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mercoledì 18 marzo 2020

The Grudge (2020)

Di riffa o di raffa, sono riuscita a recuperare anche The Grudge, diretto e co-sceneggiato dal regista Nicolas Pesce.


Trama: una poliziotta da poco trasferitasi in una nuova cittadina si ritrova per le mani un incidente stradale legato a doppio filo con misteriosi omicidi-suicidi accorsi tempo prima...


Dovessero puntarmi una pistola alla testa e chiedermi qual è la saga che più mi ha terrorizzata tra quella di The Ring e quella di The Grudge, sicuramente nominerei quest'ultima. Samara/Sadako e la sua videocassetta maledetta, col suo uscire a scatti dagli schermi televisivi, è sempre stata un bel trauma, ma Kayako, Toshio e il loro gatto nero sono più insidiosi e implacabili, spuntano dove meno te lo aspetti e hanno il potere di portare alla rovina e alla desolazione intere città, soprattutto se a metterci mano sono i giapponesi. Ora, Nicolas Pesce giapponese non è e non si poteva pretendere che creasse qualcosa di deprimente ed arzigogolato, non ora che i fasti del J-Horror a base di capelli lunghi e facce bianchicce sono passati già da un pezzo, tuttavia il suo modo di reebotare la saga mantenendo un legame con i primi due The Grudge non mi è dispiaciuto, con tutti i limiti del caso e tenendo bene a mente che dei morti occidentali non potranno MAI fare paura quanto contorsioniste nipponiche e demonigattobambini. La storia del nuovo The Grudge comincia prima dell'inizio del remake nipponico del 2004 (quello con Sarah Michelle Gellar per intenderci) e da lì prende una direzione tutta nuova che è anche una direzione tutta vecchia, nel senso che cambieranno Paese e protagonisti ma la maledizione non cambia: si mette piede nella magione dov'è andato a crearsi il "ju-on" e si aspetta pazientemente di venire fatti fuori dagli spettri incazzosi, però stavolta Kayako e il figlioletto non hanno ottenuto il foglio di via e se ne sono rimasti in Giappone, lasciando spazio a un'altra allegra famigliola sopraffatta dal rancore. Poco importa se, nel The Grudge del 2006, erano stati aboliti i confini che separavano l'America e la terra del sol levante, evidentemente a 'sto giro i due yurei erano stanchi e hanno delegato ad altri, creando così una succursale yankee della casa maledetta.


Scherzi a parte, mi aspettavo una schifezza inaudita o una noia mortale alla The Ring 3, invece questo nuovo The Grudge non mi è dispiaciuto. Ho apprezzato molto la scelta di non realizzare una storia lineare ma di spezzettare la trama in microstorie cronologicamente mescolate, unite da un fil rouge investigativo, e più di ogni altra cosa ho amato i titoli di coda silenziosi, che scorrono sulla lapidaria inquadratura finale di una casa. Apprezzabile anche la dose di cattiveria che permea l'intera pellicola, nonostante gli omicidi più efferati avvengano off screen. Anzi, diciamo pure che la sceneggiatura non lesina colpi bassi, soprattutto quando mette in scena personaggi già sfortunati di loro e per nulla antipatici, anzi, decisamente delle brave persone; piagati da una vita che già non è stata tenera, vederli anche soccombere per mano delle spietate entità è un colpo al cuore, e spesso e volentieri sono colpi al cuore assai crudeli, sia quando il gore viene mostrato sia quando viene "solamente" suggerito. Tutto ciò, obiettivamente, mi ha fatta sorvolare sulla presenza di questi anonimi fantasmi occidentali, privi del terrificante carisma dei loro corrispettivi nipponici, e un'altra cosa che mi ha bendisposta più verso The Grudge che verso The Ring 3 è la presenza di caratteristi amati come Lin Shaye e William Sadler, peraltro protagonisti di alcune delle scene migliori. Che ci volete fare, so che vi aspettavate una stroncatura ma io, nonostante tutte le strizzate d'occhio, scopiazzature e remake di intere sequenze, o proprio forse in virtù di tutto ciò, non riesco a non essere indulgente con questa saga che ormai va avanti da vent'anni.


Di Andrea Riseborough (Detective Muldoon), Demián Bichir (Goodman), Lin Shaye (Faith Matheson), John Cho (Peter Spencer), Jacki Weaver (Lorna Moody) e William Sadler (Detective Wilson) ho già parlato ai rispettivi link.

Nicolas Pesce è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Eyes of my Mother e Piercing. Ha 30 anni.


Se il film vi fosse piaciuto avete da recuperare qualunque cosa, in primis The Grudge del 2004 e i suoi sequel, The Grudge 2 e The Grudge 3. Per completezza, ovviamente, aggiungete Ju-On: Rancoreil primo Ju-On, Ju-On 2, Ju-On: Black Ghost e Ju-On: White Ghost, Ju-On: The Beginning of the End, Ju-On: The Final Curse Sadako vs KayakoENJOY!

giovedì 5 marzo 2020

Il (Gio) WE, Bolla che vorrei - Coronavirus Edition

Copioincollo il mio commento lasciato sul blog Solaris, così che il mio pensiero venga messo nero su bianco anche qui: Purtroppo, questa settimana che si poteva cominciare a rivedere la luce, hanno chiuso i cinema anche a Savona e provincia. Stendo un velo pietoso sull'iniziativa (visto che comunque noi continuiamo ad andare a lavorare, ovviamente, ci mancherebbe...), aggiungendo strali sugli abitanti confinanti zone rosse e regioni "appestate" che hanno preso la provincia Savonese per il luogo di villeggiatura prediletto approfittando di seconde case ecc (imbecilli e aggiungo pure stronzi: non hanno creato le zone rosse né chiuso scuole e aziende per fare andare voi, passabili di aver avuto contatti con chiunque in quei posti, in vacanza coi bambini. Questo è il risultato). A margine, aggiungo che punire lo streaming illegale, a questo punto, è diventata un po' una barzelletta. Ribadito ciò, cosa mi sarebbe piaciuto guardare questa settimana?
Edit: il post l'ho scritto prima di sapere che, fondamentalmente, TUTTI i cinema in tutta Italia sarebbero rimasti chiusi (a parte quelli che consentono di rispettare la distanza di un metro tra spettatori. Vabbé). Dispiace per i distributori che ci hanno provato, speriamo che queste misure assurde vengano ritirate presto, ma purtroppo a un popolo di pecore come quello italiano serve il pugno duro perché da soli non sappiamo regolarci, è evidente.


Volevo nascondermi
Ho visto tante di quelle volte il trailer, accompagnato dalla splendida melodia di cui non riesco a reperire il titolo (anzi, se qualcuno lo conosce, gliene sarei molto grata), che, complice anche la vittoria di Elio Germano alla Berlinale, mi è salita una voglia folle di guardare questa favola biografica sulla vita di Antonio Ligabue.


The Grudge
Sarà una puttanata, sicuramente, ma il franchise di The Grudge solitamente mi mette più ansia di The Ring. Inoltre, pare che questo sia un sequel più che un reboot, quindi potrebbe esserci speranza di rinverdire i brividi che solo Kayako e Toshio possono darmi!


Queen & Slim
La Poison lo ha visto e ne ha parlato benissimo, come uno dei film dell'anno. Vogliamo non dare fiducia alla Poison e a Daniel Kaluuya?

giovedì 31 ottobre 2013

Bolla's Top 5 - La paura fa 90

Buon Halloween! Lo so che oggi avrei dovuto parlare delle uscite italiane settimanali, ma che festa sarebbe se non ci si soffermasse invece un po' sull'horror? La classifica odierna verterà sulle scene più spaventose dei film "de paura" e sarà molto soggettiva perché il criterio di scelta è stato la risposta a questa semplice domanda: quando rimango chiusa in un posto buio, o arrivo a casa di sera, o le luci si spengono mentre scendo le scale di qualche condominio, quali sono le scene che mi tornano alla mente bloccandomi come un cervo abbagliato dai fari dell'auto? Se avete cercato di dimenticare questi terribili momenti cinematografici mi scuso per averli riportati in auge ma insomma, questa è la festa più spaventosa dell'anno, quindi occhio agli inevitabili SPOILER e.... ENJOY!

5. L'appartamento della niña Medeiros (REC, 2007)
Angela, la reporter di Mientras usted duerme, è riuscita a sopravvivere per tutto il film alle orde di indemoniati/zombie famelici ed urlanti che infestavano il condominio barcellonese. Alla fine arriva nell'appartamento dove è cominciato tutto, un luogo pericolosissimo e completamente buio, dove l'unico a poter vedere qualcosa è il suo fido cameraman (e, di conseguenza, lo spettatore), grazie alla telecamera configurata per le riprese in notturna. Momenti di panico agghiaccianti mentre una figura mostruosa, deforme, comincia a vagare nelle tenebre brandendo un martello...



4. Pennywise il Clown Ballerino (IT, 1990) 
Come si fa a scegliere una sola scena? IT mi ha devastata in più di un momento ma, se chiudo gli occhi, sono due le sequenze topiche che ricorderò finché campo: quella iniziale, preceduta da quel Fur Elise che ora non posso più sentire nemmeno per sbaglio, in cui Pennywise compare tra le lenzuola stese e la bimbetta fiduciosa e deliziata gli corre incontro e, ovviamente, quella in cui il piccolo Georgie viene attirato dal clown vicino alla grata del marciapiede. Nel corso degli anni al terrore visivo si è aggiunto anche quello uditivo perché la voce di Tim Curry è semplicemente agghiacciante: "You'll FLOAT too!!".



3. Toshio e Ayako compaiono nei luoghi più impensabili (Ju-On: Rancore, 2002 - Ju-On: Rancore 2, 2003 The Grudge, 2004)
Che abbiate visto The Grudge o Ju-On non importa, molto probabilmente capirete comunque di cosa sto parlando visto che le scene in questione sono state comprese in entrambe le versioni. Dal giorno in cui mi è capitato di vedere uno di questi due film, assieme a Ju-On 2, non sono più riuscita a salire tranquillamente né su un ascensore con il vetro esterno (il timore di vedere Toshio avvicinarsi piano dopo piano mi provoca subitanea tachicardia), né a tornare a casa in macchina da sola senza buttare almeno un paio di volte l'occhio nel vano dove dovrebbero trovarsi i piedi di un eventuale passeggero, convinta di trovarci Toshio rannicchiato a fissarmi coi suoi occhi da panda... E ovviamente, ogni volta che vado a letto faccio gli scongiuri sperando di non trovarci dentro Ayako, pronta a trascinarmi nel mondo degli spiriti. Maledetto Takashi Shimizu e le sue idee balzane.



2. Sadako o Samara escono dalla TV (Ringu, 1998 -  The Ring, 2002)
Tornata a casa dopo la visione di The Ring misi uno strofinaccio sullo schermo della TV e ancora oggi, la sera, guardo con sospetto il punto da dove potrebbero uscire Sadako o Samara. Sarà un'eresia ma preferisco l'"uscita" americana (tutta fatta a scatti, terribile!!!) a quella originale giapponese (che però ha un soundtrack migliore) ma potrebbe semplicemente essere una questione di imprinting o trauma cinematografico.



1. Gage torna in vita (Cimitero vivente, 1989)
Gage Creed, interpretato dall'incredibile (e poi scomparso nel solito limbo dove spariscono tutti gli attori bambini una volta cresciuti) Miko Hugues è un mostro che farebbe scappare a gambe levate Pinhead, Freddy Krueger e compagnia brutta. Credo non esista nulla di più sconvolgente di un bimbetto a malapena in grado di parlare o camminare che torna dalla morte posseduto da un'entità maligna: sicuramente io non ho mai visto nulla di più terrificante. Con tutte le volte che ho guardato Cimitero vivente (per inciso, Gage a parte, uno degli horror più paurosi e commoventi mai girati) ormai so a memoria ogni dettaglio dell'agguato al vecchio Judd, del regalo a mammina e dell'ultimo confronto col "papà cattivo" ma la risatina e la faccetta malvagia di Gage ogni volta mi tormentano per un bel po' di notti.


Fuori classifica: Bob (I segreti di Twin Peaks)
Fuori classifica per un paio di motivi. Innanzitutto, perché il personaggio compare in una serie televisiva (sì, lo so che esiste anche il film Fuoco cammina con me ma non l'ho mai visto) e poi perché farebbe scappare dalla paura anche Reagan de L'esorcista. Avevo nove anni quando l'ho visto spuntare dietro il letto di Laura Palmer, qualche mese dopo mi si è riproposto scavalcando il divano del salotto dei Palmer: sono quasi scoppiata a piangere per il terrore ed è stato quello il momento in cui mia madre ha capito che forse, nonostante i miei capricci, era meglio non lasciarmi guardare la serie TV del momento (secondo me aveva rischiato l'infarto anche lei). Ancora oggi diffido di letti e divani che non siano saldamente attaccati al muro e, scusate la finesse, mi cago in mano a rivedere queste due scene. Godetevele, prima che le tolgano dal Tubo!

venerdì 23 gennaio 2009

The Grudge (2004)

I film che me l’hanno veramente fatta fare sotto si contano sulle dita di una mano. Indubbiamente, The Grudge è uno dei primi in classifica, che sia l’originale (Ju On, indubbiamente superiore e decisamente più inquietante) o questo remake, comunque entrambi dello stesso regista, Takashi Shimizu.


La trama è questa: in Giappone l’infermiera Karen si trova a dover badare ad un’anziana malata dopo che la sua collega è misteriosamente scomparsa senza lasciare traccia di sé. Presto scoprirà che nella casa della donna si è creata una maledizione generata dal rancore (The Grudge, appunto) di tre creature innocenti uccise proprio lì, una maledizione letale che toccherà chiunque oserà mettere piede in quel luogo..


Remake prodotto dal divino Sam Raimi (La Casa, Spiderman), The Grudge è un film che non si discosta affatto dall’originale, ma mantiene intatto il suo carattere “giapponese” a partire, banalmente, dall’ambientazione e dalla troupe, per volere dello stesso regista. E’ ancora più efficace, in questo senso, l’introduzione di attori americani e della quintessenza dell’ “occidentalità” incarnata da Sarah Michelle Gellar, che rende perfettamente l’idea già mostrata da Lost in Translation dello smarrimento in una società che è così diversa dalla nostra, misteriosa e in qualche modo per questo pericolosa, dove ben pochi parlano inglese.


Proprio questo mantenimento delle caratteristiche prettamente “giapponesi” della pellicola la rende ancora più inquietante. La storia affonda le radici negli antichi miti feudali e nelle storie di fantasmi assai popolari in Giappone. In particolare, in uno di questi racconti, un nobile crudele, dopo aver perso a scacchi contro un suo servo, decide di sterminargli la famiglia, figlio e gattino compresi, e verrà perseguitato dal demone nato dalla fusione degli spiriti rancorosi di questi ultimi.


Shimizu prende quindi le paure ancestrali della sua cultura, assai diverse dalle nostre, e anche la consapevolezza che a simili forze nessun essere umano potrà mai opporsi, e crea qualcosa di inaspettato per un pubblico occidentale. Se ci si pensa, a partire dall’Ash de La Casa, proprio di Sam Raimi, l’americano che fa? Davanti a mostri, demoni, case infestate si sbatte, impugna le armi, affronta di petto la situazione e, dopo un bagno di sangue più o meno cruento, riesce a sconfiggere o comunque a sedare l’inopportuno mostro. Il regista giapponese mette subito in chiaro che con una maledizione non c’è scampo… possiamo anche provare ad opporci, ma alla fine siamo del gatto, e qui non è tanto per dire. L’unico che davvero tenta di fare qualcosa in The Grudge è l’ispettore ( e più per rabbia che per reale speranza di risolvere la questione..), gli altri fanno quello che farebbe un qualsiasi essere umano davanti a cose simili: altro che caccia, altro che seghe elettriche o esorcisti, la gente normale si chiude in casa, si suicida, si nasconde nel letto e chi più ne ha più ne metta!
Passando invece all’aspetto più “tecnico” della pellicola, è interessante notare che gli effetti speciali sono ridotti al minimo, quasi inesistenti. Takako Fuji, ovvero ’interprete di Kayako, la mostrA, per intenderci, è una bravissima contorsionista che neppure ha bisogno di scalini di gommapiuma per muoversi a scatti come fa, e anche la mano che esce dalla testa di Sarah Michelle Gellar sotto la doccia non è Computer Graphic, ma proprio la mano di Takako che, dopo mille prove è riuscita ad ottenere il ciak giusto. Realizzazione artigianale tipica delle produzioni orientali che rende questo film ancora più incredibile ed inquietante.


Un remake bello anche se non all’altezza dell’originale, assai più devastante, penalizzato da interpreti un po’ sottotono, Sarah Michelle Gellar in primis. Se non l’avete ancora visto merita decisamente un’occhiata ma state all’occhio, fa davvero paura…

Takashi Shimizu è il nipponico regista di questo film e anche dell’originale da cui è tratto, Ju On. Tra i suoi film figurano anche i seguiti delle due pellicole, Ju On 2 e The Grudge 2, nei quali lo spavento non viene assolutamente meno. Ha 37 anni e due film in uscita.


Sarah Michelle Gellar interpreta la sfortunata Karen. La bionda attrice è sicuramente rimasta impressa nell’immaginario collettivo del pubblico per lo splendido telefilm Buffy The Vampire Slayer, dove ha interpretato per ben sette gloriose serie la protagonista ammazzavampiri (e non posso fare a meno di chiedermi cosa avrebbe fatto Buffy davanti a un simile incubo…). Tra i suoi film, per la maggior parte horror, ricordo l’orrendo ma famosissimo So cosa hai fatto, Scream 2, Cruel Intentions, Scooby Doo, Scooby Doo 2 – Mostri scatenati, The Grudge 2, TMNT (dava la voce ad April O'Neal). Per la TV ha partecipato a Angel, Sex and the City , I Simpson, Robot Chicken. E' sposata con l'attore Freddie Prinze Jr. con il quale ha recitato in Scooby Doo, ha 32 anni e tre film in uscita.


Ted Raimi è il fratello attore del più famoso regista e produttore Sam, e interpreta Alex, un collega di Karen. Ha una serie sterminata di comparsate più o meno lunghe in film perlopiù horror come La casa, La casa 2, Sotto shock, Darkman, Candyman, L'armata delle tenebre, Wishmaster, Spider man, Spiderman 2, Spiderman 3. Ha inoltre partecipato a telefilm storici come ALF, I segreti di Twin Peaks, Baywatch, Hercules, Xena, Masters of Horror. Ha 44 anni e due film in uscita.


William Mapother interpreta Matthew Williams, il povero disgraziato che affitta la casa assieme alla famiglia subito dopo la tragedia, finendo per esser tra le prime vittime. Costui è entrato a far parte del cast di Lost come uno degli "altri", anzi l'"altro" per eccellenza dopo Ben: Ethan. Prima ancora ha recitato in Nato il 4 Luglio, Vanilla Sky, Minority Report, World Trade Center e, per la TV, nell'ormai onnipresente Robot Chicken. Ha 54 anni e due film in uscita.


Una curiosità: l'attore Jason Behr, che qui interpreta Doug, il ragazzo di Karen, era già stato un ex fidanzato di Buffy in un episodio del telefilm, mentre Clea DuVall, che qui interpreta la moglie di Matthew, era stata nella stessa serie una commovente ragazza invisibile che cercava vendetta sulla cinica Cordelia.

E ora vi lascio al trailer di The Grudge 3, che uscirà quest'anno per il mercato dell'Home Video ad opera del semisconosciuto Toby Wilkins, già responsabile degli effetti speciali per Scooby Doo 2 - Mostri scatenati. Sarà davvero l'ultimo? Sperando di sì... ENJOY!


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