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domenica 5 gennaio 2020

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019)

Non è che non sia andata a vedere Star Wars: L'ascesa di Skywalker (Star Wars: Episode XI - Rise of Skywalker), diretto dal regista J.J. Abrams e conclusione definitiva (a quanto pare) del lungo ciclo cominciato da Lucas negli anni '70; è che, purtroppo, per me le vacanze di Natale implicano lo stare lontana da qualunque tipo di tastiera  e non essere vacanze nemmeno per sbaglio, tra pranzi, cene, festività, malanni e sfighe. Ergo, vi beccate il post quando ormai non interessa più a nessuno!


Trama: la resurrezione dell'imperatore Palpatine mette in subbuglio Rey, ormai avviata a diventare maestro Jedi, Kylo Ren e tutte le forze positive e negative della galassia, che si preparano per la battaglia finale.


E anche questo Star Wars se lo semo levati dalle palle. Uh, che mancanza di rispetto, lo so, ma io non sono mai stata una fan della saga e ammetto di aver guardato questi ultimi episodi più per curiosità e desiderio di completezza che per altro, senza nemmeno rivederli in vista di quest'ultimo capitolo. Che, tra tutti, mi è parso quello più noioso e tutto ciò che è stato modificato e aggiustato per venire incontro al fandom maledetto era talmente evidente da balzare agli occhi persino a me che di Star Wars non capisco un pazzo. Rammentavo una certa volontà di distaccarsi dalla solita favoletta trita e ritrita della Forza ne Gli ultimi Jedi, incarnata nella figura incazzosa di un vecchio pronto a mostrare il dito medio a cani e porci, invece questo ultimo film già comincia con un terrificante "trucco della Folaga" che, onestamente, non ha sortito l'emozione sperata in chi, come me, manco ricordava a momenti chi fosse Palpatine, poi prosegue con colpi di scena perplimenti, arrampicate sugli specchi e calci rotanti in faccia alla povera cinesina Rose, relegata al ruolo di comparsa di lusso per non offendere i poveri broflakes dell'internet, con momenti che potrebbero essere MOLTO commoventi, se solo fossero stati gestiti al meglio, come l'addio definitivo alla povera Carrie Fisher (che, onestamente, mi ha distrutta dalle lacrime solo per il pensiero di Billie Lourd, costretta a rivivere su schermo la morte della madre un'altra volta). Il resto... mah, posso dire che il resto è stato noia, almeno per la prima parte del film. L'ascesa di Skywalker segue infatti uno schema ben preciso e ripetitivo: Rey e gli altri (mi dispiace Poe, mi dispiace Finn, ma il vostro arco narrativo s'è perso nei meandri delle sceneggiature e non siete mai diventati qualcosa più che comparse, in più stavolta hanno cercato pure di appiopparvi dei potenziali love interest che lasciano il tempo che trovano...) cercano qualcosa, durante la ricerca ciccia fuori Kylo Ren che porta Rey a uscire fuori di testa, Finn si intristisce, Chewbacca bestemmia nella sua lingua, tutto ricomincia da capo e di tanto in tanto salta qualche pianeta (anche lì, alla faccia del trucco della Folaga. i "guardalà" per salvare personaggi importanti da esplosioni devastanti abbondano) mentre attori della madonna come Richard E. Grant e Domnhall Gleeson fanno la figura dei pistola, soprattutto il roscio.


L'unico che esce a testa alta, finalmente, è Adam Driver, che nel frattempo sono arrivata ad apprezzare moltissimo come attore in film ben più interessanti di un franchise per bambini. Premesso che il suo personaggio è scritto col Kyulo (all'inizio forse è cattivo, poi forse meno cattivo, poi torna ad essere cattivissimo, poi a un certo punto ci pensa su e ritiene poco doveroso essere cattivo, quindi sparisce, ecc. ecc.), quel che è certo è che Adam Driver è riuscito a trasformare il Frignetta del primo capitolo in un ragazzo tormentato per cui provare pietà, anche solo per non aver mai raggiunto il carisma dei due genitori, mannaggia a lui e agli sceneggiatori. Altra persona da ringraziare tantissimo è ovviamente John Williams. Tolti tutti gli effetti speciali del mondo, il design futuristico delle astronavi, i fenomenali poteri cosmici in minuscoli spazi vitali, il cuore di Star Wars è la sua colonna sonora, in grado di rendere epica persino una soffiata di naso e di toccare i sentimenti di fan della prima ora e di spettatori casuali, inducendo persino alle lacrime, a tratti. Poi boh, che vi devo dire... io spero vivamente la finiscano qui. I primi tre Guerre Stellari erano degli ottimi film d'avventura spaziale che hanno rivoluzionato il modo di fare e recepire il cinema commerciale, quest'ultima trilogia è stata un breve viaggio carico di potenzialità e momenti emozionanti ma anche zeppa di lungaggini, perplessità e noia, pompata a dismisura da un fandom che, come giustamente leggevo su Il bar del fumetto, è uno dei più tossici presenti al mondo, capace di amare e odiare senza mezze misure con motivazioni più che risibili e nonostante questo anche troppo potente. Probabilmente, sempre per dovere di completezza, andrò a vedere anche eventuali, futuri film (anche se le parole di Lando Calrissian mi hanno fatto fare un tonfo alle balle sentito in tutta la sala, altro che tremito nella Forza), sperando in qualcosa di emozionante e "nuovo" come Rogue One ma senza sperarci troppo. I tempi di Leia, Luke e Han Solo sono finiti, lasciamo in pace Chewbacca col suo straziante dolore e guardiamo oltre, per piacere.


Del regista e co-sceneggiatore J.J. Abrams ho già parlato QUI.  Carrie Fisher (Leia Organa), Mark Hamill (Luke Skywalker),  Adam Driver (Kylo Ren), Daisy Ridley (Rey), John Boyega (Finn), Oscar Isaac (Poe Dameron), Domhnall Gleeson (Generale Hux), Richard E. Grant (Generale Pryde), Lupita Nyong'o (Maz Kanata), Keri Russell (Zorii Bliss), Billy Dee Williams (Lando Calrissian), Greg Grunberg (Snap Wexley), Shirley Henderson (Babu Frik), Billie Lourd (Luogotenente Connix), Dominic Monaghan (Beaumont), Warwick Davis (Wicket W. Warrick) e Harrison Ford (non accreditato, è Han Solo) li trovate invece ai rispettivi link.


Il compositore John Williams è stato omaggiato con una comparsata nei panni del barista Oma Tres, Ian McDiarmid torna dopo avere interpretato l'imperatore Palpatine fin dai tempi de L'impero colpisce ancora mentre un delirio di attori famosi hanno ripreso i loro vecchi ruoli all'interno della saga (o sono tornati come voci di archivio) solo per pronunciare una frase: Hayden Christensen (Anakin Skywalker), Samuel L. Jackson (Mace Windu), Ewan McGregor (Obi Wan Kenobi, assieme alla voce dello scomparso Alec Guinness), Frank Oz (Yoda), Freddie Prinze Jr. (Kannan Jarus), James Earl Jones (Darth Vader), Andy Serkis (Snoke) e Liam Neeson (Qui-Gon Jinn). Ovviamente, se L'ascesa di Skywalker vi fosse piaciuto recuperate tutti i film legati alla saga di Guerre Stellari e se ancora non vi bastasse, per il futuro si preannuncia una trilogia tutta nuova il cui primo film dovrebbe venire scritto e diretto da Rian Johnson mentre sul canale streaming Disney + dovrebbero cicciare fuori una serie prequel di Rogue One incentrata sul personaggio di Diego Luna e una imperniata su Obi Wan Kenobi, con Ewan McGregor come protagonista. Chi vivrà vedrà ma nel frattempo... ENJOY!

martedì 19 dicembre 2017

Star Wars - Gli ultimi Jedi (2017)

Puntuale come un cinepanettone è arrivato anche quest'anno l'appuntamento con Guerre Stellari, franchise giunta all'episodio VIII, ovvero Star Wars - Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi), diretto e sceneggiato dal regista Rian Johnson. Ovviamente il post è SPOILER FREE ma una cosa devo dirla prima di cominciare: il film è dedicato alla memoria di Carrie Fisher quindi NON FATE I BONOBI e non alzatevi durante i titoli di coda, almeno finché non comparirà la dedica in questione. A voi e alle vostre creature spargi-popcorn (non fatemi toccare questo tasto...) potrà non fregare un belino, dopo quasi tre ore di film, di commemorare l'attrice ma c'è gente, tipo me, che avrebbe gradito commuoversi in relativa pace, senza doversi agitare come un pupazzo misirizzi per riuscire a vedere lo schermo coperto da primati desiderosi di uscire. #FottuteScimmie



Trama: mentre il Nuovo Ordine sta per sferrare l'attacco definitivo contro i Ribelli, Rey cerca di convincere Luke Skywalker a tornare in battaglia, con scarsi risultati...



Suvvia, più stringata di così con la trama non potevo essere. Di quest'ultimo Star Wars ne ho lette di ogni, nei limiti del non spoiler, e come direbbe Elio "la critica è concorde" nel definirlo una noia mortale per i primi tre quarti di durata e un trionfo meraviglioso verso il finale. Ora, sarà che io non sono una fan sfegatata della saga e questi film, gira che ti rigira, mi sembrano tutti uguali, posso dire invece con sincerità di averlo apprezzato dall'inizio alla fine, un po' come è successo con gli altri. Gli ultimi Jedi è un giusto mix di tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di Star Wars: ci sono le battaglie nello spazio, con un inizio decisamente esplosivo e la sensazione palpabile che stavolta per i Ribelli butterà malissimo (magari non ai livelli di Rogue One ma un bel po' di tensione c'è), ci sono i flashback che cercano di scavare un po' di più sulle questioni di Forza, Lato Oscuro e Lato Chiaro, ci sono le avventure su mondi strani popolati da alieni più o meno carini (stavolta il tasso di cuterie è alto, forse è questo il problema dei fan duri e puri!), ci sono confronti molto attesi, ritorni assai graditi, momenti di Nostalgia Canaglia, momenti lacrimevoli, momenti divertenti, momenti di approfondimento psicologico, momenti di puro orrore (Adam Driver topless!! Holy fuck!!!!) e persino qualche timido tentativo di imbastire una parvenza di romanticismo. Soprattutto, c'è una bella riflessione sul mito e su un paio di figure chiave delle "leggende", non solo in ambito starwarsiano. Per tutto il film i personaggi invitano a lasciare spazio al nuovo, a non farsi condizionare dal "sentito dire" o da ciò che ormai viene dato come dogma, nel bene e nel male, e c'è l'invito a guardare al futuro non solo in chiave poetica ma anche nel senso pratico di preservare la propria vita in funzione di ciò che verrà dopo. Non è che non muoia nessuno in Gli ultimi Jedi ma viene imbastita una riflessione anche sull'utilità della morte e sul ruolo di "eroe", che non dev'essere necessariamente colui che si butta di testa in azioni spericolate alla Han Solo, perché ci sono altri modi per essere eroi. Meno spettacolari, magari meno efficaci, ma quanto basta per mantenere viva una scintilla di speranza, oscillando tra eccesso e moderazione così che l'equilibrio necessario venga mantenuto, un po' come accade con la cosiddetta Forza, anch'essa ben ridimensionata da fonti autorevoli.


C'è quindi parecchio spazio per la crescita dei personaggi in Gli ultimi Jedi, cosa che ho apprezzato tantissimo, una crescita che non si limita ai personaggi nuovi (i quali, bontà loro, dovrebbero avere ancora tanto da dire, sottoutilizzato Finn in primis) ma si estende a quelli più vecchi e più amati e sicuramente solleticherà il naso a qualche produttore furbo già pronto a finanziare prequel e quant'altro. In particolare, mi è piaciuto il lavoro di "lima" svolto sul Frignetta, che rimarrà sempre un umorale testa di minchia ma perlomeno è in qualche modo cresciuto, così come non è scontata l'evoluzione di Dameron Poe, a mio avviso destinato a grandi cose; continuo a non uscire di testa per Rey, ormai assurta a livelli di MaryStuaggine fuori scala (SPOILER applausi a scena aperta per il Frignetta, che l'ha freddata con un "te alla fine qui non c'entri una mazza, non ti credere che non sei figlia di nessuno di importante!") ma dal lato femminile c'è l'introduzione della simpatica Rose, la quale mi ha ricordato parecchio il punto di vista "normale" di un Samvise Gamgee, unico in grado di cogliere verità importanti con la sua semplicità, come per esempio il fatto che nel corso di una guerra tra "buoni" e "cattivi" chi ci guadagna non è l'una o l'altra fazione ma chi fornisce loro le armi, facendo il gesto dell'ombrello ai popoli vessati. A proposito di "popoli", molto carino, benché ridotto, il bestiario alieno e soprattutto tanto di cappello ad un regista "inesperto" come Rian Johnson, autore anche della sceneggiatura, il quale è riuscito a confezionare un paio di sequenze spettacolari ed emozionanti (SPOILER Lo specchio di Rey ma anche il bombardamento iniziale e la sconvolgente soluzione finale adottata da Holdo) e a concludere il film con un accostamento di colori classico ma sempre valido, ché sapete quanto adori vedere sporcare il bianco della neve col rosso del sang.. ehm, scusate, del terreno sotto il sale (ringrazio un illuminato utente FB per la correzione!). Solo io trovo geniale l'idea di aggirare il PG-13 e mostrare la devastazione di un campo di battaglia senza mostrare nemmeno un cadavere ma impregnando lo schermo di rosso come nemmeno Tarantino? Spero di no. Ma poi, chissenefrega di qualsiasi pensiero critico, mio o di chiunque altro. Se Mirco è andato al cinema solo per Chewbacca e i Porg, io andavo solo per vedere Carrie Fisher, la mia, la nostra Principessa per l'ultima volta. Non Benicio Del Toro e Domhnall Gleeson, sempre due bellissimi figlioli, nemmeno Mark Hamill in tutta la sua gloriosa e scazzatissima vecchiaia: solo Carrie Fisher. E il mio cuore, nonostante fosse gonfio di lacrime, con lei ha gioito e trovato la Forza.


Di Mark Hamill (Luke Skywalker e quella specie di Leprecauno alieno che infila le monete dentro BB8), Carrie Fisher (Leia Organa), Adam Driver (Kylo Ren), Daisy Ridley (Rey), John Boyega (Finn), Oscar Isaac (Poe Dameron), Andy Serkis (Snoke), Lupita Nyong'o (Maz Kanata), Domhnall Gleeson (Generale Hux), Laura Dern (Vice Ammiraglio Holdo), Benicio Del Toro (DJ), Frank Oz (voce originale di Yoda), Justin Theroux (Maestro Codebreaker), Andy Nyman (Guardia della prigione), Joseph Gordon - Levitt (Voce originale di Slowen Lo), Warwick Davis (Wobidin) e Gareth Edwards (Soldato della resistenza) ho già parlato ai rispettivi link.

Rian Johnson è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Looper ed episodi di Breaking Bad. Anche attore, ha 44 anni.


Gwendoline Christie interpreta il Capitano Phasma. Inglese, famosa per essere la Brienne de Il trono di spade, ha partecipato a film come Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo, The Zero Theorem - Tutto è vanità, Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 e Star Wars - Il risveglio della forza. Ha 39 anni e due film in uscita.


Billie Lourd interpreta il Luogotenente Connix. Americana, figlia di Carrie Fisher, la ricordo per aver partecipato alle serie Scream Queens e American Horror Story. Ha 25 anni e un film in uscita.


Joaquin Phoenix ha rifiutato il ruolo di DJ, andato così a Benicio Del Toro. A Rian Johnson è stato offerto di girare anche il prossimo Episodio IX e, benché il regista abbia declinato a causa dei tempi strettissimi di lavorazione , pare che la Lucasfilm gli abbia dato il La per una trilogia personale ambientata nell'universo di Star Wars. Nell'attesa di vedere questa nuova trilogia e che torni J.J. Abrams alla regia l'anno prossimo per l'Episodio XI, se Gli ultimi Jedi vi fosse piaciuto recuperate  tutti i film legati alla saga di Guerre Stellari. ENJOY!

martedì 12 dicembre 2017

Assassinio sull'Orient Express (2017)

Con calma (c'era il ponte, ho cazzeggiato, lo ammetto!) arrivo a parlare anche di Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express), diretto da Kenneth Branagh e tratto dal giallo omonimo di Agatha Christie.


Trama: durante un viaggio sull'Orient Express il famoso investigatore Hercule Poirot si ritrova per le mani un caso di omicidio. Una valanga improvvisa blocca la corsa del treno e Poirot ha tempo solo finché non arriveranno i soccorsi e libereranno le rotaie per scoprire l'identità dell'assassino!


Come già scritto nella solita rubrica delle uscite settimanali, ho avuto la (s)fortuna di vedere Assassinio sull'Orient Express di Sidney Lumet solo una volta nella vita, da bambina, e di non avere mai letto il giallo di Agatha Christie. Oltre quindi a non ricordare NULLA relativamente alla risoluzione del caso non ho potuto nemmeno venire sopraffatta dall'effetto nostalgia legato alla pellicola, quella sensazione canaglia che ti prende proprio quando non vuoi e ti porta a rompere le palle alla gente dicendo "eeeeh, ma Albert Finney era un Poirot migliore, eh ma cosa mi significano quei baffoni signora mia, ah ma la Bergman era ben più sopraffina di quel rattu penigu della Cruz!". Posso dire perciò di essere una delle poche persone al mondo che si è approcciata al film di Branagh in totale letizia ed assoluta ignoranza, pronta a godersi un giallo all-star pregando il signoruzzo che la coppia di anziani burini parlanti seduti accanto a lei non spoilerassero il finale durante uno dei loro interminabili dialoghi. In virtù di ciò, mi sento di affermare innanzitutto che Kenneth Branagh dietro la macchina da presa è sempre e comunque un signore. Aiutato da un bel reparto effetti speciali capace di realizzare delle splendide sequenze panoramiche e momenti di pura suspance in mezzo alla neve, quelle belle scene in cui chi (come me) soffre di vertigini rischia di farsi venire un embolo e crepare in mezzo alla sala, lord Branagh confeziona un gioiellino capace di intrattenere innanzitutto gli occhi, assai vivace dal punto di vista delle inquadrature che riescono a dilatare lo spazio ristretto di un treno. La scelta di riprendere le carrozze dall'alto, come se non avessero un soffitto, oppure quella di scomporre l'immagine in tanti prismi illuminati da una calda luce artificiale, piuttosto che l'ennesima citazione di un'opera d'arte sul finale (in Cenerentola c'era Fragonard, qui addirittura Leonardo Da Vinci con L'ultima cena) o i flashback in bianco e nero sono tutti eleganti tocchi di stile che si sommano all'eleganza dei costumi e delle scenografie e rendono Assassinio sull'Orient Express un film di indubbia bellezza "formale". E benché non abbia visto la pellicola in lingua originale mi è sembrato che gli attori fossero tutti molto in parte, soprattutto la splendida Michelle Pfeiffer (la quale mi pare stia vivendo una seconda giovinezza e non posso che esserne felice), e persino Johnny Depp mi è sembrato lontano, per una volta, dalle terrificanti macchiette da lui interpretate negli ultimi tempi. Quindi cos'è che mi ha portata, al termine della visione, a relegare Assassinio sull'Orient Express tra i dimenticabili del 2017?


Il motivo ha un nome e un cognome e non può che essere Kenneth Branagh. Intendiamoci, io andrei a vedere persino una recita parrocchiale se ci fosse coinvolto Kenneth Branagh, però Assassinio sull'Orient Express è già il secondo film di seguito, tra quelli da lui diretti, che mi fa cadere i marroni non tanto per la noia, quanto per la tracotanza che traspare da ogni fotogramma, da ogni singolo pelo di baffo insistentemente messo in primo piano. Poirot non nasce come personaggio simpatico, per carità, però in questa versione è ancora più insopportabile del normale, un mix tra l'investigatore classico e un maestro della deduzione alla Sherlock Holmes (anche dal punto di vista "fisico" visto che riesce a prevedere le mosse del nemico e neutralizzarle come l'Holmes di Guy Ritchie), con la terrificante aggiunta di una passione per gli spiegoni demoralizzanti, filosofici ed aulici: vedere Kenneth Branagh sospirare una mezza dozzina di volte davanti al ritratto dell'amata o perdersi in elucubrazioni sul senso della vita e la natura del male, col faccione preoccupato ad occupare interamente lo schermo del cinema come nemmeno quel bolso di Tom Hanks nel vecchio Il codice Da Vinci visto in prima fila, abbiate pazienza ma mi ha causato un po' di orchite, spezzando il naturale, dinamico andamento della vicenda più volte di quanto non fosse necessario. Per carità, senza questi excursus probabilmente il metraggio del film sarebbe stato ridotto e la trama sarebbe risultata troppo semplice ma sinceramente avrei preferito un po' più di ironia e maggior coesione all'interno delle indagini, talmente prolisse e dispersive da risultare in qualche modo "faticose" da seguire per chi, come me, non era a conoscenza dell'esito finale. E comunque s'è lamentato anche Toto accanto a me quindi se non è piaciuto a lui il film chi sono io per contestare un giudizio ben più affidabile del mio? Che poi, non piaciuto... diciamo che è il solito film senza infamia né lode pompato da un enorme battage pubblicitario che alza le aspettative dello spettatore all'inverosimile per poi deluderle, quindi magari sono stata troppo dura e qualcuno potrebbe invece trovarlo uno dei migliori film dell'anno. Non io, però.


Del regista Kenneth Branagh, che interpreta anche Hercule Poirot, ho già parlato QUI. Penélope Cruz (Pilar Estravados), Johnny Depp (Edward Ratchett), Derek Jacobi (Edward Henry Masterman), Lucy Boynton (Contessa Elena Andrenyi), Marwan Kenzari (Pierre Michel), Michelle Pfeiffer (Caroline Hubbard), Judi Dench (Principessa Dragomiroff), Olivia Colman (Hildegarde Schmidt) e Willem Dafoe (Gerhard Hardman) li trovate invece ai rispettivi link.

Daisy Ridley interpreta Miss Mary Debenham. Inglese, la ricordo per film come Star Wars - Il risveglio della forza e Star Wars - Gli ultimi Jedi. Anche produttrice, ha 25 anni e tre film in uscita.


Josh Gad interpreta Hector MacQueen. Americano, lo ricordo per film come La bella e la bestia; inoltre ha partecipato a serie come E.R. Medici in prima linea e Numb3rs e lavorato come doppiatore per film quali L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva, Frozen - Il regno di ghiaccio, Frozen Fever, Frozen - Le avventure di Olaf e serie come American Dad!, The Cleveland Show, Phineas and Ferb e South Park. Anche produttore e sceneggiatore, ha 36 anni e un film in uscita.


Per il ruolo di Caroline Hubbard erano state convocate sia Angelina Jolie che Charlize Theron ma entrambe hanno rinunciato (la Jolie, in verità, pare sia stata estromessa dal progetto a calci in culo a causa delle pretese di riscrivere la parte in base ai propri desideri). Come anticipato nel finale, pare che sia Branagh che la 20th Century Fox siano molto interessati a realizzare un adattamento di Assassinio sul Nilo quindi prepariamoci a more Branagh per il futuro! Nell'attesa, se Assassinio sull'Orient Express vi fosse piaciuto recuperate il film omonimo di Sidney Lumet. ENJOY!

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