| Seguitemi... |
Io amo moltissimo questo piccolo borgo medievale che scopersi qualche anno fa, mentre seguivo il percorso di Francesco.
Ti cattura, ti stupisce, ti incanta, ti fa innamorare.
Ora vorrei raccontarvi la sua storia, a piccoli passi sotto il chiaro di luna.
Qualche cenno storico e poi verrete con me, per scoprire questa meraviglia nella lunga notte.
La cittadina umbra è arroccata su uno stretto sperone del Monte Subasio, deve la sua nascita al popolo locale ma successivamente la sua gloria ai Romani e a Cesare Augusto, che la appellò come "Splendidissima Julia". Sotto L'Impero Romano conobbe grande gloria e sviluppo per poi franare sotto i colpi dei Barbari che la ridussero a mero borgo agricolo, per fortuna non distruggendo le vestigia romane.
In epoche successive fu inglobata prima nel Ducato di Spoleto e poi ceduta al Papato. Ma rivendicherà presto la sua autonomia divenendo Comune autonomo per molto tempo, fino a quando i Baglioni, nobilissima famiglia umbra, presero possesso dell' ex comune.
Successivamente fu annessa allo Stato Pontificio, poi è storia recente.
Tutte queste dominazioni influenzarono enormemente il suo patrimonio artistico e con nostra somma gioia, le bellezze sono rimaste quasi intatte, nonostante i barbari e sono potute giungere fino a noi.
Ecco che, con la serata propizia e socchiudendo gli occhi, spero di riuscire ad accompagnarvi in questa visita dal sapore magico. Partiamo dall'ingresso principale che apre il borgo racchiuso nella cinta delle mura augustee:
| Spello: la porta CONSOLARE |
superiamo la porta Consolare e il successivo piccolo ponte e ci troviamo di fronte via Sant'Angelo e poi in via Cavour, da dove vi ho chiesto di accompagnarmi.
| Spello: Cappella Tega |
Salendo nelle stradine estremamente silenziose, illuminate dalla luce della luna che ci fa scoprire il colore della pietra rosa di Subasio, raggiungiamo dapprima l'angolo tra via Sant'Angelo e Via Consolare con la Cappella Tega.
Gli affreschi di Pietro di Mazzaforte e Nicolò di Liberatore, sono stati eseguiti durante la seconda metà del 1400.
Vederli di notte, nella piccola piazzetta, mentre attorno a noi il silenzio è impressionante, ce li fa gustare nella massima libertà ed emozione.
Proseguiamo su Via Cavour fino a Piazza Matteotti.
Davanti a noi la chiesa di Santa Maria Maggiore e la Cappella Baglioni.
| Spello: chiesa Santa Maria Maggiore |
Di sera era impossibile visitarla. Noi ci siamo stati altre volte a rimirare gli affreschi di Bernardino di Betto Betti detto il "Pinturicchio", meraviglie racchiuse all'interno della Cappella Baglioni.
Il ciclo di affreschi è databile intorno al 1500 e ha come tema storie di Maria e infanzia di Gesù.
All'interno della cappella è possibile ammirare anche un autoritratto dell'artista.
La foto che posto è quella che avevamo scattato una delle ultime volte che eravamo stati a Spello.
| Spello: Cappella Baglioni un particolare del soffitto quadrangolare a volta a crociera |
| Spello:alle mie spalle il simbolo Hispellum |
Ogni anno, a fine agosto con la manifestazione "Hispellum" si rievoca lo splendore della Spello romana.
Sono giorni intensi in cui l'antico e il presente si fondono in piena armonia. Da non perdere.
Proseguendo sulla via Cavour, con deliziosi negozietti che si aprono come scrigni preziosi sulla via, prestate attenzione alla manifattura locale che offre ardite composizioni fatte con il macramè (io ho comprato una collana bellissima in pietre dure e macramè) o con la lana che si trasforma aiutata dalla mani mirabili di chi la acconcia e rifinisce; proseguendo alla nostra sinistra dobbiamo fare attenzione a non superare l'angolo con via Catena, perchè a pochi metri c'è il Palazzo Urbani con il suo favoloso " Loggiato".
Di notte tutta la visione assume una nuova prospettiva se baciata dalla luce lunare!
| Spello: Loggiato di Palazzo Urbani |
Saliamo ancora, oltre piazza della Repubblica dove si trova il magnifico Palazzo Comunale duecentesco e presto ci troviamo alla famosa cinta Julia.
Da questo punto possiamo decidere di percorrere le strada circolare che segue la cinta muraria, per arrivare al punto più alto del borgo da dove si domina il paesaggio collinare che declina fino ad Assisi.
Ed è tutto un salire, nel silenzio assoluto dove l'unico suono è il ticchettio leggero dei miei passi.
| Spello: le discese ardite |
| Spello: e le risalite. |
Giriamo attorno a Piazza Gramsci (ebbene sì) e poi proseguiamo per Via Torre Margherita, per Via Porta Sant'Angelo fino a Via Delle Mura Vecchie arrivando a Porta Venere, così denominata nel 1600 perchè vicina ad un tempio dedicato alla dea. Sacro e profano che si incontrano come in tutti i borghi antichissimi che si rispettino.
Qui godiamo di uno spettacolo unico, salendo verso le Torri di Properzio.
Un notturno panoramico spettacolare che la stessa macchina fotografica si è rifiutata di impressionare, per questo l'unica cosa da fare per osservarlo è andarci!
| Spello: Salita alle Torri di Properzio |
Torniamo indietro lentamente.
Il percorso è stato faticoso sia nel salire che nel discendere. Ma dimenticheremo presto la fatica fatta, perchè ci resterà a lungo negli occhi ogni immagine, ogni angolo scoperto.
Tutte le volte che torniamo ci stupiamo di come sia sempre nuova al nostro sguardo.
C'è sempre qualcosa che mancava nel piccolo puzzle del borgo. Come una fanciulla che sorridendo ci dice che non è ancora tutto, quello che avete scoperto di lei e che probabilmente come tutte le donne non riuscirete mai a cogliere per intero la sua anima.
Sorridete mentre la lasciate perchè sapete benissimo che è proprio così e tornerete presto a bere alla sua fonte, che non vi disseterà mai fino in fondo.
Buona magica serata ovunque voi siate, amici miei.