Trama: un vagabondo in cerca di lavoro scopre un giorno un paio di occhiali da sole che, se indossati, mostrano il mondo per quello che è veramente: un grigio universo dove orribili alieni dalle facce scarnificate e gli occhi da insetto dominano in quasi tutte le posizioni di potere, annichilendo la popolazione umana attraverso messaggi subliminali e trasmissioni televisive.
E voi direte: facce scarnificate e occhi di insetto a parte, dov’è la differenza rispetto alla realtà che stiamo effettivamente vivendo noi? Povero Carpenter. Lui ci vedeva lungo, eppure questo è sicuramente uno dei suoi film più sottovalutati anche se, oggettivamente, a me pare uno dei più interessanti. Mostrare la società degli anni ’80, un crogiolo di superficialità e nuovi arricchiti, come il “terzo mondo” da cui una razza aliena trae tutte le sue risorse, prosciugandolo, risulta ancora oggi un bel colpo di genio. Senza contare che anche il modo in cui il regista decide di mettere in scena questa inquietante storia, mescolando la fantascienza all’horror, ai b- movie e anche al western, con tanto di “eroe senza nome” (nei credits viene chiamato Nada, che in spagnolo appunto vuol dire “niente”, ma in realtà durante il film nessuno lo chiama per nome) e praticamente indistruttibile, è decisamente particolare e in grado di far giungere il messaggio a più persone possibili. Certo, visivamente rimane uno dei suoi film più “gretti”, lontano dalla grandiosità lovecraftiana de Il seme della follia o dalle atmosfere inquietanti de Il signore del male, ma non per questo è meno efficace.
Come quasi tutti i film di Carpenter, Essi vivono è un film “maschio”. Questo Roddy Piper che interpreta il protagonista non è un attore professionista, ma un wrestler storico (durante la scazzottata più lunga della storia del cinema ho riconosciuto parecchie mosse, tra cui anche un paio di suplex) e i personaggi principali sono in buona sostanza due, Nada e Frank, che cercano di sopravvivere superando la reciproca diffidenza per poi imparare a pararsi le chiappe come dei bravi commilitoni. Certo, ci sono i personaggi femminili, ma sono o dei banalissimi comprimari, oppure delle figure ambigue da cui è meglio guardarsi, come la conturbante Holly dagli occhi di ghiaccio. Ma la cosa più bella del film sono ovviamente gli alieni e quel terribile, televisivo bianco e nero che mostra la realtà per quello che è: piccole sonde anni ’50 che spiano i cittadini, tunnel sotterranei che gli alieni possono usare per insinuarsi ovunque in città, cartelloni lapidari con scritte come “marry and reproduce”, “obey”, “this is your God” scritto sulle banconote, ecc.
E’ emblematico che il segnale che ipnotizza e illude i cittadini venga da un antenna televisiva e che la maggior parte degli ordini riguardi il conformarsi ad una vita di consumo, priva di valori che non siano quelli meccanici atti ad addormentare le coscienze e sopravvivere. Il distacco tra la comunità di senzatetto e il resto della città è ben evidente, e non è un caso che tra i “dissidenti” ci sia un prete cieco, forte sia della sua fede sia dell’apparente menomazione, che gli impedisce di venire confuso da quello che percepiscono gli altri. E mentre la maggior parte degli abitanti della città (del pianeta, forse?) si integra, consapevolmente o meno, con la razza di invasori, lo spettatore attento non può evitare di farsi una domanda, durante i titoli di coda: considerata l’ultima, beffarda scena, e la donna incinta che il protagonista non uccide… quanto in profondità è arrivata la presenza aliena sulla terra? Forse è meglio non chiederselo. Voi, nel frattempo, non dormite, aprite gli occhi e cercate Essi vivono, non ve ne pentirete!!
Del regista John Carpenter ho già parlato qui, mentre Keith David, che interpreta Frank, lo trovate qua.
Roddy Piper (vero nome Roderick George Toombs) interpreta Nada. Wrestler canadese, ha partecipato a episodi delle serie Zorro, Highlander, Robocop, Walker Texas Ranger, Oltre i limiti e Cold Case. Anche produttore, ha 57 anni.
Meg Foster (vero nome Megan Foster) interpreta Holly. Americana, ha partecipato a film come I dominatori dell’Universo (nei panni di Evil – Lyn, nientemeno!!), l’incubo della mia infanzia Leviathan, Furia cieca e Il patrigno II, oltre a serie come Ai confini della realtà, I Robinson, Miami Vice, E.R. Medici in prima linea, La signora in giallo, Hercules e Xena – principessa guerriera. Ha 64 anni e due film in uscita, tra cui la nuova fatica di Rob Zombie, Lords of Salem.
George “Buck” Flower interpreta l’uomo che Nada e Frank incontrano nei sotterranei. Caratterista americano, ha partecipato a film come Fog, 1997: Fuga da New York, Ritorno al futuro, Ritorno al futuro II, Villaggio dei dannati e Wishmaster – Il signore dei desideri, oltre a serie come ER Medici in prima linea e Jarod il camaleonte. Anche sceneggiatore e produttore, è morto nel 2004, all’età di 66 anni.
Peter Jason (vero nome Peter Edward Ostling) interpreta Gilbert. Altro importantissimo caratterista americano, lo ricordo per film come 48 ore, Per vincere domani (The Karate Kid), Il signore del male, Danko, Caccia a Ottobre Rosso, Aracnofobia, Il seme della follia, Villaggio dei dannati, Mortal Kombat, Fuga da Los Angeles, Dante’s Peak – La furia della montagna, Il ladro di orchidee e Seabiscuit – Un mito senza tempo. Inoltre, ha partecipato a telefilm come Starsky & Hutch, L’incredibile Hulk, Il mio amico Ricky, Pappa e ciccia, La signora in giallo, Nash Bridges, Desperate Housewives, Cold Case, doppiato un episodio di Pinky and the Brain e la versione inglese di Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento. Anche produttore, ha 68 anni e cinque film in uscita.
Da parecchio tempo si vocifera di un remake del film, che più che altro diventerebbe un ennesimo adattamento del racconto breve 8 o’Clock in the Morning, scritto da Ray Nelson, da cui appunto è tratto Essi vivono. Tra l’altro, ora che ci penso l’intera trama del racconto e del film deve avere ispirato Stephen King mentre scriveva La gente delle dieci, inserito nella raccolta Incubi & Deliri del 1993. A questi punti, se Essi vivono vi fosse piaciuto, vi consiglierei di cercare questo racconto, e di dare anche un’occhiata ad altri due capolavori di Carpenter, Fuga da New York e Fuga da Los Angeles. ENJOY!