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lunedì 28 gennaio 2019

Un aneddoto giapponese




Un artista giapponese, incaricato da un americano di fargli un quadro, dipinse in un angolo in basso il ramo di cilegio con pochi fiori e un uccello appollaiato, lasciando tutto il resto bianco. L'acquirente, insoddisfatto, gli chiese di aggiungere qualcosa perchè così gli sembrava troppo vuoto. L'artista rifiutò. Alla pretesa di una spiegazione rispose che se avesse riempito il quadro l'uccello non avrebbe avuto spazio per volare.


in "La fine della neve" di Ottavio Fatica

(immagine reperita in rete, priva di indicazioni sull'autore )

martedì 16 maggio 2017

I trulli di Alghero



Una città irlandese piuttosto importante, Limerick, ha dato il suo nome a piccole poesie senza senso, scritte per divertimento. Il limerick "classico" nasce in Gran Bretagna all'inizio dell'800, ed è di solito composto da 5 versi in rima che dovrebbero partire da una località geografica, un punto di inizio per giocare con ritmi e parole. Il tempo d'oro dei limericks, prevalentemente composti in lingua inglese,  è quello di Lewis Carrroll e di Edward Lear. I tre limericks che pubblico sono di Emilio Gauna ( pseudonimo e anagramma di "ma è Giuliano"  ). L'autore  ne ha pubblicati molti altri sulla storica rivista online "Golem, l'indispensabile".     


                   








E così questa è Alberobello e non è Alghero,
dunque la strada io l'ho perduta per davvero;
però mi adatto, ne son felice e fiero;
forse domani riparto per Alghero,
ma intanto qui tra i trulli io tento un trallallero.










                           


                             

     Tre tristi trulli senza un trave interno 
     corrono intanto il rischio di crollare; 
     ed ecco accorre il carpentiere attento,
     che sa sia il dove sia il cosa deve fare;
     e per i trulli è finito ormai l'inferno,
     e il Paradiso è il non dover crollare.
















Qualcosa si frappone
fra me e il lontan Giappone;
e non è il mare, credo,
né cosa ch'io non vedo:
è proprio che è lontana, 'sta nazione.








Le illustrazioni pubblicate sono di David Merveille e sono ispirate al mimo  Jacques Tati ( Giuliano non fuma la pipa ma è alto come Jacques e, come lui, è perplesso dinanzi alle palesi-  e proprio per questo rimosse-  contraddizioni della cosiddetta modernità )