Politica
MAX: il simbolo della sinistra che non è piaciuto alla sinistra
neXtQuotidiano 10/11/2017
Presentato da Oliviero Toscani allo stato maggiore di MDP, ha suscitato viva ilarità tra i presenti. Chissà perché
Ha suscitato viva ilarità ieri la proposta di Oliviero Toscani allo stato maggiore di MDP. Il fotografo, uno dei creativi più celebrati del mondo, in collegamento via Skype con via Zanardelli ha suggerito un logo e un nome per il nuovo raggruppamento di sinistra che si presenterà alle prossime elezioni politiche. Racconta Goffredo De Marchis su Repubblica che però l’assemblea non l’ha presa bene:
Il fotografo si propone per dare un’identità grafica al nuovo soggetto che deve riunire sotto lo stesso tetto Bersani, D’Alema, Pisapia e ora Grasso. «Sono amico di Pisapia da decenni. Ho curato la campagna per Bersani quando diventò presidente dell’Emilia Romagna. Il simbolo ve lo disegno io». Agli inizi di ottobre l’entusiasmo di Toscani si traduce in un marchio. Chiama i dirigenti di Mpd e dice: «Sono pronto».
Arrivano in sede il coordinatore Roberto Speranza, i capigruppo Giuseppe Laforgia e Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto. Ci sono anche i comunicatori del movimento bersaniano. Saluti e convenevoli via Internet poi il Maestro svela la sua creatura. Avvicina un cartoncino alla telecamera e a Roma appare il logo che dovrebbe andare sulle bandiere, sui gadget, sui manifesti e in tv per la campagna elettorale. Il simbolo al quale affidare, auspicabilmente, le speranze di qualche milione di italiani. Sono tre lettere rosso scuro in un tondo a formare un’unica parola: MAX.
A Via Zanardelli cala un silenzio tombale. Tutti pensano immediatamente la stessa cosa: Max è il diminuitivo usato per chiamare D’Alema (nome di battesimo Massimo). D’Alema è croce e delizia della sinistra. Ancora amato da alcuni, ma da altri, a cominciare dagli ex compagni del Pd, indicato come l’uomo nero dell’area progressista. Toscani sta provocando? Toscani ha organizzato la trollata più clamorosa dell’anno?
Qualcuno obietta: «Oliviero scusaci. È bellissimo, ma così sembra il partito personale di D’Alema». Stavolta è il fotografo a rimanere qualche secondo in bambola: «Non ci avevo pensato. Ma chissenefrega. Voi capite qual è il messaggio? Significa “noi diamo il massimo per i lavoratori, il massimo per la sanità, per i precari, per i pensionati, il massimo per i disoccupati”. Con un linguaggio diverso, mandiamo un segnale alle classi più deboli: c’è un partito che farà il massimo per voi».
Insomma, Toscani ha proposto la nascita dei Maxisti, e pazienza se persino D’Alema ha detto che «Mi pare un tantino esagerato, diciamo».
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