Forse con questa domanda solleverò un polverone perché immagino che la stragrande maggioranza di noi, risponderà positivamente. Eppure siamo soggetti a continue tentazioni. Social e televisioni, il web in generale, ci sollecitano di continuo. Vediamo quella borsa su di una rivista? Ecco che immediatamente la desideriamo anche noi. Valga per ogni bell'oggetto, libro, vacanza.
Se pensiamo poi al lavoro e agli affetti, la situazione non cambia. C'è sempre quell'amico o parente che ha un lavoro più soddisfacente, oppure ha accanto una persona che lo/la riempie di attenzioni. Guardiamo spesso oltre il nostro giardino e stiamo perdendo sempre più la qualità di apprezzare quel che abbiamo.
Non vi nascondo che mi capita di desiderare qualcosa che ho visto in giro o delle situazioni lavorative che vorrei anche io. Non sono perfetta! Ma rientro nei ranghi ben presto, perché sono solita guardarmi dentro con attenzione.
Però faccio una gran fatica quando noto che chi ha tanto non si rende conto della fortuna che ha. Si lamenta sempre e comunque. Mi viene da pensare che tutti coviamo un'insoddisfazione di fondo che non ci permette di guardare al bello e al positivo intorno.
Peggio è quando non notiamo la sofferenza e il disagio a zero distanza.Poi tutti bravi ad insorgere per le ingiustizie e le guerre. Ma il nostro vicino? La malattia di un amico? La sofferenza reale e discreta del conoscente che non arriva a fine mese? Tutti bravi, tutti empatici, tutti generosi. Ma in concreto ci siamo per le persone che ci circondano nella quotidianità? Aiutare gli altri non è un ottimo modo di essere soddisfatti e accontentarsi di quel che abbiamo?
E allora aspetto i vostri punti di vista e vi lascio con le seguenti massime. Da rifletterci sul serio.
Chi non è soddisfatto di ciò che ha non sarebbe soddisfatto neppure se avesse ciò che desidera.(Socrate)
Avrei potuto accontentarmi ma è così che si diventa infelici.
(Charles Bukowski)
Si soffre molto per il poco che ci manca e gustiamo poco il molto che abbiamo.
(William Shakespeare)