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domenica 22 aprile 2018

Cape Cod


Trascorsi quell'estate in una casa ai margini delle dune. La mia camera era un attico dal soffitto basso, con una finestra dalla quale si vedevano le dune, la spiaggia e l'oceano. La mattina presto, vedevo il sole sul mare e la spuma argentea dei frangenti.

Il sole sorgeva nella foschia del mattino poi bruciava la foschia e era d'oro sulla spiaggia e bianco sulle case di Cape Cod, alcune centinaia di metri più in là sulle dune, dove una macchia scura cresceva stenta nella terra sabbiosa.  (...)                                    Osservavo i gabbiani dalla finestra della mia stanza e dalla veranda della casa e non mi stancavo di dipingerli, usando gli acquarelli o lievi strati di colori a olio; (...) Spesso non dipingevo affatto, ma sedevo nella veranda ad ascoltare e osservare, a farmi investire dal vento salato sulla faccia, a udire il rumore della risacca e le grida dei gabbiani.
- Un artista ha bisogno di tempo per non fare nient'altro che sedersi qua e là e pensare e lasciare che le idee vengano a lui - , mi disse Jacob Kahn un pomeriggio in quella veranda , dopo che ero stato seduto per ore su una sedia a contemplare la luce sull'acqua e la sabbia e le case più in alto sulle dune. - Lo disse una volta Gertrude Stein. Era un essere impossibile. Ma era saggia.-
- Ora capisco la luce nei quadri di Hopper-.
Guardò le case sulle dune. - Si -, disse. - E' la bianca luce solare di Hopper. Un giorno capirai la luce del sole in Monet, Van Gogh e Cézanne-.

Chaim Potok, Il mio nome è Asher Lev, ed Garzanti
Traduzione di Donatella Saroli









Qui un confronto il paesaggio rappresentato nei dipinti di Hopper ed il luogo reale