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| Corriere Fiorentino |
Oggi voglio parlarvi di un progetto che viene dal cuore.
Ho passato gli ultimi giorni di vacanza presso una struttura di Firenze, Hotel David , il cui proprietario è Gabriele Cecioni. Lui e il suo staff fanno questo lavoro con passione e onestà. Nel corso degli anni hanno incontrato tantissime persone, tanti clienti e tra questi, molti bambini che soggiornavano a Firenze per cure mediche. Da questi incontri è scaturito un nuovo progetto volto ad aiutare le famiglie di questi bambini.L'intenzione tramutata in realtà è quella di offrire gratuitamente ospitalità.
Ma questa volta, invece di spiegarla io, ho rivolto alcune domande a Gabriele.
1) Ciao Gabriele, ci spieghi come nasce la tua iniziativa?
Da molto tempo abbiamo fatto delle iniziative che definirei "etiche" cercando di abbinare al nostro lavoro anche un aspetto umano fondamentale.
Siamo fermamente convinti che ciascuna azienda, per realizzarsi completamente, debba impegnarsi al massimo in un progetto ben più grande dell'utile dell'esercizio.
Sarebbe riduttivo, non siamo solo lavoratori e imprenditori, prima di tutto siamo persone.
Persone che vivono in una società alla quale dobbiamo un contributo.
Un contributo all'ambiente, alla bellezza e alla solidarietà.
Tra i tanti progetti questo è uno ai quali teniamo maggiormente.
Sono anni che collaboriamo con svariate associazioni che si occupano di ospitalità solidale a Firenze, per noi non è una cosa nuova.
Recentemente, una famiglia che spesso è venuta a Firenze per consuete visite specialistiche di controllo, ci ha contattato direttamente dicendo "noi siamo disposti a pagare, non vogliamo passare tramite associazioni perché vogliamo stare con voi."
Confesso la nostra sorpresa e l'enorme soddisfazione. Per chi si occupa di ospitalità come noi, essere riusciti a comunicare così profondamente in nostri intenti, è il più grosso complimento che potessimo ricevere.
Ci siamo quindi dedicati a creare un progetto di ospitalità diretta, per accogliere i nostri piccoli ospiti, in una fase difficile della loro vita, nella loro "CASA A FIRENZE".
2) Perché Colorful- Project?
Cercavamo un nome per il progetto e pensando ai bambini in difficoltà la prima cosa che ci è venuta in mente è la loro energia e solarità, nonostante le tanto difficili situazioni. Ci siamo immaginati quindi un arcobaleno, che con i suoi diversi colori, è quanto di meglio rappresenti la vita, la speranza e l'ottimismo.
3) Come fare per aderire al progetto?
Abbiamo creato una pagina sul nostro sito web, cosa ben strana su di un sito commerciale dove l'obiettivo è sicuramente la vendita; ma l'intenzione è quella di rendere il progetto visibile e semplice. Nella pagina indichiamo un indirizzo mail dove i nostri collaboratori risponderanno prontamente. Chiederemo nella totale privacy solo le motivazioni della visita a Firenze per valutare le singole esigenze.
4) Pensi che possa essere un'iniziativa a lungo termine, nonostante le difficoltà che il settore turismo sta affrontando a causa del Covid-19?
Direi che a lungo termine lo è già, da anni ospitiamo tramite associazioni i bambini che necessitano di soggiornare a Firenze.
Se questo è il momento giusto?
Certo! È questo il momento giusto. È questo il momento delle necessità.
È questo il momento in cui la solidarietà deve essere la priorità.
Certo è un momento difficilissimo e finanziare questo progetto richiede risorse e sacrifici ma altrimenti dove sarebbe il nostro impegno senza rinunciare a qualcosa?
Grazie a Gabriele e a Micael del suo staff, per la bella iniziativa. Spero di cuore che possa essere di grande aiuto alle famiglie e ai bimbi in difficoltà, in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo tutti vivendo.