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One Little Word: Giugno/Luglio/Agosto

(Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ma fosse irrimediabilmente arso dalla sete di recuperarle, tutto il resto è QUI)

Anche su questo fronte, ultimamente, registro un rallentamento e un venir meno dell'ispirazione.
Sarà che un paio di prompt non mi sono andati particolarmente a genio, fatto sta che alla lunga comincia a sembrarmi un po' ripetitivo: probabilmente preferirei maggiore varietà nelle pagine, più alternanza tra immagini e parole, piuttosto che dedicare ogni mese esclusivamente a un unico focus.

Comunque sia, è tutta esperienza per il futuro. Se nel 2016 dovessi decidere di continuare con il One Little Word, sicuramente non avrei bisogno di acquistare la nuova classe e potrei perfezionare e personalizzare quella del 2015.

Giugno: Pep Talk
Ora, a me non è che sia ancora chiarissimo l'intento della Edwards col suo "Pep Talk", che poi è solo una specie di discorso di incoraggiamento. Okay, molto carina l'idea di infilarlo a metà anno per spronare chi si è lasciato indietro qualche mese, ma... io che invece ero in linea che faccio? Mi sono sentita spiazzata, e, quel che è peggio, è esattamente da quel momento che ho cominciato a mettere in discussione la classe (un po' come quando sei presissima da un serial e ti ci mettono dentro un episodio filler giusto per allungare il brodo. In più di un'occasione ho smesso di seguire tutta la serie..).
Insomma, alla fin fine ho deciso di prendermela di vacanza, e buona lì.

Luglio: Gratitude
(In realtà per errore ho invertito gli assignment di Luglio e Agosto. Poco male..).
A 'sto giro mi si chiedeva di individuare 9 cose di cui essere grata.
Ora, a parte che per via del formato io lavoro su gruppi di 8 e non di 9, ma per me è stato difficilissmo individuarne anche una sola. Oh, che vi devo dire, sono una schifosissima ingrata..
Di più: non solo personalmente non mi sento grata proprio per niente, ma penso pure che il concetto stesso di "gratitudine" sia largamente sopravvalutato.
Essere grati a chi, innanzi tutto? Non credendo né in un essere superiore, né nella sorte, né nell'astrologia e ultimamente manco nella psicanalisi, sono proprio andata in crisi. Io penso che le cose belle nella vita la gente se le meriti, non che gli piovano adosso per caso, anzi, se ne meriterebbero molte di più e ancora grazie se non organizzo una rivoluzione di protesta.
Ma esserne grati?!?

Giusto per non voler passare per quella che fa l'anticonformista a tutti i costi, l'ho girata come "cose per cui ringrazio me stessa", anche se resto comunque dubbiosa.
Il layout è molto semplice, note scritte a mano su patterned ripetute tra cui spicca quella a limoni, in riferimento all'onnipresente concetto della limonata (ancora una volta: okay, posso adattarmi all'idea di passare la vita a spremere limoni.. ma perché devo pure ringraziare???).

Sono "grata" per:

La vista sui tetti dalla finestra della mia camera da letto
Perché nessuno dei miei cari ha mai avuto seri problemi di salute
Per essere riuscita a mettere su la casa che volevo
Per il mare che sbuca all'improvviso dietro una curva
Per il fatto di avere un lavoro che mi rende autonoma
Per avere la possibilità di comprarmi tante sciocchezze che mi fanno felice


Agosto: Playlist
In questo caso l'idea non mi era neanche dispiaciuta: mettere insieme 9 tracce musicali più o meno corrispondenti alla parola scelta. Nel caso in cui la parola non avesse granché attinenza con la musica (come "costruire", che, diciamolo, più che sull'arte va sull'edilizia), la Edwards suggeriva di fare una ricerca su Spotify, e lasciarsi trasportare dal flusso delle novità.
Io poi partivo proprio da una canzone (Costruire, di Nicolò Fabi), quindi con la prima traccia ero a posto, e la ricerca su Spotify l'ho anche fatta.. peccato che solo un madrelingua può capire il testo di una canzone mentre le cantano!
Quindi ero lì che mi baloccavo con l'idea di metterci dentro 9 tracce che, se non costruttive, fossero almeno edificanti, quando ho pensato bene di incrociare il OLW con il Project Happiness, e questo è quello che ne è venuto fuori:

12 Risoluzioni
(che non vi ripeto, perché l'ho già fatto fino alla nausea :P )

One Little Word - Aprile/Maggio

Prosegue il mio viaggio nel 2015 attraverso la lente del costruire.



I due assignment di Ali Edwards per i mesi di Aprile e Maggio, nella mia testa, hanno finito per diventare speculari uno all'altro, andando a ricercare nelle immagini e nelle parole i miei progressi, le battaglie e i passi falsi nell'impresa in cui mi sono imbarcata.

Mi piace, sì..

Il fatto di aver scelto un formato diverso dall'originale mi porta a dover fare delle modifiche, vuoi nello stampare le schede, adattandole alle mie esigenze, vuoi quantitative (per dire, tutto quello che lei sviluppa su una pagina, da me trova posto in due, e nel processo mi perdo sempre qualche pezzo).

Per Aprile il compito era di identificare delle immagini che rappresentassero la maniera in cui la parola scelta stia trovando spazio nella nostra vita.
Piuttosto che andare a scandagliare i miei archivi fotografici, ho preferito scattare foto nuove, e non è stato semplicissimo.
A volte le immagini indicano chiaramente la connessione col concetto del costruire, altre volte nascondono dei collegamenti che probabilmente sono chiari solo nella mia testa.. ma sono molto soddisfatta lo stesso!


1. Viti e bulloni del nostro Pax, un costruire in senso letterale;
2. Gli occhiali presi assieme alle colleghe, simbolo del consolidarsi di varie amicizie;
3. Fiori in vaso, e la mia decisione di volerne sempre un mazzo nella casa nuova;
4. Scarpe da ginnastica, per (ri)costruirsi una forma fisica (obiettivo non troppo centrato);
5. La mia parola;
6. Un selphie senza troppo senso, ma una foto di me stessa mi pareva dovesse starci;
7. Ancora fiori;
8. Gli scatoloni con cui abbiamo costruito pezzetti della nostra nuova casa.

L'assigment di Maggio consisteva invece nel creare delle card/affermazioni su se stessi, dal titolo "I AM", sempre correlate alla parola scelta.
La tecnica usata per le card (stencil col gesso e poi spruzzi di colore) non è particolarmente nuova, ma lo è stata per me che non mi ero mai cimentata col gesso acrilico. I colori non sono quelli che avrei scelto in assoluto, ma semplicemente quelli che mi trovavo in casa, residuo di qualche kit SC mai utilizzato.
In quanto alle mie affermazioni, non voglio dire che sia stato difficile (ho sempre un'idea abbastanza precisa su quasi tutto, figuriamoci su me stessa), ma illuminante, quello sì. Mi sono sforzata di riflettere su aspetti che spesso trascuro, cercando di contenere lo sproloquio (scrivere sul gesso non è proprio il massimo..) e passando dall'inglese all'italiano a seconda della lingua che rappresentasse meglio quello che cercavo di esprimere.

 
1. Pianificatrice
2. Still learning
3. A work in progress
4. Scared
5. Osservatrice
6. Patient
7. Crafter
8. Lots more...

OLW Avanzamenti

Il progetto, l'ho già detto, mi piace un casino, ma sapete qual è la parte complicata? Mostrarvi gli avanzamenti, visto che ogni volta che sono pronta a scattare una foto mi accorgo che manca sempre qualche piccolo particolare per completare la pagina, e così rimando, rimando..

Dove eravamo rimasti? Se non sbaglio, all'assignment di febbraio, la creazione del collage che mi ha procurato tanta soddisfazione.. ma che poi non sapevo come integrare nel progetto!

Metteteci che poi Ali ha tirato fuori delle card denominate reflections, una per mese, che ancora non mi è chiaro come dovrei utilizzare. Andandomene per logica, mese per mese mi metto a riflettere sulla mia parola (BUILD) e su come stia prendendo piede nella mia vita (non tantissimo, ad essere onesti).

Poi mi sono anche detta che qualche foto in questo album avrei pure voluto mettercela, e così ho cominciato ad arricchire i compiti assegnati dalla Edwards con immagini e foto mie, deragliando sempre più dal canone del progetto.. poco male, certo, è bello personalizzare i propri lavori.. però mi sembra un po' di procedere a tentoni e, se da una parte sono curiosa di vedere cosa verrà fuori alla fine, dall'altra mi pare sempre più manchi un filo conduttore.

Reflections: febbraio/marzo

A marzo è venuto il momento di mettere nero su bianco i nostri obiettivi, individuando una serie di "azioni" da mettere in pratica e spostarsi dal piano teorico a quello concreto.
Per quanto mi riguarda, poi, ho anche cercato di darmi degli obiettivi misurabili, ché se c'è una cosa che quattro inutili anni di apprendistato mi hanno lasciato è la differenza tra veri obiettivi (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definibili) e semplici speranze.

Obiettivi: un po' di privacy, please..

Riflessione supplementare: dai colori vibranti dei collage, seguendo l'umore mi sono ritrovata con queste foto in bianco/nero e card pastellose.. secondo voi ha senso?
Reflections: Aprile

One Little Word - Gennaio + Febbraio


Ho tardato parecchio nel mostrarvi i miei primi passi con il One Little Word di Ali Edwards per un unico semplice motivo: continuavo a dimenticarmi di stampare una stupidissima foto e non mi andava di pubblicare uno spread monco.. insomma, finalmente ce l'ho fatta!

Questo progetto mi sta piacendo davvero, ma davvero, tanto: è più riflessivo e introspettivo, mi porta a farmi delle grandi domande, e al tempo stesso mi invita a scoprire tecniche che non mi avevano mai convinta molto.. con risultati grandiosi!

Inoltre per ora non richiede l'impiego di chissà quante foto, cosa fondamentale per una che non ama essere ritratta e il cui marito non è neanche in grado di dire se il suo cellulare abbia o meno la funzione di fotocamera (mettete insieme le due cose e capirete l'origine dei miei selphies sfocati e privi di significato).

 
 L'assignment di Gennaio è stato fondamentalmente testuale: si è trattato in pratica di compilare alcune schede relative alla parola scelta, sviluppando i seguenti temi:
- Definizione: proprio da dizionario;
- Motivo: cosa ci ha spinti a scegliere proprio quella parola;
- Cose da lasciar andare e cose da invitare: quelle emozioni, atteggiamenti o esperienze che intendiamo far fuoriuscire dalla nostra vita e quelli che intendiamo invece invitare ad entrare;
- Citazioni: citazioni che comprendano la nostra parola o siano comunque collegate ad essa.


Oh, credetemi: è stato più difficile tradurre in italiano concetti tipo "reason why" o "let go" piuttosto che rispondere a questi temi. Anzi no: la cosa più difficile in assoluto è stata limitarsi al poco spazio offerto dalle schede predisposte da Ali!

Quel che ne è venuto fuori è un curioso mix tra luci ed ombre, inglese ed italiano, Focault e Niccolò Fabi.
Contraddizioni ed insensatezze.. molto rappresentativo, devo dire!



Sul piano visuale, la scelta di lavorare su un handbook (quindi dalle dimensioni diverse rispetto a quelle predefinite) mi costringe ad uno sforzo creativo in più, ripensando continuamente a soluzioni alternative.
La scelta della scrittura a mano, per quanto irregolare sia la mia grafia, continua a convincermi, ma forse ristamperò tutte le schede e le ricopierò con un tratto nero e solo poche parole in rosso o blu.. vedremo!
Con i compiti di Febbraio mi sono invece divertita alla grande!
Si è trattato in pratica di creare una visual board traendo spunto da riviste e giornali. Ora, la tecnica del collage non è che sia una gran novità, ma quello che ho trovato oltremodo liberatorio è stato il metodo suggerito da Ali:
- procurarsi delle riviste, preferibilmente andando a sceglierne tra quelle che di solito non leggiamo;
- cominciare a ritagliare quello che ci ispira, in maniera del tutto casuale ed impilare tutto di lato, senza effettivamente comporre il collage se non alla fine.

Insomma.. spotify in sottofondo, ed ho passato un'oretta di puro relax, divertendomi un sacco e arrivando a produrre questo indiscutibile pezzo d'arte:


Siccome poi i ritagli erano molto più di quanti mi servissero, con tutto quello che è avanzato ho realizzato una seconda visual board, che finirà, incorniciata assieme alla prima nella craftroom della mia nuova casetta:


Cose che ho imparato: mentre ero lì che ritagliavo e impilavo, ritagliavo e impilavo, non avrei mai immaginato che ne sarei venuta fuori con qualcosa di così colorato e vibrante. Vorrà dire che mi sento vibrare, o, più probabilmente, che un po' di brillantezza è quello che desidero dalla vita?
Come pure il fatto che a fine lavoro io mi sia ritrovata con ben 4 ritagli sul tema "cambiare vita".. Uhm.. questa è un tantino inquietante...

Propositi creativi per il 2015

Oggi niente foto: Voglio solo tirare giù una lista di obiettivi e buone intenzioni, non tanto perché a chi mi legge possa mai fregar qualcosa di come intendo procedere nel segno del mio personalissimo Progetto-Vita, ma perché nella mia esperienza a mettere nero su bianco impressioni e idee nel frattempo me le chiarisco anche parecchio.


Project Life
Passo indietro: ho cominciato il PL nel 2013, dopo anni ed anni di astinenza dallo scrapbooking tutto, e, con la sia pur consistente eccezione dei mini album, a tutt'oggi è uno dei pochi progetti che porto avanti con costanza.

Su 'ste cose io arrivo sempre in ritardo, per cui mi sono persa il grande boom del PL d'oltreoceano (in Italia non ha mai attecchito tanto) e, allo stesso modo, ora che la tendenza generale credo sia essersene un po' stufati, io vado avanti più convinta di prima.

Grande merito va reso a Studio Calico, mio pusher primario di materiali ed ispirazioni, grazie ad una geniale trovata commerciale: dopo decenni di incontrastato dominio del formato 30x30, finalmente gli Americani hanno capito che il caro vecchio A4 è più versatile, più maneggevole.. e sicuramente più diffuso.
Che poi a me il 30x30 non è che mi desse chissà quale fastidio, ma, dopo due anni, mi ritrovo con dei libroni che strabordano dalle mensole della libreria e che per dimensioni potrebbero tranquillamente fare a gara con l'album di nozze.



Quindi mi sono procurata un bell'album in tessuto, per cui nel 2015 si cambia formato.. e non solo!
A differenza di molti, ho scelto di mantenere la sequenza settimanale delle mie pagine (= una o due pagine per ogni settimana), però, per dare un po' di movimento in più, voglio intervallare le pagine con inserti e memorabilia di ogni genere, riflessioni scritte a mano e qualsiasi cosa possa mi passi per la testa.
Un po' di varietà, insomma, soprattutto nel formato.




One Little Word

E.. vediamo un po'.. cos'altro abbiamo sotto il sole oltre al PL?
Sicuramente il One Little Word, di cui vi avevo parlato ad inizio anno in questo post.
Siamo appunto solamente all'inizio, ma i "compiti" di Gennaio e Febbraio (prossimamente su questi schermi) mi sono piaciuti davvero tanto, per cui mi riprometto di portare avanti anche questo progetto con la massima costanza.

L'ho già detto, ma lo ripeto: a differenza degli altri progetti che gravitano attorno al mondo dello scrapbooking il OLW, almeno finora, è molto più riflessivo e introspettivo, e in linea di massima meno focalizzato intorno alle foto e più sulle parole.. insomma, per una che ancora tiene Bersani come suonerina del cellulare è una manna dal cielo!

Mini Album
Ed ecco il mio vecchio amore!
Quest'anno, per via delle ristrettezze economiche dovute alle folli spese di ristrutturazione in cui ci siamo avventurati, tutto lascia presumere che non ci saranno grandi viaggi all'estero (argh.. che stilettata al cuore...), per cui mi riprometto di ripercorrerli almeno nella memoria e nei ricordi grazie alla realizzazione dei mini che finora mi sono lasciata indietro (ciao Thailandia! Ciao Provenza! Ciao Bretagna!).

Tutto qua?
Ebbene sì, tutto qua.
Non mi è mai piaciuto mettere troppa carne al fuoco, e mi conosco troppo bene per potermi illudere che riuscirei a fare più di quel tanto che già mi riprometto.
D'altra parte nel giro di (quanto??? QUANTO???) qualche mese dovremmo riuscire a trasferirci nella casa nuova, quindi ogni mio attimo di respiro verrà assorbito dalla mia nuova ossessione, ossia l'organizzazione degli spazi e della nostra vita.

Si prevede un florilegio di post nevrotici anche su questo tema.

Abbiate pazienza...

BUILD

Quest'anno, coinvolta dalle amiche dei crop meeting siciliani, ho deciso di dare una chance ad un progetto che finora avevo sempre sentito nominare senza mai approfondirlo veramente: One Little Word di Ali Edwards.


Okay, so benissimo che la maggior parte dei miei lettori (oh, un uomo c'era e io uso il maschile.. Eddie, batti un colpo..) non bazzica gli ambienti dello scrapbooking e quindi parto con una breve digressione wiki-scrap.

La Edwards è una delle scrapper più famose al mondo, anche se porta avanti uno stile personale (netto, pulito, senza sovraccarichi di abbellimenti) che spesso contrasta con le mode del momento. La spiegazione del suo successo secondo me va ricercata nel fatto che scatta foto spettacolari (e poi che ha una bellissima grafia, che per lo scrapbooking conta quanto avere un buon portafoglio).
Era il 2006 e se n'è venuta fuori con l'idea di scegliere una parola, una sola, che facesse da canovaccio per tutto l'anno a venire, una parola su cui riflettere e meditare e a cui tornare nel corso dei mesi.

(tra l'altro: è una classe molto introspettiva, incentrata sui testi più che sugli abbellimenti, e quindi adattissima a chi non nasce come scrapper ma vuole cimentarsi in qualcosa di nuovo. Se qualcuna di voi fosse interessata, lanci un segnale e ne parliamo)

Insomma, nelle ultime settimane sono stata lì a chiedermi quale potesse essere la mia parola per il 2015. Ne ho vagliate diverse, cercando di capire quale potesse rappresentare meglio quello che cerco nel nuovo anno, ma anche quale mi dia più spunti, e, non ultimo, se utilizzare l'inglese o l'italiano.


All'inizio ho cercato di seguire le indicazioni della Edwards: anziché scegliere la parola, ho aspettato che venisse da me. L'unica che mi è arrivata sarebbe TRASCINARE, che ha sottotoni violenti, nasce da un momento di crisi, è anche abbastanza cacofonica, e se la traduco in inglese mi diventa DRAG e le battute si sprecano...

Poi ho pensato a BASE, che mi piaceva perché posso leggerla in italiano o in inglese, però poi ho pensato alle frasi idiomatiche e la prima cosa che mi è venuta in mente è stato base-per-altezza, e ora ogni volta che leggo "base" comincio a pensare all'altezza, sono pessima, senza parlare del base-ball, della chimica e delle basi militari..
(lo so, penso troppo)

E così sono tornata alla mia prima scelta, BUILD, messa poi da parte perchè, con una casa in via di definizione, mi sembrava troppo scontata. 
Però è una parola che mi piace un sacco perché ha tutta una serie di sfumature, sul piano pratico e su quello metaforico, e se la traduco diventa il titolo di una canzone che amo tantissimo..


E quindi.. sotto con elmetti e cazzuola, quest'anno si costruisce insieme!!!