Uno dei film che più aspettavo questa settimana era ParaNorman, diretto da Chris Butler e Sam Fell. Sono andata a vederlo qualche sera fa e devo dire che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa…
Trama: Norman è un ragazzino in grado di parlare con i morti e per questo viene evitato dalle persone e tacciato come pazzoide o, peggio, mostro. Quando però la città verrà invasa dagli zombi i poteri di Norman torneranno decisamente utili!
Entrando in sala mi aspettavo che ParaNorman fosse uno di quei cartoni animati esilaranti e molto citazionisti, una roba tipo Mostri contro alieni, per intenderci, magari giusto un po’ più gotico perché, d’altronde, i realizzatori sono gli stessi di Coraline. Ebbene, niente di più sbagliato! Certo, ParaNorman abbonda di citazioni cinefile e ci sono delle gag a dir poco esilaranti, ma la storia in sé è molto commovente, a tratti addirittura triste e sono più i momenti in cui si riflette e si prova pietà per i personaggi rispetto a quelli in cui si ride. Fin dall’inizio, infatti, la vita di Norman ci viene presentata come una costante lotta contro il giudizio altrui, il bullismo e la solitudine; persino i genitori del ragazzino (un’ex figlia dei fiori e il tipico medioman americano) non credono che lui possa parlare con il fantasma della nonna e reagiscono alle sue “stranezze” con atteggiamenti che vanno dalla rassegnazione alla rabbia seguita dal divieto di uscire di casa. Gli sceneggiatori, ovviamente, non si fanno scrupolo a mostrarci chiaramente quali siano i motivi per cui la vita di Norman è così miserabile, ovvero l’ignoranza e il pregiudizio di chi lo circonda. La città in cui vive il protagonista è infatti la tipica cittadina americana abitata da buzzurri ciccioni che si preparano ogni anno per il tristissimo festival annuale dedicato a qualche evento folkloristico del passato, in questo caso l’impiccagione di una strega ai tempi dei padri pellegrini, incuranti di ciò che si nascondeva all’epoca dietro un’usanza così barbara e incuranti delle persone che cercano di far aprire loro gli occhi. Più il film va avanti, più le aspettative dello spettatore (e dei protagonisti) vengono completamente ribaltate e la “paura” per il diverso e il mostruoso comincia a cedere il passo alla pietà per chi è stato condannato ad un orrendo destino, costringendo i personaggi ad evitare coscientemente i cliché del film horror, cercando il dialogo prima ancora della fuga o della violenza.
Altro non dico sulla trama per non rovinare la sorpresa, passiamo alla realizzazione di ParaNorman, praticamente perfetta. I movimenti dei pupazzetti catturati dalla stop-motion sono fluidi e realistici, il character design del protagonista e della sua ciccionissima spalla è delizioso mentre tutti gli altri personaggi sono caricaturali ed inguardabili, un perfetto riflesso della loro pochezza interiore. Per gli appassionati di B – movie horror, come me, l’inizio del film vale da solo il prezzo del biglietto: ParaNorman comincia infatti con un film nel film, introdotto dalla scritta “a grindhouse feature” e accompagnato da una musica inquietante che ricorda molto quelle degli horror di Fulci, un esilarante compendio di luoghi comuni del genere, con la scream queen di turno che rimane immobile davanti allo zombi a urlare finché non le scoppiano i polmoni e che viene persino colpita da un inopportuno microfono che il regista non riesce ad eliminare dall’inquadratura. ParaNorman continua con queste alzate d’ingegno e con alcuni siparietti comici affidati al folle zio del protagonista e al bulletto Alvin (doppiato in originale da quel genio di Christopher Mintz – Plasse, riconoscibilissimo nell’”anima” del personaggio anche in Italia) senza che venga perso di vista il senso stesso della vicenda narrata, cosa che raramente accade nei cartoni animati recenti, dove la trama viene spesso sacrificata a favore di una concatenazione di gag e citazioni. Se poi pensate che, credo per la prima volta in assoluto, in ParaNorman viene introdotto un personaggio gay, che la morte “vera” di una persona viene rappresentata senza troppi fronzoli e che si parla un passato comunque molto poco lusinghiero per l’America, direi che vale proprio la pena di andare a vedere questo film al cinema, tenendo presente due cose: il 3D non apporta nulla alla pellicola quindi potete guardarlo tranquillamente in una sala normale e fossi in voi non porterei bambini troppo piccoli perché il concetto che sta alla base di ParaNorman è di una crudeltà infinita. Ah, e rimanete in sala fino alla fine dei titoli di coda, perché sono a dir poco splendidi e vi mostrano anche come vengono realizzati i personaggi.
Di Kodi Smit – McPhee (doppiatore originale di Norman), Anna Kendrick (Courtney), Christopher Mintz – Plasse (Alvin) e John Goodman (Mr. Penderghast) ho già parlato nei rispettivi link.
Chris Butler è il regista e sceneggiatore della pellicola, alla sua prima esperienza, anche se aveva già lavorato agli storyboard de La sposa cadavere e Coraline.
Sam Fell è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto Giù per il tubo e Le avventure del topino Despereaux. E’ anche doppiatore e sceneggiatore.
Casey Affleck (vero nome Caleb Casey Affleck) è il doppiatore originale di Mitch. Fratello minore di Ben Affleck, ha partecipato a film come In cerca di Amy, American Pie, Will Hunting – Genio ribelle, American Pie 2, Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco, Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 37 anni e tre film in uscita.
Bernard Hill è il doppiatore originale del giudice. Inglese, lo ricordo per il ruolo di Theoden nella trilogia de Il Signore degli Anelli, inoltre ha partecipato a film come Gandhi, Il Bounty, Titanic, Il primo cavaliere, Spiriti nelle tenebre, Sogno di una notte di mezza estate, Il re scorpione e Gothika. Ha 68 anni e due film in uscita.
Jodelle Ferland è la doppiatrice originale di Aggie. Canadese, ha partecipato a film come They - Incubi dal mondo delle ombre, Carrie (il film TV), Silent Hill, The Messengers, The Twilight Saga: Eclipse, Quella casa nel bosco e a serie come Dark Angel, Smallville, Kingdom Hospital, Supernatural e Masters of Horror. Ha 18 anni e tre film in uscita.
Infine, sappiate che Alex Borstein, che nel film doppia Mrs. Henscher, è la voce storica della Lois de I Griffin. Se ParaNorman vi fosse piaciuto, ovviamente, non perdetevi Coraline e la porta magica e Monster House. ENJOY!!
Visualizzazione post con etichetta paranorman. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta paranorman. Mostra tutti i post
martedì 16 ottobre 2012
venerdì 12 ottobre 2012
WE, Bolla! del 11/10/2012
Buon giovedì! Se siete arrivati a leggere il mio post vuol dire che siete pronti a lasciarvi alle spalle la settimana e ad affrontare il weekend che, cinematograficamente parlando, potrebbe regalare delle gioie. ENJOY!
Paranorman
Reazione a caldo: e vai col primo cartone horror dell’anno!
Bolla, rifletti!: effettivamente, aspettavo più questo Paranorman che Hotel Transylvania, mi sembra un po’ più “horror” e meno baracconata, anche un pochino malinconico se vogliamo. Nulla a che spartire con l’imminentissimo Frankenweenie, ma spero che sia un buon antipasto. Sicuramente, in settimana mi fionderò in sala a vederlo.
Total Recall – Atto di forza
Reazione a caldo: no, dai.
Bolla, rifletti!: tutto quello che mi vien da pensare è “Arnold Schwarzenegger”. Ricordo ancora quanto mi aveva impressionato la scena in cui Quaid e Melina cascavano sul suolo marziano gonfiandosi e quasi esplodendo per l'eccessiva pressione nel film diretto nel 1990 da Paul Verhoeven. Una scena così trash, raccapricciante ed efficace in questo remake? Ma nemmeno per sogno. Lo eviterò senza rimpianto.
Tutti i santi giorni
Reazione a caldo: boooh?
Bolla, rifletti!: Virzì, questo sconosciuto. Rammento all’epoca di avere intravisto in TV spezzoni di Ovosodo e di non esserne rimasta particolarmente impressionata, quindi il mio entusiasmo per la nuova fatica del regista non è proprio alle stelle, anzi. L'argomento ormai stra-abusato della coppia di "opposti" che si sbattono per avere un figlio mi provoca noia solo a guardare il trailer, ma riconosco che come regia e fotografia siamo davanto a un film superiore alla media. Aspetto di leggere qualche recensione in merito, poi al limite lo recupero in DVD.
Il cinema d’élite invece torna a dedicarsi all’ultima mostra del cinema di Venezia, e lo fa proprio col vincitore.
Pietà
Reazione a caldo: eh beh, inutile dire che vorrei vederlo!
Bolla, rifletti!: come al solito, invece di riempire il multisala di tr***te commerciali potrebbero non dico programmare TUTTI i film in concorso alla più importante kermesse cinematografica nostrana, ma almeno il vincitore. E invece no, opere simili vengono relegate al cinema di nicchia. Un racconto di vendetta, violenza e dolore immerso in una cornice poetica, a cominciare dalla splendida locandina, diretto da uno dei più grandi registi asiatici e, per estensione, mondiali. Che dire, urge recupero il prima possibile!
Paranorman
Reazione a caldo: e vai col primo cartone horror dell’anno!
Bolla, rifletti!: effettivamente, aspettavo più questo Paranorman che Hotel Transylvania, mi sembra un po’ più “horror” e meno baracconata, anche un pochino malinconico se vogliamo. Nulla a che spartire con l’imminentissimo Frankenweenie, ma spero che sia un buon antipasto. Sicuramente, in settimana mi fionderò in sala a vederlo.
Total Recall – Atto di forza
Reazione a caldo: no, dai.
Bolla, rifletti!: tutto quello che mi vien da pensare è “Arnold Schwarzenegger”. Ricordo ancora quanto mi aveva impressionato la scena in cui Quaid e Melina cascavano sul suolo marziano gonfiandosi e quasi esplodendo per l'eccessiva pressione nel film diretto nel 1990 da Paul Verhoeven. Una scena così trash, raccapricciante ed efficace in questo remake? Ma nemmeno per sogno. Lo eviterò senza rimpianto.
Tutti i santi giorni
Reazione a caldo: boooh?
Bolla, rifletti!: Virzì, questo sconosciuto. Rammento all’epoca di avere intravisto in TV spezzoni di Ovosodo e di non esserne rimasta particolarmente impressionata, quindi il mio entusiasmo per la nuova fatica del regista non è proprio alle stelle, anzi. L'argomento ormai stra-abusato della coppia di "opposti" che si sbattono per avere un figlio mi provoca noia solo a guardare il trailer, ma riconosco che come regia e fotografia siamo davanto a un film superiore alla media. Aspetto di leggere qualche recensione in merito, poi al limite lo recupero in DVD.
Il cinema d’élite invece torna a dedicarsi all’ultima mostra del cinema di Venezia, e lo fa proprio col vincitore.
Pietà
Reazione a caldo: eh beh, inutile dire che vorrei vederlo!
Bolla, rifletti!: come al solito, invece di riempire il multisala di tr***te commerciali potrebbero non dico programmare TUTTI i film in concorso alla più importante kermesse cinematografica nostrana, ma almeno il vincitore. E invece no, opere simili vengono relegate al cinema di nicchia. Un racconto di vendetta, violenza e dolore immerso in una cornice poetica, a cominciare dalla splendida locandina, diretto da uno dei più grandi registi asiatici e, per estensione, mondiali. Che dire, urge recupero il prima possibile!
Iscriviti a:
Commenti (Atom)