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martedì 13 luglio 2021

Notte Horror 2021: La casa 4 (1988)

Seconda settimana di Notte Horror Blogger Edition! Stasera tocca a me e ad Arwen de La fabbrica dei sogni la quale alle 23, essendo un bel po' più raffinata di me, si butta sull'Argento d'annata con Tenebre. Io, che sono burina, ho mantenuto la promessa fatta due anni fa e ho recuperato La casa 4, diretto da Fabrizio Laurenti nel 1988. 


Trama: svariate persone si ritrovano all'interno di un hotel fatiscente, un tempo teatro della morte di una strega. Inutile dire che la maledizione della stessa colpirà tutti i presenti...


E' dai tempi del liceo che un'amica mi ripete quanto l'avesse terrorizzata da bambina/ragazzina La casa 4 e, da quel che ho evinto leggiucchiando varie opinioni online, tra tutte le case apocrife questo quarto episodio viene ritenuto uno dei meno peggiori, in particolare per la regia, non raffazzonata né televisiva come al solito. Avevo promesso due anni fa che lo avrei guardato e, spinta dalle considerazioni di cui sopra, ho cominciato la visione con le migliori intenzioni ma niente, a quanto pare se manca Henrietta io con le "case" non vado d'accordo. Le palle che mi sono fatta guardando la prima ora de La casa 4 non le so neppure spiegare e la mia unica ancora di salvezza sono stati quel paio di risvolti pecorecci buttati in pasto allo spettatore degli anni '80, nonché quelli trash dedicati (senza saperlo) a coloro che sarebbero infine cresciuti nel mito di un David Hasseloff non più sex symbol ma molto boozy ed imbarazzante; mettendo da parte una Linda Blair incinta non si sa di chi, i suoi rozzi genitori e un pargoletto biondo messo per fare numero che vengono trascinati nella casa stregata con vari mezzucci, spiccano nel gruppo di personaggi la vogliosa bionda dall'aspetto raffinato che si scoperebbe persino i muri e la coppietta comprendente un The Hoff all'epoca quasi quarantenne costretto a rispettare i desideri di una fidanzatina virginale, probabilmente anche lei trentenne eppure talmente decisa a rimanere casta da spedire il povero Boozy David a dormire per terra, dentro un sacco a pelo. Giuro che per un'ora l'unica fonte di interesse ed intrattenimento, tra un buco di trama e l'altro, sono state le domande "chi ha messo incinta la Blair?", "chi si scoperà la bionda?" e "quanto resisterà Hasselhoff prima di violentare/mandare a quel paese la ragazza e tutte le sue ricerche sulle streghe?", alla faccia della minacciosissima signora in nero interpretata da Hildegarde Neff.


Fortunatamente, a salvare La casa 4 dall'ignominia totale ci pensa la mezz'ora finale in cui succede di tutto e c'è ampio spazio per scene gore o genuinamente inquietanti. E' la stessa mezz'ora in cui la trama si sveglia (o cambia la mano dello sceneggiatore, non saprei) e fa della casa la sede di quelle Porte dell'inferno che andavano per la maggiore negli horror italici dell'epoca, spalancate sia dai vizi dei presenti sia dalla virtù dell'unica povera crista che non toccherebbe il fidanzato nemmeno se le sparassero e che, siccome siamo in Italia e non nei puritani USA, non viene premiata per la castità, bensì brutalmente punita con una delle sequenze di violenza demoniaca più raccapriccianti ever. La sequenza in oggetto, assieme ad un paio di scene ad alto tasso di sangue e a una non disprezzabile gestione degli spazi della casa e degli interessanti esterni "isolani", fa di Laurenti uno dei registi migliori tra quelli impegnati nella realizzazione delle Case nostrane e onestamente gli contesterei solo (ma lì bisognerebbe dare la colpa ai limiti di budget, un po' come il bambolotto che viene mangiato dalle altre streghe) il pacchianissimo effetto Magica Magica Emi alle spalle dell'hotel quando la strega manifesta tutto il suo potere o il vortice rosso utilizzato come passaggio dimensionale. Lo stesso apprezzamento non posso darlo agli attori, che vanno dal cane/cagna maledetta (magari il doppiaggio ci metteva una pezza ma io avevo a disposizione solo la versione ammeregana, Witchery) a "protagonista de Il segreto", con Hasselhoff e la Blair incapaci di elevare un minimo la qualità del tutto nonostante sulla seconda ci avrei anche sperato. Al momento, nonostante la qualità caprina dell'insieme, La casa 3 continua a confermarsi la più terrificante, almeno per quanto mi riguarda, fatevi quindi due conti per capire se vi conviene il recupero de La casa 4!


Di David Hasselhoff (Gary) e Linda Blair (Jane Brooks) ho già parlato ai rispettivi link. 

Fabrizio Laurenti è il regista della pellicola. Nato ha Roma, ha girato film come Contaminations .7 e La stanza accanto. Anche sceneggiatore, ha 65 anni.


Catherine Hickland
, che interpreta Linda, aveva già lavorato con The Hoff (col quale è stata sposata) nella serie Supercar e ha sostituito per alcune puntate una malata Katherine Kelly Lang, calandosi nei panni dell'immortale Brooke di Beautiful. Ovviamente, questo film si chiama La casa 4 ma non ha nulla a che vedere con tutto il resto delle case, americane o italiane che siano, ma se vi piace il genere ecco qui l'elenco di "case" in ordine numerico:  La casa, La casa 2, La casa 3, La casa 5, La casa di Helen (che però è un sequel di Chi è sepolto in quella casa?) e La casa 7. E ovviamente, ecco l'elenco di chi ha già partecipato alla Notte Horror di quest'anno, con tutti gli appuntamenti a seguire! ENJOY!

La Bara Volante - Society

Cinemuffin - Future Animals

La Fabbrica dei Sogni - Tenebre




domenica 23 giugno 2013

L'esorcista (1973)

Il 19 giugno 1973 usciva in America L'esorcista, giustamente uno degli horror più famosi del mondo, diretto dal regista William Friedkin e tratto dall'omonimo libro di William Peter Blatty (anche sceneggiatore del film). A 40 anni di distanza, per festeggiarne l'anniversario, l'Edizione Integrale sarebbe dovuta ri-uscire al cinema, ma dalle mie parti è stata snobbata, quindi mi sono consolata il 18 giugno, guardando la pellicola in tv dopo anni di astensione.  


Trama: la piccola Regan viene posseduta da un demone. Due preti, uno vecchio e malato, l'altro giovane ma vittima di problemi personali che lo portano a mettere in dubbio la propria fede, cercheranno di esorcizzarla...


Alle elementari, quando ho cominciato ad aver sentore di un genere di film chiamato "d'orrore", le pellicole che facevano più paura anche solo per sentito dire erano naitmer (Nightmare - Dal profondo della notte), Profondo Rosso (che nelle parole di mia cugina perdeva di significato, diventando solo "il film dove il burattino andava ad uccidere la gente", pensa te come una sola sequenza possa incidere nella mente di un ragazzino!) e, ovviamente, L'esorcista. Innumerevoli leggende metropolitane volevano che chiunque avesse visto L'esorcista si fosse ritrovato poi con una nonna o un nonno in meno, inspiegabilmente morti il giorno dopo la visione; guai anche a cancellare accidentalmente la videocassetta o buttarla via per esorcizzare, appunto, questa maledizione peculiare, perché il risultato sarebbe stato il medesimo, se non peggio. "Nonno, esco, vado a vedere L'esorcista" e via, l'anziano patriarca giù a ravanarsi i maròni per scongiurar la sfiga. A dar credito alle voci il 1973 sarà stato un anno dove le morti inspiegabili di arzilli vecchietti si sprecavano!! Tutto questo per dire che L'esorcista è diventato, giustamente, un film seminale e ben impresso persino nella mente di chi si è sempre rifiutato di vederlo, un pezzo di storia cinematografica non solo di genere, un icona dell'horror e un fenomeno sociale.


Ma come mai L'esorcista è riuscito a superare i confini di tempo e genere? Alla fine, io ho avuto il coraggio di vederlo due volte e, nonostante in entrambe le occasioni non abbia dormito la notte, non ho avuto così tanta paura durante la visione. Certo, il famosissimo make-up di Regan è ancora oggi spaventoso, così come la terribile voce del demone che possiede la ragazzina, e le sequenze dell'esorcismo colpiscono sia per il loro realismo che per la tensione palpabile che si può percepire nel corso del rito... ma la durata di queste scene è trascurabilissima (9 minuti!!) se si pensa che il film, nella sua versione integrale, va avanti per due ore e non concede quasi nulla a quegli spaventi facili che vanno tanto di moda adesso. No, il bello de L'esorcista è quel suo costruire la tensione, l'ansia e l'attesa del "confronto" finale fin dalla prima sequenza, con quelle immagini girate nell'abbacinante sole del deserto, dove qualcosa di antico viene risvegliato per sempre. Sono le terribili "cure", gli osceni ed invasivi esami medici a cui viene sottoposta la piccola Regan, una roba che al confronto quella dell'esorcismo è una scena buona giusto per la Melevisione. E' quella maledetta casa a due piani, dove i domestici della famiglia MacNeil e la povera Chris subiscono la demoniaca influenza della ragazzina sempre più incontrollabile, tra morti sospette, fenomeni inspiegabili, urla e freddo infernali. E' il terribile disagio di Padre Damian, immigrato, preda del senso di colpa per la morte della madre, prete quasi per sbaglio si direbbe. E' il famosissimo score di Mike Oldfield, quell'inquietante Tubular Bells che conoscono ormai persino i bambini. E', almeno per me, il "Dio Cristo" ossessivamente ripetuto dall'atea Chris, un'imprecazione che ho udito solo nella versione italiana de L'esorcista e in nessun altro film doppiato, quasi come se la donna si fosse chiamata la sfiga da sola nominando il nome di Dio invano. E' la debolezza di Padre Merrin, fiaccato sin dall'inizio nel corpo e nello spirito, costretto a combattere una forza ben più grande di lui. E', infine, la perfezione formale e l'estremo realismo della regia di Friedkin, che non lascia nessun dettaglio al caso, arricchisce ogni visione di particolari sempre nuovi e, soprattutto, radica una storia sovrannaturale in un contesto legatissimo alla realtà. E', in poche parole, un capolavoro imperdibile, che val la pena vedere almeno una volta nella vita... con un po' di coraggio, ovvio.


Di Max Von Sydow (Padre Merrin), Jack MacGowran (Burke Dennings) e ovviamente Linda Blair (Regan MacNeil) ho già parlato ai rispettivi link.

William Friedkin è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Il braccio violento della legge (per il quale ha vinto l’Oscar come miglior regista), Vivere e morire a Los Angeles, L’albero del male, The Hunted – La preda, Bug, Killer Joe ed episodi delle serie Ai confini della realtà e CSI – Scena del crimine. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 78 anni.


Ellen Burstyn (vero nome Edna Rae Gillooly) interpreta Chris MacNeil. Americana, ha partecipato a film come Alice non abita più qui (che le è valso l’Oscar come miglior attrice protagonista), Scherzi del cuore, Requiem for a Dream, Red Dragon, Il prescelto e a serie come Perry Mason. Anche produttrice, ha 71 anni e sei film in uscita.  


Jason Miller, ovvero l’attore che interpreta Padre Damian, ha partecipato anche a L’esorcista III come “Paziente X” (che poi se non rammento male è sempre Padre Damian senza i suoi ricordi, una roba bruttissima che rende vana l'inquietudine dell'ambiguo finale del capostipite...), mentre il regista John Boorman ha rifiutato di dirigere L’esorcista perché “troppo crudele verso i bambini”, poi però ha accettato di buon grado di realizzare L’esorcista II – L’eretico. Rimaniamo in tema di star capricciose: Audrey Hepburn era stata la prima scelta di Friedkin per quanto riguarda il ruolo di Chris MacNeil, ma l’attrice avrebbe accettato solo se il film fosse stato girato a Roma, mentre Stanley Kubrick si era offerto di girare il film a patto di poterlo anche produrre e avere il controllo sull'intera operazione. Gli studios, temendo il solito sforamento di tempi e budget, gli hanno purtroppo fatto una bella leva. Stessa cosa ha fatto l'Academy con la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista per la giovane Linda Blair, che ha perso ogni chance di vincere l'ambita statuetta quando ci si è accorti che la voce del demone in realtà non era sua ma dell'attrice Mercedes McCambrige. La pellicola ha così vinto "solo" due Oscar, quello per miglior sonoro e quello per la migliore sceneggiatura non originale. Del film esistono due sequel, i già nominati L'esorcista II - L'eretico, che ha per protagonista sempre Linda Blair, e L'esorcista III. Più recentemente, sono stati inoltre girati due prequel che, se non ho capito male, sono praticamente la stessa identica storia, solo scritta e diretta in modo differente: L'Esorcista - La genesi, del 2004, l'avevo visto al cinema ed era un horroraccio spaventevole diretto da Renny Harlin mentre l'altra versione, Dominion: Prequel to the Exorcist, è stata girata nel 2005 da Paul Schrader e mi si dice sia nettamente migliore. Se L'esorcista vi fosse piaciuto recuperate quindi tutte queste pellicole e magari aggiungeteci Il presagio, Rosemary's Baby, Stigmata e The Amityville Horror. ENJOY!!

giovedì 21 aprile 2011

Scream (1996)

Esiste solo un film che posso dire abbia segnato la mia adolescenza, diventando l’Horror per eccellenza. Prima della scoperta di Fulci, prima dell’arrivo del J – Horror, prima di cominciare a scavare nelle perle trash della cinematografia mondiale… c’era questo Scream – Chi urla muore (Scream), diretto da Wes Craven nel 1996.


La trama: Nella cittadina di Woodsboro un killer mascherato comincia a mietere vittime tra gli studenti del liceo. In particolare, la più perseguitata parrebbe essere Sidney Prescott, la cui madre era stata brutalmente uccisa proprio un anno prima…


Scream è il giocattolo di un appassionato di horror e come tale va visto e “vissuto”. Nonostante il sangue scorra abbastanza copioso, non c’è niente di serio per i veri appassionati, ci sono soltanto una miriade di ammiccamenti al pubblico “esperto” che deve giocare col regista e cogliere la citazione, l’indizio, la presa in giro del cliché. Ecco perché all’epoca vedevo Scream come l’apoteosi dell’horror e saltavo sulla sedia ad ogni apparizione di Ghostface mentre adesso mi faccio delle grasse risate (tolto il fatto che ormai l’ho già visto almeno cinque volte e ogni spavento mi è precluso…): questo primo episodio è una sorta di dono che Craven fa ai suoi fan e una bella autocritica al cinema di genere, un ironico “manuale del perfetto film horror che ne smaschera le convenzioni, suggerendo ai registi, soprattutto quelli che pensano bastino delle lame e del sangue per spaventare l’audience, di percorrere altre strade visto che ormai l’horror segue gli stessi schemi fin dagli anni ’70, gli anni in cui ha cominciato a lavorare Craven, per l’appunto.


La trama, quindi, è solo un pretesto, anche personalmente ritengo che la parte horror funzioni quanto quella thriller. Sì perché anche a distanza di anni, anche se ora è l’Enigmista di Saw a proporre “giochi” ben più efferati, quello crudele e cinefilo che viene proposto telefonicamente a Casey mette i brividi e la sequenza iniziale è una delle più belle della storia del cinema: la telefonata amichevole, qualche domanda mirata di cui Craven approfitta per mostrare il suo disgusto per i sequel del suo Nightmare – Dal profondo della notte, poi l’inquietudine che si sparge come il fumo dei pop – corn che cominciano a bruciare, quindi la violenza per mano di una maschera che richiama l’impressionante Urlo di Munch, per finire con la cattiveria di mostrare genitori impotenti che sentono i rantoli della figlia attraverso il telefono e che sfocia in quell’urlo che percorre tutto il film. Da qui in avanti il gioco, per lo spettatore, è capire chi si nasconda dietro la figura di Ghostface: Craven ci sfida svelandoci le regole horror che ben conosciamo (il nostro Virgilio all’interno dell’inferno di Woodsboro è il nerd Randy, che conosce a menadito cliché e difetti del genere, tanto da poter essere l’indiziato numero uno…) e ci prende in giro facendoci capire che potrebbe anche non seguirle. Il risultato finale, se vogliamo, potrebbe essere un po’ tirato per i capelli ma, almeno in questo primo film, non delude e funziona. Wes Craven ci regala, così, l’ultimo classico (e questo è indicativo…) di un genere, l’horror USA, che da quel momento non ha fatto altro che declinare lasciando spazio alla Francia, alla Spagna e all’Asia. Da vedere, assolutamente.


Del regista Wes Craven (che fa una guest appearence nei panni del già citato bidello Fred) ho già parlato qui, il post dedicato a Liev Schreiber , che compare brevemente nei panni di Cotton Weary, lo trovate qua, mentre qui c’è un breve profilo di Rose McGowan, che interpreta Tatum.

Neve Campbell interpreta Sidney Prescott. Attrice canadese assai quotata e famosa negli anni ’90, la ricordo per film come il bellissimo Giovani Streghe, Scream 2, Sex Crimes – Giochi pericolosi, Studio 54, Scream 3 e serie come Il mio amico Ultraman, Medium e, soprattutto, Party of Five – Cinque in famiglia, che l’ha fatta conoscere al pubblico. Ha doppiato anche un episodio de I Simpson. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 38 anni e due film in uscita tra i quali Scream 4, attualmente nelle sale italiane, dove riprenderà il ruolo della sfortunata Sid.


Courteney Cox interpreta la reporter Gale Weathers. Attrice americana universalmente conosciuta per avere interpretato Monica nella fortunatissima serie Friends, la ricordo per film come I dominatori dell’universo, Cocoon il ritorno, Ace Ventura – L’acchiappanimali, Scream 2 e Scream 3; inoltre ha partecipato anche alle serie Love Boat, La signora in giallo, Casa Keaton e Scrubs. Produttrice, regista e sceneggiatrice, fino a quest’anno era anche sposata con David Arquette, un amore nato con il primo Scream e purtroppo finito con il quarto episodio, al quale parteciperà comunque la quarantasettenne Courteney.


David Arquette interpreta il poliziotto Linus. Attore canadese tra i miei preferiti (nonostante i ruoli da idiota io lo trovo bellissimo!!), il più giovane dei fratelli Arquette ha partecipato a film come l’orrendo Buffy l’ammazzavampiri, Airheads – Una banda da lanciare, Scream 2, il bellissimo L’insaziabile, Scream 3, l’inguardabile Spot, Arac attac – Mostri a otto zampe, e a serie come Beverly Hills 90210, Friends, My Name is Earl e Medium. Produttore, regista e sceneggiatore, ha 40 anni e tre film in uscita, tra cui Scream 4.


Matthew Lillard interpreta Stuart. Attore americano dalla faccia particolarissima, anche lui ha avuto il suo momento di gloria una decina di anni fa, quando partecipava a film come La signora ammazzatutti, I tredici spettri, Scooby – Doo e Scooby – Doo 2: mostri scatenati; proprio questi ultimi due film lo hanno legato al ruolo di Shaggy visto che tuttora sta continuando a doppiare il personaggio nei cartoni animati, oltre a prestare la voce per serie come American Dad e Robot Chicken. Per la TV, ha anche lavorato in Law & Order e Dr. House. Curiosamente, appare brevemente anche in Scream 2, ma non nei panni di Stuart. Anche produttore, ha 41 anni e quattro film in uscita.


Skeet Ulrich (vero nome Bryan Ray Trout) interpreta Billy. Americano, tra i suoi film ricordo Weekend con il morto, Tartarughe Ninja alla riscossa, il geniale Giovani streghe, Insoliti criminali e Qualcosa è cambiato, mentre per la TV ha lavorato in CSI: New York, Law & Order e doppiato episodi di Robot Chicken. Ha 41 anni.


Drew Barrymore interpreta la sfortunata Casey. Decisamente una delle più famose e potenti attrici americane, fa cinema fin dalla più tenera età, da quando è comparsa nel film E.T. l’extraterrestre come sorellina del protagonista Eliott. Tra gli altri suoi film ricordo Fenomeni paranormali incontrollabili, La mia peggiore amica, Fusi di testa 2 – Waynestock, Batman Forever, La leggenda di un amore: Cinderella, Charlie’s Angels, Donnie Darko, Confessioni di una mente pericolosa e Charlie’s Angels: più che mai. Ha partecipato ad un episodio di Hercules e doppiato serie come I Simpson e I Griffin. Anche produttrice e regista, ha 36 anni e un film in uscita.


Henry Winkler interpreta il preside. Credo che nessuno potrà mai dimenticarsi di colui che ha incarnato per anni il mito di Fonzie nell’ancor più mitico Happy Days (e in una puntata di Mork & Mindy…); con un personaggio così carismatico sulle spalle, va da sé che la carriera di Winkler non se n’è praticamente mai staccata, e le sue parti in film come Cambia la tua vita con un click o Zohan – Tutte le donne vengono al pettine sono essenzialmente degli omaggi a quel ruolo. Inoltre, ha partecipato alle serie McGyver, Law & Order e Numb3rs, oltre ad aver doppiato episodi di South Park e I Simpson. Anche produttore e regista, ha 66 anni e due film in uscita.


Linda Blair compare in un breve cameo nei panni di una giornalista. Tornando a parlare di attori che sono rimasti bloccati in un ruolo, la Blair verrà probabilmente sempre e solo ricordata nei panni della piccola Regan, la ragazzina posseduta dal demonio ne l’Esorcista (ruolo che l’ha vista nominata all’Oscar come attrice non protagonista e che ha ripreso, molti anni dopo, nella parodia Riposseduta, con Leslie Nielsen nei panni dell’esorcista) e nel sequel L’esorcista II: l’eretico. Tra gli altri film ai quali ha partecipato ricordo solo La casa 4 - Witchcraft, mentre tra le serie che la vedono presente segnalo Fantasilandia, Love Boat, La signora in giallo, MacGyver, Renegade e Supernatural. Anche produttrice, l’attrice americana ha 52 anni e un film in uscita.


E ora un paio di curiosità: nel corso di alcune interviste Craven ha dichiarato di avere rifiutato, almeno all’inizio, di dirigere il film (che all’inizio doveva chiamarsi Scary Movie, proprio come quella che sarebbe diventata la sua parodia!) perché “troppo violento”, e di avere poi riconsiderato la cosa dopo le pressioni dei fan. Per quanto riguarda gli attori, inizialmente doveva essere proprio Drew Barrymore ad interpretare Sidney al posto di Neve Campbell. Ma è stata la stessa Barrymore a convincere Craven ad usarla per il ruolo di Casey, così da poter mostrare agli spettatori che in Scream poteva davvero succedere di tutto. Tra le altre attrici in lizza per il ruolo di Sidney c’erano anche Melissa Joan Hart (la ragazzetta di Sabrina – Vita da strega!) e Reese Witherspoon, mentre per quello di Tatum c’era la bella Rebecca Gayheart, che compare però in Scream 2. Cambio ruolo, invece, per David Arquette, a cui in origine era stato offerto quello di Billy: pare infatti che la parte di Linus fosse stata pensata per un attore molto più carismatico e atletico. Francamente, io preferisco il poliziotto dolce ed impedito che è diventato! (SPOILER: parlando sempre di Linus, se guardate con attenzione le scene dopo che il personaggio è stato accoltellato, potete notare che non sta respirando. Effettivamente il povero sbirro avrebbe dovuto morire, ma il pubblico durante le proiezioni di prova lo ha amato così tanto che Craven ha deciso di “salvarlo”, e per fortuna!). Se il film vi fosse piaciuto, vi consiglio di cercare i due seguiti (inferiori al primo, ahimé…) e di andare al cinema a vedere il quarto episodio, ovviamente. E ora vi lascio alla prima parte dello storico e bellissimo incipit del film. Decidete voi se guardarla o meno, e se continuare! ENJOY!


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