Scrivo perché mi scappa da scrivere...
25 gennaio 2025
[SABATO DI POESIA] Contro il fanatismo di Amos Oz
27 gennaio 2024
[SABATO DI POESIA] Elegia mai scritta per gli ebrei di Cracovia di Adam Zagajewski
| dal web |
Ma la più triste è la via Jozef, sottile come la luna nuova,
senza un solo albero, e tuttavia non priva di una sua bellezza,
bellezza oscura della provincia, degli addii, di un funerale muto;
qui la sera si raccolgono ombre da tutti i quartieri,
anche quelle portate in treno delle località limitrofe.
Giuseppe era prediletto da Dio, ma la sua via non conobbe mai fortuna.
nessun faraone la lodò, i suoi sogni erano malinconici, le estati magre.
Nella chiesa del Corpus Domini accendo un cero per i miei morti,
che abitano lontano da qui - non so neppure io dove
- e sento che quella fiammella rossa riscalda pure loro,
e i senzatetto intorno al fuoco, quando cade la prima neve.
Vago per i sentieri di Kazimierz e penso a chi non c'è.
So che i loro occhi sono come acqua, e non posso
vederli - nei loro, assenti, posso soltanto affogare.
Di sera sento dei passi - ma non vedo nessuno.
Interminabili, anche se non c'è nessuno, passi di donna
in scarpe ferrate, e poi l'incedere quasi tenero del boia.
Che cos'è? È LA NOSTRA MEMORIA NERA, sospesa sulla città,
quasi una cometa che si allontana piano dalla stratosfera.
(Adam Zagajewski - Poesie scelte - 2010 )
Note biografiche e riflessioni
Adam Zagajewski nasce a Leopoli, 21 giugno 1945, poeta e saggista polacco, risiede a Parigi dal 1981 al 2002. In seguito di trasferisce a Cracovia, dove insegna letteratura presso la University of Chicago. È noto soprattutto per il poema Try To Praise The Mutilated World, uscito a puntate sul periodico statunitense The New Yorker e divenuto celebre dopo gli attentati dell’11 settembre 2011, e per le sue pubblicazioni sul poeta connazionale, Czesław Miłosz Premio Nobel per la Letteratura nel 1980. Ha vinto il Neustadt International Prize for Literatur nel 2004; è il secondo polacco, proprio dopo l’amato Miłosz, a vincere il premio conferito dall’università statunitense. (da lombradelleparoleworldpress)
Ho scelto la poesia di Zagajeswski, che racconta lo spaesamento mai risolto dovuto alla consapevolezza del male, per il Giorno della Memoria. E lo faccio con un'amarezza che mai avrei pensato di provare. Così facile passare da vittime a carnefici. E ancora una volta dobbiamo constatare che la storia non ci insegna nulla. Se non a sbagliare nello stesso modo. Il poeta polacco dice che "dobbiamo essere vivi e vigili, perché in noi grida il futuro e quel balbettio ci rende umani". A guardare Israele oggi, non sembra così.
29 gennaio 2022
[SABATO DI POESIA] Aprile di Anne Frank
27 gennaio 2022
[SETTIMANA DELLA MEMORIA] Testimonianze della Shoah
27 gennaio 2022: Giornata della Memoria
| Goti Bauer |
Quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi razziali, Goti Bauer aveva 14 anni e viveva a Fiume con i genitori e un fratello minore. La sua famiglia tentò di trovare riparo in Svizzera. Ma fu venduta ai fascisti e ai nazisti. Nel maggio del 1944 cominciò il viaggio verso Auschwitz, dove Goti sentì spesso ripetere la frase: "Durch den Kamin", da qui si esce solo attraverso il camino.
Nel lager Goti Bauer consolava le compagne deportate; tornata a casa, dopo la liberazione, è diventata la paladina della necessità di testimoniare. La superstite si è sposata subito dopo aver ottenuto la libertà. Il marito, scomparso nel 2002, aveva voluto farle un "regalo", offrendole di far cancellare il numero di matricola impresso a fuoco sul braccio. Una decisione che Goti accettò ma che oggi ritiene un errore: "Togliere il tatuaggio è stato inutile. Quel numero resta impresso nella nostra anima".
| Vedo Fiano |
Nato a Firenze nel 1925. Fu arrestato nel febbraio del 1944 e condotto nel campo di Fossoli; il 16 maggio dello stesso anno fu deportato ad Auschwitz assieme a tutta la sua famiglia: Nedo Fiano è l'unico superstite.
"A 18 anni sono rimasto orfano - dice - quest'esperienza devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita".
La sua storia è emblematica di come la salvezza potesse arrivare per caso. Quando giunse al campo, un ufficiale delle SS chiese se tra i prigionieri ci fosse qualcuno che conosceva il tedesco. Fiano si fece avanti. Alla domanda successiva ("Tu da dove vieni?"), la risposta ("Firenze") produsse quasi un miracolo. L'agente nazista cominciò a ripetere il nome della città, evocando ricordi personali e manifestando simpatia per il detenuto italiano. Inoltre, dopo aver scoperto che sapeva cantare, i capi del campo di sterminio lo invitavano a intrattenerli nelle loro baracche e in queste occasioni Fiano aveva la possibilità di mangiare qualcosa in più del rancio riservato agli altri prigionieri.
Fiano è stato liberato nel campo di Buchenwald, dove era stato condotto dalle SS in fuga alla fine della guerra. Si è laureato alla Bocconi, a 43 anni, mantenendo una promessa che aveva fatto alla madre.
Testimonianze tratte da: Salvi per caso di Antonio Ferrari e Alessia Rastelli. Corriere della Sera
26 gennaio 2022
[SETTIMANA DELLA MEMORIA] Venturina Marittima, Italia, 23 gennaio 2022
"Sei ebreo, devi morire nel forno."
No, non è una frase tratta da un racconto di sopravvissuti alla Shoah.
No, non è un ricordo orribile che ancora oggi disturba il sonno di chi è tornato dai campi di concentramento.
No, non è un film, un racconto, un episodio di settanta anni fa.
23 gennaio 2022
[L'INCIPIT DELLA DOMENICA] Il pane perduto di Edith Bruck
| Il pane perduto - Edith Bruck - La Nave di Teseo - 2021 |
"Tanto tempo fa c'era una bambina che, al sole della primavera, con le sue treccine bionde ballonzolanti correva scalza nella polvere tiepida. Nella viuzza del villaggio dove abitava, che si chiamava Sei Case, c'era chi la salutava e chi no. A volte si fermava e si introduceva di soppiatto nella cantina dove era spesso confinata e legata Juja; dicevano che era pazza ma a lei sembrava appena diversa dalle altre donne giovani e, con il suo cuoricino colmo di pietà, ascoltava i suoi lamenti contro la famiglia cattiva che non le aveva fatto sposare il suo ragazzo di nome Elek."
22 gennaio 2022
[SABATO DI POESIA] La farfalla di Pavel Friedmann
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
(Pavel Friedmann - 1944)
21 gennaio 2022
[SETTIMANA DELLA MEMORIA] Gli appuntamenti a Milano secondo l'Agenda della Memoria 2022
| Dal sito Mosaico.net |
La settimana della Memoria è ricca di appuntamenti. Sul mio blog si comincia con alcuni tra quelli milanesi:
MILANO
Dal 18 gennaio al 6 febbraio 2022
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15 ottobre 2021
[RICORRENZE] 16 OTTOBRE 1943
Fascismo ed ebrei in Italia e a Roma
Brano tratto e adattato dal volume “La resistenza silenziosa. Leggi razziali e occupazione nazista nella memoria degli ebrei di Roma” a cura di Marco Impagliazzo, Guerini e Associati, 1997
Il 16 ottobre 1943 è una data importante per la comunità ebraica di Roma, ma anche per la città intera. Per gli ebrei romani è l’ultima tappa di un triste itinerario iniziato nel settembre del 1938 con la promulgazione delle leggi razziali. Tra queste due date esiste un profondo legame: per molti ebrei romani infatti le leggi razziali hanno rappresentato l’anticamera dei campi di sterminio nazisti. Il 1938 è un anno cruciale. La vita cambia in tutti i suoi aspetti, pubblici e privati. È una svolta che coinvolge tutti gli ebrei, dai bambini agli anziani, da chi nasce a chi muore. Dal 1938, infatti, “ufficialmente” gli ebrei non muoiono più in Italia: è vietata anche la pubblicazione dei necrologi sui giornali. Dal 1938 gli ebrei in Italia devono diventare “invisibili”. Tuttavia, come avrebbe mostrato il 16 ottobre, gli ebrei erano molto visibili, facilmente reperibili: erano registrati in una lista, quindi perfettamente identificabili, per separare il loro destino dal resto della popolazione romana.
27 gennaio 2021
[GIORNATA DELLA MEMORIA] IL FUTURO E LA TESTIMONIANZA
| dal mio album di viaggio: Auschwitz aprile 2016 |
“CI CHIEDIAMO COSA SUCCEDERÀ ALLA MEMORIA DELLA SHOAH QUANDO SCOMPARIRÀ ANCHE L’ULTIMO SOPRAVVISSUTO: I SUOI FIGLI SARANNO QUI PER CONTINUARE A TESTIMONIARE.”
Boston 1998 in occasione della costituzione dell’Associazione Figli della Shoah)
Oggi 27 Gennaio 2021 concludo con questo post la maratona sulla Shoah a cui ho dedicato un'intera settimana. Grazie a tutti voi per aver seguito con interesse e attenzione tutti i miei post.
NON DIMENTICATE. MAI.
26 gennaio 2021
[GIORNATA DELLA MEMORIA] SEGNALAZIONE - OGNUNO ACCANTO ALLA SUA NOTTE - LIA LEVI
| Edizioni e/o pagine 264 prezzo cartaceo 18 euro |
NOTE BIOGRAFICHE SULL'AUTORE
Lia Levi di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent'anni il mensile ebraico Shalom. Ha pubblicato per Edizioni e/o diversi romanzi tra i quali: Una bambina e basta (premio Elsa Morante opera prima); Quasi un'estate, L'albero della Magnolia (premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, Se va via il re, L'amore mio non può, La sposa gentile (premio Alghero Donna e premio Via Po), La notte dell'oblio, Il braccialetto (premio Rapallo) e Questa sera è già domani, vincitore del premio Strega Giovani 2018. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.
24 gennaio 2021
[GIORNATA DELLA MEMORIA] ANNE FRANK VS BEPPE SALA
Capita a tutti di fare delle "uscite" infelici. Solitamente però, rimane circoscritto alla nostra piccola cerchia familiare. Per cui, ce ne accorgiamo, ce ne vergogniamo, chiediamo scusa e ripartiamo. L'eco resta lì, avvolta nella rassicurante atmosfera domestica.
Ma quando abbiamo un immagine pubblica, il maggior senso del rispetto che dobbiamo agli altri ci obbliga a fare molta attenzione alle parole che pronunciamo. Lo so, che ho la fissa delle parole, ma ho ragione da vendere. Se succede, bisogna chiedere scusa, senza se e senza ma.
Beppe Sala, sindaco di Milano, venerdì ha pronunciato queste parole durante un'intervista per Rai Documentari nell'ambito dell'anteprima dal Piccolo di Milano del documentario "Anne Frank - vite parallele" (ve ne ho parlato qui).
"Penso che Anne sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età. Viene naturale pensare a Greta Thunberg, perché sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile.Anne ha scritto un diario che poi è diventato uno strumento di educazione e di memoria per tantissime persone. Greta ha cominciato mettendosi lì con un cartello ed è diventata un simbolo di un movimento. Quando una donna, pure in giovane età, decide di intraprendere un’impresa apparentemente disperata, spesso ha più coraggio e quindi, anche da questo punto di vista, è un messaggio di grande contemporaneità."
Al di là del fatto che il paragone è azzardato, fin troppo, quel che ci tengo a dire è che le due ragazze sono quanto di più diverso possa coesistere. Il cartello di Greta e il Diario di Anne sono lontani anni luce. L'esperienza della giovane adolescente ebrea è arrivata fino a noi attraverso delle pagine immortali. Ci ha "sbattuto" in faccia la sua paura, i suoi dubbi, vissuti da prigioniera. Senza via di fuga. Qualcosa che non aveva cercato, una lotta che non avrebbe voluto combattere. La Shoah, non può essere banalizzata, ricondotta ad un fenomeno moderno che nulla ha a che vedere con il sacrificio e con la morte di un intero popolo.
Forse Beppe Sala, invece di spiegare meglio avrebbe dovuto solamente chiedere scusa.
Anne era questa ragazza qui. Una testimonianza ed un tesoro mondiale da preservare.
Venerdì, 24 dicembre 1943.
"Cara Kitty,
Sarò forse ingiusta e ingrata, ma i sentimenti non si possono reprimere. Vorrei andare in bicicletta, ballare, fischiettare, guardare il mondo, sentirmi giovane, sapere che sono libera, eppure non devo farlo notare perché, pensa un po', se tutti e otto ci mettessimo a lagnarci e a far la faccia scontenta, dove andremmo a finire? A volte mi domando: "Che non ci sia nessuno capace di comprendere che, ebrea o non ebrea, io sono soltanto una ragazzotta con un grande bisogno di divertirmi e stare allegra?". Non lo so, e non potrei parlarne con nessuno, perché sono certa che mi metterei a piangere."
Martedì, 11 aprile 1944.
"Cara Kitty,
dobbiamo ricordarci che siamo dei clandestini, che siamo ebrei incatenati, incatenati in un determinato posto, senza diritti ma con mille doveri. Noi ebrei non possiamo far valere i nostri sentimenti, dobbiamo esser forti e coraggiosi, dobbiamo addossarci tutte le scomodità e non mormorare, dobbiamo fare ciò che possiamo e fidare in Dio. Questa maledetta guerra dovrà pur finire, e allora saremo di nuovo uomini, e non soltanto ebrei. Chi ci ha imposto questo? Chi ha fatto di noi ebrei un popolo distinto da tutti gli altri? Chi ci ha fatto tanto soffrire finora? E' stato Iddio che ci ha fatti così, ma sarà anche Iddio che ci eleverà. Se, nonostante tutte queste nostre sofferenze, alla fine restano ancor sempre degli ebrei, vuol dire che un giorno gli ebrei, anziché essere proscritti, serviranno di esempio."
1 agosto 1944.
Cara Kitty,
"un fastello di contraddizioni" è l'ultima frase della mia lettera precedente e la prima di quella di oggi. "Un fastello di contraddizioni", mi puoi spiegare con precisione che cos'è? Che cosa significa contraddizione? Come tante altre parole ha due significati, contraddizione esteriore e contraddizione interiore. Il primo significato corrisponde al solito "non adattarsi all'opinione altrui, saperla più lunga degli altri, aver sempre l'ultima parola", insomma, a tutte quelle sgradevoli qualità per le quali io sono ben nota. Il secondo... per questo, no, non sono nota, è il mio segreto. Ti ho già più volte spiegato che la mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera. Con ciò intendo pure il non scandalizzarsi per un flirt, un bacio, un abbraccio, uno scherzo poco pulito. Questa metà è quasi sempre in agguato e scaccia l'altra, che è più bella, più pura e più profonda. La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno, - vero? - e perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare."
23 gennaio 2021
[SABATO DI POESIA] OH, I CAMINI - NELLY SACHS
Oh, i camini
sulle ingegnose dimore della morte,
quando il corpo di Israele si disperse in fumo
per l’aria –
e lo avvolse, spazzacamino, una stella
che divenne nera
o era forse un raggio di sole?
Oh, i camini!
Vie di libertà per la polvere di Job e Geremia –
chi vi ha inventato e, pietra su pietra, ha costruito
la via per i fuggiaschi di fumo?
Oh, le dimore della morte,
invitanti per la padrona di casa
altrimenti ospite –
Oh, dita
che posate la soglia
come un coltello tra la vita e la morte –
Oh, camini,
oh, dita,
e il corpo d’Israele in fumo per l’aria!
(Nelly Sachs - Al di là della polvere - 1966)
NOTE SULL'AUTORE
Leonie (Nelly) Sachs nacque a Berlino nel 1891 e morì a Stoccolma nel 1970. Poetessa e scrittrice tedesca fu insignita del premio Nobel per la letteratura nel 1966. Inizia a comporre poesie in giovane età durante la sua permanenza a Berlino.Nel 1939 riesce a raggiungere la Svezia assieme a sua madre riuscendo a sfuggire alla deportazione in lager. Vivrà in condizioni di estrema povertà curando la madre malata e lavorando come lavandaia. Continua a studiare su saggi di lirica di autori famosi raggiungendo una grande maturità. le poesie scritte durante il periodo bellico sono molto espressive e rappresentano perfettamente il lamento di morte del popolo ebraico. A proposito della poesia che posto il suo biografo dirà che fu la prima scrittrice che fece dei camini di Auschwitz il tema dei suoi versi.
21 gennaio 2021
[GIORNATA DELLA MEMORIA] SETTIMANA DAL 20 GENNAIO AL 27 GENNAIO
In occasione della Settimana della Memoria vi segnalo alcune delle iniziative che potrete seguire in streaming, in televisione o alla radio:
Mercoledì 27 gennaio a Cinisello Balsamo si ricorderà la figura di Edith Stein, ebrea morta ad Auschwitz nel 1942. Edith, nata ebrea, si convertì al cristianesimo e divenne una monaca carmelitana, filosofa e insegnante. E' stata canonizzata dal Giovanni Paolo II nel 1987. La diretta partirà alle ore 21,00. Per ulteriori informazioni leggere (qui)
Il Polo del '900 di Torino ha in programma diverse iniziative on line. Il programma prenderà il via con un omaggio a Liliana Segre partendo dalla sua autobiografia La memoria rende liberi. La vita spezzata di una bambina nella Shoah. Per ulteriori informazioni (qui)
Su Radio3 per tutto il mese di gennaio ci sarà una programmazione particolare tutta dedicata alla Shoah. Il programma lo trovate (QUI)
Il Politecnico di Milano propone un webinar dedicato alla Shoah intitolato MAI PIÙ. Per informazioni vi rimando al sito (QUI)
La sera del 27 gennaio RAI5 manderà in onda una puntata monografica di VISIONI intitolata Note per la Shoah. Le musiche di Ennio Morricone. I particolari (QUI)
La Fondazione Fossoli dedica tutta una serie di iniziative on-line per la commemorazione avendo dovuto chiudere il campo a causa dell'ultimo DPCM. L'elenco (qui)
L'Associazione Figli della Shoah, tra gli altri eventi, propone un incontro, il 27 gennaio con Sami Modiano, intervistato da Walter Veltroni. Trovate i dettagli (QUI)
RAI1 la sera del 23 gennaio programma, in seconda serata, il documentario La stanza di Anne Frank. Helen Mirrer accompagna i telespettatori nella storia di Anne attraverso le parole del diario.La stanza della giovane donna è perfettamente riprodotta all'interno del Piccolo di Milano. Credo sia un appuntamento da non perdere. Per informazioni (QUI)
L'elenco non è esaustivo ma spero di avervi dato alcuni spunti se vorrete partecipare o seguire qualcuno di questi appuntamenti. Qui da me, come ogni anno, ne parleremo con diversi post.
*Ho fatto delle aggiunte alla programmazione e mi riservo di continuare ad integrare con nuove segnalazioni. Spero di farvi cosa gradita. PER NON DIMENTICARE.
30 gennaio 2020
IL GIORNO DELLA MEMORIA: SONDERKOMMANDO AUSCHWITZ
27 gennaio 2020
VISITARE AUSCHWITZ
| AUSSCHWITZT- BIRKENAU. L'ARRIVO |
| IL LAVORO RENDE LIBERI |
| IL BLOCCO H |
L'ALTA TENSIONE
|
| UNA DELLE RETI DI DELIMITAZIONE |
| IL BLOCCO POLACCO |
| LA SUDDIVISIONE DEI PRIGIONIERI |
| IL GAS |
| LE MIGLIAIA DI SCATOLE VUOTE DI GAS |
| LE VALIGIE |
| LE SCARPE |
| I VESTITI DEI BIMBI |
| L'ABBIGLIAMENTO DA "LAVORO" |
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