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venerdì 6 settembre 2019

Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo


"Scarborough Fair" è una delle canzoni popolari più famose nel mondo, e ha avuto innumerevoli versioni. La melodia è molto bella, il testo si muove tra la canzone d'amore e il mondo delle fiabe. L'enciclopedia dice che Scarborough è una cittadina del North Yorkshire, sul lato est della costa inglese, in alto a Nord, in direzione Scozia, e che la locale Fiera è molto antica, documentata già nel 1253. Se si va a vedere su wikipedia, la voce dedicata a "Scarborough Fair" (la canzone) è molto ampia e contiene molte spiegazioni sui significati reconditi e simbolici del testo. E' tutto molto interessante, ma quel verso ripetuto più volte, "prezzemolo salvia rosmarino e timo" a me dà l'impressione di una di quelle cose che cantavano i venditori al mercato, per attirare i clienti. Insomma, io la apparento da sempre ad altre canzoni popolari come la nostra "La bella la va al fosso" dove le quattro verdure sono (in dialetto milanese) "ravanej, ramulasc, barbietul e spinazz, tri palànk al mazz" (ravanelli, ramolacci, barbietole e spinaci, tre palanche al mazzo: traducendo in italiano si perde la rima). La canzone lombarda è allegra e piena di doppi sensi, e la si potrebbe definire boccaccesca; "Scarborough Fair" parla invece di un innamorato che chiede alla sua dama di compiere imprese impossibili, preparare una camicia senza cuciture né lavoro d'ago, eccetera.
 
(Hans Thoma, 1883)

Per una traduzione completa rimando alla voce apposita su wikipedia, a me oggi interessa solo riascoltare la canzone e ne presento alcune interpretazioni molto diverse.
La prima è del bardo Ewan Mac Coll (qui) grande interprete di musica popolare e politica, e penso proprio che sia la più vicina alla versione originaria (anche se Mac Coll non urla come i venditori del mercato penso che si capisca cosa sta facendo).
La seconda è per voce femminile: una tra le voci più belle, Hayley Westenra. (qui)
La terza è per i nostalgici di Simon & Garfunkel (qui) anch'essi molto politici nelle variazioni al testo originale (era il tempo della guerra nel Vietnam, quando c'era ancora la leva militare obbligatoria)
Esiste anche una bella versione strumentale, opera di John Renbourn (qui)
Per il doppio senso legato al timo (Time e Thyme, stessa pronuncia) rimando a quest'altra pagina del nostro blog (qui)

Le prime strofe del testo:
Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary and thyme,
Remember me to one who lives there,
For she/he once was a true love of mine.
Tell her to make me a cambric shirt,
Parsley, sage, rosemary and thyme,
Without any seam nor needlework,
And then she'll be a true love of mine. (...)

(tavola trovata on line senza indicazioni sull'autore)
 


sabato 25 marzo 2017

Il timo e il tempo



In inglese, il timo (nome scientifico thymus, ne esistono molte varietà) e il tempo (il tempo che scorre, non quello atmosferico) sono scritti in maniera diversa, ma la pronuncia è uguale. L'erba aromatica è thyme, il tempo è time. Su questo gioco di parole si basa una canzone tradizionale di area britannica, "Let no man steal your thyme": rivolto alle giovani donne, è un avvertimento. "Non lasciate che un uomo rubi il vostro tempo" (pardon: timo). "Venite, venite, voi belle e tenere ragazze, che fiorite nella vostra primavera: fate attenzione, tenete in ordine il vostro giardino.". Gli uomini vengono, prendono quello che gli piace, poi se ne vanno: fate attenzione...
(la voce è quella, magnifica, di Jacqui Mc Shee; tratto da THE PENTANGLE - 1st album, 1968)