Ricordo: da giorni, in città, si
anelava ad un poco di pioggia da cui si sperava qualche sollievo al
caldo anticipato. Io non m'ero neppure accorto di quel caldo. Quella
sera il cielo aveva cominciato a coprirsi di leggere nubi bianche, di
quelle da cui il popolo spera la pioggia abbondante, ma una grande
luna s'avanzava nel cielo intensamente azzurro dov'era ancora
limpido, una di quelle lune dalle guance gonfie che lo stesso popolo
crede capaci di mangiare le nubi. Era infatti evidente che là
dov'essa toccava, scioglieva e nettava.