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20 settembre 2021

[AMARCORD] I VIAGGI DELLA NOSTRA INFANZIA

 

Vieste: Punta San Francesco

Questa estate, mentre tornavo a casa dalle vacanze, mi sono persa nei ricordi che ogni viaggio suscita in me. Mentre la strada scorreva veloce (a volte più a volte meno) mi sono venuti in mente alcuni dei momenti più piacevoli e belli che costituiscono il mio bagaglio.

16 maggio 2021

[MUSICA] BUON COMPLEANNO CLÀ - I 70 ANNI DI CLAUDIO BAGLIONI

VanityFair.it


'51 Montesacro  e tutto cominciava

e chissà se abbiamo vinto noi a Clà,

mentre incantavamo le ragazze ed i serpenti

non so se abbiamo fatto poco oppure tanto

per questa sera con te ho scelto il cielo più blu per fare scena

tutta una distesa di mani verso il cielo

il mio mondo è cominciato in te


e in ogni angolo vissuto lasci una spina di nostalgia

il tempo, lui soltanto si muove e noi restiamo immobili

ma sorridere saprò,

e non so fare a meno di te

un giorno dopo l'altro e  tutto è  come prima


un azzurro lungo un sogno che mi hai fatto vivere

e se andrai lontano fa che non sia troppo fuori mano

e ti porterò più lontano che potrò

quanta strada però, ancora non lo so

per salire lassù


figli di speranze per un attimo di gioia

perché la Vita è adesso...

e il sogno è per sempre!

(Claudio Baglioni - dal 1951 in poi)


Non avrei rinunciato per nulla al mondo ad augurarti buon compleanno a modo mio.  Da quaranta e passa anni sempre insieme. Dal titolo del mio blog con cui ho cominciato l'avventura su blogspot, al Festival di Sanremo. Agli oltre 20 concerti visti. Chissà se si può definire una storia d'amore. Forse si. 

Auguri mitico Claudio🎂🎂🎂



PS: tra i video che ho postato in corrispondenza di ogni frase tratta da una sua canzone,  ci sono delle chicche imperdibili, scovatele!!!


Etichette: CLAUDIO BAGLIONI

26 aprile 2020

I VINILI DELLA DOMENICA: LA VITA È ADESSO (IL SOGNO È SEMPRE) - CLAUDIO BAGLIONI


Già vi vedo alzare le sopracciglia solo a leggere il titolo del post😜ma prometto solennemente, fin dal principio, di mantenere il giusto distacco verso l'Autore dell'album e parlarvi succintamente e brevemente della sua nascita e pubblicazione.Giurin giurello. 
Che poi, secondo voi, quanto tempo ancora avrei fatto passare prima di far tornare Claudio Baglioni sulla pagina del mio blog? Non vi pare che un anno sia più che sufficiente? Parlo e straparlo da mesi e mesi degli album della mia vita e taccio clamorosamente sul BaglionOne???
Non si fa, povero Baglioni, non se lo merita...
Ho tutti i dischi, tutte le cassette, tutti i live del cantautore romano ma l'album di cui vi parlo oggi, per me è L'ALBUM.
E non solo perché ha segnato l'anno più importante della mia vita e gran parte del successivo, quello in cui decisi di fare il grande passo e trasferirmi a Milano, non solo perché ho versato fiumi di lacrime mentre lo ascoltavo in cassetta fino a consumarla, mentre dimagrivo a vista d'occhio e fumavo due pacchetti di sigarette al giorno. Camminavo, respiravo, meditavo, facevo e disfacevo progetti per il mio futuro. Alternavo momenti di estrema eccitazione a momenti di veri e propri de profundis, mentre mi vedevo fagocitata dalla grande e tentacolare città, cadere preda di miliardi di pericoli fino a ritrovarmi quasi esanime su una delle panchine del Parco Sempione. Io, ragazzina meridionale, alle prese con un sogno forse più grande di me.

Lui invece,  era al massimo della celebrità. Con l'album precedente e il successivo tour Alè-oò, aveva fatto il botto (vabbè lo sapete che non riesco proprio a scrivere mantenendo l'aplomb giusto) vendendo quasi 800.000 copie del lavoro(numeri da brividi oggi) e raggiungendo il numero di oltre 1.000.000 di spettatori ai concerti. Stiamo parlando dei primi anni '80; fino al 2019 sono rimasti vertici insuperabili.
L'attesa dei suoi fan era spasmodica, tutti ci chiedevamo cosa avrebbe mai tirato fuori dal cappello a cilindro dopo il successo clamoroso di Strada Facendo. In molti pensavano che sarebbe cominciato il declino, eh... tanti lo speravano, compresi molti suoi colleghi.
Così, l'8 giugno del 1985, esce La Vita È Adesso
È un concept album. Costruito per raccontare la giornata tipo di un ragazzo, dal mattino alla notte. Tutte le canzoni vennero scritte dall'autore al tavolino di un famosissimo caffè dell'epoca, lo "Zodiaco", che godeva di un panorama bellissimo trovandosi sulla collina di Monte Mario. Chi conosce l'album sa, che al suo interno c'è un meraviglioso scatto del fotografo Toni Thorimbert, che riproduce il medesimo panorama. Ma la foto non è stata scattata dal locale bensì dal Roof Garden dell'Hotel Cavalieri Hilton di Roma distante qualche centinaia di metri dal luogo in cui Baglioni concepì l'intero lavoro.



Qualunque tipo di timore sul valore e il peso di quell'album si disperse come nebbia al sole fin dal primo ascolto. Lo stesso Baglioni temeva fosse un lavoro troppo complesso così pieno di parole e di non facile assimilazione. Non essendo una vera e propria critica musicale vi posso solo dire che le armonie furono modificate di volta in volta dal cantautore per dare il ritmo giusto e anche il fiato corretto ai brani. Dato che non c'erano ripetizioni nelle righe di ogni testo. Eppure, è stato così facile imparare le canzoni e memorizzarle per sempre. Io stessa, ogni volta mi sorprendo di come, pure a distanza di ... anni, mi sia così facile ricordare i testi e gli attacchi. L'unica cosa che non mi riesce è mantenere il fiato e la nota ma mi consola il fatto che ormai, non ci riesce  più nemmeno lui😎 lo sapete che non ci vado mai troppo leggera, sarà che è il cantante con cui ho maggior confidenza e strapazzarlo un po' fa sempre bene al mio affetto per lui e a ridimensionamento del  suo ego. Claudio Baglioni è un grandissimo artista, ama la musica e le parole fino all'esasperazione, è un perfezionista, un nemico giurato della superficialità ma soprattutto, e per fortuna, è un sognatore. Nonostante gli anni e gli acciacchi di vita rimane il più importante fautore della speranza e dei sogni nel panorama discografico italiano. Un vero e proprio visionario. Sull'ultimo numero di Vanity Fair Italia dice:
siamo sognatori dunque? Sì per nostra fortuna. Lo dimostrano le pagine più alte e luminose della nostra Storia. Approfittiamo allora della notte che stiamo vivendo per sognare con tutta la forza che abbiamo. Non il ritorno alla solita realtà, però. Sono così tante le cose da cambiare. Sogniamo il "meglio di prima" non il "tutto come prima".

Hai ragione Claudio, siamo sognatori e dobbiamo sognare in grande. Come feci io da ragazzina, come hai fatto tu. E questa volta per rendere migliore il mondo, che è  di tutti. Cercando di non fare gli stessi errori. E intanto grazie, se sono e resto una sognatrice lo devo anche a te.



E adesso la pubblicità - la mia preferita del mio album preferito



Ora le canzoni dell'album. Come sempre cliccate sui link.


Fonti: Vanity Fair Italia 


La Vita È Adesso (il sogno è per sempre) CBS 1985




Lato B



Questo post è dedicato a tutte le donne della mia famiglia che sono cresciute all'ombra della sua musica.



30 ottobre 2019

LA RICCHEZZA DEL CUORE.



Foto privata - vietata la riproduzione

Non ricordo bene il momento esatto in cui, vedere persone di una certa età ha dato il via ad un incontenibile senso di tenerezza.  Da quando compresi che, anche io, avrei avuto il viso arricchito dalle rughe e il passo più lento. Ed è successo tanto tempo fa, ero praticamente ancora una ragazzina. GLI ANZIANI. Li amo da quando avevo sei anni e mia nonna Carmela mi faceva salire su di una seggiola per imparare a "tirare" la pasta per le tagliatelle o per i fusilli che, da noi, si arrotolavano con il ferro da calza. Oppure è accaduto durante le mie estati in campagna, quando nonna Maria mi mandava a prendere le uova nel pollaio ancora calde del "culo" delle galline che rapinavo. O quando la sera nonno Antonio mi insegnava a giocare a scopa, anche se contro di lui non vincevo mai, aveva una memoria strepitosa,  ricordava tutte le carte uscite. Ed erano risate incontenibili quando mi rendevo conto che faceva finta di perdere perché io mi ero arrabbiata da morire.  Sono diventata bravissima nei giochi di carte ma mai quanto lui. Ora, quando mi fermo ad osservare i miei genitori, il loro passo sempre più curvo, i loro affanni e mi si chiude il cuore, mi scopro a sorridere tra le lacrime mentre il passo successivo è correre ad abbracciarli  forte. Mi viene in mente tutta la magia dell'infanzia, mentre osservo, durante i miei percorsi quotidiani da pendolare rassegnata, la dolcezza e la stanchezza di membra che hanno vissuto tutto, amato e odiato. Persone che portano con sé l'esperienza che forse noi adulti non acquisteremo mai, perché erano altri tempi, altri modi, altra vita. E sorrido sempre per rassicurarli, a volte li sorprendo smarriti.  Hanno gran voglia di parlare, di raccontarsi. Mi viene naturale partecipare e dire di me, perché sono sempre interessati, ancora curiosi. Sono belli e vorrei regalare loro ancora del tempo. Ma forse, non lo vorrebbero. In uno dei miei viaggi da pendolare, mi è capitato di stringere forte le mani di una nonna che mi raccontava delle sue nipoti e gli occhi le brillavano, o forse era lei che stringeva le mie mentre mi guardava ed io avevo lo sguardo reso opaco dalle lacrime. Chissà se tutto quell'amore che hanno regalato e che regalano ancora, è compreso fino in fondo. Io mi illudo di sì, pur vedendo ogni giorno tante teste giovani chine e rese cieche dalla luce dei cellulari. Mi illudo di sì, se penso a tutto il bagaglio di ricordi e di esperienza che mi porto dietro. Sono così ricca dentro grazie ai miei nonni e ai miei genitori. Di quella ricchezza del cuore che non si può improvvisare. Perché è stata coltivata anno dopo anno, con cura e attenzione. Ce l'hanno regalata loro, coi loro gesti, coi loro sorrisi, con la partecipazione. Ci hanno insegnato la vita, l'amore e il rispetto. Io sono migliore grazie a loro.
Chissà se i ragazzi di oggi ai sorrisi ricevuti  dagli sconosciuti, un po' avanti di età, rispondono con altri sorrisi. Se si fermano ad ascoltare i loro racconti.   Si arricchirebbero con quel mondo d'amore che stiamo perdendo. Prima che sia troppo tardi.









PS: amo la canzone che ho postato. La amo perché dice tutto, illumina tutto, mi riempie gli occhi di lacrime tutte le volte che l'ascolto. Pura poesia. Altro che canzonette.

10 febbraio 2019

69ESIMO FESTIVAL DI SANREMO: LA FINALE.




La quinta serata del Festival si celebra con Mariella infiltrata alla kermesse sanremese.
Poiché sono senza voce e non trovo le parole per raccontarvi quel che ho visto, cedo alla tentazione di farlo raccontare a voi.

Proviamo a dare i voti a tutti, presentatori e  partecipanti?

Claudio Baglioni:7 - la sua professionalità non si discute, ma il suo egocentrismo ha raggiunto la stratosfera. Certo, arrivateci voi a 68 anni in quel modo lì. E poi magari ne riparliamo della voce calante, del fisico gommoso, della sua aria da professorino dalla penna rossa;

Virginia Raffaele:7 - partita malissimo  e imbrigliata in un ruolo (quello della presentatrice) che le stava stretto, man mano, nel corso delle puntate, ha ripreso in mano tutte le sue anime. Dando prova che, quando le tira fuori, non ce n'è per nessuna. Nemmeno per la corazzata svizzera Hunziker.

Claudio Bisio:5  - non ha mai dato l'impressione di essere a proprio agio sul palco. Sempre troppo o troppo poco. Perfino nel monologo scritto dal suo autore preferito ( tale Michele Serra) non riesce a venire fuori. Non credo lo rivedremo mai più sul palco dell'Ariston. Meno male.

Daniele Silvestri,  voto 9 - Daniele ha il talento del grande autore e non è una scoperta di adesso. Ci colpisce sempre in pieno viso. Ma non mi spiego tutto il contorno. Sarebbe andato bene anche senza Rancore e senza Agnelli. Si merita tutti i premi: critica ecc... ecc... ecc... Ex equo con Cristicchi.

Anna Tatangelo, voto 4 -  la ciociara non si arrende. Noi invece, non ne possiamo più. 

Ghemon,  voto 4 - mi sono piaciute solo le viole. 

Negrita, voto 6 - da loro mi aspettavo molto di più. Non ho sentito il brivido che la loro musica è capace di farci provare. 

Ultimo, voto 5 - lo sapete che non mi piace la canzone. Ma è un papabile vincitore. Le ragazzine di Sanremo sono pazze di lui. E figuriamoci le altre.

Nek, voto 6 - canzone scritta da Paolo Antonacci ( figlio di Biagio e nipote di Gianni Morandi) ma non basta. Fa la sua bella figura sul palco. Ma domani ricorderemo la canzone?

Loredana Bertè, voto 10. Loredana è Loredana. Spero che Sanremo la celebri per tutto quello che le deve la musica. 

Francesco Renga,  voto 7 - ma solo perché è un figo da paura e da vicino, ragazzi, è da sballo. La canzone è carina, la voce l'ha recuperata. Ma da lui voglio di più.

Mahmood, voto 8. E' bravo il ragazzo. Molto bravo. La canzone ti resta in testa e non va più via. Chissà se c'è speranza per la vittoria...

Ex Otago,  voto 5 - giovani, carini e molto fidanzati. Direi poco altro.

Paola Turci, voto 8 - bravissima, con una canzone meravigliosa. Un po' penalizzata le prime sere per una voce non al massimo. Ma ieri ha recuperato completamente, grazie anche a Beppe Fiorello.

Zen Circus, voto 7- Mi piacciono tanto. Mi sembra di avere già visto formazioni così arrivare in sordina e poi diventare Big. 

Patty Pravo e Briga, voto 3 - mi spiace Patty ma non ci siamo proprio. Non ci siamo più. Briga, canta da solo.

Arisa, Voto 8 - Ha iniziato malino. Perché lei è una che si emoziona tanto. Ma le altre sere è stata fantastica. Ed io canticchio la sua canzone da giorni.

Irama, voto 7. Anche lui ha una bella canzone. Mi è sembrato un gran bravo ragazzo, molto alla mano. Anche dal vivo. Semplice e modesto. Resta così.

Achille Lauro, voto 3 - Ecco il contrario di Irama, non è nessuno è già si comporta come se fosse una star di prima grandezza. Umiltà.

Nino D'Angelo e Cori, voto 6 - Nino D'Angelo è la storia della musica neomelodica italiana e merita rispetto. Il voto è sull'artista non su quello che si è visto a Sanremo. E devo ancora capire chi sia il ragazzo che ha accompagnato.

Francesca Carta e Shade, voto 2 - N.c. non classificabili. Nessuno merita zero, io sono una buona dentro.

Simone Cristicchi, voto 10 - ma non penso che per voi il mio voto sia una sorpresa, vero? Sui premi(critica, sala stampa, ecc...ecc...ecc...) vale ex equo con Silvestri. Poi vediamo chi ne vince di più. 

Enrico Nigiotti, voto 7 - sono sicura che il livornese andrà avanti e bene. Ha portato con se la malinconia degli amori familiari che sono il nostro patrimonio e che non ci abbandonano mai.

Boomdabash,  voto 6 - anche loro si meritano la sufficienza per la canzone senza fronzoli inutili che hanno presentato. Avete un bel sound, però bisogna crescere.

Einar, voto 5 - non so se dargli o meno fiducia. Canzone senza mordente, non merita la promozione.

Motta  voto 3 -  la canzone più furba del Festival. Se dovesse vincere, visto che ieri ha rubato il premio alla coppia Turci - Fiorello per me rimane un NO.

Il Volo voto 1 - ho detto che sono buona e nessuno merita zero. Anche se mi aspetto la vittoria. Purtroppo.



La classifica è stata preparata prima delle finale. In questo momento io non so ancora chi vincerà. Vediamo se il pubblico confermerà o meno le mie sensazioni.

Dite la vostra senza paura. Aspetto voti e critiche.



09 febbraio 2019

PILLOLE DI SANREMO - 1999 - SENZA PIETA'.










La quinta serata del Festival è celebrata con le Pillole dedicate alla scelta di Max.

La canzone di Anna Oxa, SENZA PIETÀ, vinse Sanremo nel 1999.

Scritta da Alberto Salerno e Claudio Guidetti, condusse per la seconda volta alla vittoria la cantante italo-albanese.
Era l'anno in cui, nella conduzione,  accanto a Fabio Fazio avrebbe dovuto esserci anche Claudio Baglioni che rinunciò, per "perplessità artistiche". Oggi rido di questa decisione visto che il "dittatore artistico" è, per la seconda volta nel giro di due anni, alla conduzione di Sanremo. Nessuna perplessità ora eh.

Sicuramente la OXA è  uno dei personaggi più difficili della discografia italiana, di un'antipatia unica. Allo stesso tempo è un'artista tra le  più intense e vibranti.
Io ero una ragazzina in pre-adolescenza quando la vidi per la prima volta sul palco dell'Ariston.
Era il 1978 e lei arrivò vestita da uomo e con un trucco in bianco e nero presentando la canzone Un'emozione da poco, che si classificò al secondo posto sortendo l'effetto di un uragano sul  panorama discografico italiano. Ed è anche  la sua canzone che mi piace di più.


La classifica finale fu la seguente:

1) posto: SENZA PIETA' - ANNA OXA;
2) posto: NON TI DIMENTICO - ANTONELLA RUGGIERO;
3) posto: COSÌ È LA VITA - MARIELLA NAVA.


Grazie a MAX per la condivisione.

IL VIDEO 



LE MIE IMPRESSIONI SULLA QUARTA SERATA DEL FESTIVAL.



È  diventata l'appuntamento irrinunciabile alla kermesse. Può farti schifo tutto il resto, ma gli ospiti d'onore che cantano (ballano o suonano) accompagnando gli artisti in gara, alzano il livello d'interesse perché non sai cosa ne verrà fuori.  Così è, tutte le volte.
Apre la diretta Acqua dalla luna, altro capolavoro sottostimato di Claudio Baglioni. Vestito di carta stagnola, il dirottatore del Festival  e i suoi compari imbrillantinati  e invellutati, vanno a cominciare. Serata di duetti e di super ospite: LUCIANO LIGABUE. Come accennavo, ci sono delle belle sorprese. La prima è legata a Cristina d'Avena, che si presenta sul palco con cappello nero e abito da fiaba color tuffo, cambiando la canzone di Carta e Shade così tanto, da farmi DUBITARE  sia la stessa che hanno cantato le sere precedenti. La figaggine della Regina dei cartoon è indiscutibile. Non potendo  elencarveli tutti, cercherò di indicarvi quelli che mi hanno più colpito. Come Irama e Noemi, semplicemente spettacolare. O quello di Arisa che canta con Tony Hadley (ex Spandau Ballet) ed è subito pop puro e "nostalgia canaglia" degli anni '80. Certo Tony sembra abbia ingoiato tutto il resto del suo gruppo, ma va bene lo stesso eh, ha sempre le sue guanciotte rosa... E poi Mahmoud e Gué Pequeno, bravissimi.  Fabrizio Moro e Ultimo. La canzone continua a non sembrarmi un capolavoro ma Moro ci fa la grazia di renderla speciale.  Ah scusate, mi stavo dimenticando del Superospite. Che da quando la Amoroso, ieri sera, lo è diventata pure lei, celebrando dieci anni di canzoni inutili, fossi stato in lui non mi sarei presentato. I riflettori si accendono, giochi di luce e Luciano Ligabue. Più allegro e meno musone del solito. Perfino divertente nello stacchetto (trito e ritrito) con Bisio.  Quasi simpatico. Chissà che canzoni canterà. Mah, ha un così vasto repertorio. Vuoi vedere che fa la nuova canzone? Quella che parla di sopravvivenza di Africa, America e Anima, i suoi soliti tormentoni? Tutte uguali, tutte monotone. Dai che mette su Bambolina e Barracuda, L'odore del sesso eh? Invece, Urlando contro il cielo. Ma che palle... Guarda come se la gode mentre rivolge lo sguardo al pubblico fin su al loggione, che lui lo fa sempre, ti guarda addosso ad ogni concerto. Ma che noia sto Liga,  come è vestito, il solito truzzo, perfino più sbirluccicoso del suo compagno di palco Claudiuccio, con il ritrovato look anni '80. Pure la sceneggiata con il trono di Uomini e Donne. Per gli Over andrà benissimo. Il trash senza fine di Sanremo. Meno male che alla fine si riscattano, cantando uno dei capolavori di Francesco Guccini: DIO È MORTO. Bene, via l'emiliano che ci ha stufato e si prosegue con la serata. (Che noia, che barba, che noia,LUCIANO LIGABUE). Tornando ai duetti, che i monologhi di Bisio si salvano solo perché ci rappa su Anastasio, vorrei brevemente puntare i riflettori sui Zen Circus. Fin dalla prima sera mi hanno colpito e cercavo di trovare l'assonanza e la familiarità a cui mi portavano. Però io non sono rock punk per cui... Poi la magia con Brunori Sas mi ha illuminato. Rino Gaetano. Sì, Rino. Bravi. Beppe Fiorello e Paola Turci. Lei canta meglio, lui dona la sua arte e la canzone acquista un valore aggiunto, da brividi. Anche la performance di Loredana Bertè accompagnata da Irene Grandi (ma che fine ha fatto lei?) mi convince. Convince anche il pubblico dell'Ariston. Daniele Silvestri invece viene penalizzato da Manuel Agnelli che urla dall'alto del trampolino. Ascolto rapita per la terza volta la canzone di Simone Cristicchi, accompagnato da Ermal Meta. A me pare che non si possa andare più in alto di così. Certo sarà un caso che i due vincitori dello scorso anno, abbiano accompagnato due papabili vincitori di quest'anno. Sarà un caso. La finale si avvicina, i giochi sono quasi fatti. Questo Festival se lo giocano Ultimo, Cristicchi, Bertè, e purtroppo, Il Volo. Aggiungo  gli outsider Mahmoud, Irama e purtroppo (RosRois) Achille Lauro. A domani per la sentenza.


PS: Pillole di Sanremo non si conclude qui. Continuerò a proporvelo ciclicamente, tediandovi ancora ahahah!

06 febbraio 2019

PILLOLE DI SANREMO: 1959 - PIOVE (CIAO CIAO BAMBINA).




Canzone meravigliosa, PIOVE, musicata da Domenico Modugno con il testo di Dino Verde e vincitrice del Festival della canzone italiana nel 1959.
Mi fa particolarmente piacere citarla quest'anno che ricorre il 60esimo anniversario dalla sua presentazione al Festival.

La ricordo con affetto perché era una delle preferite di mia nonna Carmela.
Lei aveva una voce bellissima, profonda, unica. Conosceva praticamente tutto il repertorio classico della canzone napoletana oltre a gran parte di quello  italiano dell'epoca.
Come se fosse adesso, mi vengono in mente le splendide serate in cui, a casa nostra, mio zio Benedetto, valente musicista, l'accompagnava con la chitarra e lei cantava.
Ci ha donato l'amore per la melodia, l'orecchio e la passione per la musica. In casa siamo tutti intonati ma soprattutto mia sorella Pia e mio fratello Antonio, hanno fatto loro quel talento in maniera eccellente.

Noi bimbetti, cantavamo assieme a lei ed è il motivo per cui, conosco tantissime canzoni melodiche italiane.
Curiosità: la canzone ha diverse versioni, da quella inglese a quella tedesca a quella francese. 

Ed è stata citata da Carmen Consoli ne L'ultimo bacio e da Lorenzo Jovanotti ne La ragazza magica.


La classifica finale fu la seguente:

1) posto: PIOVE, CIAO CIAO BAMBINA - DOMENICO MODUGNO
2) posto: IO SONO IL VENTO - ARTURO TESTA, GINO LATILLA
3) posto: CONOSCERTI - TEDDY RENO, ACHILLE TOGLIANI

Ringrazio Enzo Iacoponi per averla scelta. 

Ecco qui la canzone di Mimmo Modugno.


IL VIDEO




IL TESTO

Mille violini suonati dal vento
Tutti i colori dell'arcobaleno
Vanno a fermare una pioggia d'argento
Ma piove, piove
Sul nostro amor

Ciao, ciao, bambina
Un bacio ancora
E poi per sempre
Ti perderò
Come una fiaba
L'amore passa
C'era una volta poi
Non c'è più

Cos'è che trema sul tuo visino?
È pioggia o pianto? Dimmi cos'è
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove
Sul nostro amor

Ciao, ciao, bambina
Non ti voltare
Non posso dirti
Rimani ancor
Vorrei trovare
Parole nuove
Ma piove, piove
Sul nostro amor



Le considerazioni sulla prima serata le trovate nel primo commento a questo post.

VIA ALLA SECONDA SERATA FESTIVAL DI SANREMO.

16 gennaio 2019

TWEET DELLA SETTIMANA: #IOSTOCONBAGLIONI.





Ecco un'altra novità del mio blog.
Una  rubrica nuova di pacca.

Ogni settimana, pubblicherò un post dedicato al meglio o peggio trovato su TWITTER e all'#hastag che ha fatto più tendenza durante la settimana precedente.

Spesso vi ho detto che seguo il social perché arriva per primo sulle notizie e lo confermo.

Sono una baglioniana della prima ora ma non pensavo che sarei partita proprio da lui.
Dal divo CLAUDIO BAGLIONI.

Mentre aspettiamo  il 69esimo Festival della canzone di Sanremo (non tutti lo so ma molti) che anche quest'anno "gode" della sua direzione artistica e del suo #melacantoemelasuonocomemipareepiace, 
vedasi mio post dello scorso anno, sappiate che sarò anche peggio nel 2019, in quanto a critiche. Se se le meriterà...

Bene.

Qualcun altro però mi ha preceduta, bocciandolo senza appello.
Un omone grande e grosso ma dal cuore di fanciullo a cui piacciono le divise e le armi. Come tutti i ragazzini che si rispettano. 
Ma che di mestiere  fa il ministro.
Procediamo con ordine.

Durante una conferenza stampa rivolta a presentare il Festival e i due conduttori(Claudio Bisio e Virginia Raffaele) Baglioni si è visto rivolgere una domanda relativa alla vicenda della Sea Watch e Sea Eye e in generale al problema dei migranti  a cui rispondeva in questi termini:

"Il nostro paese, ma non solo, è terribilmente incattivito nei confronti dell'altro. Guardiamo con sospetto l'altro e anche la nostra ombra. Credo che le misure messo in atto da questo governo ma anche di quelli precedenti non siano all'altezza della situazione ma ora la grana è grossa. Con una diversa impostazione non saremmo arrivati a questo punto. Non si può risolvere il problema di milioni di persone in movimento bloccando lo sbarco di 40 o 50 persone. O dicendo: due li prendi tu e cinque io. Siamo alla farsa, questo ce lo dobbiamo dire. Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolverlo, ma ci vorrebbe almeno la verità di dire che siamo di fronte a un grave problema e di metterci tutti nella condizione di risolverlo. Siamo vicini all'anniversario della caduta del Muro di Berlino e noi invece ne stiamo alzando altri."

Il nostro ministro dell'Interno ha prontamente risposto via twitter che sa usare come una consumata soubrette: 
#Baglioni? Canta che ti passa...lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo".
Non fa una piega.

Ed io?

#IOSTOCONBAGLIONI

E fino a quando vivrò in quello che ritengo un paese democratico esprimerò il mio pensiero(magari anche sbagliato eh) in piena libertà e ovunque mi trovi. Perché altrimenti facciamo che il panettiere parli solo di pane, il calciatore solo di calcio, il prete solo di Dio e via discorrendo...







16 settembre 2018

E ADESSO LA PUBBLICITÀ.


Tu dietro un vetro guardi fuori
Lungo il luccichio dei marciapiedi
E la gente si è dissolta nella sera
Tua madre altezza media sogni medi
Che sbatte gli occhi da cammello
E non si è rassegnata e neanche spera
Un cespuglio di spini tuo fratello
Che pensa sulle unghie delle dita
Appitonato con un'aria da bollito
Tuo padre mani da operaio a vita
Che ride e gli si spacca il viso
Impallidito di TV
Tu fretta di vivere qualcosa
E ogni cosa è già un ricordo liso
E adesso la pubblicità
Tu e le tue voglie imbottigliate
Occhi come buchi della chiave
E un'ansia indolenzita sotto neve bianca
Tuo padre aspetta sempre qualche nave
Funambolo sul filo del passato
E cena insieme a una bistecca stanca
Tuo fratello è un grammofono scassato
Un fiume di pensieri in fuga
Si specchia in un cucchiaio e fa una bocca storta
Tua madre si rammenda qualche ruga
E una domanda di dolcezza
Che porta in tavola e va via
Tu nascosta in fondo a un'amarezza
A far finta che il mondo sia un bel posto
E adesso la pubblicità
Ma che giorno è tutti i giorni
Ed una sera ogni sera
E questa sera come le altre
Che si siede accanto
E non c'è niente che ritorni
Niente allegria e nessun cerino
Per dare fuoco a tutto quanto
Tu in quella schienuccia di uccellino
Che si curva e si vedono gli affanni
Dei tuoi domani e dei tuoi pochi anni
Tuo padre si strofina le mascelle
Come impanate nella barba
Una sigaretta in mezzo ai denti e lui ci parla intorno
Tua madre che si sveglia a strappi e scuote
Tutta la polvere di un giorno
Senza persone e novità
Tuo fratello scemo che dà uno spintone
Al tuo cuore rovesciato come tasche vuote
E adesso la pubblicità
Oggi è quasi un secolo di noia
E che si fa domani e dopo
E poi nei prossimi vent'anni
Figli di speranze
Per un attimo di gioia
Nella città di antenne e cielo
E luci grigie delle stanze
E la notte cade come un telo
A smorzare gli occhi ed i televisori
E tu dietro un vetro guardi fuori
(Claudio Baglioni - La vita è adesso - 1985)

Dal mio album preferito di #BAGLIONONE la mia canzone preferita.
Ascoltata dal vivo ieri sera all'arena di Verona e cantata a squarciagola.
Voi che mi conoscete sapete che nulla è a caso da me, quando si parla di lui.
Quando la scrisse, nel lontano 1985, sembrava una delle "solite" canzoni adolescenziali, rivolte a tutti i ragazzi che si affacciavano al mondo. Invece, dal mio punto di vista, era una canzone che precorreva i tempi. Che incantava, nonostante la sua amarezza.
Ci parlava di un male che sarebbe arrivato presto. Il catatonico adeguarsi alle idee degli altri, ai ritmi di altri. Il piegarsi al dio immagine, trascurando i fondamentali: la libertà.
La ragazza,  (Tu in quella schienuccia di uccellino Che si curva e si vedono gli affanni Dei tuoi domani e dei tuoi pochi anni) dietro un vetro guarda fuori.
Non si piega. Forse ce la farà.

E voi, avete visto lo show? Mi hanno detto che da casa, lo spettacolo è stato molto bello. Noi, che eravamo lì, qualcosa, soprattutto le riprese dall'alto, ce le siamo perse. Ma la magia di un uomo che da 50 anni e con oltre 400 canzoni, racconta la vita di tante persone comuni, ce la siamo goduta tutta.

Buona domenica.


10 febbraio 2018

IL FESTIVAL DI BAGLIONONE.



Immagine presa del web






Inutile nicchiare su questo punto, perché pure solo lanciando un'occhiata alla tele, tutti abbiamo visto il Festivàl della Canzone Italiana edizione n.68.
Da sempre Festival di Sanremo.
Quest'anno però, c'è stata una svolta radicale: il santo da ricordare e da ringraziare non è quello ligure ma un conosciutissimo santo romano da  cinquant'anni sulla cresta dell'onda.
San Baglioni.
Per cui mi tocca. il mio blog è anche  casa sua visto che nasce prendendo il nome da una bellissima  e per me tanto speciale canzone che gli appartiene.
Ho guardato tutte le serate  cercando di non cedere al sonno visto la lungaggine ma non è una novità: lo faccio sempre. L'ho visto in tempi buoni e in tempi bui e non l'ho mai negato. Sono nazional popolare quanto lui.
E però anche questa definizione, il NUOVO direttore artistico l'ha stravolta. Da oggi in poi ci si riappropria della musica e il festival diventa popolar nazionale.
Che poi, sta prima finezza non l'ho mica capita.
Il "Dittatore artistico" come è stato definito dalla stampa e dal suo amico Fabio Fazio, ha fatto il miracolo.
Dopo tre edizioni di Conti ci si aspettava una tendenza al ribasso, un festival figlio di un dio minore.
Ma non bisognava però darlo in mano a Baglioni.
Il personaggio più puntiglioso, precisino, presuntuoso, orgoglioso, rompiglioso,  che la storia  musicale italiana  ricordi.
Che, con la scusa di celebrare i cinquant'anni di carriera, lo ha trasformato nel suo personale Inno alla gioia.
Più che il festival delle canzone italiana  mi è parso il festival delle sue canzoni.
I brani di repertorio ce li ha propinati in tutte le salse, da solo o in compagnia. Troppo Baglioni e poco altro? E la gara? Quasi in secondo piano. Scelta azzardata sembrerebbe. Ma pare che ci abbia azzeccato, facendo in modo che la musica si riappropriasse di quel palco al posto dei fiori e degli eccessi di protagonismo, a parte il suo. E alla fine tutti gli artisti in gioco sembrano contenti. Complice anche il fatto che le canzoni quest'anno hanno rotto gli argini di durata e tutti si sono potuti permettere una performance più completa e soddisfacente.

Un festival trasversale, seguito perfino da quei giovani che, solitamente, non distolgono mai l'occhio dallo smartphone e hanno nei confronti della televisione veri e propri conati di vomito.
Il carnevale del cantautore romano è riuscito come un bel soufflé.
Morbido al punto giusto grazie alle grazie e i (troppi) sorrisi della Hunziker. Che da vera "badante svizzera" come l'ha definita Virginia Raffaele, è riuscita con la sua professionalità a rendere meno rigido il padrone di casa notoriamente non il massimo della spigliatezza.
Certo i cambi d'abito non sono stati perfetti, da dimenticare la serata targata Trussardi. Ma stasera si torna ad Armani, ringraziando il cielo e l'immenso stilista.
Generoso ed elegante come Pierfrancesco Favino, che oltre ad essere uno dei più bravi (e fighi) attori nostrani apprezzato in tutto il mondo, è stato una rivelazione grazie alla simpatia spontanea (e qui Baglioni avrebbe tutto da imparare) oltre alla professionalità e competenza. Canta, balla, suona benissimo, divertendosi a rimanere apparentemente in disparte, sapendo bene poi, che se si mette in gioco non ce n'è per nessuno. Lui  si è definito (burlone nun ce provà)  uno che ballicchia, suonicchia e canticchia; magari stasera cucinicchia da chef, chissà.
Per cui Baglioni. Affidandosi all'intelligenza che brilla da sempre in quegli occhi da miope spesso nascosti da una montatura nera, alla lungimiranza e agli ottimi professionisti di cui si è circondato, per esempio ospiti che gli hanno fatto da spalla fin dalla prima puntata, Fiorello in primis e poi Raffaele, Frassica, Morandi, è riuscito a vincere questa sfida.
Ci sono stati anche momenti no, siparietti comici già triti e ritriti che si sarebbero potuti evitare, ospitate al pianoforte tristi e superflue ma nel complesso ci ha tenuto incollati al video fino a tarda notte riuscendo a vincere le riserve di molti irriducibili del "io Sanremo non lo guardo".

Ed io nel mio piccolo ho avuto la "gioia" di vedere alcuni dei miei artisti preferiti duettare con lui.
Da Morandi (eccerto) ai Negramaro che ci hanno ribaltato l'anima  nel riadattamento di Poster, alla versione emozionante di Amore Bello con la Gianna nazionale. Che ad in certo punto lo guardava con così grande adorazione che ho temuto mi piangesse in pubblico! Mi ha stracciato il duetto con Vecchioni. Io una Samarcanda così travolgente non me l'aspettavo.
Non tutti sono riusciti. Se penso a Mille giorni di te e di me cantata con un Antonacci con meno voce del suo solito,  mi incazzo ancora. Oppure La vita è adesso, capolavoro del 1985 data in pasto a Il Volo, giovani cantanti furbetti da poco prezzo, mi domando come abbia potuto...

Citazione a parte merita l'emblema della televisione italiana che dal palco dell'Ariston ha declamato il suo testamento mediatico, ovvero PIPPO BAUDO.
Grazie all'invito di Baglioni è arrivato a presentare il suo 14°mo Festival, commuovendo tutti quelli cresciuti a pane, Pippo e televisione. Io per prima. Per cui, Pippo nazionale, grazie di esistere. Per ieri oggi e domani.

A questo punto mi tocca la classifica e, anticipando i risultati finali grazie alle mie note doti divinatorie, pronostico:

1) Mille giorni di te e di me (nonostante Antonacci)
2) Via (nonostante i primi momenti di incertezza)
3) Strada Facendo (la canta stasera con Nek - ho fiducia)

Premio speciale della critica: Avrai. Duetto con LaLaura nazionale. 
Ho seguito il suggerimento del mio amico Marco.

Ah dite che non è in gara?

Ma siete proprio sicuri, sicuri, sicuri?