche il tempo che dedichiamo al sonno, alla cura della casa, della famiglia. Ma ne siamo proprio sicuri?
Voglio dire, sicuri di non potere puntare la sveglia mezz'ora prima e dedicare quei 30 minuti a qualcosa che ci appassiona? Sicuri di non poter lasciare che un po' di polvere si accumuli sui soprammobili o che per un paio d'ore i ragazzini si spiccino i compiti da soli?



Ecco, io a questo non voglio crederci: il tempo c'è, è lì che aspetta di essere utilizzato in base alle nostre preferenze. Il concetto è assai semplice e sono sicura che molti di voi si diranno d'accordo.. salvo poi trincerarsi dietro il "mi piacerebbe tanto, ma proprio non ho tempo" non appena ci parlano di qualcosa di cui alla fin fine non sentiamo tanto il bisogno.

Intendiamoci, non sto qui a farvi la morale, che il tempo libero venga impiegato come più ci pare è un sacrosanto diritto di ognuno di noi. Solo che non li reggo quelli che scelgono di fare altre cose e poi mi vengono a dire "beata te che hai tempo per leggere, io proprio non ci riesco..".
Io non ho più tempo degli altri.
Io scelgo di usare un po' del mio tempo per leggere libri e nel frattempo la mia casa è in perenne disordine, i miei capelli peggio, non accendo la tv per settimane.. e sì, non faccio neanche un po' di esercizio fisico.
Voglio dire: non è che pensi di essere particolarmente virtuosa per il fatto che mi piace leggere. A parte che, appunto, mi piace, e quindi non vedo che merito ci sia, sono anche consapevole del fatto che farei meglio a leggere meno e, per esempio, andare un po' in palestra.
Ma, voglio ribadirlo ancora una volta, il mio problema non è che non ho tempo per andare in palestra.. è che preferisco impiegare quel tempo in altre cose.



Il problema secondo me è che la lettura viene ancora percepita come qualcosa di doveroso ma impegnativo. Sarà un retaggio dei tempi della scuola, che ne so, quando da una parte ci imponevano letture scelte da altri, e dall'altra ci propinavano la pappetta annacquata della storia della letteratura al posto dei libri veri e propri.
La scuola in questo è potentissima, un'enorme macchina che tritura tutto lo scibile con il dichiarato scopo di servirlo sminuzzato, scomposto e riassemblato.

 
Insomma, non sopporto chi non ha tempo, e non sopporto quelli che bisogna leggere e che leggere-fa-tanto-bene-perché-allarga-gli-orizzonti, che sarà anche vero, ma se mi si dice così dieci a uno che quello non è un vero lettore.

Perché se continuiamo a ripeterci che bisogna leggere spostiamo l'attenzione dall'oggetto della lettura al suo soggetto e all'operazione meccanica di far scorrere lo sguardo da una parte all'altra della pagina fino al totale esaurimento delle stesse.
Non voglio sindacare sulle scelte (beh, non tanto..) e non credo neanche nell'esistenza di libri che si deve necessariamente aver letto, ma, insomma, incontro quotidianamente gente che dice di amare la lettura e poi ti tira fuori trame la cui consistenza è pari all'ultimo episodio di Don Matteo...

Perché continuando di 'sto passo, tutti a ripetersi che bisogna leggere, ci ritroveremo prigionieri di librerie che sono negozi di giocattoli travestiti, dove puoi restare accecato dai colori fluo delle copertine e dove puoi trovare dieci libri con la parola cupcake nel titolo, ma neanche uno di Calvino.

Come dite? Ma no... non possiamo essere già prigionieri di questo universo...

Letture 2014

Ancora una volta eccomi qua in chiusura d'anno, a tirare le fila delle mie letture (ed. 2013 - ed. 2012).
Diciamolo subito, sono in netto calo. Credo di aiutare comunque ad innalzare la media nazionale, ma, per quanto riguarda la mia media, è innegabile che legga meno che in passato.
Non me ne faccio un cruccio: al diavolo quanto si legge, l'importante è quello che leggi.. sempre stata una pennacchista della prima ora, io!

E comunque, ecco qua i numeri:
59 libri letti (8 in meno dell'anno scorso. Ma ho fatto un solo giro di Martin, vorrà pur dire qualcosa).
2 libri interrotti: Io sono un gatto (e vabbè.. qua dovrei capire perché l'ho cominciato) e Baudolino, che ho cominciato perché dai, è Eco, ma.. duepalle, la nave, le piante, la nave..
51 ebook (e quelli non ebook sono appunto i vari capitoli della saga del Trono.. più un povero Calvino che ho riletto mentre ero in vacanza dai miei. Ebook uber alles!).
3 saggi, e tutto il resto narrativa. E i saggi riguardano benessere e alimentazione...

A dare un'occhiata veloce, noto che molti titoli, se Amazon non me li avesse proposti a prezzi ridicoli, probabilmente non li avrei neanche degnati di un'occhiata. E - ahimè - il più delle volte avrei fatto meglio ad utilizzare quei pochi euro per prendermi un caffè al bar..
Palmares
Il libro che mi è piaciuto di più
Qui indico un libro che è il capitolo finale di una serie, in rappresentanza di tutti quelli che l'hanno preceduto e del loro autore a cui torno sempre e comunque nonostante il pindarismo che caratterizza le mie scelte narrative: la Torre Nera di Stephen King. Una storia di quelle potenti, multiformi, di cui alla fine ti resta poco dell'horror e molto dell'umanità dei vari personaggi (Eddie.. rivoglio Eddie Dean..)
Il libro che ha deluso le aspettative
Ce ne sarebbero diversi: Marquez (tu quoque, Gabriel?), La Ortese (troppotroppo sconclusionato per i miei canoni), ma più di tutti direi Follett: il primo della trilogia del '900 mi era piaciuto, il secondo l'avevo tollerato.. ma questi Giorni dell'eternità proprio non li ho retti.
Il personaggio che ho amato di più
Strizzo l'occhio al barista di Malvaldi, ma, ehi.. c'è quel Francois Pelou della Fallaci, che, diavolo.. è anche una persona vera, e in più mi ha fatto venir voglia di andarmi a leggere Pascal..
(EDIT: nel tentativo di verificare se fosse o meno uno pseudonimo ho scoperto che no, non lo è, ma era un fedigrago che molte e voci indicano come il padre del Bambino mai nato.. ecco, lo lascio giusto per Pascal, ma quasi quasi me ne torno a Pineta..)
La sorpresa dell'anno
Proprio Malvaldi: lettura leggera, certo, ma scorrevole e divertente. Tutti quei toscanismi, meh, e alla fin fine le storie si somigliano tra loro.. peccati veniali, magari, però non posso perdonargli l'inserimento di un commissario in gonnella che è proprio fuori contesto..
Il libro che mi ha commosso
Sapete cosa? Proprio nessuno.. e dire che come son facile io a piangere sui libri..starò proprio diventando vecchia...

Lèggere/leggère

Per esempio, non ho mai letto Proust.
Non c'è un vero e proprio motivo, ricordo solo di averci provato, da ragazzina, e di non essere assolutamente riuscita ad andare più in là di poche pagine (dove la locuzione "da ragazzina" ha già un suo peso specifico, ma anche il fatto di aver preteso, equivocando, di voler iniziare da Il tempo ritrovato conta abbastanza).

Oppure non ho mai veramente letto Joyce, se escludiamo un passaggio assai frettoloso sui Dubliners, e una tragicomica pretesa di leggere l'Ulisse in originale (se vi sembra che io abbia un'eccessiva fiducia nelle mie capacità, qualche volta vi racconto di quando mi sono messa a leggere Kafka in tedesco).

Ancora: a me la letteratura americana piace, senza mezzi termini, in un'ipotetica classifica dei libri preferiti di ogni tempo ne figurerebbero almeno due di Steinbeck, eppure, ecco.. Hemingway... lo prendo.. lo lascio.. un raccontino dei 49.. qualche pagina di Fiesta.. ma no, non lo reggo abbastanza..

E così, in un pomeriggio di metà luglio, spengo il Kindle e mi chiedo: ma perché, con tutto quello che di bello c'è di leggibile nel mondo, con tutta la Grande Letteratura che so che mi affascinerebbe, con tutto quello che so di dover leggere per poterne avere un'opinione, con tutto l'appassionante che sicuramente esiste senza che neanche io lo sappia... perché mi ritrovo a leggere di una specie di alchimista spagnolo che cerca il mantello del Sagittario, di rune e di monaci malvagi???


Sfida... a colpi di poesia!

Premessa n. 1: sono sempre stata una grande lettrice di narrativa, una modesta lettrice di saggistica e una lettrice pressoché nulla di poesia.
Non so perché sia così, ma non mi ha (quasi mai) preso.
Forse è perché nelle parole scritte cerco concretezza, fatti, storie.
Forse mi porto ancora dietro la psicosi del "non appena finisco questo resto senza niente da leggere" (e infatti ho sempre trovato conforto nei libri lunghi. King e Martin ringraziano).
Forse perché la mia intro al mondo della lettura è stato mio padre, e a lui la poesia non piace più di tanto.
Ci sarebbero magari da scomodare Freud e Jung per capire perché loro, da ragazzina, li ho letti, mentre sonetti, terzine e quartine mi hanno sempre lasciata alquanto indifferente, ma intanto.. siamo qua!

Premessa n. 2: so a memoria il primo verso de L'Albatros (in un pessimo francese, peraltro), quasi tutto Foscolo (lui a papà piaceva.. Sigmuuuuuuuuuund...), un paio di Edgar Lee Masters.
Mi sto sforzando di pensarci, ma mi vengono in mente solo poesie che deviano verso altri generi (Omero vale? Perché se vale l'epica vi sbanco tutti..).

Pefino nel mio periodo otaku, quando avrei mangiato anche il minestrone con le bacchette, gli haiku non mi hanno mai convinto fino in fondo.
L'unico libro di poesie che io abbia deliberatamente deciso di comprare è una raccolta dei sonetti di Shakespeare e, cari miei, posso anche orgogliosamente annunciarvi che a) l'ho letta e b) mi è anche piaciuta;

Conclusione: epperò il mio neo-follower e neo-followed Eddie mi ha lanciato questa sfida dalle pagine del suo blog e naturalmente più sono impegnative, più le sfide vanno raccolte, nonostante il fatto che, in caso di sconfitta, ci tocchi regalare un libro allo sfidante (vi ho mai detto che una volta ho comprato 3 copie di J. S. Foer solo per il piacere di averle a portata di mano per poterle regalare?).

Regolamento:
  • una volta ricevuta la sfida, si hanno 24 ore per postare una poesia sul proprio blog
  • il post in cui c'è la poesia si deve chiudere con una lista di cinque blogger che vengono sfidati allo stesso gioco e avvertirli della sfida
  • passate le 24 ore di tempo, chi non avesse pubblicato ancora, devo regalare un libro al blogger sfidante.

Tutto chiaro??
E veniamo finalmente a 'sta benedetta poesia!!!

Ci ho pensato e ne ho scelta una della Dickinson, per una serie di fantastici motivi:
1) è una donna;
2) infonde speranza (Dorcas Gustine, che era la mia seconda scelta, suonava un tantino pretenzioso);
3) c'è dentro il mio nick.



To make a prairie it takes a clover and one bee,
One clover, and a bee,
And revery.
The revery alone will do,
If bees are few.

Per fare un prato occorrono un trifoglio e un'ape,
Un trifoglio e un'ape,
E immaginazione.
L'immaginazione da sola basterà,
Se le api sono poche.


Sfida
Thérèse di La mia regina Zabo
Assia di Axia di Mithril

(Franca.. accidenti a te.. quando li riprendi in mano quel blog..??)


P.s. siccome sono anche scema, oggi mi sono fatta la crocchia con la riga in mezzo.. e vado proprio in giro così...

I 100 libri

Per la Giornata Nazionale del Libro e dell'Rditoria la BBC ha pensato bene di proporre la lista dei 100 libri che tutti dovremmo leggere.. per concludere mestamente che la maggior parte delle persone ne legge appena 6.

Quando ho letto questa notizia sul Traspablog ho immaginato subito di essere fuori media, ma.. no, dico, vogliamo parlarne??
Anzi, ecco, prima la lista e poi i commenti..

Queste sono le istruzioni per chiunque volesse partecipare al TAG:

Copia la lista e condividila sul tuo blog, indicando quali libri hai letto e quali hai iniziato senza finirli

Letto
Mai finito/abbandonato
Mai sentito nominare (questa l'ho aggiunta io)

  1. Il Profeta – Kahlil Gibran 
  2. Harry Potter – JK Rowling 
  3. Se questo è un uomo – Primo Levi 
  4. La Bibbia 
  5. Cime Tempestose – Emily Bronte
  6. 1984 – George Orwell 
  7. I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni 
  8. Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen 
  9. La Divina Commedia – Dante Alighieri 
  10. Piccole Donne – Louisa M Alcott 
  11. Lessico Familiare – Natalia Ginzburg
  12. Comma 22 – Joseph Heller
  13. Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien
  14. L’opera completa di Shakespeare  
  15. Il Giardino dei Finzi Contini – Giorgio Bassani        
  16. Lo Hobbit – JRR Tolkien
  17. Il Nome della Rosa – Umberto Eco
  18. Il Gattopardo – Tommasi di Lampedusa 
  19. Il Processo – Franz Kafka 
  20. Le Affinità Elettive – Goethe
  21. Via col Vento – Margaret Mitchell 
  22. Il Grande Gatsby – F. Scott Fitzgerald 
  23. Bleak House – Charles Dickens
  24. Guerra e Pace – Leo Tolstoy
  25. Guida Galattica per Autostoppisti – Douglas Adams
  26. Brideshead Revisited – Evelyn Waugh
  27. Delitto e Castigo – Fyodor Dostoyevsky 
  28. Odissea – Omero
  29. Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll 
  30. L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
  31. Anna Karenina – Leo Tolstoj
  32. David Copperfield – Charles Dickens
  33. Le Cronache di Narnia – CS Lewis 
  34. Emma – Jane Austen
  35. Cuore – Edmondo de Amicis 
  36. La Coscienza di Zeno – Italo Svevo 
  37. Il Cacciatore di Aquiloni – Khaled Hosseini
  38. Il Mandolino del Capitano Corelli – Louis De Berniere
  39. Memorie di una Geisha – Arthur Golden 
  40. Winnie the Pooh – AA Milne
  41. La Fattoria degli Animali – George Orwell 
  42. Il Codice da Vinci – Dan Brown 
  43. Cento Anni di Solitudine – Gabriel Garcia Marquez 
  44. Il Barone Rampante – Italo Calvino 
  45. Gli Indifferenti – Alberto Moravia
  46. Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar
  47. I Malavoglia – Giovanni Verga 
  48. Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello 
  49. Il Signore delle Mosche – William Golding
  50. Cristo si è fermato ad Eboli – Carlo Levi
  51. Vita di Pi – Yann Martel
  52. Il Vecchio e il Mare – Ernest Hemingway 
  53. Don Chisciotte della Mancia – Cervantes 
  54. I Dolori del Giovane Werther – J. W. Goethe 
  55. Le Avventure di Pinocchio – Collodi 
  56. L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon 
  57. Siddharta – Hermann Hesse 
  58. Il mondo nuovo – Aldous Huxley
  59. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon 
  60. L’Amore ai Tempi del Colera – Gabriel Garcia Marquez 
  61. Uomini e topi – John Steinbeck
  62. Lolita – Vladimir Nabokov
  63. Il Commissario Maigret – George Simenon
  64. Amabili resti – Alice Sebold 
  65. Il Conte di Monte Cristo – Alexandre Dumas
  66. Sulla Strada – Jack Kerouac
  67. La luna e i Falò – Cesare Pavese
  68. Il Diario di Bridget Jones – Helen Fielding
  69. I figli della mezzanotte – Salman Rushdie
  70. Moby Dick – Herman Melville 
  71. Oliver Twist – Charles Dickens 
  72. Dracula – Bram Stoker 
  73. Tre Uomini in Barca – Jerome K. Jerome 
  74. Notes From A Small Island – Bill Bryson
  75. Ulisse – James Joyce (alla prima pagina, sigh..)
  76. I Buddenbroock – Thomas Mann
  77. Il buio oltre la siepe – Harper Lee 
  78. Germinale – Emile Zola
  79. La fiera delle vanità – William Makepeace Thackeray
  80. Possession – AS Byatt
  81. A Christmas Carol – Charles Dickens 
  82. Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde 
  83. Il Colore Viola – Alice Walker
  84. Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro
  85. Madame Bovary – Gustave Flaubert 
  86. A Fine Balance – Rohinton Mistry
  87. Charlotte’s Web – EB White
  88. Il Rosso e il Nero – Stendhal 
  89. Le Avventure di Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle
  90. The Faraway Tree Collection – Enid Blyton
  91. Cuore di tenebra – Joseph Conrad 
  92. Il Piccolo Principe– Antoine De Saint-Exupery 
  93. The Wasp Factory – Iain Banks
  94. Niente di nuovo sul fronte occidentale – Remarque
  95. Un Uomo – Oriana Fallaci
  96. Il Giovane Holden – Salinger
  97. I Tre Moschettieri – Alexandre Dumas
  98. Amleto– William Shakespeare
  99. La fabbrica di cioccolato – Roald Dahl
  100. I Miserabili – Victor Hugo


 Fa un totale di 48 libri, e fregaunasega se suono arrogante, ma pensavo assai di più.. in fondo si era detto "i 100 libri che si dovrebbero leggere", no??
Okay, e allora mi spiegate che accidenti ci fa Bridget Jones tra Melville e Hugo??? E va bene che la lista l'ha fatta la BBC, ma insomma.. 
E che senso avrebbe mettere Amleto e anche la serie completa di Shakespeare??
Ora che ci penso ci sono troppi italiani.. ma l'avrà compilata davvero la BBC?

E soprattutto: cari amici britannici, Dio salvi la Regina, il Globe e le borse sotto gli occhi di Hugh Grant, ma.. no, dai.. non potete fare sul serio.. ma l'avete visto quel numero 42?????

Kindle vs e-reader

Nota: i fondamentalisti APC (Ah-Però-la-Carta...) sono pregati di non leggere il seguente post, e magari fare proprio un volo pindarico sul blog successivo.
Anzi: i fondamentalisti tutti sono pregati di farsi un viaggetto altrove...



Delle mie prime impressioni sul kindle ne avevo già parlato qui. A distanza di anni, sento che è venuto il tempo di approfondire il discorso e sgombrare il campo da ulteriori dubbi.

Quello che segue vuole essere una sorta di vademecum, quello cioè che avrei tanto voluto trovare in rete quando mi sono decisa a comprare il kindle (dato che, a differenza che per ogni altro apparecchio elettronico mai entrato in casa mia, mio marito, capo della locale sezione degli APC, si è rifiutato di dare una mano).

Partiamo quindi dalle DIFFERENZE:

La prima, fondamentale e unica, sono i formati letti: 
- il kindle legge il formato .azw ma NON legge il formato .epub;
- gli e-reader leggono il formato .epub ma NON il formato .azw;
- entrambi leggono il formato .pdf

Approfondiamo l'argomento: il formato .azw lo trovate in vendita esclusivamente su Amazon, che, si sa, è la libreria virtuale più immensa della Via Lattea. Vedete un titolo che vi piace, ci cliccate su et voila, finisce dritto nel vostro kindle (basta collegarlo al wi-fi e potete cominciare a leggerlo).

Il formato .epub lo trovate in vendita in tutto il resto dell'universo che non sia Amazon. Ho fatto qualche prova, e devo dire che i libri di uscita e recente, i best seller e i classici li trovate facilmente in entrambi i formati (.epub e .azw). Se invece siete alla ricerca di qualcosa di più particolare, avete più possibilità di trovarlo da Amazon che altrove.

Il .pdf si trova ovviamente dappertutto, volendo anche le istruzioni della vostra lavatrice potete scaricarle in .pdf e mettervele sul lettore (chi vorrebbe mai privarsi del piacere di combattere tra le bolle che fuoriescono dall'oblò senza il valido aiuto di kindle o un kobo?).
Il problema del pdf è la leggibilità: spesso si trovano in giro files poco leggibili perché scansionati male, e comunque, anche nei casi migliori, adattare un pdf alla lettura su kindle o e-reader è.. non voglio dire impossibile, perché qualche accorgimento lo rende possibile, ma almeno macchinoso (mentre i testi nati per quello specifico dispositivo vengono facilmente adattati alle proprie diottrie).

E veniamo alla Rete: alzi la mano chi si ricorda di Napster e di Sean Parker! Ai miei figli guardandoli un giorno potrò dire "io c'era" e oggi è più o meno lo stesso anche per i libri: in giro si trova tutto (Moccia) e il contrario di tutto (Foer).
Parliamo di robe chiaramente lesive del diritto d'autore, ma siamo gente che si accontenta, giusto?

Attenzione: quale formato troviamo scaricando in rete? Ovviamente il .pdf (anche perché se trovate qualsiasi cosa che non sia pdf potete facilmente convertirlo in pdf tramite calibre). Circa un 50% di quello che è coperto dal pdf lo trovate anche in epub.
Azw, nisba.

Quindi, se il vostro obiettivo è la quantità, un e-reader non Amazon è quello che fa per voi.

Io, però, dovessi comprarne uno oggi, ricomprerei un Kindle (upgradandomi al paperwhite, che almeno mi da la possibilità di leggere senza affaticare gli occhi anche al buio).

Ricomprerei un Kindle perché da decenni mi sono resa conto che nella mia vita la lista dei libri da leggere si allunga sempre più e che per quanto mi ci dedichi con impegno e passione devo necessariamente fare delle scelte: da ragazzina leggevo quello che mi capitava (in casa, a scuola, in biblioteca) semplicemente perché non potevo sostenere il costo economico di scegliere in autonomia cosa volessi leggere.
Vi giuro: nella mia incoscenza ho perso tempo leggendo robe allucinanti (poi mi vengano a spiegare perché cazz tenevano Liala nella biblioteca di una scuola media) solo per assecondare la mia voracità di lettrice.

Oggi no.
Oggi il tempo è poco e se a un titolo tengo davvero posso decidere di investire qualche euro nell'acquisto dell'ebook.

Per tutto il resto, c'è il pdf!

Letture 2013

Terzo anno che tengo le fila dei libri letti, e sono sempre più contenta di essermi decisa a farlo (non ricordo neanche più perché: l'ho visto da qualche parte, e mi è sembrato interessante. Almeno, interessava me).


Come sempre, innanzitutto i numeri:

67 libri letti (meno dell'anno scorso - molto meno. Ma è colpa di Martin che non ha più pubblicato).

Nessun libro interrotto.

56 ebook (più dell'80%: poveri vecchi cari libri.. ma non voglio ora riaprire polemiche sterili).

4 saggi, e tutto il resto narrativa. Oh, sarà che sto maturando.. non avrei mai detto che mi sarei potuta dare alla saggistica..

A dare un'occhiata veloce, quello che mi colpisce quest'anno sono le fissazioni: acchiappo un autore (non necessariamente uno sconosciuto, anzi) e mi ci fisso, andando avanti a macinare tutto quello che mi capita sotto tiro. In queste ultime settimane sono evidentemente ripiombata in un periodo King, la scorsa estate invece ho scoperto la Lackberg..

Palmares

Il libro che mi è piaciuto di più
Non sto a scocciarvi con la storia che è difficile scegliere e blablabla: se è di più, deve essere di più.
Escludendo i libri riletti, direi che la palma d'oro va a Suite francese (Nemirovsky): ampio, poderoso e - fanculo a Vichy - incompiuto. Per qualche tratto ho risentito il borbottìo della macchina di Furore e, anche se non c'entra proprio niente, è stato davvero bello.
Però menzione d'onore a Il corpo umano (Giordano), che quasi se la stava giocando, e per uno che è vivo mi pare anche assai.

Il libro che mi è piaciuto di meno
Scontatissimo: Angeli e Demoni (Brown. Va' a sapere perchè l'ho letto..). Se invece parliamo di uno di cui non mi aspettavo che non mi sarebbe piaciuto, vince Bianca come il latte (D'Avenia). Devo aver equivocato, chissà perché mi ero creata delle aspettative..

Il personaggio che ho amato di più
Eddie (La Torre Nera). 
I personaggi che amo di più sono sempre uomini, e sfigati, e sexy, e recenti.
Mi sa che ho un problema..

La sorpresa dell'anno
I libri che vengono da altri Paesi (altri dall'Italia, dall'Europa, dagli Stati Uniti).
Soprattutto la Turchia, direi, ma tutta la letteratura orientale in genere.

Il libro che mi ha commosso
Un libro che parla di soldati e di guerra (Il corpo umano) mi ha sorpreso e commosso oltre ogni decenza.
Anche a ripensarci a quasi un anno di distanza.

Il libro che mi tornerà utile
Il libro che mi tornerebbe utile (se l'avessi preso cartaceo anziché ebook) sarebbe Tacco12. E' un libro che va letto, e poi sfogliato a ritroso alla ricerca di cose veramente utili, e se c'è un unico punto che gli ebook lasciano ai libri cartacei è proprio questo: quando vuoi tornare indietro alla ricerca di qualcosa, fai prima ad uscire, arrivare in una libreria e sfogliare il corrispondente.


Au bonheur des ogres

Abbiamo parlato di carrubi, abbiamo parlato di civette… ma c’è un aspetto di questo blog di cui non abbiamo mai parlato, ed è il suo sottotitolo: francese, incidentale, quasi sussurrato. 

L’amour, toujours l’amour, tu nous pompes l’air avec ton amour, Benjamin 

E’ Julie che parla ed è un brutto momento, ma brutto assai.. 

Julie e Benjamin si sono incontrati tipo 30 anni fa, tra golfini d’angora e le pagine di Pennac, e da allora mi fanno costantemente compagnia quando ho voglia di leggere qualcosa di leggero, e tenero, e ottimistico. 

Julie, Benjamin e una sequela di altri personaggi che ad elencarli tutti mi ci vorrebbero tre ore, ognuno splendidamente e decisamente caratterizzato anche se le sue apparizioni sono numericamente limitate (Pastor. Vogliamo parlare di Pastor? Io lo adoravo Pastor.. ancora mi sanguina il cuore per Pastor..) 

Non so quante volte abbia riletto tutta la saga, e non so quanti soldi ho poi speso sui libri del Pennac post-Malaussene nella speranza di ritrovare tracce dei miei amici, solo per restare tristemente delusa. 

Erano i tempi dell’università, dei banchineros.. qualche volta vi parlo dei banchineros.. 
La prima volta che sono venuta in Sicilia leggevo la Fata carabina.. 
Perfino quando ho conosciuto Daniele una delle prime cose che abbiamo scoperto di avere in comune erano i libri di Pennac (in effetti non siamo mai andati molto oltre.. ma questo non potevo saperlo…)...

Aspetto di avere un cane per chiamarlo Julius. 
Ho ordinato merguez e sidi brahim solo per principio. 
A Parigi, mentre il tassista seguiva percorsi suoi, guardando fuori dal finestrino ho associato nella mia mente volti, manifesti, negozi ed ho gridato “cazzo… ma questa è Belleville!!!” (che è un po' come dire "che figata, siamo a Torvajanica...").

Ecco. Questo è più o meno il bagaglio emozionale che mi porto dietro quando si parla dei Malaussene. 

Pensate ora un po’ con quali palpitazioni ho appreso la notizia che ci avessero girato un film. 
E con quale sgomento ho assistito al seguente trailer:



Ora, cari miei, intendiamoci. 
1) Ben non è un Brad Pitt o un Di Caprio. Ben è un quarantenne con le occhiaie che del suo essere sfigato ha fatto una professione. Occhi blu??? Benjamin Malaussene?!?! Ma per favore.. 
2) Julie non è una teenager appena uscita da scuola. Julie è una tosta, sexy quanto volete, ma di un sexy consapevole e.. giornalistico, ecco. E’ cresciuta con capi di Stato e uomini di governo, non leggendo Cioè. Ah, ed è rossa naturale, porca miseria! 
3) Gli occhiali del Piccolo sono rosa. Cazzo, questa era facile.. e l’avete cannata lo stesso.. 
4) Scambiare Clara per Louna. Ma perché, in nome del cielo?? Che se volevate eliminare qualcuno, potevate tranquillamente eliminare Louna e nessuno se la sarebbe presa più di tanto. Ora spiegatemi pure come può esistere Benjamin senza Clara.. 
5) Chi è quel tizio che spunta nella locandina alle spalle di Ben? Non so darmi una risposta e questo interrogativo irrisolto mi angoscia.. 
6) Therese e Julius possono anche andare. Questo per dire quanto posso essere tollerante quando mi ci metto.. 

E adesso, cosa mi dovrò aspettare? Jean Reno che interpreta Rabdomant? La Casta nei panni della Zabo?? Verdun paffutella e tutta sorrisi???
Daniel, ti prego almeno tu.. fa' qualcosa, per l'amor di Dio.. 

Project Figa

Eh sì, perché nella mia vita, al momento, non c'è solo il project life.. qua si va decisamente sull'aulico!

Allora, tutto è cominciato quando ho scoperto che la Spora, celebrity della blogosfera e mia personale incarnazione di Quella Che Vorrei Essere Se Fossi Capace Di Essere Figa, ha pubblicato un libro. Che poi adesso mi chiedo "ma quando?? Quando l'ha pubblicato, che me lo sono perso?!?!". Vabbè, dopo controllo.
Comunque sono giunta per vie traverse a questa articolata scoperta, praticamente neanche ho finito di leggere questo post che hoplà, nel mio kindle c'erano già i tacchi che ticchettavano.

Bon, se devo fare un appunto: 16,90 so' assai, di 'sti tempi, con 'sta crisi..
Il prezzo kindle è okay, ma questo non è libro da kindle, è libro che devi avere a portata di mano, soprattutto perché, letta la storiella, poi hai voglia di tornare sui tuoi passi e fissarti bene in testa un po' di concetti chiave e col kindle puoi mettere tutti i segnalibri che vuoi, ma non è proprio cosa..

A proposito, ecco la trama in sintesi: una ragazza fondamentalmente carina ma trascurata si imbatte in una fatina della bellezza e del fashion, che a colpi di trattamenti, shopping e e la trasforma da capo a piedi e la manda sicura e dannatamente figa per la sua strada.

Detto questo, ecco cosa ho fatto appena terminata la lettura:

1) Sono andata a prendere le mie cremine e gli smalti, e li ho infilati nel frigo, allestendo un bello scompartino beauty che in tutta onestà fa proprio figo, là, con tutte quelle marche di lusso infiltrate tra il ketchup e le uova..

2) Ho mestamente riflettuto su quanto io sia.. come dire.. l'antitesi della figaggine? "De-figa" non è corretto, presupporrebbe un processo di deprivazione di una caratteristica che non ho mai avuto.. forse sono "a-figa"... ecco, no, anti-figa ci si avvicina di più, per quanto sembri più il manifesto politico di unna misogina lotta armata nel quale a pensarci potrei anche iscrivermi che questa eterosessualità la trovo sempre più inflazionata... ma vabbè, non divaghiamo.

3) Sono corsa a comprare un perizoma, anzi, già che sentivo la figaggine scorrermi nelle vene e pure nelle arterie (ostruite da anni ed anni di di culotte da Tezenis comprate col 3x2), ne ho comprati due, uno nero e uno nude (che ai tempi in cui ero rimasta io si chiamava "color carne", ma evidentemente fa troppo mutandone della nonna al mercato). Comunque, rece dei perizomi: ci può anche stare, è cosa di abitudine, tutto il giorno sotto i jeans non davano poi 'sto fastidio, ma.. azz!! Appena tornata a casa ed infilata la tuta, porcamiseria!!! Il cotone elastico, privo della rigidezza del jeans, segue il perizoma, e cerca di infiltrarsi pure lui.. oh, non so il vostro, ma il mio posteriore ha una capacità di accoglienza assai limitata..

4) Ho guardato le mie parigine (tacco 10, ma sto barando, è un tacco comodo e largo), fedeli compagne di tutto l'inverno ed oggetto di accanite discussioni tra colleghe per capire se fosse più corretto chiamarle "francesine" o "parigine" e, avendo finalmente capito che per dirimere la questione sarebbe bastato chiedere a Parigi, ho esclamato "Bonjour, mes richelieus!!!"

5) Ho comprato uno scrub corpo, una schiuma detergente superchic e supercostosa, tirato fuori il trench dall'armadio (che non è il trench di tutta la vita, ma devo aspettare il prossimo stipendio prima di darmi da fare con le carte), scaricato un'app che mi tempesti di promemoria tipo "imbecille, dal parrucchiere almeno una volta al mese" o "ti sei depilata? Ma proprio sicura? sicurasicurasicura???" e soprattutto il terribile "anche se hai otto ore di ufficio, lavatrice, spesa e lavaggio piattisulle spalle, no che non puoi andare a dormire se prima non ti sei fatta una bella pedicure e passato la cremina sui piedi..."

Ecco.. cominciavo a sentirmi francamente soddisfatta di tutto questo gran daffare quando poi ho spinto oltre le mie riflessioni.. E la domanda è stata: ma com'è che le fatine della bellezza femminile incontrano solo donne che sì, saranno un po' trascurate, ma il materiale di base è quello buono, per cui basta una spuntatina ai capelli, qualche capo strategico nell'armadio, ovviamente i tacchi.. e nel giro di poco ecco qua una starlette nuova di zecca?
Perché le fatine non si imbattono mai in donne normali, che hanno magari il rotolo di ciccia che sporge dalla cintura (o.. ehm.. dai perizomi...), o le caviglie grosse, o i denti storti e le orecchie pelose?!?!?!?!?

2012: una bibliografia


Questo è il secondo anno che, attraverso il blog, tengo le fila dei libri letti. Ho cominciato senza una ragione, solo perché l'avevo visto fare da chissà chi e mi era sembrato interessante, a fine anno, riepilogare un po' cosa mi era passato per la mente nel frattempo.




Innanzitutto un po' di numeri: 75 libri letti, 1 (Anna Karenina) interrotto.

Siamo a più dell'anno precedente e, boh, non l'avrei detto.
Ma ripensandoci la spiegazione più che altro è economica: quest'anno c'è stato l'enorme boom degli ebook che ha letteralmente trasformato il mio rapporto con la lettura.
Sia resa lode eterna ed infinita a chi ha inventato il Kindle!!!

Da quando ho questo apparecchietto infiniti prodigi si sono verificati nella mia vita: uno su tutti, non esiste più attesa che mi spaventi, code dal medico, viaggi in treno.. tutto può essere affrontato col sorriso, se sei armata di un lettore portatile.

E poi si sa.. la rete brulica e straripa di libri da leggere..


Andando a dare un'occhiata ai titoli.. eccolo là, ci avrei scommesso! George Martin è Signore e Sovrano della mia  bibliografia.. Ancora ricordo quando, qualche mese fa, Giovanna mi accennava a questa nuova bellissima serie, una storia ingarbugliata di famiglie in guerra tra loro, di re e cavalieri, a metà tra l'Europa medioevale e un futuro post-apocalittico. La serie tv non poteva bastarmi, mi sono bevuta i 12 volumi della saga tutti d'un fiato, li ho riletti per buona misura e ora sono qua a mangiarmi le unghie perché l'autore ha altri 4 episodi ancora da pubblicare e, beh, solo a guardarlo ci si rende conto che è il candidato ideale all'attacco cardiaco fulminante..

Andiamo al palmares??

Il libro che ti è piaciuto di più
Fatti i dovuti distinguo ("piaciuto di più" non vuol dire una cippa), ed escludendo quelli che quest'anno ho solo riletto, devo dire che.. non c'è un libro che mi abbia particolarmente impressionata, almeno, non uno ai livelli di Praechett o Foer.
Se proprio devo indicarne uno, direi Vento scomposto di Agnello Hornby, ma forse è solo perché il ricordo è più recente.. Però, proprio come il titolo, tiene i protagonisti (e il lettore) in balìa del vento, ti sbatte qua e là, ti lascia preoccupato e dubbioso..

Il libro che ti è piaciuto di meno
Qui ho molti più candidati. Ah, se ne ho lette, di fesserie, quest'anno!!! Tutta la saga delle sfumature vira più sul marrone, diciamo.. un Harmony con un pizzico di sadomaso (manco tanto), giusto per solleticare le donnine dall'acquisto impulsivo..
Ma Re dei libri cretini (della mia vita, non solo del 2012) è Il profumo delle foglie di limone della Sanchez. Per la serie: oh guarda, c'è una cellula di feroci nazisti sul mio pianerottolo, sai che faccio? Quasi quasi gli faccio da babysitter.. mannaggia, si sono rimessi ad ammazzare, sono proprio nazisti dentro, eh? Ah già, hanno anche trovato l'elisir di gioventù...

Il personaggio che hai amato di più
Ehm.. vale Jamie Lannister? No, perché non è questione di semplice "piacere", io sono proprio innamorata..

La sorpresa dell'anno
Okay, siamo in periodo di bilanci e quindi confesso: sono stata completamente catturata dalla Kinsella. A mia discolpa posso dire che, mentre i vari I love shopping non li reggo proprio, Ho il tuo numero mi ha presa senza vie di scampo per il semplice fatto che.. io quegli episodi, quelle emozioni.. li ho vissuti in prima persona. Okay, non erano proprio sms, ma siamo là..

Il libro che ti ha commosso
Sì, vabbè, non scomodatevi a dirmi che sono strana: è da parecchio tempo ormai che sono dovuta scendere a patti con la consapevolezza che non c'è storia d'amore o di sentimenti che possa farmi versare una lacrima, mentre vado a commuovermi per le cose più astruse. Nel caso specifico, La patria, bene o male:150 giornate e personaggi significativi della storia d'Italia, dall'unità ad oggi.
Che i transatlantici affondino e gli innamorati si gettino sotto i treni, io piangerò solo per le bombe di stato e i matematici che scompaiono..

Il libro che ti tornerà utile
Da non crederci: Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Per quanto innegabilmente datato, e per quanto mi senta tendenzialmente più vicina alle posizioni marziane che venusiane.. mi è già tornato utile!!!