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martedì 7 marzo 2023

Black Panther: Wakanda Forever (2022)

Oh, finalmente il momento è arrivato anche per me, signori! Black Panther: Wakanda Forever, diretto e co-sceneggiato nel 2022 dal regista Ryan Coogler e vergognosamente candidato a cinque premi Oscar (Angela Bassett miglior attrice non protagonista, Migliori Costumi, Miglior Make-Up e Acconciature, Miglior Canzone Originale e Migliori Effetti Speciali) ha inaugurato la Fase 1 del mio frantumamento di coglioni da MCU


Trama: dopo la morte di T'Challa, la sorella Shuri e la madre Ramonda cercano di andare avanti e di proteggere dalle mire internazionali un Wakanda indebolito dall'assenza del protettore Black Panther. La situazione precipita quando, per una serie di eventi, il principe di un popolo di creature subacquee decide di violare i confini della Nazione...


Sia messo agli atti che, all'alba del 20 Febbraio 2023, data in cui sto scrivendo questo post, ho raggiunto la saturazione, al punto che la visione di Black Panther: Wakanda Forever, già peraltro recuperato su Disney + invece che in sala, mi ha fatto passare la voglia di andare al cinema a vedere Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Recupererò poi con calma quello che viene già salutato come uno dei peggiori film del MCU, con buona pace di Bill Murray, perché se mi sono già fatta due palle cubiche con questo "capolavoro" di quasi tre ore, che continua a mietere premi e candidature in virtù di non ho capito ancora bene cosa, non oso immaginare davanti a una ciofeca certificata. Non è che Black Panther: Wakanda Forever sia brutto, intendiamoci, ma è sempre il SOLITO film Marvel che funge da riempitivo per qualcosa di più grande e, ancor peggio, per passare mille testimoni a personaggi di cui ormai ha smesso di interessarmi qualcosa col pensionamento dei vecchi titolari. T'challa è morto (ecco, la consapevolezza della morte reale di Chadwick Boseman, povero ragazzo, è l'unica cosa che mi ha mossa a commozione, in particolare durante il passaggio del logo MCU, silenzioso e interamente dedicato all'attore, ma parliamo di un minuto in un film che ne dura 161) e sorella e madre sono in crisi mistica, la prima letteralmente, ché ha scelto di dimenticare le radici wakandiane e dedicarsi completamente alla scienza. Tutti vogliono il Vibranio, minerale dalle proprietà fantascientifiche presente solo nel Wakanda, di conseguenza la nazione africana subisce attacchi più o meno continui da parte degli altri Stati mondiali, soprattutto ora che re e Black Panther non ci sono più; durante la forsennata ricerca del minerale, la CIA va inoltre a rompere incidentalmente le palle a Namor, sovrano semidivino e quasi immortale di un regno subacqueo discendente dagli Incas, il quale, com'è ovvio, va a spaccare i maroni ai Wakandiani e, invece di chiedere aiuto gentilmente, comincia a parlare di omicidi e guerra (d'altronde, anche nei fumetti Namor è famoso per essere un testa di pazzo umorale). La sceneggiatura di Black Panther: Wakanda Forever, ridotta all'osso, è questa. Purtroppo, gli sceneggiatori hanno voluto mettere altri quintali di carne al fuoco, col risultato che anche spunti potenzialmente interessanti, come la perdita della fede e il dubbio di aver basato miti e leggende su menzogne, piuttosto che la distruzione di civiltà evolute per mano di conquistatori senza scrupoli, per non parlare di una società in cui sono effettivamente le donne ad avere il potere e la conoscenza, si perdono nel marasma di upgrade, nuovi poteri, costumini ridisegnati e giovani eroi inseriti a cazzo de cane (e certo. La studentessa squattrinata che nel garage di papà ricostruisce l'armatura di Iron Man dopo avere creato, come progetto scolastico, un rilevatore di Vibranio. Ma la piantate di coglionare gli spettatori e di usare geniali quanto improbabili ragazzini prodigio come protagonisti delle serie con cui riempirete Disney +?).



Wakanda Forever è dunque un film Marvel né migliore né peggiore degli altri, ma nonostante ciò è stato candidato a ben cinque Oscar. Mettiamo pure da parte gli effetti speciali (belli, niente da dire, ma comunque impallidiscono inevitabilmente davanti a quelli di Avatar - La via dell'acqua, film che presenta un'ambientazione simile) e la canzone originale, che avendo mandato avanti i titoli di coda fino alla tristissima scena post-credit (triste nel senso di imbarazzante) ho saltato a pié pari, e parliamo di Angela Bassett. Ora, io non ho nulla contro la Bassett, ci mancherebbe, è un'attrice che mi è sempre piaciuta e la sua interpretazione di Ramonda, salvo per i capelli inguardabili da anziana del ghetto (il reparto make-up, parrucco e costumi probabilmente è stato candidato in virtù delle evocative mise sfoggiate dal cast durante i due funerali, altrimenti non si spiega, visto che anche gli Atlantid... perdonate, Talocaniani, sono abbastanza inguardabili, dei Na'avi sbiaditi), è palesemente frutto di impegno e coinvolgimento... ma per la miseria, vogliamo davvero metterla sullo stesso piano delle altre candidate, in termini di presenza scenica, importanza, capacità di emozionare e di fare riflettere? Suvvia, per quanto ancora il franchise dovrà vivere sugli allori della morte di Boseman e del retaggio di primo film con supereroi di colore, prima che spettatori e addetti ai lavori si rendano conto che l'unica "particolarità" della serie è una punta di serietà e cazzimma in più e la possibilità di fruire dei due film anche senza conoscere l'intera cosmogonia del MCU? Se ci si deve limitare a questo, allora, Eternals era molto simile, eppure è stato stroncato senza pietà, quando personalmente l'ho trovato leggermente più originale di altri. Ma tanto, chi se ne frega. Tra una settimana mi sarò dimenticata Wakanda Forever com'è successo con Black Panther, roba che davanti alla comparsa di Martin Freeman ho pensato: "ah, c'era pure lui nel primo?" e durante i discorsi su Killmonger ho detto a Mirco: "ah, ma perché, nel primo film era morto?". Insomma, alla grandissima! Anzi, per rimanere in tema, Imperius Rex!!  


Del regista e co-sceneggiatore Ryan Coogler ho già parlato QUI. Letitia Wright (Shuri), Lupita Nyong'o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M'Baku), Angela Bassett (Ramonda), Martin Freeman (Everett Ross), Julia Louis-Dreyfus (Valentina Allegra De Fontaine) e Michael B. Jordan (Killmonger) li trovate invece ai rispettivi link. 

Tenoch Huerta interpreta Namor. Messicano, ha partecipato a film come Tigers are Not Afraid e La notte del giudizio per sempre. Anche sceneggiatore e produttore, ha 42 anni e due film in uscita. 


Daniel Kaluuya avrebbe dovuto riprendere il ruolo di W'Kabi ma, essendo impegnato sul set di Nope, ha rinunciato. Preparatevi invece al ritorno di Dominique Thorne (già ai tempi del primo Black Panther tenuta come "seconda scelta" per il ruolo di Shuri, è stata ripescata per il ruolo di Riri Williams), nella serie Ironheart, che sarebbe dovuta uscire quest'anno ma probabilmente verrà rimandata, e in Avengers: Secret Wars, che dovrebbe uscire nel 2026 e tirare le fila di tutto 'sto casino. Nell'attesa, a mio avviso, se volete vedere Black Panther: Wakanda Forever vi basta solo recuperare Black Panther, anche perché siamo già arrivati a 29 film e 7 serie (senza contare quelle prodotte da Netflix, quelle che le hanno precedute e altre che non si è filato nessuno) e vi sfido a fare un rewatch senza soccombere! ENJOY!

lunedì 25 febbraio 2019

Oscar 2019

Buon lunedì a tutti! E' finita da poche ora una notte degli Oscar tra le più molle e deludenti degli ultimi anni, il trionfo della convenzione e della banalità, dei copioni letti senz'anima in assenza di presentatori, della perplessità dentro e fuori dal "glorioso" teatro. Andiamo a vedere che diamine è successo stanotte, senza entusiasmarci troppo. ENJOY!


Alla faccia di chiunque, me compresa, pronosticasse la facile vittoria di Roma come Miglior Film, sul podio è salito invece Green Book. Ora, poteva andare MOLTO peggio ma sinceramente, per quanto mi sia piaciuto il film di Peter Farrelly, avrei preferito un riconoscimento a La favorita o allo snobbatissimo Vice. E' la riprova di come la Academy "apra" alla questione razziale nel modo più convenzionale possibile, premiando film critici ma politicamente corretti, che non pongano allo spettatore domande troppo complesse o scomode come, per esempio, First Reformed di Paul Schrader, ovviamente battuto nella categoria Sceneggiatura Originale proprio da Green Book. Nulla da dire invece su Mahershala Ali premiato come Miglior Attore Non Protagonista, un signore dentro e fuori dal set.


Banale, scontatissima e discutibile la vittoria di Rami Malek come Miglior Attore Protagonista per Bohemian Rhapsody. Se non altro, il buon Rami ha ammesso di "non essere stato forse la scelta migliore per il ruolo di Freddie Mercury" ma tant'è, l'Oscar è arrivato e con esso il dispiacere per il mancato tributo a Viggo Mortensen, Christian Bale e Willem Dafoe, gli ultimi due meritevoli più di chiunque altro. Bohemian Rhapsody porta a casa anche il premio per il Miglior Montaggio (ma La Favorita e Vice, signori?), Miglior Montaggio Sonoro e Miglior Missaggio Sonoro.


Sbaraglia fortunatamente previsioni assolutamente errate la divina Olivia Colman, la quale con la sua interpretazione della Regina Anna in La favorita mette a cuccia sia Glenn Close che, grazie a Dio, Lady Gaga. Purtroppo questo è l'unico Oscar vinto da un film che avrebbe meritato MOLTO di più, al quale peraltro sono stati scippati scandalosamente i premi per Miglior Scenografia e Migliori Costumi, andati a Black Panther. E ne parliamo di sta ca**ata, eh.


Regina King vince il premio per la Miglior Attrice Non Protagonista. Vabbé, non mi è dispiaciuta la sua interpretazione in Se la strada potesse parlare ma è davvero qualcosa di irrisorio rispetto al film in sé. Parliamo della Weisz e della Stone che reggono da sole l'intero film?


Altri premi scontati ma fortunatamente graditi, quelli andati a Cuarón per la Regia e la Fotografia di Roma, risultato anche Miglior Film Straniero. Obiettivamente, anche chi non capisce nulla come me ed è stato costretto a vedere il film su Netflix, riesce a percepire la potenza delle immagini del regista messicano, quindi ben vengano questi premi.


Passando alla sceneggiatura non originale, Spike Lee si è portato a casa il premio con BlacKKKlansman, altro Oscar spinto dall'ormai convenzionale inconvenzionalità "politica" dell'Academy che, se non altro, ha il merito di aver ridimensionato ulteriormente A Star is Born. Ma per un film che viene ridimensionato, ce n'è un altro che ruba Oscar a man bassa, ovvero Black Panther, motivo di scandalo in più di una categoria e vincitore di tre discutibilissimi premi: Miglior Colonna Sonora Originale (contro il Desplat de L'isola dei cani e lo splendido score di Se la strada potesse parlare? Mi prendete in giro??), Migliori Costumi (sacrilegio!!! La favorita, che il Signore vi fulmini! Piuttosto Maria Regina di Scozia, ma dove minchia li avete gli occhi??) e Miglior Scenografia (idem come sopra, ma siete matti? Scenografie cosa, che è al 90% CGI?). Che schifo, aMMisci.


Per il resto, tutto abbastanza prevedibile, almeno per quanto ho potuto capirne dopo il forsennato recupero pre-Oscar. Il povero Vice - L'uomo nell'ombra ha vinto l'Oscar per il Miglior Make Up a mo' di ulteriore presa per i fondelli, A Star Is Born il giusto premio per la Miglior Canzone Originale, unico che effettivamente meritava. A Chazelle e al suo First Man è andato un piccolo contentino nella categoria Migliori Effetti Speciali mentre tra i Lungometraggi Animati Spider-Man - Un nuovo universo ha sbaragliato il meraviglioso l'Isola dei cani e il tenero Mirai, lasciandomi come unica gioia la vittoria del dolcissimo Bao nella categoria Miglior Corto Animato. E con questo chiudo, ad un anno prossimo che, si spera, porterà una ventata di freschezza! ENJOY!

martedì 27 febbraio 2018

Black Panther (2018)

Primo della pressoché infinita sfilza di cinecomics che ci verranno propinati quest'anno, è arrivato anche a casa Bolla Black Panther, diretto e co-sceneggiato dal regista Ryan Coogler. NO SPOILER, of course.


Trama: dopo la morte del padre, T'challa diventa sovrano del ricchissimo Wakanda ed eredita i poteri della Pantera Nera. Oltre a proteggere lo stato africano dalle mire del mondo esterno, il nuovo re deve anche fare i conti con una minaccia dal passato...


Lo scrivo all'inizio del post così ci togliamo il dente: dopo DIECI anni davvero non avete ancora capito che dovete rimanere seduti a subire in silenzio TUTTI i titoli di coda di un film Marvel perché ci saranno come minimo DUE scene post credits, solitamente la migliore proprio alla fine degli stessi? In una sala gremita, al primo spettacolo ho contato otto spettatori rimanenti, quando sono andata io pochi di meno. Siete ridicoli, su. A parte questo sfogo, Black Panther era uno dei film del MCU a cui non avrei dato un euro e invece mi sono trovata davanti l'opera migliore dai tempi di Winter Soldier (parlando ovviamente di pellicole con un'impronta action e seria, ché Guardiani della Galassia gioca su un altro livello, ormai direi che sia chiaro a tutti...). Il personaggio di Pantera Nera, supereroe africano del quale, beninteso, a me non è mai importato una cippa come del resto di tutti i Vendicatori cartacei, viene portato sullo schermo con intelligenza e finezza, grazie ad una sceneggiatura non esente da cliché ma comunque interessante ed entusiasmante, che sottolinea le differenze del personaggio rispetto ai suoi colleghi americani, inglesi ed extraterrestri. T'Challa, infatti, non è un "banale" supereroe con superproblemi, bensì un re guerriero, conscio dei doveri non già verso il mondo ma verso la sua gente, il popolo di Wakanda. Questa piccola nazione inventata, situata nel cuore dell'Africa, ha la particolarità di sembrare un poverissimo Paese di contadini ma in realtà, grazie al metallo chiamato Vibranio, è invece una fucina di scienza, tecnica e ricchezza, dove gli abitanti vivono in bilico tra tradizioni tribali e un progresso inimmaginabile; per proteggersi da eventuali minacce esterne, radicate in un desiderio di espansione coloniale ai danni dei popoli "deboli", Wakanda deve mantenere una maschera di povertà ed ignoranza e per questo il suo re è sempre stato costretto a lasciare che la sua gente (le persone di colore non Wakandiane) venisse ridotta in schiavitù e privata di terre e diritti. Partendo da questo assunto, Black Panther collega una storia di pura fantasia a lotte civili realmente accorse e contestualizzate nel tempo, spingendo lo spettatore a riflettere assieme ai personaggi su quale sia il modo migliore per aiutare i nostri simili ed evitare l'insorgere di violenza ed ignoranza, ché spesso a nascondere la testa sotto la sabbia si fanno solo danni: è giusto rimanere isolati per timore di venire schiacciati dal mondo esterno, privando così quest'ultimo di importanti scoperte scientifiche, oppure è più vantaggioso tendere una mano ed instaurare un rapporto di mutuo arricchimento? E' meglio costruire muri o ponti? Domande banali, domande necessarie in tempi bui come questi, non solo nell'America di Trump ma anche nell'Italia di Forza Nuova, Salveenee e Casapound, e fa ridere che sia un film Marvel a doverle porre scatenando il panico nelle teste vuote di tutto il mondo.


C'è tanto cuore, dunque, in questo Black Panther ma anche tanta azione, visto che T'challa e i suoi degni compari sono dei badass da primato. Anche stavolta il PG-13 ha reso di gomma gli artigli della Pantera, per carità, ma le scene d'azione sono parecchio goduriose e ben coreografate, perlomeno quando non sono ambientate in un tunnel nero dove si scontrano le pantere, ché lì mi è sembrato di guardare un videogame; alla tecnologia Wakandiana, che rende possibile l'impossibile, va dato il merito di buona parte della riuscita degli inseguimenti mozzafiato sia in auto che sui mezzi alati mentre la regia di Ryan Coogler, fattosi le ossa con Creed - Nato per combattere, ha reso per una volta chiari e gradevoli i corpo a corpo rituali ambientati sul ciglio della cascata. Black Panther è molto curato anche dal punto di vista delle scenografie e dei costumi, un mix di design dal moderno al fantascientifico e ispirazioni tribali, con abiti utilizzati per caratterizzare le diverse tribù del Wakanda attraverso una commistione di colori e materiali che ricordano molto quella dei reali stati africani, in più ha anche una splendida colonna sonora tra il truzzo e il tribale, perfetta per esprimere la particolare natura "borderline" di T'challa e del suo popolo. A proposito di colonna sonora, devo collegarmi proprio alle canzoni, anzi, a What is Love di Haddaway per parlare degli attori, partendo da chi mi ha colpita al punto da pregare (invano, ahimé) per uno spin-off interamente dedicato al personaggio. Mi riferisco, ovviamente, all'Ulysses Klaue di Andy Serkis, matto come un cavallo ed esaltante come pochi altri villain del MCU (diciamo proprio nessuno, a parte l'indimenticato Yondu), in grado di surclassare ad occhi chiusi il pur valido Killmonger di Michael B. Jordan e di riconfermarsi uno dei più grandi attori "commerciali" al mondo; apprezzatissima anche la Okoye di Danai Gurira, la donna capace di stenderti con un'occhiataccia mortale anche quando non è armata di katana come in The Walking Dead o impegnata a far volteggiare lance come in questo caso. Come al solito, i personaggi secondari mi hanno colpita più di quelli principali (a Mirco è piaciuto il rinoceronte leppegoso, per dire...) ma sarebbe un peccato non rendere merito a Chadwick Boseman per la fiera interpretazione del suo T'Challa e a Lupita Nyong'o per la dolce e forte Nakia, così come sarebbe un peccato se futuri sceneggiatori e registi mancassero di sviluppare la giovane Shuri, simpatico comic relief dell'intera operazione, fortunatamente non irritante né invasivo come un Thor: Ragnarok qualsiasi. Gli artigli della Pantera hanno quindi colpito, signori. Speriamo che Avengers: Infinity War sia altrettanto bello!


Del regista e co-sceneggiatore Ryan Coogler ho già parlato QUI. Chadwick Boseman (T'Challa/Black Panther), Michael B. Jordan (Erik Killmonger), Lupita Nyong'o (Nakia), Martin Freeman (Everett K. Ross), Daniel Kaluuya (W'Kabi), Forest Whitaker (Zuri) e Andy Serkis (Ulysses Klaue) li trovate invece ai rispettivi link.

Angela Bassett interpreta Ramonda. Americana, la ricordo per film come FX- Effetto mortale, Un poliziotto alle elementari, Critters 4, Amore all'ultimo morso, Malcom X, Strange Days, Vampiro a Brooklyn e Contact; inoltre, ha partecipato a serie quali I Robinson, Flash, Nightmare Cafe, Alias, E.R. - Medici in prima linea, American Horror Story e ha doppiato episodi de I Simpson e Bojack Horseman. Anche produttrice e regista, ha 60 anni e due film in uscita, Avengers: Infinity War e Mission: Impossible - Fallout.


Danai Gurira, che interpreta Okoye e che dovrebbe tornare anche in Avengers: Infinity War, è ovviamente la Michonne della serie The Walking Dead mentre Letitia Wright, che interpreta Shuri, dovrebbe tornare sia nel succitato Infinity War ed essere tra i protagonisti dell'imminente Ready Player One; altro volto conosciuto è quello di Sterling K. Brown, alias N'Jobu, che in American Crime Story era l'avvocato Christopher Darden. In tempi non sospetti, ovvero negli anni '90, Wesley Snipes avrebbe voluto interpretare Pantera Nera e aveva realizzato persino uno script; l'attore avrebbe voluto che la storia fosse interamente ambientata in Africa mentre il regista legato al progetto, John Singleton, preferiva l'America dei movimenti civili, inoltre il nome Black Panther era ancora troppo legato all'omonimo gruppo di attivisti, così non se n'è fatto nulla e nel frattempo Wesley Snipes è diventato troppo vecchio per il ruolo. Oltre a Wesley Snipes ci sono altri attori che hanno sperato di diventare Pantera Nera e quasi tutti sono poi finiti ad interpretare altri personaggi nel MCU, come Djimon Hounsou (Korath nel primo Guardiani della Galassia) ed Anthony Mackie, diventato Falcon al posto di Michael B. Jordan, che aveva fatto il provino per il ruolo e invece è diventato Killmonger. Manca solo John Boyega all'appello, considerato per il ruolo di T'Challa ma ancora fuori dal MCU per ora. Per quel che riguarda i registi, invece, la prima a cui era stato proposto di lavorare a Black Panther è stata Ava DuVernay, che si è ritirata dal progetto per divergenze creative ma è rimasta a lavorare con la Disney per l'imminente Nelle pieghe del tempo. Dopo tutto questo infoporn passiamo alle cose serie, ovvero alla CONTINUITY! T'Challa, assieme al padre T'Chaka, è comparso per la prima volta in Captain America: Civil War (e tornerà assieme a quasi tutti gli eroi nel pluricitato Avengers: Infinity War); nello stesso film era comparso anche l'agente Everett Ross mentre per la prima apparizione di Ulysses Klaue bisogna risalire all'anno precedente con Avengers: Age of Ultron. Apparentemente, quindi, per godere appieno di Black Panther avreste da recuperare solo tre film... ma non scherziamo, ecco l'elenco completo delle pellicole che compongono il MCU, per una volta in ORDINE CRONOLOGICO: Captain America: Il primo vendicatore, Iron Man, Iron Man 2, L'incredibile Hulk, Thor (qui aggiungete di nuovo Captain America: Il primo vendicatore), The Avengers, Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia, Guardiani della Galassia vol. 2, Avengers: Age of Ultron, Ant - Man, Doctor Strange, Captain America: Civil War, Spider-Man: Homecoming e Thor: Ragnarok. ENJOY!

giovedì 15 febbraio 2018

(Gio)WE, Bolla! del 15/2/2018

Buon giovedì a tutti! Oggi (o meglio, ieri) è il gran giorno in cui anche noi italiani avremo modo di godere dell'ultima fatica di Guillermo del Toro, il film che personalmente spero faccia sfracelli all'Oscar. Ma ciancio alle bande, andiamo a cominciare! ENJOY!

La forma dell'acqua - The Shape of Water
Reazione a caldo: YAYYY!!!
Bolla, rifletti!: In verità temevo che l'ultimo film di Del Toro sarebbe rimasto al palo causa la mortale combo Marvel + Muccino invece fortunatamente così non è stato e posso solo ringraziare tutte le divinità. Spero di andarlo a vedere stasera o piangerò lacrime amare!

Black Panther
Reazione a caldo: Mmmeh.
Bolla, rifletti!: Primo dei cinque (cristo, non uno, CINQUE) film basati sull'universo Marvel in uscita quest'anno, probabilmente è pure quello che mi intriga di meno, anche perché Pantera nera non mi è mai piaciuto come personaggio. Come sia finito Ryan Coogler nella solitamente impersonale scuderia dei registi Marvel è un mistero ma stranamente di questo film si parla bene un po' ovunque quindi domenica gli darò una chance.

A casa tutti bene
Reazione a caldo: Me ne compiaccio.
Bolla, rifletti!: Se a casa stanno tutti bene allora lasciali dove sono e non spaccare i marroni, Muccino. Piantala di girare film, grazie, e lascia in pace quel gran figo di Pierfrancesco, così che anche io possa andare al cinema e goderne sul grande schermo.

Al cinema d'élite tornano a farsi perdonare...

The Party
Reazione a caldo: Bellissimo!! 
Bolla, rifletti!: Ne ho parlato QUI. Se siete così fortunati da avere un cinema che lo proietta, benché con ritardo di una settimana, guardatelo (anche se sarebbe meglio vederlo in lingua originale...).

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