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martedì 21 gennaio 2020

Gazze


(Bewick, 1826)


Due gazze arrivarono nel cortile e presero a svolazzare cercando dove posarsi. Il vento arruffava e gonfiava le loro piume. Si posarono sul coperchio del cassone delle immondizie, passarono sullo steccato, scesero a terra e cominciarono a camminare nel cortile. «Le gazze annunciano neve», pensò. Nello stesso momento dietro la tenda sentì Sima che diceva: «Le gazze portano notizie. Visita o lettera.» Dopo poco suonarono il campanello (...) Fuori nevicava. Al vento, la neve scendeva obliquamente, sempre più rapida e fitta, come per riguadagnare il tempo perduto. Jurij Andreevic guardava dinanzi a sè fuori dalla finestra, come se non la vedesse cadere ma continuasse a leggere la lettera di Tonja, e non asciutte stelline di neve balenassero e volassero via, ma piccoli spazi bianchi tra i piccoli caratteri neri, bianchi, bianchi, senza fine, senza fine.


Boris Pasternak, Il dottor Zivago, pag.335 ed. Feltrinelli 1998, traduzione Pietro Zveteremich, Maria Olsoufieva, Mario Socrate




lunedì 18 novembre 2019

Ricky

«Ricky!» grida la gazza (o era un merlo indiano?) e Ricky accorre subito, povera anima, ma dov'è il suo padrone? La gazza (o il merlo indiano) era così brava che aveva imparato perfino il fischio per chiamare il cane, e anche il fischio era così perfetto che Ricky accorreva ma non trovava nessuno. 
E' un ricordo di tanti anni fa, metà anni '60: io ero un bambino e Ricky era un cane molto bello, un setter tricolore di proprietà di un amico di famiglia, una persona che mi ha insegnato tante cose e che ho poi colpevolmente trascurato nella mia adolescenza. Si sa, quando hai quattordici o quindici anni ti insegnano che interessarsi alla vita degli animali e delle piante è una scemenza, che sono cose da bambini: e invece non era vero, ma quando me ne sono accorto erano passati tanti anni (troppi) ed era ormai tardi per rimediare.
Il padrone di Ricky era un ex cacciatore (a pesca sul lago ci andava ancora, negli anni '60 aveva ancora un senso andarci), con grande competenza in fatto di animali e di natura, come erano i cacciatori di una volta; per questo e per altri motivi Ricky era un cane buono e affidabile, impossibile da dimenticare. Il padrone di Ricky era anche un allevatore di canarini, che teneva quasi come liberi in un grande spazio sotto l'appartamento dove abitava; e anche questo era uno spettacolo da sogno, per un bambino. La gazza (o il merlo indiano?) era in una grande voliera vicina all'ingresso di casa, e anch'io ho ascoltato quel "Ricky" e quel fischio. La mia confusione tra gazza e merlo indiano dipende non tanto dal tempo che è passato, ma dal fatto che ci sono stati entrambi, e sia il merlo indiano che la gazza sono capaci di imparare e ripetere parole e suoni, ancora meglio dei pappagalli. Non c'è nemmeno bisogno di perdere tempo a insegnarglielo, imparano tutto da soli e in fretta - anche se voi magari preferireste di no, perché a questo mondo, noi umani, non è che diciamo ad alta voce soltanto il nome del nostro cane; ma su questo preferirei sorvolare, nessuno è perfetto.




Ho cercato a lungo su internet una foto adatta, ho fatto fatica a trovarla e cercandola ho scoperto che il concetto di "setter" è in realtà molto vago: digitando "setter", o anche "setter tricolore", escono foto di cani molto diversi tra di loro, spesso così diversi da far dubitare dell'attribuzione del nome. Mi è già capitato altre volte, e a dirla tutta ormai sulle razze canine e feline comincio a nutrire serissimi dubbi. La foto qui sopra, comunque, si avvicina molto al mio ricordo di Ricky; è il più bel setter che ho trovato in rete, e l'immagine viene dal sito www.tuttogreen.it


venerdì 18 gennaio 2019

La gazza ladra

(da "Guida agli uccelli d'Europa", Muzzio editore)
(il verde sulla coda della gazza è un difetto di stampa, si tratta sempre di nero)

Le gazze qui vicino fanno un gran baccano, ga-ga-ga-ga, sembrano non voler smettere e chissà che cosa hanno da dire: forse una protesta?
So che a molti le gazze non piacciono, avranno le loro ragioni (sono un po' parenti di corvi e cornacchie, anche se da loro molto diverse) ma devo dire che dal punto di vista estetico la gazza mi piace, è bella da vedere così snella ed elegante, con la coda lunga e le piume bianche e nere che sembrano quasi un'uniforme. Guardando le gazze chiassose (chissà cosa avranno da dire, mentre le guardo cerco di capire ma non ci riesco) mi sono tornate alla memoria un paio di cose e le scrivo qui anche per scaricarle - magari dopo non ci penso più, è un sistema che uso spesso.