C'è voluto un po', ma alla fine sono riuscita a vedere anche Black Phone 2, diretto e co-sceneggiato dal regista Scott Derrickson.
Trama: dopo qualche anno dalla morte del Rapace, Gwen comincia ad avere strane visioni legate al serial killer. Assieme al fratello Finn e a un compagno di classe, la ragazza va ad indagare in un campeggio cristiano dove un tempo lavorava la loro defunta madre...
Black Phone, uscito nel 2021 e tratto da un racconto di Joe Hill, era un horror gradevolissimo che aveva visto il ritorno di Scott Derrickson al genere a lui più congeniale, ovvero l'horror sovrannaturale con bambini e visioni/video inquietanti. Non mi aspettavo che il Rapace sarebbe tornato sul grande schermo, invece, quattro anni dopo, è successo. Il film, che ormai non si appoggia più a un'opera cartacea, segue una sceneggiatura scritta sempre da Scott Derrickson e C. Robert Cargill e riprende le vicende di Finn e Gwen qualche anno dopo la morte del Rapace. Finn è diventato un ragazzotto che picchia chi non gli va a genio e si fa le canne, traumatizzato dall'incontro col serial killer, mentre Gwen è cresciuta ma non ha perso il potere di avere sogni premonitori, anzi. A poco a poco, le sue visioni vanno fuori controllo e iniziano a collegarsi pericolosamente alla figura del Rapace, il quale torna ad ossessionare anche Finn. Per capire cosa stia succedendo, i due, assieme al fratello di uno dei ragazzini morti nel film precedente, vanno in mezzo alle montagne, in un campeggio cristiano frequentato, in passato, proprio dalla madre di Gwen e Finn, e dove il Rapace pare avere mosso i primi passi. Black Phone 2, rispetto al primo film, calca molto più la mano sull'aspetto sovrannaturale della vicenda, trasformando un serial killer umano e orribilmente plausibile in un mostro uscito dritto da un inferno di ghiaccio, e ambientando buona parte del film all'interno dei sogni di Gwen. Anzi, a dirla tutta, come avrete sicuramente letto da più parti, Black Phone 2 è praticamente un remake di Nightmare, soprattutto de I guerrieri del sogno, in quanto i rinnovati poteri del Rapace rendono i sogni di Gwen pericolosamente mortali e per batterlo i protagonisti devono imparare a sfruttare la logica del mondo onirico contro di lui. La cosa diventa un po' farraginosa a un certo punto, perché Gwen è priva del potere di trascinare gli altri nei suoi sogni, il Rapace trae forza dai ragazzini morti, e le due cose vengono omesse e/o dimenticate sul finale, ma viste quante brutture ci siamo dovuti sorbire con la saga dedicata a Freddy Krueger, direi che sono questioni sulle quali si può serenamente sorvolare.
Anche perché, a differenza dei sequel di Nightmare, i due protagonisti principali di Black Phone continuano ad essere ben delineati, e il loro saldo legame continua ad essere il cuore dell'intera vicenda. Finn è un ragazzo spezzato, che è rimasto bloccato all'interno del sotterraneo in cui lo ha rinchiuso il Rapace e, nonostante sia stato lui stesso ad ucciderlo, ciò non gli ha permesso di superare il terrore derivante dall'esperienza. Gwen, dal canto suo, vede scivolare via un fratello che comincia ad avviarsi verso lo stesso percorso di violenze e dipendenze del padre, ed è terrorizzata all'idea di fare la medesima fine della madre, suicidatasi per via delle sue visioni. Il disperato tentativo dei due ragazzi di mantenere il nucleo della forza della loro unione è toccante, anche grazie alle belle interpretazioni dei due giovani protagonisti, e coinvolge nonostante comprimari non proprio all'altezza, come per esempio il "love interest" di Gwen, ma anche lo stesso padre, impegnato in una difficile riabilitazione. A livello stilistico, Black Phone 2 mi è piaciuto molto, in primis perché trovo sempre assai suggestive le ambientazioni nevose e l'idea che l'inferno sia un posto zeppo di ghiaccio, più che di fiamme. Inoltre, come spesso accade all'interno delle opere più riuscite e famose di Derrickson, l'incubo ha i contorni di un vecchio Super-8 casalingo. Poiché i sogni di Gwen diventano preponderanti, buona parte del film è stata girata su pellicola 8mm, usando una telecamera Super-8, cosa che ovviamente richiama i terrificanti snuff di Sinister e contribuisce così ad aumentare l'ansia, oltre a differenziare chiaramente il mondo del sogno da quello reale (non c'è mai incertezza tra i due piani, diversamente da ciò che accade spesso negli horror), come se non bastasse la presenza dell'efficacissima maschera del Rapace a mettere paura. A tal proposito, per quanto mi riguarda, trovo più terrificante l'idea del Rapace "vero", ma anche l'insidiosa onnipotenza del suo spirito mette abbastanza i brividi, soprattutto perché Derrickson mostra più di quanto facesse nel primo film, nel quale la folle ipocrisia del mostro lo portava ad essere più trattenuto. Qui, il Rapace è scatenato ed assetato di vendetta, e la sua maschera non cela più un'apparenza di finta umanità, con tutte le conseguenze del caso, che potrebbero far storcere il naso agli spettatori più sensibili. Per gli amanti del genere, invece, il mio consiglio è quello di non dar retta alle tante recensioni negative che sono piombate addosso a Black Phone 2. Non è di sicuro l'horror più bello dell'anno, ma è un prodotto dignitosissimo con tante belle idee e omaggi gustosi, quindi merita almeno una visione.
Del regista e co-sceneggiatore Scott Derrickson ho già parlato QUI. Ethan Hawke (il Rapace), Madeleine McGraw (Gwen), Demián Bichir (Mando) e Jeremy Davies (Terrence) li trovate invece ai rispettivi link.
Mason Thames interpreta Finn. Americano, ha partecipato a film come Black Phone e Dragon Trainer. Ha 18 anni e un film in uscita.
Miguel Mora, che interpreta Ernesto, era già comparso in Black Phone nel ruolo di suo fratello, Robin. Ovviamente, se Black Phone 2 vi fosse piaciuto, recuperate il primo capitolo e aggiungete Sinister, Sinister 2 e la saga di Nightmare. ENJOY!