Test sui traumi infantili

Scopri se stai vivendo le conseguenze di un trauma infantile.

È innegabile che il nostro passato possa influenzare profondamente chi siamo, soprattutto quando si tratta di ricordi ed eventi infantili difficili. E se alcuni eventi negativi avvenuti durante l'infanzia avessero ancora oggi delle forti ripercussioni sulla tua vita quotidiana?

Per quanto non possa in alcun modo sostituirsi a una valutazione psicologica, questo quiz può aiutarti a capire se hai subìto un trauma infantile. Clicca su "Comincia Quiz" per indagare nel tuo passato e scoprire qualcosa in più su di te.

Questo quiz non è un test psicologico ufficialmente riconosciuto e non può essere utilizzato in alcun modo come uno strumento diagnostico. Rivolgiti a uno specialista della salute mentale, come uno psichiatra, per ricevere una valutazione clinica.

Un bambino biondo in camicia azzurra appoggia la testa sulle braccia con aria abbattuta.

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Riepilogo delle domande

1. Hai molti ricordi felici della tua infanzia?
  1. No, nessuno.
  2. Non molti, giusto un paio.
  3. Sì, ne ho diversi.
  4. Assolutamente sì! Ne ho tantissimi.
2. Ti capita spesso di dissociarti dalla realtà?
  1. Sì, in continuazione.
  2. Sì, abbastanza spesso.
  3. No; mi succede una volta ogni tanto, ma non di frequente.
  4. No, non mi capita quasi mai.
3. Lo stress cronico e debilitante fa parte della tua vita quotidiana?
  1. Decisamente sì.
  2. Per lo più, sì. Magari riesco ad avere un giorno di tregua durante la settimana, ma nulla di più.
  3. Non direi. Ogni tanto sono sotto stress, ma non è una cosa costante.
  4. Niente affatto. Non sono quasi mai sotto stress, men che meno a quel livello.
4. Hai difficoltà a tenere sotto controllo le emozioni?
  1. Sì. Bilanciare e regolare le mie emozioni è una fatica costante.
  2. Sì, ho difficoltà a regolare le mie emozioni, ma non è un grosso problema.
  3. Mi capita in rare occasioni, ma non di frequente.
  4. No, non ho alcun problema da questo punto di vista.
5. Hai problemi a mantenere le amicizie?
  1. Sì. Sembra che nessuna delle mie amicizie duri a lungo.
  2. In parte sì: ho solo un paio di amicizie di lunga data.
  3. Non particolarmente. Ho perso qualche amico, ma non succede spesso.
  4. Per niente! So tenermi strette le mie amicizie.
6. Ti capita spesso di sentirti in ansia?
  1. Sì, da sempre. Non ricordo un giorno in cui non abbia provato ansia.
  2. Sì, sono spesso in ansia: è un aspetto ricorrente della mia vita.
  3. Qualche volta, ma non molto spesso.
  4. No, mi capita molto raramente.
7. Hai difficoltà a esprimere agli altri ciò che provi veramente?
  1. È una vera sfida per me, sì.
  2. Ogni tanto ci riesco, ma è sicuramente difficile.
  3. Non direi. In genere non ho grossi problemi.
  4. No, anzi. È facile per me aprirmi con gli altri.
8. Con che frequenza ti capita di pensare che gli altri abbiano un'opinione negativa su di te?
  1. Quasi costantemente. È più facile pensare al peggio.
  2. Molto spesso. Riesco raramente a immaginare un esito positivo.
  3. Non spesso; almeno non per quanto riguarda le persone a cui tengo.
  4. Quasi mai. Non mi interessa quello che gli altri pensano di me.
9. Dubiti spesso delle tue capacità?
  1. Di continuo. L'insicurezza è un tema ricorrente nella mia vita.
  2. Abbastanza spesso. Mi è difficile credere a lungo nelle mie abilità.
  3. Non molto spesso. Riesco a scacciare i dubbi abbastanza facilmente.
  4. No, niente affatto. Ho fiducia nelle mie capacità.
10. Quando eri bambino/a, avevi paura di ricevere punizioni severe?
  1. Sì, era una preoccupazione costante per me.
  2. Ci pensavo molto spesso.
  3. Di tanto in tanto, forse, ma in generale no.
  4. No, non avevo mai questa paura.
11. Fai spesso fatica a dormire?
  1. Sì. Mi giro e mi rigiro nel letto per quelle che sembrano ore.
  2. A volte, sì. Alcune notti sono peggiori di altre.
  3. Di solito no, ma in rare occasioni mi capita di avere qualche problema.
  4. Niente affatto! A meno che non beva caffè prima di andare a letto, dormo come un sasso.
12. Sei a tuo agio nel definire dei chiari confini personali?
  1. No. Trovo molto difficile stabilire dei limiti.
  2. No, non del tutto. A volte ho difficoltà a farmi valere.
  3. Per lo più sì; dipende dalla persona.
  4. Sì, non ho problemi a stabilire dei confini personali nella mia vita.
13. Descrivi i tuoi ricordi d'infanzia in due parole:
  1. Cupi e infelici.
  2. Mediocri e sgradevoli.
  3. Piacevoli e monotoni.
  4. Sereni e gioiosi.
14. Come descriveresti il rapporto che hai ora con i tuoi genitori?
  1. Non ho un buon rapporto con uno o nessuno dei due.
  2. Abbiamo un rapporto funzionale, ma teso.
  3. Non è sempre il massimo, ma non posso lamentarmi.
  4. Abbiamo un rapporto sano ed equilibrato.

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Il trauma infantile negli adulti

I momenti difficili del nostro passato, soprattutto se avvenuti durante l'infanzia, possono avere un impatto duraturo sulla nostra salute mentale, anche in età adulta. Ufficialmente noti come Esperienze Infantili Avverse (Adverse Childhood Experiences – ACE), questi traumi possono essere causati da un'ampia varietà di circostanze negative, tra cui:

  • Trascuratezza
  • Abusi
  • Familiari in carcere
  • Uso di sostanze stupefacenti da parte di familiari
  • Genitori divorziati
  • Violenza domestica

Le esperienze infantili avverse possono portare a una serie di conseguenze negative, tra cui un aumento del rischio di malattie croniche (come le malattie cardiovascolari o il diabete), disturbi mentali e problemi comportamentali. Tuttavia, esistono molte strategie per mitigare gli effetti delle ACE nella vita quotidiana.

  • Consulta uno specialista per ricevere una diagnosi e un trattamento adeguato. È sempre consigliabile far diagnosticare qualsiasi disturbo fisico da un medico iscritto all'albo e qualsiasi disturbo mentale da uno psichiatra. Anche la psicoterapia, che consiste in sedute regolari con uno psicoterapeuta o uno psicologo, è un metodo molto efficace per esprimere, affrontare e superare il trauma in un ambiente sicuro.
    • Il medico, sia esso un medico generico o uno psichiatra, può raccomandare l'assunzione di determinati farmaci per alleviare una condizione cronica, fisica o mentale.
    • Il medico può anche consigliare di sottoporsi al Questionario ACE, uno strumento di valutazione composto da 10 domande volte a individuare i tipi di incidenti traumatici che possono essersi verificati durante l'infanzia e che potrebbero avere ripercussioni nella vita attuale.
  • Scrivi le tue esperienze negative in un diario. Dedica qualche giorno a mettere nero su bianco i sentimenti e le esperienze negative che ti hanno segnato maggiormente. C'è qualcosa di specifico che ti è rimasto particolarmente impresso e che ti turba al punto da influire sulla tua vita quotidiana? Cerca di esplorare questi sentimenti senza porti alcun freno.
  • Dedica del tempo alla meditazione consapevole. Alcuni studi indicano che questa pratica può favorire i processi di guarigione del cervello. È un tipo di meditazione molto semplice: basta concentrarsi sul proprio respiro, prendendo coscienza di ogni inspirazione ed espirazione, e prestare attenzione alle diverse sensazioni che si provano in quel momento. Fai questo esercizio in un momento della giornata in cui sei in grado di concentrarti e rilassarti, per esempio la mattina al risveglio o la sera prima di andare a letto.
  • Inserisci lo yoga nella tua routine quotidiana. È scientificamente provato che lo yoga migliora il benessere! Uno studio in particolare ha dimostrato che le persone che praticano yoga registrano un aumento di oltre il 25% della produzione cerebrale di GABA, un neurotrasmettitore legato al benessere. Su wikiHow puoi trovare tante risorse preziose per aiutarti a iniziare, tra cui Come Praticare Yoga e Come Praticare lo Yoga Quotidianamente.
  • Coltiva i tuoi legami con amici e familiari. Quando si devono affrontare le ripercussioni di un trauma infantile, il sostegno e la solidarietà delle altre persone possono essere di grande aiuto. Unirsi a una comunità con cui si condividono idee e interessi (come un gruppo che pratica la meditazione consapevole) o confrontarsi apertamente con amici e familiari sulle reciproche esperienze personali può essere di grande conforto.