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sabato 29 agosto 2020

Melanzane grigliate sott'olio



Non sono molto formichina però mi piace avere nella dispensa alcuni dei mitici bbuccacci che le nostre nonne preparavano nei mesi estivi. Fra tutte le provviste che di solito le donne calabresi preparano le melanzane hanno un posto d'onore e per la loro bontà e per la loro versatilità. Certamente tutto deve essere a Km 0, dagli ortaggi, all'olio evo e per finire alle erbe aromatiche. Ne va della buona riuscita dei bbuccacci. 
Le melanzane grigliate sott'olio sono una conserva delicata e aromatica perfetta per assaporare il gusto unico delle melanzane nel periodo invernale. Inoltre si sposano bene con i secondi a base di carne, in aggiunta alla pasta e per farcire i crostini di pane per uno sfizioso aperitivo.
Io ho usato delle melanzane lunghe ma vanno bene tutti i tipi purchè siano freschissime.
Ingredienti
melanzane
aglio
basilico
menta
sale
origano calabrese
peperoncino piccante
olio evo
Inoltre vi serviranno
barattoli di vetro
pressini di plastica
Preparazione
Lavate molto bene i barattoli e asciugateli accuratamente. Se avete intenzione di conservare le melanzane per lungo tempo è necessario sterilizzarli.
Lavate le erbe aromatiche e tamponatele con carta assorbente.
Riducete a fettine l'aglio e sminuzzate il peperoncino.
Dopo aver lavato le melanzane e tolto il peduncolo tagliatele a fette non troppo spesse, salatele e grigliatele. Una volta pronte fatele raffreddare e poi conditele con olio evo e origano.


Sul fondo del barattolo versate un pò d'olio e sistemate le fette di melanzane alternandole con le foglie di basilico e di menta, l'aglio, il peperoncino e ancora origano. Con l'aiuto del pressino pressate bene le melanzane per non lasciare bolle d'aria e coprite con abbondante olio evo.
Le melanzane preparate così si conservano in frigo per qualche settimana. Se invece volete conservarle più a lungo sterilizzate i vasetti facendoli bollire in una pentola per circa 20 minuti. Dopodichè spegnete e tirateli su quando l'acqua si sarà raffreddata.



mercoledì 2 ottobre 2019

Pizza piccantina alla moda calabrese





L'Italia nel Piatto: 2 Ottobre, La pizza
Il tema di questo mese era una pizza da farcire con ingredienti della regione di appartenenza. Io ho deciso di preparare una pizza piccantina in quanto il nome Calabria da sempre e ovunque è sinonimo di peperoncino. E il piccante l'ho inserito sia nell'impasto della pizza che nella farcia composta da  pomodoro con nduja, schiacciata calabra, olio santo e filamenti di peperoncino. Il tutto poi addolcito dalla scamorza e dalle cipolle di Tropea caramellate. Un connubio di sapori che in questa ricetta si combinano per dare un risultato stupefacente! 
In realtà per il colore rosso vivo oltre che per il gusto avrei dovuto chiamarla "alla diavola", "inferno"  o pizza calabresa come la chiamano fuori dall'Italia, i nostri peperoncini infatti sono incendiari, adatti ai palati forti e coraggiosi. 
Tra gli ingredienti ho menzionato la schiacciata, chiamata anche spianata calabra, un salume piccante e dalla forma schiacciata prodotto con carne di maiale magra ricavata dalla coscia e tagliata a punta di coltello.

Ingredienti
250 gr di semola rimacinata
250 gr di farina "0"
300 ml di acqua
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di peperoncino piccante in polvere (facoltativo)
5 gr di lievito di birra
Per la farcia
polpa di pomodoro
nduja
scamorza
schiacciata calabra piccante
cipolle di Tropea caramellate (1/2 di cipolle, 100 grdi zucchero semolato, 100 ml d'acqua, 1 cucchiaio di olio evo, sale q.b.)
filamenti di peperoncino
origano
aglio
sale q.b.
olio evo

                                                    


Preparazione
Preparate l'impasto della pizza e una volta pronto adagiatelo in una ciotola unta d'olio e fatelo lievitare fino a raddoppiare di volume ( io tutta la notte in frigo). Una volta pronto dividete l'impasto in due palline, infarinatele e fatele lievitare ancora coperte.
Nel frattempo preparate le cipolle caramellate: sbucciate le cipolle, tagliate le due estremità e poi a rondelle non troppo sottili. Cuocetele in una pentola con l'olio, l'acqua e lo zucchero per circa un'ora a fuoco moderato. Le cipolle sono pronte quando il liquido sarà del tutto asciugato.
Per il condimento fate soffriggete lo spicchio d'aglio e appena sarà dorato aggiungete la polpa del pomodoro con un cucchiaino di nduja ( la quantità dipende dal vostro grado di sopportazione). Aggiustate  di sale e lasciate cuocere per 10 minuti circa.
Stendete le vostre pizze sulle teglie unte, farcitele con la polpa di pomodoro condita con olio e origano. Distribuite sulla superficie la scamorza e infornate a 200° in forno già caldo.


A fine cottura aggiungete la schiacciata. Una volta pronte distribuite sulle pizze la cipolla caramellata e i filamenti di peperoncino.
Servite le pizze ben calde e preparate un bel boccale di birra per spegnere i bollenti spiriti.






E adesso a curiosare nelle altre cucine

Piemonte: Pizza con Prosciutto Crudo di Cuneo D.O.P. e Gorgonzola dolce per l'Italia nel Piatto https://www.lacascatadeisapori.it/pizza-con-prosciutto-crudo-di-cuneo-d-o-p-e-gorgonzola-dolce-per-litalia-nel-piatto/
Liguria: pizza dell’Andrea https://arbanelladibasilico.blogspot.com/2019/10/pizza-dellandrea-per-litalia-nel-piatto.html
Lombardia: Pizza Mantovana https://www.kucinadikiara.it/2019/10/pizza-mantovana.html
Trentino-Alto Adige: La pizza coi sapori del Trentino - Alto Adige https://profumiecolori.blogspot.com/2019/10/la-pizza-coi-sapori-del-trentino-alto.html
Veneto: Pizza con tastasale, crema di Asiago Dop e radicchio https://www.ilfiordicappero.com/2019/10/pizza-veneta.html
Friuli-Venezia Giulia: Pizza friulana con Montasio e crudo di San Daniele
https://www.blogthatsamore.it/2019/10/pizza-friulana-con-montasio-e-crudo-di-san-daniele.html
Emilia-Romagna:Pizza con squaquerone e mortadella https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2019/10/pizza-con-squaquerone-e-mortadella.html
Toscana: Pizza di farina di farro, con Pecorino Toscano DOP, Finocchiona IGP e cavolo nero https://acquacottaf.blogspot.com/2019/10/pizza-di-farina-di-farro-con-pecorino.html
Marche: Pizza alla marchigiana con caciotta di Urbino e prosciutto Carpegna http://www.forchettaepennello.com/2019/10/pizza-marchigiana-con-caciotta-di-Urbino-e-prosciutto-carpegna.html
Umbria: Pizza patate e salsiccia https://www.dueamicheincucina.it/2019/10/pizza-patate-e-salsiccia.html
Lazio: la pizzetta rossa https://www.merincucina.it/2019/10/la-pizzetta-rossa.html
Abruzzo: Pizza di Solina con patate pecorino e tartufo https://unamericanatragliorsi.com/2019/10/pizza-di-solina-con-patate-pecorino-e-tartufo.html
Campania: Pizza con il cornicione ripieno di ricotta di bufala campana DOP https://fusillialtegamino.blogspot.com/2019/10/pizza-con-il-cornicione-ripieno-di.html
Puglia: Pizza con capocollo di Martina Franca, pomodori secchi e rucola https://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2019/10/pizza-con-capocollo-di-martina-franca.html
Basilicata:http://blog.giallozafferano.it/lalucanaincucina/pizza-peperoni-cruschi-e-scamorza/
Sicilia: Pizza alla Siciliana - https://www.profumodisicilia.net/2019/10/02/pizza-alla-siciliana/
Sardegna: S'ANGULI 'E CIBUDDA https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2019/10/sanguli-e-cibudda.html
https://litalianelpiatto.blogspot.com/2019/10/la-pizz

sabato 29 dicembre 2018

Mostarda con arance e cipolle diTropea




Non sono un'amante delle mostarde e di sicuro di esse c'è poca traccia nel nostro DNA calabro, però quando ho trovato questa ricetta sul web l'ho provata subito. Non ho avuto minimamente dubbi sulla sua bontà e di sicuro la colpa è stata delle arance e dei peperoncini che figuravano fra gli ingredienti insieme alla cipolla. Cipolla bianca c'era scritto, ma io da calabrese che potevo fare se non usare la nostra rossa di Tropea? E vi assicuro che questa mostarda ha un colore più intenso e una nota piccante che conferisce una certa particolarità al sapore agrodolce di fondo. Provatela su una fetta di formaggio sia fresco che stagionato e sentirete la differenza.

Ingredienti
1,2 kg di arance
700 gr di cipolle di Tropea
500 gr di zucchero, io di canna
200 ml di aceto, io di mele
peperoncino piccante in semi q.b.

Preparazione
Sbucciate le arance, pelatele dal vivo e mettetele in una pentola dopo averle tagliate a pezzi. Aggiungete le cipolle affettate sottilmente, il peperoncino e mescolate.


Fate cuocere per circa un'ora o comunque finchè le arance e le cipolle non si saranno disfatte. Caso mai date una schiacciata con il minipimer. Versate quindi l'aceto e lo zucchero e continuate la cottura per un'altra ora ancora. 


Versate nei vasetti sterilizzati e procedete come una normale marmellata.




lunedì 2 luglio 2018

Alici "scattiate"





Metti una sera a cena....fredda
Era questo il tema dell'appuntamento di questo mese con la rubrica L'Italia nel Piatto.


Ed io da calabrese doc ho optato per questo piatto tipicamente mediterraneo che ricorda odori e sapori della mia terra.
Le alici "scattiate" sonoun piatto ricco di sapore che rappresenta pienamente la sua città d'origine, Rossano, in provincia di Cosenza, nota pure per il Codex Purpureus e la liquirizia Amarelli. E non a caso l'Assessorato al Turismo gli ha dedicato un'intera pagina  (http://www.rossanoturismo.it/ita/3-ricetta.html).  Si tratta di una ricetta semplice e molto molto gustosa, come d'altronde tanti altri piatti della cucina calabrese; una ricetta che esalta il sapore genuino degli ingredienti senza grandi elaborazioni; una ricetta adatta a chi ama i forti sapori del pesce insieme alla piccantezza del peperoncino; una ricetta che richiede abbondante olio e il nostro origano che con il suo profumo regala una marcia in più al piatto.
Il termine "scattiate" che nel nostro dialetto significa - schizzate -  indica ciò che avviene durante la cottura quando gli schizzi dell'olio incontrano l'aceto.

Ingredienti
alici
aglio
peperoncino piccante in polvere
origano calabrese
aceto di vino bianco
olio evo
sale q.b.


Preparazione
Pulite le alici, togliete le teste, evisceratele e lavatele. In una padella mettete l'olio (abbondante), l'aglio, il peperoncino e le alici. Queste vanno sistemate testa coda e per tutta l'ampiezza della padella. 


Mettete sul fuoco e appena prende calore salate e aggiungete una spolverata generosa di origano. Lasciate cuocere per 10 minuti circa, non girate le alici ma agitate unicamente la padella. Poi con un cucchiaio togliete l'olio e mettetelo da parte, quindi rigirate i pesci con l'aiuto di un piatto come si fa per la frittata. Rimettete la padella sul fuoco, versate l'olio messo da parte e fate scivolare le alici. Salate e date ancora una spolverata di origano e di peperoncino. Dopo alcuni minuti versate l'aceto e fatelo evaporare. E' durante questa fase che avviene lo "scattiamento" e perciò state attenti agli schizzi.
Servite le alici "scattiate" fredde.


E ora preparatevi per un giretto gastronomico nella nostra bella Italia:
Valle d'Aosta: Tris di tomini
Piemonte: Tortini di nocciole con gelato
Lombardia:Torta mousse al melone
Liguria: Patate ripiene
Trentino Alto - Adige:Tagliere di formaggi trentini con miele
Veneto: Sarde saor
Friuli Venezia Giulia: Baccalà mantecato alla triestina
Emilia Romagna: Insalata tiepida di coniglio fritto
Toscana: Trippa in insalata
Umbria: Piatti freddi umbri - 7 piatti per l'estate
Marche: Sorbetto alle pesche della Valdaso
Molise: Mozzarella di bufala ripiena di insalata di stagione
Campania: Alici marinate
Puglia:Crostini con composta di cipolle rosse di Acquaviva e scaglie di pecorino
Sicilia: Insalata pantesca con sgombro grigliato
Sardegna:Cascà Carlofortino


giovedì 26 aprile 2018

Cime di rapa " affucati "





Un trionfo di sapori particolari e forti per un piatto semplice e genuino della cucina contadina, abbastanza diffuso in Puglia, Calabria e Sicilia.
" Affucati " sta per affogati, in quanto la verdura  deve cuocere nella sua stessa acqua di vegetazione.
Le cime di rapa così preparate costituscono un contorno abbastanza appetitoso, ma sono gustosissime anche sulla pizza o su una bruschetta.

Ingredienti
1,5 kg di cime di rapa
1 spicchio d'aglio
peperoncino piccante
olio evo
sale q.b.

Preparazione
Pulite bene le cime di rapa, togliete le foglie più dure e gialle e tenete quelle più tenere.
Lavatele sotto l'acqua corrente e ponetele a sgocciolare in uno scolapasta.
In una padella mettete uno spicchio d'aglio e fatelo rosolare nell'olio caldo. Unitevi quindi le cime di rapa, mezzo bicchiere d'acqua, il peperoncino e un pizzico di sale.



Coprite con un coperchio e dopo circa venti minuti assaggiate per verificare se aggiungere altra acqua o sale. A fine cottura le cime di rapa debbono risultare abbastanza asciutte, in caso contrario continuate la cottura senza coperchio.




sabato 21 maggio 2016

Pomodori verdi sott'olio



E' una ricetta molto antica, una di quelle tramandate da madre a figlia e che per noi calabresi va sotto il nome di " provvista" o " conserva". Racconta infatti la laboriosità delle donne calabresi nell'arricchire le loro dispense per le scorte invernali in un tempo in cui non c'erano negozi  presso cui rifornirsi. Diversi erano i prodotti conservati e sempre nell'ottica del non buttare via niente. E così a fine settembre era abitudine raccogliere gli ultimi pomodori rimasti sulle piante, ancora verdi e senza nessuna possibilità di maturare, per farne delle squisite provviste da gustare come companatico o come ingrediente per alcuni piatti più sostanziosi. Non è una ricetta difficile da fare, è indispensabile comunque che i pomodori siano freschi e sodi e che l'olio sia extravergine. E poi naturalmente tanta pazienza e tanta passione.



Ingredienti
pomodori verdi
peperoncini dolci e piccanti
aglio
origano
basilico
olio evo
sale q.b.
aceto bianco q.b.

Preparazione
Lavate i pomodori sotto l'acqua corrente, scolateli e asciugateli. Tagliateli a fette spesse. 


Metteteli in uno scolapasta, cospargeteli con abbondante sale fino, coprite con un piatto e posizionate sulla sua superficie un peso in modo che perdano tutta l'acqua. Lasciateli riposare per 12 ore. Trascorso questo tempo strizzate i pomodori per bene, trasferiteli in una ciotola capiente e ricopriteli con l'aceto e lasciateli riposare per altre 12 ore.  Quindi strizzateli per eliminare l'aceto ( io nel torchietto ma va bene anche uno schiacciapatate ), asciugateli su dei canovacci puliti, conditeli con fettine di aglio, foglie di basilico, peperoncini dolci e piccanti e sistemateli nei barattoli precedentemente sterilizzati. 


Pigiateli bene, ricopriteli  con origano e olio evo fino all'orlo e sistemate sopra i dischetti di plastica. Aspettate qualche ora prima di chiudere i vasetti e se necessario aggiungete altro olio. Conservate in un luogo fresco e consumateli dopo due mesi circa.



Ed ecco i pomodori pronti da gustare come antipasto oppure come contorno a secondi di carne.

venerdì 9 maggio 2014

Sarde arriganati




Nella grande famiglia del pesce azzurro le sarde hanno un posto importante: sono economiche, facili da cucinare ed hanno un elevato contenuto di grassi insaturi. In questo modo, aiutano a prevenire l'arteriosclerosi e riducono la possibilità di soffrire di malattie cardiovascolari. Per questi motivi i nutrizionisti ne consigliano il consumo 2-3 volte alla settimana. Dal mese di maggio le sarde sono più grasse e molto più saporite, e quindi è il momento migliore per gustarle. A me personalmente piacciono più delle alici, hanno un sapore più pronunciato, più deciso. Però debbono essere freschissime, appena pescate. Se poi consideriamo il lato economico ci guadagniamo, eccome. Un kg viene a costare dai 4 ai 5 euro e in questo periodo di crisi non possiamo non tenerne conto.
Anche se ho già postato la ricetta delle alici arriganate, ho pensato di postare quella delle sarde perchè il gusto cambia completamente. Come già spiegato il nome deriva dall'uso abbondante di origano, un'erba aromatica dal profumo molto intenso che cresce in modo spontaneo nelle zone assolate e aride. La raccolta avviene in giugno. Se venite in Calabria non dimenticate di portarvene un mazzetto.
Ingredienti
Come per tante ricette povere non mi affido alla bilancia, ma vado ad occhio.
Sarde, origano, prezzemolo, peperoncino in polvere, aglio, sale qb,olio evo, aceto  di vino bianco.
Preparazione
Pulite e lavate per bene le sarde.



 Disponetele in una padella con l'olio d'oliva , in un solo strato. Spargete sopra il prezzemolo tritato, lo spicchio d'aglio affettato, l'origano, il pepe rosso, il sale, un pò d'acqua e lasciate cuocere a fuoco vivo.


Rigirate con cautela e quando sono ben rosolate aggiungete mezzo bicchiere di aceto e fate evaporare. Consumate le sarde calde.




giovedì 10 ottobre 2013

Panini con pomodori secchi, origano e.....




Impastare mi piace sempre di più e non parlo solo della pizza ma anche e soprattutto del pane. In cucina non sono facile alle innovazioni: ho paura che i miei non gradiscano e mi dispiace buttare poi quanto ho preparato con amore e fatica. Trattandosi di pane mi sono però fatta coraggio e ho osato. Ma sono stata sempre molto cauta e ho usato ingredienti che mangiamo tutti e molto molto mediterranei.
 Cercherò di darvi le grammature esatte, ma non sono molto brava con la bilancia e mi affido più facilmente al tatto.
Ingredienti
500 gr di farina di grano duro
250 ml circa di acqua
1 cucchiaino e mezzo di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 bustina di lievito secco
1 cucchiaio di olio d'oliva 
Odori
6-7 filetti di pomodori secchi tritati
un cucchiaio d'origano fresco
un cucchiaino di peperoncino tritato dolce
foglie di basilico triturati
Preparazione
Impastate la farina, il sale lo zucchero, l'olio e il lievito con l'acqua. Lavorate bene l'impasto fintanto che non otterrete un panetto liscio ed elastico. Mettete il panetto in una ciotola unta coperta con la pellicola e riponetelo in frigo per 12 ore ( Volendo potete prepararlo la sera prima e lasciarlo riposare una notte). La mattina seguente togliete il panetto dal frigo, impastatelo di nuovo aggiungendo gli odori. Rimettetelo a lievitare nel forno spento. Deve raddoppiare di volume.


 Una volta pronto formate dei panini e fateli lievitare in un luogo tiepido. Ci vorranno 30 minuti circa.
 Preriscaldate il forno a 180° e quando è caldo infornate i panini e fateli cuocere per 20/30 minuti circa.
Gustosi sia da soli che accompagnati a qualche piatto sono spariti ancora caldi!