Sono la strega in cima al rogo
Una farfalla che imbraccia il fucile
Una regina senza trono
Una corona di arancio e di spine
Sono una fiamma tra le onde del mare
Sono una sposa sopra l’altare
Un grido nel silenzio che si perde nell’universo
Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l’amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio
Sono le quinte di un palcoscenico
Una città, un impero
Una metà sono l’intero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo
Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto
Sono sincera sono bugiarda
Sono volubile, sono testarda
L’illusione che ti incanta
La risposta e la domanda
Sono la moda, l’amore e il vanto
Sono una madonna e il pianto
Sono stupore e meraviglia,
Sono negazione e orgasmo
Nascosta dietro a un velo
Profonda come un mistero
Sono la terra, sono il cielo
Valgo oro e meno di zero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto
Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro
Con le scarpe e a piedi nudi
Nel deserto e anche nel fango
Una nessuna centomila
Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Mi chiamano con tutti i nomi
Con tutti quelli che mi hanno dato
E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto
Scrivo perché mi scappa da scrivere...
25 gennaio 2025
[SABATO DI POESIA] Contro il fanatismo di Amos Oz
07 dicembre 2024
[SABATO DI POESIA] Fiocco di Neve di Pia Rita Scalzullo
Ho visto cadere un fiocco di neve
Non so cosa vuol dire...
Era lì che scendeva lieve
spinto da dolce gravità.
Aveva un biancore splendente
era dolce il suo andare leggero...
Suadente nel suo zigzagare.
Forse cadeva per me.
Veniva giù
per raggiungere il mio sguardo.
Lui che dall'alto
suo luogo più consono...
Perché era lì?
Ho visto cadere un fiocco di neve...
Pia Rita Scalzullo
Note biografiche e riflessioni
Dalla quarta di copertina: "Nasce a Benevento e risiede nella sua provincia. Lotta per poter studiare arte, la sua grande passione. Arte che finirà per permeare, nelle sue diverse e infinite espressioni, tutta la sua vita. Un'indole artistica, la sua, che emerge in tutto il suo vissuto e che ha ben espresso interagendo nel web nei vari spazi da lei curati..." Cliccare qui per accedere al suo blog.
Ed io che la conosco da quando è nata, aggiungo che le sue poesie mi rammentano e mi riportano ai versi di Emily Dickinson, per la leggiadria, la gentilezza, la cura e la delicatezza. Una carezza al cuore che può farci solo bene, in questi tempi durissimi e amari. Leggetela, la amerete.
Il libro potete acquistarlo su Kinetès Edizioni
26 ottobre 2024
[SABATO DI POESIA] Happy new year di Julio Cortázar
Guarda, non chiedo molto, solamente la tua mano, tenerla come una piccola rana che così dorme contenta.Io ho bisogno di questa porta che aprivi perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto di zucchero verde, di tonda allegria.Non mi presti la mano questa notte di fine d´anno, di civette rauche? Tu per ragioni tecniche non puoi.Allora io la tesso nell´aria, ordendo ogni dito,e la pesca setosa della palma e il dorso, questo paese d´alberi azzurri.così la prendo così la sostengo, come se da ciò dipendesse moltissimo del mondo,il succedersi delle stagioni,il canto dei galli, l´amore degli uomini.
(da Salvo il crepuscolo, 1984 – Traduzione di Gianni Toti)
Note biografiche e riflessioni
Julio Florentio Cortazar
Di origini argentine nasce in Belgio e vive la sua vita tra Argentina e Francia. Considerato tra i più grandi autori,poeti, drammaturghi e saggisti al mondo, è spesso definito lo scrittore del mistero e avvicinato ad Edgar Allan Poe. Celebre per avere scritto un romanzo formato da 155 capitoli che si possono leggere anche partendo da metà o dalla fine, io mi sono avvicinata alla sua poesia, che considera un rifugio, perché ne ha una visione simile alla mia. Potevo non amarlo?
28 settembre 2024
[SABATO DI POESIA] Parigi di Gregory Corso
Spiriti d’angeli rannicchiati negli androni,
Poeti, vermi nei capelli, bellissimo Baudelaire,
Altaud, Rimbaud, Apollinaire,
Guardate la città notturna-
Portieri e informatori,
Montpanassiano affanno, mortuaria Notre Dame,
La vista della notte in cerchio, cupola di padre in figlio,
Hugo e Zola inumati insieme,
Mortale trappola arlecchina,
Senna genera minaccioso fango,
Eiffel guarda di sotto-vede l’Apocalittico formicolio,
Città non newyorcata,
Città di tedeschi morti e sepolti,
Casa di bambola di Mamma Guerra."
Note biografiche e riflessioni
GREGORY CORSO
Poeta nato e cresciuto a New York figlio di italiani, è ritenuto uno dei "grandi" della Beat Generation. Mia scoperta recente, ho trovato questa poesia in un libro acquistato a Parigi quest'estate, nella libreria più famosa del mondo Shakespeare & Co, che io adoro e dove non manco mai di fare un salto quando torno nella Ville Lumiere. Ha avuto trascorsi turbolenti, in gioventù entrava e usciva dalle galere americane. Ed è proprio lì, nei carceri minorili, che si è avvicinato alla poesia e alla letteratura, facendosi travolgere. Nella maturità, visse diversi anni a Parigi, nel quartiere latino e più tardi anche a Roma. Le sue ceneri, dopo la morte avvenuta nel 2001, sono tornate in Italia e lui riposa nel cimitero cattolico del Testaccio accanto alla tomba del suo amato Shelley. Insomma, una vita errabonda e sopra le righe, segnata da una poesia di ribellione, violenza ed ironia che sono il punto vitale della sua epica.
Di lui Fernanda Pivano diceva:" insolente al di là del sopportabile e strafottente nella più assoluta imprevedibilità qualunque cosa abbia detto o scritto ha sempre rivelato il dono di non dire mai una sciocchezza". (Wikipedia)
Mi ha stupito trovare in questi versi uno sguardo sulla città così diverso dal mio eppur condivisibile. E questa lontananza mi ha riempito il cuore. Perché Parigi è così, bella ed emozionante come una poesia che ci ruba l'anima ma allo stesso tempo gotica e quasi spettrale. Così è come vi pare.
10 febbraio 2024
[SABATO DI POESIA] Mariposa di F. Mannoia - Cheope - Di Francesco
13 gennaio 2024
[SABATO DI POESIA] Tra le tue braccia di Alda Merini
C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
Riflessioni:
Oggi ho scelto una tra le più belle poesie di Alda Merini da dedicare a mia mamma che compie gli anni. Tanti auguri mamma bella, luce, cuore e cura dei tuoi figli. Vicini e lontani torniamo sempre a te, ogni volta che occorre. E direi sempre perché sempre è il tempo in cui abbiamo bisogno di te. Ti abbraccio da qui e mi faccio piccola piccola come quando ero poco più di uno scricciolo tra le tue braccia.
Buon compleanno MAMMA
06 gennaio 2024
[SABATO DI POESIA] Quasi un epigramma di Salvatore Quasimodo
| dal web |
Il contorsionista nel bar, melanconico
e zingaro, si alza di colpo
da un angolo e invita a un rapido
spettacolo. Si toglie la giacca
e nel maglione rosso curva la schiena
a rovescio e afferra come un cane
un fazzoletto sporco
con la bocca. Ripete per due volte
il ponte scamiciato e poi s’inchina
col suo piatto di plastica. Augura
con gli occhi di furetto
un bel colpo alla Sisal e scompare.
La civiltà dell’atomo è al suo vertice
SALVATORE QUASIMODO
(da La terra impareggiabile – Mondadori, 1958)
30 dicembre 2023
[SABATO DI POESIA] Abbi cura di Andrew Faber
| dal web |
della gentilezza in cui credi.
Della tua dolcezza fuori controllo.
Della pace che coltivi in ogni abbraccio.
Mentre là fuori, è guerra.
Abbi cura di te.
Della tua inquietudine.
C’è chi la chiama ansia.
C’è chi lo chiama panico.
Sappi che non è un mostro
e che se è venuto a cercarti
è perché ti sei persa.
Perché hai smesso di ascoltarti.
Abbi cura di chi ti ha reso Poesia.
Di quel dolore che hai saputo affrontare.
Di quell’Amore che hai lasciato andare.
Di tutte le volte che hai fatto un passo indietro
e per gli altri, hai chiesto scusa.
Di tutto ciò che non ti fa assomigliare a niente.
Di tutto ciò che ti fa sentire viva.
Sbagliata, unica e diversa.
Abbine cura.
Oggi piú che mai
questo mondo ha bisogno
di meraviglie come te.
Note biografiche e riflessioni
Andrew Faber, pseudonimo di Andrea Zorretta (Roma, 22 luglio 1978), è uno scrittore e poeta italiano. Sul suo sito dice di lui: amo i gatti e la poesia, le fusa e l'inchiostro. Leggendo alcune delle sue rime ho incontrato genio, ironia, poesia. Vi consiglio di conoscerlo, non ve ne pentirete. E con la poesia di oggi, vi auguro ogni bene e un anno nuovo colmo del "prendersi cura" di noi e di chi amiamo.
Buon 2024, a rileggerci presto.
16 dicembre 2023
[SABATO DI POESIA] Qui sono le parole che contano di Dino Azzalin
Qui sono le parole che contano,
vanno, vengono, scendono, salgono,
poche volte si fermano al posto giusto.
D'inverno si attorcigliano sulla lingua
come sciarpe, d'autunno sono come fiamme
nel camino. Le cerco, le bacio, le rompo,
sillabe, vocali, amanti, fratelli.
una storia, un dolore, mutano perché una parola
è stata cambiata di posto o perché un'altra
si è accovacciata come un bimbo dentro
un verso o una frase, dove non era attesa.
quella parola è rimasta ubbidiente a dare un senso
all'istante, al giorno, o alla sola voce,
poi è scappata, come un gioco.
la poesia è mia sorella, mia semina
d'aprile, mia speranza stropicciata
mia eterna fedeltà, e i miei frutti d'estate sono qui
sulla tua bocca, dentro le parole che dirai.
( Dino Azzalin - "Qui sono le parole che contano" 1979 Crocetti Editore)
Note biografiche e riflessioni
Dino Azzalin è nato a Pontelongo (PD) nel 1953. È medico, poeta, scrittore, editore. Ha pubblicato con l’editore Crocetti di Milano quattro raccolte di poesia: I disordini del ritmo (1985), prefazione di Cesare Viviani; Deserti (1994), prefazione di Mario Santagostini; Prove di memoria (2006), prefazione di Andrea Zanzotto, finalista al Premio Dessì (2°) e vincitore al Giustino de Jacobis (2007). Ho trovato strepitosa questa poesia e vorrei dedicarla al mio blog, lì dove le parole sono preziose e avvolgono sempre, con cura, attenzione, curiosità, ironia e spero, intelligenza. Un abbraccio a tutti e buon sabato.
02 dicembre 2023
[SABATO DI POESIA] La neve che mai si accumula di Emily Dickinson
| Emily Dickinson - dal web |
La Neve che mai si accumula -
la transitoria, fragrante neve
che arriva una sola volta l'anno
morbida s'impone ora -
tanto pervade l'albero
di notte sotto la stella
che certo sia il passo di febbraio
l'esperienza giurerebbe -
invernale come un volto
che austero e antico conoscemmo
riparato in tutto tranne la solitudine
dall'alibi della natura -
fosse ogni tempesta così dolce
valore non avrebbe -
noi compriamo per contrasto - la pena è buona
quanto più vicina alla memoria.
Note biografiche e riflessioni
La grande poetessa statunitense scrisse questa ode nell'inverno del 1868. Tra le righe la meraviglia, l'incanto di una stagione che arriva portando con se un'immagine fresca e delicata di quel mondo che sa d'antico, il mondo che ci regala la neve. Anche adesso, negli anni 2.0, accogliamo con gioia il candido cadere di quei fiocchi che ogni volta riescono a far sussultare il nostro cuore e a farci tornare bimbi. La neve era una compagna molto gradita ad Emily, lei si sentiva protetta e confortata in quel silenzio che comunque, le provocava tante emozioni. Quella purezza che ci racconta ce la rende cara ogni volta che un suo scritto torna ad accarezzarci con le sue parole. Buon dicembre a tutti voi.
11 novembre 2023
[SABATO DI POESIA] Now and Then - Beatles
| dal Web |
I know it’s true
It’s all because of you
And if I make it through
It’s all because of you
And now and then
If we must start again
Well, we will know for sure
That I will love you
Now and then
I miss you
Oh, now and then
I want you to be there for me
Always to return to me
I know it’s true
It’s all because of you
And if you go away
I know you’ll never stay
Now and then
I miss you
Oh, now and then
I want you to be there for me
I know it’s true
It’s all because of you
And if I make it through
It’s all because of you
(John Lennon - 1977)
Note e riflessioni
Per me, fan dei Beatles praticamente dalla nascita, (chi mi segue da sempre conosce bene la storia della bambina Yetterdei) la pubblicazione del nuovo singolo dei fab four, ha il profumo di un evento epocale. Mi sono seduta in un angolo e l'ho ascoltato una, due,dieci, tante volte. Registrata da John nella sua casa a Nyc con in evidenza la scritta "for Paul". Ho immaginato il passaggio del pacchetto dalle mani di Yoko a quelle di Paul. Ho sentito forte l'assolo della chitarra di George, forse il suo ultimo, e la batteria che Ringo suonava un po' provato dall' emozione. Infine la rabbia di Paul che non riusciva a dare un senso al tutto e che ci aveva quasi rinunciato, mentre gli anni passavano. Fino allo scorso anno, quando grazie all'apprendimento automatico (Intelligenza Artificiale) si è riusciti a pulire la voce di John dal resto dei suoni della cassetta e la canzone ha preso vita.
Non dirò che il brano è un capolavoro. Ma ho la consapevolezza di comprendere che la meraviglia di ritrovarli nuovamente insieme, è il miracolo che non mi aspettavo e che noi fan ci meritavamo. Perché il loro linguaggio resta universale e non è poco sentirli ancora una volta parlare di amore ora, in questi tempi estremamente duri e imperfetti.
Grazie❤️
PS: NON PERDETEVI IL VIDEO.
28 ottobre 2023
[SABATO DI POESIA] Ho bisogno di silenzio di Alda Merini
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensieronon ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
21 ottobre 2023
[SABATO DI POESIA] Lettera dal balcone di Vivian Lamarque
Ti scrivo dal balcone,
dove resto ancora un poco questa sera
a guardare l’orto al sole di settembre
a mangiare pane e olio e foglie piccole di basilico
ti scrivo meno fiera di quello che vorresti
sono una donna forte sì
ma con anche continue tentazioni di non esserlo
di lasciarmi sciogliere d’amore al sole
e carezzarti e baciarti un po’ più di quello che tu vuoi
ti scrivo dal balcone
guardando il fico pieno di frutti
e il pero con le foglie malate
ho qualche pensiero triste
e due o tre sereni.
(Vivian Lamarque - Poesie 1972 - 2002 Mondadori)
Note biografiche e riflessioni
Vivian Lamarque (Vivian Provera Pellegrinelli Comba) è nata a Tesero in provincia di Trento, nel 1946. Milanese d'adozione, ha sempre vissuto lì dove per anni ha insegnato italiano per stranieri e letteratura in istituti privati. Pluripremiata autrice, è lei la vincitrice del Premio Strega poesia 2023 con L'amore da vecchia. Nella poesia di oggi mi riconosco. Quel tocco delicato di chi si appresta a terminare la sua giornata nella calma familiare di un luogo caro, mi assomiglia. E la poesia di Lamarque mi regala quiete e meraviglia. La meraviglia delle cose semplici ed essenziali, attraverso le quali riusciamo a riconciliarci con la vita.
14 ottobre 2023
[SABATO DI POESIA] Stazione Termini di Durs Grünbein
Ragazza dagli occhi grigi
non ancora diciottenne
zaino da mare in spalla
si aggira tra la folla.
Si aggira tra la folla
senza legami, spensierata.
Ci oltrepassa tutti con lo sguardo,
controlla brevemente il tabellone,
Firenze, Ancona, Napoli.
Sfreccia nel tempo:
lei è giovane, voi siete vecchi.
Un cucciolo di foca, finito
da solo su un banco di sabbia:
presto riprenderà il largo.
(Durs Grünbein - Le parole non dormono - Crocetti Editore - traduzione Valentina Di Rosa)
Note biografiche e riflessioni
Kurs Grünbein è nato a Dresda nel 1962. Il poeta tedesco si definisce un "umanista misantropo" dal titolo di una sua poesia in cui prova a definirsi. Ama l'Italia e ha una particolare passione per Pompei ed Ercolano. Ritiene la poesia "un esercizio della mente, un raffinato rompicapo pieno di significati, esatto e insieme penetrante". Io trovo le sue parole molto attente e raffinate e lo sguardo sulla vita colmo di misura. Mi ha colpito la poesia di oggi perché in fondo, ognuno di noi ,guarda ai giovani che sono carichi di speranza, allo stesso modo del poeta: con grande e a volte non misurabile malinconia.
30 settembre 2023
[SABATO DI POESIA] L'unico posto di Antonella Radogna
L'unico posto dove
voglio stare nell'universo
è nell'esatto punto
in cui la mia mano
si fa carezza sul tuo viso.
Vorrei vivere rannicchiata lì
dove abitano tutte le albe
e i tramonti
in questo solo gesto
semplice e divino.
(Antonella Radogna - Ciò che sai amare - Passigli Poesia)
Ho scelto nuovamente dei versi dalla raccolta di Antonella Radogna che ho terminato di leggere questa estate. La casa editrice fondata da Mario Luzi ha regalato questo spazio fulgido alle belle poesie della poetessa materana ed io ho letto con passione e curiosità ogni verso. La poesia di oggi ci racconta l'amore attraverso un unico gesto che tanti di noi dedicano alla persona che amano e in quel dolce movimento c'è la felicità.
23 settembre 2023
[SABATO DI POESIA] Non ti chiederò di Frida Kahloo
Non ti chiedo di darmi un bacio.
Non chiedermi scusa quando penso che tu abbia sbagliato.
Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno,
non ti chiedo di dirmi quanto sono bella, anche se è una bugia, né di scrivermi niente
di bello.
Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi per dirmi com’è andata la giornata, né di dirmi che ti manco.
Non ti chiederò di ringraziarmi per tutto quello che faccio per te, né che ti preoccupi per me quando i miei animi sono a terra, e ovviamente, non ti chiederò di appoggiarmi
nelle mie decisioni.
Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi quando ho mille storie da raccontarti.
Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre.
Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più.
(Frida Kahlo)
Note biografiche e riflessioni
Frida Kahlo, (Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón), è stata una pittrice messicana. Il surrealismo pittorico la sua caratteristica peculiare. La sua arte, universalmente riconosciuta, si accompagna ad un percorso di vita costellato da grandi dolori fisici che la costrinsero a letto per lunghi periodi. Quell'immobilità ci ha regalato la maggior parte dei suoi autoritratti e capolavori. La poesia di oggi, tratta dal diario che scrisse durante la sua vita, mi ha colpito perché sprigiona una luce e una dignità incredibile. Una specie di manifesto amoroso carico di rispetto al quale tutti gli esseri umani dovrebbero attingere.
29 luglio 2023
[SABATO DI POESIA] Il non far rumore di Franco Battaglia
Quello che ho è il sorriso veloce,
il sonno facile
il dimenticare, facile.
Quello che ho è lo stupore.
Sapere chi mi vuole bene.
Quello che ho è sempre con me,
anche a distanza.
Anche senza avvertirlo, vederlo, o toccarlo.
È un odore, un colore, un sapore,
le scale di corsa.
L'aria frizzante, colma.
Quello che ho sono due ruote libere,
una risacca, una nebbia, un latte che bolle.
Una chiesa fresca, fotografare contro luce.
Un maglione caldo, la camicia stirata,
Il non far rumore mentre lei riposa,
La penna sulla carta.
È un pensiero che ricorre, un viaggio da fare,
Il viaggio fatto, una fantasia ad occhi aperti.
Quello che ho
Mi aspetta la sera a casa,
con un sorriso più veloce del mio.
(Franco Battaglia - In risposta al cosa manca - Aletti Editore 2023)
Una delle poesie pubblicate nell'ultima raccolta del nostro poeta e amico Franco Battaglia. Parole come fremiti, battiti d'ali, gemiti e pensieri, sorrisi e preoccupazioni. Parole libere, curiose, intelligenti. Colme del suo spirito irrequieto, mai domo o rassegnato. Sono lui, come la poesia che ho scelto oggi che gli assomiglia. Un riflesso luminoso a filo di quel mare che ama tanto.
Il suo blog (cliccate qui) o voi pochissimi che ancora non lo conoscete!
15 aprile 2023
[SABATO DI POESIA] Ho sognato di volare di Dacia Maraini
Ho sognato di volare
tante volte in una
una volta in tante,
leggera sopra i tetti
con un sospiro di gioia nera
posandomi sui cornicioni
seduta in bilico su un comignolo
quanto quanto quanto
ho camminato sulle vie
ariose dell’orizzonte
fra nuvole salate e raggi di sole
un gabbiano dal becco aguzzo
un passero dalle piume amare
erano le sole compagnie
di una coscienza addormentata
vorrei saper volare
ancora in sogno ancora,
come una rondine,
da una tegola all’altra
e poi sputare sulle teste
dei passanti e ridere
della loro sorpresa, piove?
O sono lacrime di un Dio ammalato?
Volo ancora, ma nelle tregue del sonno
il piede non più leggero
scivola via, una mano si aggrappa
alla grondaia che scappa
vorrei volando volare
e riempire di allegrie
le spine del buio.
(Dacia Maraini “ho sognato di volare” da “Notti e sogni” Poesie Rizzoli - 1998)
Note biografiche e riflessioni
Dacia Maraini è nata a Fiesole il 13 novembre 1936. Scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice. Vincitrice, tra i tanti, del Premio Cimitile, Campiello e Strega. Di suo ho letto molto, essendo un'autrice che mi piace. Tra i suoi romanzi più belli Bagheria e La Lunga Vita di Marianna Ucria.Ha scritto anche Chiara D'Assisi - elogio della disobbedienza ed è un romanzo che vi consiglio. E' una donna che ama scrivere di donne e spesso anche le sue poesie parlano del nostro universo. Il piccolo gioiello di oggi lo dedico innanzitutto a me stessa perché durante l'infanzia e l'adolescenza sognavo spesso di volare. Lo riconduco al mio desiderio di crescere e di diventare indipendente. E ciò che ho realizzato da adulta è un po' lo specchio di quel desiderio. E pure io oggi, vorrei ancora possedere quel "fiato" leggero con il quale "sorvolavo" il mondo.