Prima che il 2016 finisse ero riuscita a vedere un altro degli horror che
sono finiti nella classifica horror di fine anno di Lucia, ovvero The Monster,
diretto e sceneggiato da Bryan Bertino, ma a causa della mia solita lentezza
riesco a parlarne solo ora.
Trama: una madre e una figlia rimangono in panne dopo un incidente, solo per
venire cacciate da un terrificante mostro nascosto nei boschi.
Il mio primo e unico impatto con Bryan Bertino era stato quel terrificante The
Strangers che ancora oggi non ho il coraggio di riguardare per l'ansia che mi
aveva messo addosso, cosa che gli aveva conseguentemente guadagnato il mio odio
eterno. Anche per questo, onestamente, non sapevo neppure che avesse diretto
Mockingbird - In diretta dall'inferno che, dalla trama, mi pare
superficialmente simile all'opera prima del regista e sceneggiatore, mentre con
The Monster questo losco figuro ha scelto di abbandonare l'insicurezza delle
quattro mura per sbattere le due povere protagoniste in mezzo alla wilderness
più nera, dove stanno nascosti quei mostri che, di regola, non dovrebbero neppure esistere. L'ambiente "aperto" non ha reso meno angoscianti i suoi
film, questo è certo, ma perlomeno stavolta non ho odiato Bertino, anzi, gli ho
persino voluto bene. The Monster racconta infatti di una piccola famiglia allo
sfascio, all'interno della quale la piccola Lizzy è costretta a sopportare la
presenza di una giovane madre ubriacona, sboccata e fancazzista che passa le
giornate a sbevazzare e dormire, quando non è impegnata a piagnucolare per
l'ennesimo fidanzato redneck che la tratta male. Il punto di vista iniziale,
quello da cui veniamo condizionati, è quello di Lizzy. Non possiamo fare altro
che provare pietà per questa ragazzina costretta a crescere in modo squilibrato
(la vediamo curare, letteralmente, la madre come fosse lei l’adulta delle due,
eppure non molla per un istante il cagnolino di pezza per il quale Lizzy è
obiettivamente troppo grande, quasi fosse la sua coperta di Linus) e a un certo
punto arriviamo ad odiare Kathy, giovane madre nervosa che è l'incarnazione
stessa dell'autodistruzione, tanto che una parte di me quasi sperava che il
mostro del titolo fosse un'estensione cronenberghiana della rabbia della
bambina, pronta a reclamare tremenda vendetta. E invece The Monster si è
rivelato molto più sfaccettato e crudele di così, perché nella realtà i
sentimenti non sono mai netti e definiti. C'è la vergogna profonda di
Kathy, accompagnata da un odio per sé stessa altrettanto profondo, un
sentimento terribile che la spinge a gettare la spugna e a lasciare che la
bambina la detesti, così da offrirle la chance di una vita migliore col padre,
probabilmente risposato e benestante; c'è l'innocente amore di una bambina per
la madre, ché un conto è pregare che la genitrice muoia e arrivare quasi a
tagliarle la gola in un impeto di disperazione, un conto è vederla dilaniata
dalle zanne di un mostro proprio nel momento in cui il suo amore materno si
mette a brillare come una fiamma nel buio, mandando al diavolo ogni istinto di
autoconservazione.
C'è ovviamente un mostro, anzi, IL mostro, per l'appunto. Che non ha
un'origine o un perché, in quanto a noi non deve fregare nulla di come sia
arrivato nei boschi di una parte di America non meglio definita. Gli incubi più
terribili hanno mai un motivo? Solitamente no, soprattutto quando ci arrivano
addosso inaspettati e crudeli e sconvolgono la nostra esistenza con accanimento
e ferocia. La creatura di The Monster è terrificante nel vero senso della
parola, un essere alieno zannuto ed artigliato che assicura almeno un paio di
jump scare ma non l'ho trovato un elemento così importante della pellicola. A
farmi riflettere ed apprezzare l'operazione di Bertino è piuttosto il modo in
cui il regista e sceneggiatore sfrutta il mostro per sviscerare ancora di più
la personalità delle protagoniste e il loro complicato rapporto, costringendole
in una situazione senza via d’uscita e sotto la minaccia di un pericolo
mortale, innescando in qualche modo un cambiamento in entrambe e, soprattutto,
portando lo spettatore ad affezionarsi terribilmente alle due. Semplificando, si
potrebbe dire che The Monster è la versione riveduta e (s)corretta di Cujo ma non
è la stessa cosa: lì si trattava di una “cattiva moglie” di cui tuttavia non
veniva mai messo in dubbio il ruolo di madre e di un bimbetto talmente piccino
che l’empatia scattava in automatico, nel film di Bertino la natura positiva di
madre e figlia non è così scontata. Ecco perché, per far funzionare un film
simile, diventa indispensabile la bravura delle due attrici protagoniste, ancor
più della validità dell’effetto speciale (per quanto apprezzabile ed artigianale, grazie a Dio). Zoe Kazan, giusto per rimanere in tema, è
mostruosa, oltre che di una bellezza esagerata. Sarà anche un cliché ma ammetto
di avere avuto il magone per un po’ durante i flashback che la vedono impegnata
a rifiutare, inutilmente, la bottiglia, per poi ritrovarsi addormentata in
bagno, abbracciata dalla figlioletta (qui fa tanto anche l’eleganza di Bertino,
che consacra ai posteri una delle inquadrature più belle del 2016) e anche
nelle scene più “action” la Kazan tira fuori una grinta tale da far venire
voglia di vederla un po’ più spesso sul grande schermo. Altrettanto brava la
giovane Ella Ballentine, capace di gestire al meglio il ruolo di ragazzina
precocemente segnata dalla vita ma con un preoccupante lato infantile,
sfaccettature psicologiche che, in mano ad attori meno capaci, rischierebbero
di sconfinare nell’esageratamente patetico (per dire, è uno spasso vedere le
due attrici urlarsi in faccia nella sequenza del garage ma fidatevi
che il fuck you sussurrato dalla Ballentine alla fine spezza il cuore). Non è quindi
un caso che The Monster sia finito in tante classifiche di fine anno stilate
dagli appassionati di horror perché l’ultimo film di Bertino è davvero più di
un semplice film di genere ed è sicuramente una splendida, sanguinosetta favola
nera con la quale iniziare al meglio il 2017.
Del regista e sceneggiatore Bryan Bertino ho già parlato QUI e nello stesso link trovate anche Scott Speedman, che interpreta Roy.
Zoe Kazan interpreta Kathy. Americana, ha partecipato a film come Revolutionary Road, Ruby Sparks e a serie quali Medium. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 34 anni e due film in uscita.
Pur non avendo ancora visto Under the Shadow credo potrebbe essere un buon titolo da recuperare in caso The Monster vi fosse piaciuto. ENJOY!