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11 gennaio 2021

[BLOGGING] MIKIMOZ DICE "ADDIO" ALLA BLOGSFERA: GIUSTO O SBAGLIATO?

MIKI MOZ ha pubblicato un post in cui da il suo personale addio alla BLOGSFERA.

Ho pensato che un semplice commento  non fosse sufficiente perché la questione è importante visto la rilevanza del suo blog nella nostra "piccola" comunità. Allora ho scritto un vero e proprio post, su cui eventualmente tutti potranno intervenire nei commenti per esprimere la propria opinione a riguardo. Questo è quanto gli ho scritto ieri a riguardo.


"Caro Moz, ti seguo da molti anni, dal 2014 se non mi sbaglio. E mai fino ad oggi, avevo letto un tuo post  in cui alcune cose mi sono sembrate sospese, non chiare del tutto.  Almeno questa è la mia impressione.  Qua e là, nei giorni scorsi, avevo letto brevi commenti in cui preannunciavi la decisione. Avrei potuto scriverti in privato e chiederti spiegazioni, ma ho voluto aspettare il post. 

Il primo punto è legittimo: ci sta che uno si stanchi di bloggare perché non prova più gioia o divertimento. Nei nostri angoli è fondamentale. Se manca la spinta, il divertimento, il piacere di stare insieme, non ha più senso nulla, tanto meno avere un blog. Se tu fossi rimasto su questo punto non avrei potuto fare a meno di dirti che facevi bene, era un tuo diritto. Ma hai continuato. Nel minestrone ci sono finiti haters (che abbiamo sempre avuto modo di limitare e circoscrivere e al peggio siamo riusciti a far fuori anche in modo drastico), "codardi (?) disturbatori, quelli che si trincerano, quelli che cambiano di colpo atteggiamento nei confronti del mondo." E alcune dinamiche da blog. 

Ma questo è il mondo blogger, lo conosci bene, ci stai dentro da anni, sei sempre riuscito a dire la tua, a volte ad estraniarti quando non volevi prendere posizione, ad essere diretto con alcuni e a lasciar perdere con altri. Cosa è successo davvero per cui ora e solo ora non ti sta più bene? La mia prima perplessità.

Hai proseguito sottolineando il caso di chi arriva da te spesso solo per far presenza e sperando in un commento di rimando, il famigerato "do ut des", di cui altre  volte abbiamo parlato insieme e su cui sei sempre stato radicale, a volte anche intervenendo sul tuo blog e rimettendo a posto il personaggio in questione. Ma sono una minoranza e tu lo sai benissimo. La maggior parte di chi ci segue lo fa per vero interesse, legge gli articoli, commenta a proposito e se non trova interessante quello che legge, passa oltre. Lo fai tu, lo faccio io, lo facciamo tutti.   Perché non continuare allora?

Ti danno fastidio i brevi commentini in cui passano a salutarti con un semplice ciao senza aggiungere nulla di specifico o che non c'entrano niente col post? Sicuramente svilisce il lavoro fatto  ma succede a tutti quelli che hanno blog con rubriche settoriali e tu nei hai moltissime!  I cretini sono ovunque, mica possono condizionarci!  Nella rete tutto questo è  comune e pensa che invece a me, come ad altri, alcune cose fanno piacere.  E ti dirò di più: io provo invece fastidio nei confronti di chi usa il mio blog solo per far sfoggio di competenza senza mai avvicinarsi a me, al mio sentire. Quando mi accorgo di queste dinamiche sono io che tronco di netto. E trovo gradevole quando passano per farmi gli auguri di compleanno, di Buon Natale o altro. È pensiero gentile che va oltre lo schermo che arriva alla persona e  non la vedo come una formalità, ma un modo per dirmi guarda io ci sono anche se ci si legge di meno. 

Ed ecco le mie considerazioni.

Tu vuoi rendere il tuo blog sempre più analitico e specifico. Hai già iniziato da tempo il processo. Vuoi stare alla larga delle dinamiche blogger che ormai ti infastidiscono con la loro deriva trash. Vuoi insomma sentirti libero di fare e frequentare chi ti pare. Va bene, ci sta. Ma allora bastava dire questo, non accennare al fatto che la blogsfera è cambiata.  Quasi come se tu volessi dare addio a determinate persone e blog ma senza avere abbastanza coraggio per farlo direttamente.

La blogsfera è cambiata nella misura in cui siamo cambiati noi. Siamo grandi. Non si resta "cazzoni" per sempre.  

Ma si può continuare a condividere tanto e bene. Che poi la rete è vastissima. Nella blogsfera che frequento,  ci sto bene. Leggo con attenzione e interesse tutti i blog che seguo, mi confronto e mi arricchisco. E penso, senza timore di passare come presuntuosa, che anche chi mi legge e si confronta con me trovi il mio blog interessante e arricchente. C'è scambio, condivisione, correttezza e rispetto.  I luoghi che non mi piacciono li ho cancellati. Ne sto alla larga. E non mi lascio trasportare da dinamiche spiacevoli.  Questo mi rende orgogliosa della mia casa,  luogo pacifico e positivo. Quello che volevo, fin dal primo giorno."

Miki mi ha risposto che era una decisione maturata da tempo ed un percorso già iniziato da mesi.  Il post voleva fare chiarezza mettendo nero su bianco quanto deciso, in modo che non ci fossero fraintendimenti con nessuno di noi. Io mi sento di dire che, probabilmente, visto la sua presenza quasi onnipresente su moltissimi blog, ci sia anche una certa "stanchezza" all'origine di tutto. 

E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con l'idea che ha Moz della blogsfera odierna? Determinante al punto tale da fargli decidere di darci un taglio col blogging? È la scelta giusta? 

Sicuramente è legittima, ma non avete la sensazione che il suo essere meno presente in rete sia quasi come censire  la fine di un'epoca?



15 dicembre 2019

I VINILI DELLA DOMENICA: LAST CHRISTMAS - WHAM


Immagine presa dal web

Sono passati esattamente 35 anni, dalla prima volta che, chi c'era all'epoca, ascoltò il brano "incriminato" destinato in seguito a legare il suo nome, il suo sound e il suo successo al Natale. Per sempre.
Preciso che io non ho il 45 giri e oggi, nella mia rubrica della domenica,  avrei dovuto parlarvi d'altro.
Ma rimandiamo, visto che l'occasione è speciale.

Alzi la mano chi non conosce a memoria almeno il ritornello della canzone.
Vabbè c'è chi la conosce tutta ma non faccio nomi...
1984, anno che per me è un fiume di ricordi e come un ciclone mi rimanda a tempi di attesa e di decisioni da prendere.  Composta dal grande artista inglese nell'agosto dello stesso anno mentre era in macchina col suo amico e collega  Andrew, direzione casa dei suoi genitori. 
I Wham! la incisero alla fine di quell'anno come lato B di un altro loro grande successo: Everything she wants.

Last Christmas si catapultò ai primi posti di  tutte le classifiche mondiali vendendo oltre due milioni di copie.
Una delle curiosità legate al brano è che non arrivò mai in vetta alla classifica rimanendo saldamente al secondo posto.Al primo c'era Do They Know It's Christmas. Di cui proprio ieri il nostro amico MikiMoz ci ha parlato nel suo blog (QUI). Ovvio direi. Di quest'ultimo disco posseggo l'originale del 1984 e spesso  lo riascolto, soprattutto nei giorni precedenti il Natale.

Penso che anche il video sia qualcosa che ricordiamo in tanti. Video che dipingeva in maniera perfetta le attitudini e le mode di quegli anni mi vengono in mente i Moon Boot, i  capelli (cofane bionde e more,  mèches come se piovesse) il bianco dei cappotti alle caviglie, la bigiotteria di "spessore". Ma noi, giovani fanciulle dell'epoca, avremmo dato chissà cosa per passare il Natale in Svizzera con George. Gliela avremmo fatta dimenticare per bene quella stupida cialtrona di modella che gli aveva preferito l'amico piuttosto anonimo. Non sapevamo ancora (il political correct e gli outing sono diventati prassi comune solo dopo qualche anno) che era George ad essere abbastanza indifferente!

Per festeggiare l'evento viene messo in vendita  on-line un vinile in edizione limitata. Stampata su di un disco bianco, sono certa diverrà oggetto di culto per gli appassionati.





Non c'è bisogno di aggiungere che l'ho già ordinata, vero?








12 novembre 2019

TAG: ESSERE BLOGGER ALLE "SOGLIE" DEL 2020



Nino Baldan, blogger del blog omonimo, ha ideato un TAG ispirato da un post di MikiMoz che aveva ispirato anche me in precedenza:(qui). Ha lo scopo di intervistare quanti più possibile per cercare di comprendere al meglio cosa significhi, alle soglie del 2020, essere un rappresentante della categoria. E se ha ancora un senso oggi, visto che il declino di questa "figura" pare sia ormai in FASE AVANZATA.

Miki mi ha taggata ed io rispondo più che volentieri all'appello.


-QUALI SONO LE RAGIONI CHE TI HANNO SPINTO AD APRIRE UN BLOG?

Ero una delle commentatrici fisse del blog di Luca Dini,  all'epoca Direttore di Vanity Fair, oltre a tutto il gruppo di blog della piattaforma VF. Tempi belli in cui ho imparato a confrontarmi con gli altri. Dopo qualche tempo, sentii l'esigenza di creare qualcosa di mio, dedicato alle mie passioni più grandi, la musica e la lettura. Da lì il blog si è evoluto fino a diventare #ilmondointornoamari, con annessi e connessi e rubriche varie. Vero è che miscappadascrivere da  quando avevo cinque anni e mezzo e leggevo di notte alla luce di una torcia elettrica.

-COME NASCE L'IDEA DIETRO AI TUOI POST? 
Dipende. Mi faccio ispirare da quello che mi stuzzica, articoli di giornali, conversazioni rubate in metropolitana e treno. Per le rubriche fisse, musica, poesia e libri, sono spesso retrò. Essendo una nostalgica seriale, di argomenti ne trovo parecchi.

-QUALI MEZZI UTILIZZI PER IL BLOGGING?

Scrivo in larga parte sul mio portatile. Ma prendo appunti ovunque, dal notes del telefonino, alle varie agende che ho sempre con me. Fisso dei punti base per i post più complessi e poi li amplio quando sono a casa. Per le rubriche ho dei giorni fissi con cadenza quindicinale, per il resto vado random.

-QUANTO IMPIEGHI PER UN POST E COME INSERISCI IL BLOGGING NEL TUO TEMPO LIBERO?

Qui dipende molto dal tipo di post. Se l'ispirazione è immediata anche 10/15 minuti. Dipende dall'incazzatura ahahahah. Per gli argomenti fissi, vado dalla mezz'ora per le poesie all'ora per la musica, recensioni di libri e ricette.  Se si tratta di  ricordi, cronache di viaggi, non ho limite di tempo. Li riprendo anche più volte.

-QUAL È IL TUO RAPPORTO CON I SOCIAL NETWORK E COME SONO LEGATI AL TUO BLOG?

Spesso Twitter mi ispira e mi piace postare foto su IG. Ma sono piuttosto slegati dal blog, non mi ricordo quasi mai di pubblicare il mio post anche lì. Aborro FB, lo ritengo un luogo becero e scadente.

-VEDI QUESTA CRISI DEL BLOGGING IN PRIMA PERSONA, TANTO DA AVER AVUTO LA TENTAZIONE DI TRASFERIRTI IN PIANTA STABILE SUI SOCIAL?

A dire il vero non cedo alle sirene per le quali blog sembra stiano morendo. Sono fermamente convinta siano l'unico luogo dove si possa lasciare da parte la velocità, vera dannazione di questi tempi e dedicarsi al confronto con calma e competenza. Auspico un ritorno a breve di contenuti importanti proprio qui. Ne sono ferma sostenitrice.

-LE REGOLE DEL TAG

1) taggare altri cinque bloggers: siete tutti liberi di partecipare.
2) linkare il post originale (FATTO QUI)
3) lasciare lì un commento, per permettere a Nino di sapere che avete continuato il tag.


Se pensate di non partecipare al tag lasciate un breve commento al post, mi farebbe davvero piacere sapere se le mie risposte vi hanno incuriosito. 
Se siete blogger o meno le vostre idee mi interessano tutte!

GRAZIE!


07 dicembre 2018

TAG: I MIEI NATALI DEL PASSATO.



Voi lo sapete quanto io ami i TAG.Così come amo premi e menzioni.Ma devo dire che forse il più bello nel quale sono stata coinvolta, è l'ultimo nato di casa MOZ O' CLOCK.
Il ragazzo terribile del web, Miki Moz, se ne è inventata un'altra.Una fucina incredibile di idee, la sua.Ma stavolta ha davvero superato se stesso.Almeno per quel che mi riguarda, visto che io ADORO IL NATALE.
Lo amo proprio tanto e questo TAG non avrebbe mai potuto lasciarmi indifferente.
Dirò di più: meno male che mi ha nominato grazie al suo sistema random :-) perchè ci sarei rimasta male a rimanere in un angolo sperando che qualcun altro mi coinvolgesse!

Ma in che cosa consiste il TAG?

1) Elencare tutto ciò che è stato un simbolo dei nostri Natali del passato, in base a i vari macroargomenti forniti;


2) Avvisare Moz dell'eventuale post realizzato, contattandolo in privato o lasciando un commento a

https://mikimoz.blogspot.com/2018/11/natali-da-bambini.html

3) elencare cinque blogger nominandoli;



Allora partiamo.



GIOCHI
Assolutamente TOMBOLA. Essendo campana di origine, per me il Natale senza il gioco di famiglia per eccellenza, non avrebbe senso. I ricordi più belli sono quelli legati ai Natali di quando ero piccola ed erano vivi i nonni. Era una grande festa,  casa nostra diventava il centro del mondo. E dopo il pranzo fino a sera inoltrata si giocava tutti insieme, grandi e piccoli. Avevamo la tombola con il canestro di midollino e le caselle che si chiudevano solo con l'aiuto di bucce di mandarino che noi bambini avevamo diviso in minuscoli pezzettini. Era una gran caciara tra genitori, zii e nipoti e si chiacchierava ininterrottamente per ore. Poiché le caselle erano sempre doppie o triple tutto quello che si vinceva si divideva, senza troppe storie. La chicca era lo zio Luciano che conosceva di ogni numero la versione in dialetto napoletano e la ripeteva a voce alta tra le risate di tutti.

FUMETTI
Credo che la mia passione per i fumetti sia nata proprio durante uno dei miei natali del passato. Il numero di Topolino dedicato al Racconto di Natale di Charles Dickens. Quando ti innamori è per sempre.

FILM
Io ho iniziato a leggere a cinque anni partendo dal capolavoro di Louise May Alcott, per cui il Natale è imprescindibile da Piccole Donne. Qualunque versione, da quella del '33 in bianco e nero con Katerine Hepburn o del '49 con Judy Garland, fino a quella  del 1994 con Winona Ryder. Senza dimenticare la più recente, passata sulla Pay Tv quest'anno, che forse è la più fedele all'originale. Insomma, volevo diventare Jo March e sono ancora qui.
Dopo, gli altri due film del cuore sono Il Mago di Oz e Mary Poppins. Riesco pure a canticchiare la maggior parte della colonna sonora con quel filo di voce che ho.

TELEVISIONE

Tutto quel che passa alla tele durante il periodo delle feste. Negli ultimi anni a casa dei nonni è terra di possesso dei miei nipoti. Ma io sono felice di guardare la qualunque abbracciata ai miei tesori, che profumano del dolce e miele degli struffoli di famiglia.

CANZONE

Beh, per una beatlesiana come me, la risposta dovrebbe essere inequivocabile. 
E invece no, la mia canzone di Natale, che da tempo immemore mettiamo in macchina ogni volta che torniamo a casa per le vacanze, è di Chris REA.  DRIVING HOME FOR CHRISTMAS.
Evocativa come nessun'altra.



CIBO

E qui si apre il capitolo mangereccio per la gioia di Moz.
Io arrivo a casa qualche giorno prima di Natale. E mi occupo di quello. La cucina delle feste. Per cui si parte dagli struffoli che si preparano un po' di giorni prima, al cardone o minestra di cardi che a Benevento sono un'istituzione. Nessuna e dico nessuna famiglia, aprirebbe le danze del giorno di Natale senza. Poi ci sono le zeppoline,  panzerotti  fatti di pasta fritta, ripiena di tutto un po'. E  l'insalata di rinforzo, i broccoli di Natale, l'agnello al forno e per far contento papà Martino, l'anguilla o il capitone e il baccalà fritto. Li mangiano solo lui e i suoi generi, ma credetemi non sarebbe possibile immaginare il Natale a casa mia con un menù diverso.Senza dimenticare che, la sera della vigilia, si comincia con  gli spaghetti alle vongole.

LUOGHI
BENEVENTO, LA MIA CITTA'. Sicuramente.
Ma da parecchi anni anche BARLETTA la città di mio marito. Che amo, come tutta la Puglia.

LIBRI

Uno dei ricordi più belli appartiene ad un Natale meraviglioso: quello dei miei cinque anni. Mi regalarono i miei primi libri: PICCOLE DONNE e IL CIRCOLO PICKWICK.
Io penso che da quel momento, la lettura sia entrata a far parte di me e non sia  mai più andata via. Tutto è riconducibile a quella prima frase letta a fatica ma poi rimasta impressa per sempre nella mia mente e nel mio cuore:
-NATALE NON SARÀ NATALE SENZA REGALI-
Anche se, nella versione per bambini la frase era "Un Natale senza regali non è Natale." il mio senso del Natale non appartiene a quello che diceva Jo, mentre brontolava stesa sul tappeto davanti al fuoco, ma a ciò che ho incontrato per la prima volta seduta sulla poltrona di nonna Carmela, LE PAROLE. Quelle che risplendono, come diceva l'altra americana del mio cuore, Emily Dickinson. Una folgorazione destinata a durare tutta la vita.

VIDEOGAMES

Moz, ti voglio bene, ma questo argomento, pur con tutta la mia buona volontà, resta fuori dai miei Natali del passato.

LIFE

Credo che, argomento dopo argomento, io abbia già elencato le situazioni di vita che appartengono ai miei Natali passati. A dirla tutta sono anche quelli di adesso. Famiglia, genitori, fratelli e nipoti. Si continua, i bambini sulla poltrona di nonna Mimma hanno gli stessi sorrisi, scartano i regali con la stessa gioia, cantano le stesse meravigliose canzoni di Natale. Ridono e ci ricoprono di baci. Ci rendono felici. Sono il vero e meraviglioso suono di ogni Natale. Quello che accendono nei nostri cuori  e ci scalderà per tutto l'anno che arriverà. Ed è ciò che conta, non credete?

FOTO DI UN NATALE PASSATO

E qui siamo alla nota dolente:  a Milano non ho foto che possano farvi vedere la piccola Mari dei Natali passati. Però c'è qualcos'altro e spero vi piaccia ugualmente. Ci sono cose nella vita che non hanno prezzo. E credo che, se questa lettera è presente ancora oggi nella scatola dei ricordi di mio padre, sia per donare il vero senso ai Natali passati di tutti e a quelli futuri.





Io nomino tutti i miei amici blogger. Che ognuno di voi leggendomi, possa trovare l'ispirazione giusta per fare in modo che questo TAG (scusate se sono ripetitiva ma mi è parso meraviglioso) riscaldi il cuore e faccia brillare gli occhi.

                                      E grazie Miki.