Ormai dovreste aver capito che il vero bradipo della blogosfera (e non me ne voglia il Bradipo cinefilo con le sue maratone) sono io. Oggi infatti, per la serie "vai con calma e stai sereno", parlerò di un film ormai discusso da chiunque già nel lontano 2012, quel Chronicle diretto e co-sceneggiato dal regista Josh Trank.
Trama: tre ragazzi ottengono per caso il potere della telecinesi. Quella che all'inizio viene vissuta come un'esperienza meravigliosa e divertente si trasforma a poco a poco in tragedia...
Era ormai da qualche tempo che non affrontavo più un mockumentary o un found footage, modo di raccontare una storia per immagini tanto odiato da gente che, come me, ne ha ormai le palle piene e tanto amato invece dai cineasti che ne apprezzano le infinite possibilità a fronte di costi bassissimi. Per fortuna Chronicle non è un insieme di immagini sfocate e raffazzonate, assemblate alla bell'e meglio senza nessuna idea di base, come troppo spesso succede in questi casi, bensì è un doloroso racconto di formazione e disagio dove i superpoteri (come già accadeva nei comics degli X-Men) diventano un mezzo per indagare più in profondità il significato di "diverso" ed emarginato. La telecamera che, instancabile, segue le vicende dei tre protagonisti è utilizzata come un prolungamento della personalità del disadattato Andrew che, all'inizio del film, decide di "riprendere tutto quello che succede durante il giorno", mettendo volutamente un filtro tra sé stesso e la dolorosa realtà che gli sta davanti: la madre è affetta da un tumore incurabile che richiede cure molto costose, il padre è un ubriacone violento e senza lavoro, i compagni di liceo lo considerano uno sfigato e l'unico che cerca in qualche modo di inserirlo nella vita reale è il cugino Matt, con il quale condivide un rapporto di amore/odio. Mano a mano che il film prosegue la telecamera acquista però ulteriori valenze, a seconda degli eventi che vengono narrati, diventando prima un mezzo per testimoniare gli incredibili poteri dei tre protagonisti e poi una sorta di video-diario di un Andrew sempre più incontrollabile e alla deriva, consapevole di quanto il suo nuovo dono lo renda diverso e superiore rispetto alle persone che lo circondano ma altrettanto dolorosamente conscio di come la sua natura sia sempre quella di un adolescente disagiato e mentalmente fragile. I poteri diventano così metafora di un'adolescenza difficile, dove le emozioni e la rabbia sono sempre pronte ad esplodere con violenza e dove basta fraintendere una parola o un gesto per distruggere non solo la stima di sé stessi, ma anche la più solida delle amicizie.
In quanto esponente della generazione social, Andrew non è il solo a
sfruttare la tecnologia per esprimere ciò che si nasconde nel suo animo ed è su questo punto che fa leva il regista per rendere più credibile il proliferare di telecamere presenti in Chronicle. Un altro punto di vista infatti, oltre a quello delle telecamere di sicurezza sparse per tutta la città, è quello della videoblogger Casey e per tutto il film i personaggi si mostrano impegnati a chattare, inviare sms, scrivere mail e quant'altro; questo, oltre a consentire al regista di sfruttare al meglio la tecnica del found footage/mockumentary, offre loro la possibilità di fare una riflessione sull'alienazione derivante dall'uso smodato della tecnologia, che ci rende sì più visibili agli altri ma ci rende anche quasi impossibile avere delle interazioni "umane": non a caso, Andrew, Matt e Steve formano un legame solo quando Andrew decide di utilizzare la telecamera come mezzo di studio, quando la scoperta dei poteri li costringe a fidarsi l'uno dell'altro e a condividere in toto la loro esperienza. Chronicle però non è solo interessante, ben scritto e molto intelligente ma anche ben realizzato. Le riprese in soggettiva durante le sequenze del volo sono mozzafiato e mi hanno costretta a distogliere lo sguardo dallo schermo più di una volta ma in generale la resa dei poteri del trio è perfetta in ogni scena, dalle più "tranquille" (bellissima quella dello spettacolo di Andrew) a quelle più movimentate; al limite, solo sul finale ho patito un po' l'eccesso di effetti speciali e quella serie di sequenze distruttive talmente esagerate da risultare finte, per quanto comunque spettacolari. I tre attori principali, poi, sono assolutamente adatti ai rispettivi ruoli: il futuro Harry Osborn Dane DeHaan poteva essere lo stereotipo del fighetto, invece si è annullato completamente in un personaggio ambivalente, in grado di suscitare contemporaneamente nello spettatore odio e pietà, mentre Alex Russell e Michael B. Jordan sono due spalle perfette, dotati entrambi di una personalità ben definita e non troppo banale. Se vi capitasse, quindi, date un'occhiata a questo Chronicle anche se siete stufi di found footage, potreste rimanere piacevolmente sorpresi!
Di Dane DeHaan, che interpreta Andrew, ho già parlato QUI mentre Michael Kelly, che interpreta suo padre Richard, lo trovate QUA.
Josh Trank (vero nome Joshua Benjamin Trank) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo film. Americano, anche attore e produttore, ha 31 anni e un film in uscita, Fantastic 4 - I fantastici 4.
Alex Russell interpreta Matt. Australiano, ha partecipato a film come Lo sguardo di Satana - Carrie. Anche produttore e regista, ha 28 anni e un film in uscita.
Michael B. Jordan, che interpreta Steve, sarà uno strano Johnny Storm di colore sia nell'imminente Fantastic 4 - I fantastici 4, sia nell'annunciato sequel Fantastic Four 2, che dovrebbe uscire nel 2017. Invece l'attrice Anna Wood, ovvero la ragazza che Andrew riesce finalmente a rimorchiare alla festa, all'epoca era davvero fidanzata con Dane DeHaan e i due si sono sposati proprio nel 2012. Da anni si vocifera di un possibile seguito di Chronicles che, peraltro, dovrebbe chiarire la natura dell'oggetto trovato dai ragazzi nel buco, ma non se ne hanno più avuto notizie; nell'attesa, se Chronicle vi fosse piaciuto recuperate Super 8, Cloverfield, Carrie - Lo sguardo di Satana e Unbreakable. ENJOY!
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domenica 31 maggio 2015
giovedì 23 febbraio 2012
Tooth & Nail (2007)
Visto che mala tempora currunt, perché non indulgere nei dubbi per il futuro guardando un film che, in qualche modo, racconta una possibile fine del mondo, come questo Tooth & Nail, diretto nel 2007 dal regista Mark Young?

Trama: Quando le riserve di benzina si esauriscono definitivamente, l’umanità cade in ginocchio. Il mondo piomba in una sorta di medioevo dove solo il forte sopravvive; nella fattispecie, un gruppetto di persone dovrà cercare di scampare all’attacco di un branco di energumeni cannibali…

Di Tooth & Nail non saprei davvero cosa dire. Come horror è ben poca cosa, qualche attimo di “ansia” dovuta al non sapere dove saranno nascosti i cannibali e qualche accettata ben assestata dentro crani o schiene ma nulla più. Come film è senza infamia né lode, nel senso che non brilla né per la regia, né per gli interpreti, né per la trama ma non è neppure mal fatto o trash o inguardabile. Se esistesse un premio per un Normalfilm, Tooth & Nail lo vincerebbe sicuramente. Però qualche considerazione sulla trama e sullo spreco di un paio di ottimi attori si possono fare.

Partiamo, appunto, dall’occasione sprecata. I realizzatori disponevano di due caratteristi d’eccezione come il bellissimo Michael Madsen e il mitico Vinnie Jones e hanno semplicemente deciso di usarli per attirare i loro fan a vedere il film senza pensare che sarebbero stati insultati da qui all’eternità. I due attori, infatti, sono stati infilati a forza nel branco di cannibali (una masnada di sbabbari con velleità di hooligans, dei tamarri armati) solo per ravvivare un po’ la fondamentale tristezza del loro trucco e parrucco, e per dare qualche faccia da ricordare visto che gli altri mmostri si vedono giusto di sfuggita, tranne quello che si ostina ad affilarsi i denti. La cosa mi sarebbe anche andata bene, se non fosse che Madsen, dopo mezz’ora di film in cui la sua presenza si riduce a cinque minuti, scompare dalla circolazione e Vinnie Jones, invece, ANCHE e viene pure usato come corollario della triste moraletta finale (in un mondo senza legge, per proteggere le cose a cui tieni, devi lottare con le unghie e con i denti, tirare fuori quella bestia che di solito si nasconde nell’oscurità in agguato, blablabla…). Dato che gli unici momenti veramente interessanti e “simpatici” del film sono quelli in cui compaiono loro, mi sembra davvero un po’ poco.

Questo difetto del film mi porta così a fare qualche considerazione sulla trama. Mettere due attori carismatici come Madsen e Jones a fare i “cattivi” significa già spingere il pubblico a tifare per loro più che per i protagonisti. Se poi questi ultimi sono di un’ottusità, di una scemenza e di un’apatia rare ecco che persino il meccanismo di immedesimazione con le vittime viene meno, il film perde del tutto il suo scopo. Ma Cristo, siete uno sparuto gruppetto che cerca di sopravvivere sapendo che all’esterno il mondo è ormai una giungla e cosa fate? … NIENTE! State chiusi in un ospedale pregando gli angeli e i santi che nulla entri e trattate come un idiota l’unico che propone di costruire delle barricate ed imparare ad usare le armi. “No, Viper, vai ad aggiustare i tubi dell’acqua. No, dai, vai a riparare la falla del tetto che perde. Senti, impara a ricavare delle omelette dallo sterco di topo”. E santo cielo! Allora è giusto che i cannibali arrivino e vi facciano a pezzi, visto che il capogruppo passa il tempo a disegnare progetti che conosce solo lui (e a copulare col pezzo di ghiaccio in sembianze di donna che gli sta accanto), il bulletto del gruppo si rende utile insultando, prendendo in giro e mugugnando (e copulando col pandoro in sembianze di donna che gli sta accanto), gli altri due uomini aspettano, ahiloro, qualcuno con cui copulare e infine la mocciosa, che parrebbe comunque la più intelligente, è muta e non può copulare perché, come dice l'odiosa bambina del Kinder, è PPPPiCCola. Dei vari escamotage usati per difendersi dagli hooligans non parlo per non rovinarvi la sorpresa, soprattutto l’ultimo è abbastanza paraculo e mi sorge il dubbio che non sia al 100% medical accurate (come lo Human Centipede), ma anche la morte istantanea per acido muriatico mi perplime. Certo però che se questo è quel che ci aspetta in caso il mondo dovesse finire per mancanza di benzina, meglio cominciare ad andare in bicicletta subito!! O, se proprio non potete fare a meno della macchina, cominciate ad imparare la raffinata tecnica della macellazione umana, visto che allevare vacche, maiali, polli o persino andare a caccia pare essere ormai out... e come dicevano gli Articolo 31, “il tamarro è sempre in voga perché non è di moda mai” quindi tirate fuori giuMbotti di pelle e pellicce dall’armadio, vi serviranno.

Di Rider Strong, che interpreta Ford, ho già parlato qui, mentre Rachel Miner, che interpreta Neon, la trovate qua.
Mark Young è il regista e sceneggiatore della pellicola. Ha diretto altri tre film e un corto, che però non conosco. Anche produttore e attore, dovrebbe avere una trentina d’anni.

Michael Madsen interpreta uno dei Rover, Jackal. Che ve lo dico a fare? Da quando l’ho visto ne Le Iene è diventato uno dei miei attori preferiti in assoluto, e il fatto che spesso e volentieri quest’uomo bellissimo e meraviglioso si butti via con delle scemenze mi spezza il cuore. Tra i film a cui ha partecipato ricordo Free Willy – Un amico da salvare, Specie mortale, Free Willy 2, il bellissimo Donnie Brasco, Species II, i capolavori Kill Bill vol. 1 e 2, l’orripilevole Blueberry e lo splendido Sin City; inoltre ha prestato la voce per il film Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio e partecipato alle serie Miami Vice, CSI: Miami, 24. Americano, anche produttore e sceneggiatore, ha 54 anni e la bellezza di diciotto film in uscita!

Vinnie Jones (vero nome Vincent Peter Jones) interpreta il Rover Mongrel. Ex calciatore ed altro caratterista d’eccezione, lo ricordo per film come i bellissimi Lock & Stock e Snatch, X – Men – Conflitto finale e quel Midnight Meat Train che, purtroppo, devo ancora vedere. Inglese, ha 46 anni e nove film in uscita.

Michael Kelly interpreta Viper. Americano, ha partecipato a film come Man on the Moon, Unbreakable – Il predestinato, L’alba dei morti viventi e Changeling, oltre a serie come CSI: Miami, I Soprano e Criminal Minds. Ha 42 anni e un film in uscita.

Robert Carradine (vero nome Robert Read Carradine) interpreta Darwin. Figlio di John Carradine e fratellastro di David Carradine, ha partecipato a film come Mean Streets, L’orca assassina, La rivincita dei nerds, La rivincita dei nerds II, La rivincita dei nerds III, The Tommyknockers e La rivincita dei nerds 4, a serie come Kung Fu, Alfred Hitchcock presenta, Ai confini della realtà, ER – Medici in prima linea, Jarod il camaleonte, NYPD, Nash Bridges, Lizzie McGuire e doppiato alcuni episodi di Robot Chicken. Americano, anche produttore e regista, ha 57 anni e tre film in uscita.

Nessun film da consigliarvi e nessuna leggenda metropolitana da raccontarvi su Tooth & Nail, che fa sempre parte di quel gruppo di “8 films to die for” usciti nel 2007 dopo l’After Dark Horror Fest, quindi… ENJOY!
Trama: Quando le riserve di benzina si esauriscono definitivamente, l’umanità cade in ginocchio. Il mondo piomba in una sorta di medioevo dove solo il forte sopravvive; nella fattispecie, un gruppetto di persone dovrà cercare di scampare all’attacco di un branco di energumeni cannibali…
Di Tooth & Nail non saprei davvero cosa dire. Come horror è ben poca cosa, qualche attimo di “ansia” dovuta al non sapere dove saranno nascosti i cannibali e qualche accettata ben assestata dentro crani o schiene ma nulla più. Come film è senza infamia né lode, nel senso che non brilla né per la regia, né per gli interpreti, né per la trama ma non è neppure mal fatto o trash o inguardabile. Se esistesse un premio per un Normalfilm, Tooth & Nail lo vincerebbe sicuramente. Però qualche considerazione sulla trama e sullo spreco di un paio di ottimi attori si possono fare.
Partiamo, appunto, dall’occasione sprecata. I realizzatori disponevano di due caratteristi d’eccezione come il bellissimo Michael Madsen e il mitico Vinnie Jones e hanno semplicemente deciso di usarli per attirare i loro fan a vedere il film senza pensare che sarebbero stati insultati da qui all’eternità. I due attori, infatti, sono stati infilati a forza nel branco di cannibali (una masnada di sbabbari con velleità di hooligans, dei tamarri armati) solo per ravvivare un po’ la fondamentale tristezza del loro trucco e parrucco, e per dare qualche faccia da ricordare visto che gli altri mmostri si vedono giusto di sfuggita, tranne quello che si ostina ad affilarsi i denti. La cosa mi sarebbe anche andata bene, se non fosse che Madsen, dopo mezz’ora di film in cui la sua presenza si riduce a cinque minuti, scompare dalla circolazione e Vinnie Jones, invece, ANCHE e viene pure usato come corollario della triste moraletta finale (in un mondo senza legge, per proteggere le cose a cui tieni, devi lottare con le unghie e con i denti, tirare fuori quella bestia che di solito si nasconde nell’oscurità in agguato, blablabla…). Dato che gli unici momenti veramente interessanti e “simpatici” del film sono quelli in cui compaiono loro, mi sembra davvero un po’ poco.
Questo difetto del film mi porta così a fare qualche considerazione sulla trama. Mettere due attori carismatici come Madsen e Jones a fare i “cattivi” significa già spingere il pubblico a tifare per loro più che per i protagonisti. Se poi questi ultimi sono di un’ottusità, di una scemenza e di un’apatia rare ecco che persino il meccanismo di immedesimazione con le vittime viene meno, il film perde del tutto il suo scopo. Ma Cristo, siete uno sparuto gruppetto che cerca di sopravvivere sapendo che all’esterno il mondo è ormai una giungla e cosa fate? … NIENTE! State chiusi in un ospedale pregando gli angeli e i santi che nulla entri e trattate come un idiota l’unico che propone di costruire delle barricate ed imparare ad usare le armi. “No, Viper, vai ad aggiustare i tubi dell’acqua. No, dai, vai a riparare la falla del tetto che perde. Senti, impara a ricavare delle omelette dallo sterco di topo”. E santo cielo! Allora è giusto che i cannibali arrivino e vi facciano a pezzi, visto che il capogruppo passa il tempo a disegnare progetti che conosce solo lui (e a copulare col pezzo di ghiaccio in sembianze di donna che gli sta accanto), il bulletto del gruppo si rende utile insultando, prendendo in giro e mugugnando (e copulando col pandoro in sembianze di donna che gli sta accanto), gli altri due uomini aspettano, ahiloro, qualcuno con cui copulare e infine la mocciosa, che parrebbe comunque la più intelligente, è muta e non può copulare perché, come dice l'odiosa bambina del Kinder, è PPPPiCCola. Dei vari escamotage usati per difendersi dagli hooligans non parlo per non rovinarvi la sorpresa, soprattutto l’ultimo è abbastanza paraculo e mi sorge il dubbio che non sia al 100% medical accurate (come lo Human Centipede), ma anche la morte istantanea per acido muriatico mi perplime. Certo però che se questo è quel che ci aspetta in caso il mondo dovesse finire per mancanza di benzina, meglio cominciare ad andare in bicicletta subito!! O, se proprio non potete fare a meno della macchina, cominciate ad imparare la raffinata tecnica della macellazione umana, visto che allevare vacche, maiali, polli o persino andare a caccia pare essere ormai out... e come dicevano gli Articolo 31, “il tamarro è sempre in voga perché non è di moda mai” quindi tirate fuori giuMbotti di pelle e pellicce dall’armadio, vi serviranno.
Di Rider Strong, che interpreta Ford, ho già parlato qui, mentre Rachel Miner, che interpreta Neon, la trovate qua.
Mark Young è il regista e sceneggiatore della pellicola. Ha diretto altri tre film e un corto, che però non conosco. Anche produttore e attore, dovrebbe avere una trentina d’anni.
Michael Madsen interpreta uno dei Rover, Jackal. Che ve lo dico a fare? Da quando l’ho visto ne Le Iene è diventato uno dei miei attori preferiti in assoluto, e il fatto che spesso e volentieri quest’uomo bellissimo e meraviglioso si butti via con delle scemenze mi spezza il cuore. Tra i film a cui ha partecipato ricordo Free Willy – Un amico da salvare, Specie mortale, Free Willy 2, il bellissimo Donnie Brasco, Species II, i capolavori Kill Bill vol. 1 e 2, l’orripilevole Blueberry e lo splendido Sin City; inoltre ha prestato la voce per il film Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio e partecipato alle serie Miami Vice, CSI: Miami, 24. Americano, anche produttore e sceneggiatore, ha 54 anni e la bellezza di diciotto film in uscita!
Vinnie Jones (vero nome Vincent Peter Jones) interpreta il Rover Mongrel. Ex calciatore ed altro caratterista d’eccezione, lo ricordo per film come i bellissimi Lock & Stock e Snatch, X – Men – Conflitto finale e quel Midnight Meat Train che, purtroppo, devo ancora vedere. Inglese, ha 46 anni e nove film in uscita.
Michael Kelly interpreta Viper. Americano, ha partecipato a film come Man on the Moon, Unbreakable – Il predestinato, L’alba dei morti viventi e Changeling, oltre a serie come CSI: Miami, I Soprano e Criminal Minds. Ha 42 anni e un film in uscita.
Robert Carradine (vero nome Robert Read Carradine) interpreta Darwin. Figlio di John Carradine e fratellastro di David Carradine, ha partecipato a film come Mean Streets, L’orca assassina, La rivincita dei nerds, La rivincita dei nerds II, La rivincita dei nerds III, The Tommyknockers e La rivincita dei nerds 4, a serie come Kung Fu, Alfred Hitchcock presenta, Ai confini della realtà, ER – Medici in prima linea, Jarod il camaleonte, NYPD, Nash Bridges, Lizzie McGuire e doppiato alcuni episodi di Robot Chicken. Americano, anche produttore e regista, ha 57 anni e tre film in uscita.
Nessun film da consigliarvi e nessuna leggenda metropolitana da raccontarvi su Tooth & Nail, che fa sempre parte di quel gruppo di “8 films to die for” usciti nel 2007 dopo l’After Dark Horror Fest, quindi… ENJOY!
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