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venerdì 30 dicembre 2022

Bolla's Top 5: Best of 2022

Finito lo schifo dei Worst 2022 e digeriti i panettoni, passiamo alle cose belle che ci ha lasciato l'anno che sta per finire! Come al solito, le mie top 5 (soprattutto quella dei film "generici") sono viziate da molteplici fattori negativi, tra i quali spiccano la distribuzione caprina della città in cui vivo, il poco tempo settimanale a disposizione da dedicare alle visioni casalinghe, l'impossibilità di partecipare a festival importanti (certo, so benissimo che molti film tra quelli usciti all'estero/festival candidati ai Globes sono già disponibili per "vie traverse", ma non ho alcuna fretta di recuperarli prima dell'anno prossimo, sperando di poterne godere come si deve, ovvero in una sala cinematografica), ecc. ecc. Quindi, se non trovate in elenco un film tra quelli che avete enormemente amato, probabilmente è perché non l'ho visto ma potete sempre segnalarmelo nei commenti e cercherò di recuperarlo appena possibile; tra quelli rimasti per un pelo fuori classifica, segnalo i reperibilissimi Red e The Fallout (distribuito su Sky come La vita dopo), oltre ai meno reperibili Too Cool to Kill (visto al Far East Film Festival on line) e Weird: the Al Yankovich Story, di cui parlerò nel 2023. ENJOY!!!


5. The Fabelmans

Non mi ha convinta quanto avrei sperato, ma la dichiarazione d'amore di Spielberg al cinema è qualcosa che cresce nella mente e nel cuore dello spettatore man mano che il tempo passa, così come la voglia di riguardare il film per cogliere, a mente fredda, tutto ciò che è sfuggito a una prima visione. Spielberg ci ha cresciuti quasi tutti, e le sequenze iniziali, in cui gli occhi del piccolo protagonista rispecchiano la magia e lo stupore provato davanti alle pellicole del regista quando ero più o meno grande come lui, non le dimenticherò per tantissimo tempo!


4. The House

Prima delle due opere in stop motion presenti in classifica. Ero indecisa se metterla in quella horror, visto che The House non è proprio un prodotto per bambini, ma l'episodio dedicato ai gattini non appartiene granché al genere, quindi ho lasciato perdere. Affascinante e ben realizzata, questa antologia di mediometraggi animati è una girandola di emozioni e stili, un'opera stratificata che merita di essere vista e ricordata, alla faccia della sua presenza sul catalogo Netflix, cosa che rischia di condannarla all'oblio del consumo rapido tipico della piattaforma.


3. The Northman

Epico, crudo, violentissimo ed esaltante. E' riuscito a spiazzare gli appassionati di Eggers e a portare in sala chi non lo aveva mai nemmeno sentito nominare, confermandosi come una delle visioni imprescindibili del 2022, anche al di là del mio gusto personale.  


2. Pinocchio

Meno di 24 ore prima della pubblicazione del post ho cercato di recuperare quello che in molti hanno definito un capolavoro. E mi ha frantumato il cuore, al punto da raggiungere di diritto un secondo posto legato anche allo schifo provato davanti alla visione del live action della Disney. Il Pinocchio di Del Toro è poesia pura, nonché una personalissima, affascinante rivisitazione di un classico narrato così tante volte da avere ormai perso significato. Per fortuna c'è ancora chi è in grado di raccontare storie intrise di magia!


1. Everything Everywhere All At Once

In Italia se lo sono filati in pochissimi, in America sta mietendo premi a non finire ed è giusto così: il film dei Daniels ha conquistato il primo posto nel mio cuore per la sua natura folle, esilarante e commovente. Spacciato, ingiustamente, come "il film definitivo sul Multiverso", questa definizione ha finito per tenere distante troppi spettatori stufi delle cretinate Marvel, e ha impedito loro di godere di un'opera unica e, a suo modo, profondissima. Se non lo avete ancora visto, cercatelo e guardatelo assolutamente!


E ora, come ogni anno, tocca al genere horror, che è vivo, lotta con noi, sta benissimo NONOSTANTE l'inevitabile appiattimento qualitativo provocato dall'abbondanza di opere distribuite sui vari canali di streaming legale. Per carità, non mi lamenterò mai della diffusione capillare del genere che più amo, ma sarei abbastanza menzognera se dicessi che i prodotti "solo" carini superano di gran lunga le opere indimenticabili. Ciò detto, anche nel 2022 c'è stato di che gioire, anche se, come al solito, non sono riuscita a guardare tutte le opere imprescindibili; tra i titoli rimasti fuori tra ciò che ho potuto vedere (ho preferito comunque, salvo un paio di eccezioni, dare la priorità in classifica a opere uscite già in Italia e ben diffuse), comunque, il mio consiglio è quello di recuperare assolutamente Scream (anche perché a marzo uscirà il sesto capitolo della saga), Sweetie, you won't believe it, Barbarian, A Wounded Fawn, Syk Pike, Speak no Evil, Piggy e Deadstream (due film di cui parlerò nei primi giorni del 2023!). Cercate di finire l'anno in bellezza e di cominciare ancora meglio, ci risentiamo tra qualche giorno! 

5. Nope

Non pensavo, sinceramente, che l'ultimo film di Jordan Peele sarebbe finito in classifica, ma più ci ripenso più, nonostante il mio scarso entusiasmo rispetto alle sue opere precedenti, lo ritengo un film importante e ben realizzato sotto ogni punto di vista. 


4. Terrifier 2

E' finito in classifica perché, se c'è stato un horror evento quest'anno, da tutto esaurito, è proprio l'ultima fatica di Damien Leone. E poi, ammettiamolo, è uno spasso fuori dal comune e una gioia per gli amanti dell'horror tout court, senza "nobilitazione" alcuna!


3. Smile

La sorpresa commerciale che non ti aspetti per nulla, nonché l'unico film che è riuscito a farmi davvero paura e a rimanermi impresso, a livello di inquietudine, anche dopo la fine della visione. L'altro è Deadstream, per la cronaca!


2. X 

La cima della classifica è occupata dai due film realizzati da Ti West, per il quale il 2022 è stato un anno d'oro. Non li ho messi assieme, come avevo fatto l'anno scorso per la trilogia di Fear Street, perché X e Pearl sono due film molto diversi e il primo, a ben vedere, è molto più tradizionale e "banale", ma già contiene tutti i semi di quello che sarebbe diventato quel trionfo di Pearl ed è una goduria splatter da vedere e rivedere.


1. Pearl

Pearl è il "mio" horror dell'anno. Coloratissimo, inquietante e anche molto triste, è la consacrazione (nel caso ce ne fosse stato bisogno) del talento di Mia Goth, che quest'anno conquista il primo posto anche nelle interpretazioni, surclassando persino l'adorata Michelle Yeoh. Confido in una veloce e capillare distribuzione nelle sale italiane, non come X che è stato, come al solito, relegato a pochissimi cinema in un periodo infelice! 





mercoledì 27 aprile 2022

The Northman (2022)

Siccome è miracolosamente uscito anche qui, sabato sono corsa a vedere The Northman, l'ultima fatica di Robert Eggers come regista e co-sceneggiatore.


Trama: un principe vichingo, ancora bambino, fugge al tentativo di omicidio da parte di suo zio e torna a cercarlo, da adulto, per riscuotere una sanguinosa vendetta...


Avevo letto le peggio cose di The Northman, anche scritte da persone fidate. Non so se è perché da Eggers ci si aspettava un delirio lisergico ancora peggiore, nel senso migliore, di The Lighthouse come terzo lungometraggio, oppure perché chi lo ha visto in lingua originale probabilmente non è riuscito a superare lo scoglionamento da dialoghi rimaneggiati, dopo le critiche, persino dallo stesso regista, che si è cosparso il capo di cenere (sì perché noi italiani, invece, con Anya Taylor Joy doppiata con l'accento da bagassa dell'est... vabbé. Vergogna. E vergogna anche ai sottotitolatori, ché poi mi tocca leggere Valalla invece che Valhalla e mi viene in mente "la palla di Lalla". Ma su!), eppure prima della visione mi sono comparsi sotto agli occhi solo commenti negativi. Il "problema" di The Northman, se di problema si può parlare, è che viene fatto passare per un blockbuster fruibile da chiunque, cosa che scontenta ovviamente la maggior parte degli spettatori casuali (ma al Bolluomo è piaciuto molto), e che è troppo "commerciale" per i cinèfili, i quali probabilmente sono morti dall'orrore di dover condividere una sala con gli utenti medi per godere dell'opera di un Autore che, fino a ieri, conoscevano solo loro. Da par mio, che fortunatamente cinèfila non sono, bensì una semplice appassionata di cinema, credo di aver lasciato il segno della bocca spalancata contro la mascherina, perché The Northman è davvero una meraviglia. Epico nel vero senso della parola, di quell'epica che si studia a scuola e che si scopre in tutta la sua crudezza e fantasiosità da soli, è tanto semplice nella sua struttura portante quanto ricco di tutto ciò che può rendere assolutamente avvincente la storia di un eroe antico: morte, tradimenti, riti di iniziazione, leggende, oggetti mitici, mostri, spiriti, superstizioni, sacrificio, divinità, odio, amore, peccati, sesso. L'"origin story" di una dinastia di re, l'ideale "primo libro" di un ciclo vichingo, segue le vicende di un principe rozzo e disperato che non può fare a meno di vivere per l'odio e la vendetta, tenuto d'occhio da messaggeri degli dèi che tessono le fila di un destino già scritto, al quale non ci si può sottrarre, pena l'ignominia perpetua o un'ancor più peggiore condanna di codardia.


E così, Amleth procede come un treno nella sua vendetta, ben lontano dall'intellettuale shakespeariano che porta un nome assai simile (Il co-sceneggiatore Sjón ha preso ispirazione dalle leggende narrate da Saxo Grammaticus, alle quali si era ispirato già Shakespeare per il suo Amleto), e noi spettatori non possiamo che plaudire al suo cammino, benché zeppo di deviazioni che avrebbero fatto storcere il naso alla Sposa, e chiudere un occhio schifato sulle pene sanguinarie inflitte a nemici talmente immorali da mettere i brividi (uno in particolare; se la maggior parte dei personaggi, Amleth compreso, è abbastanza monodimensionale, c'è qualcuno a cui invece viene regalato un monologo talmente feroce e ben recitato da mettere i brividi, oltre che qualche dubbio sulla bontà del cammino del protagonista). Chiudere un occhio, virgola, ché distogliere lo sguardo dalla bellezza della regia di Eggers sarebbe peccato mortale. Il regista confeziona violentissime scene di battaglia calibrate con perfezione millimetrica e l'ausilio di piani sequenza meravigliosi, ma a mio avviso questa è stata solo la punta dell'iceberg; ciò che mi ha davvero catturata sono le scene oniriche di battaglie e prove visionarie, il volo di una valchiria tremenda e bellissima allo stesso tempo, l'inquietante orrore di sacrifici umani colorati dalle tinte del fuoco ed eseguiti con mano "elegante" dalla particolare Olwen Fouéré, la bellezza di una natura lussureggiante ma per nulla amichevole, fatta di colline verdissime, boschi consacrati agli dei e mari salvifici e pericolosi in egual modo. In tutto questo, ovviamente, ci sono fior di attori. Nonostante il brevissimo metraggio di presenza, la Kidman è per The Northman che meriterebbe delle nomination, non per filmetti come Being the Ricardos, quanto a Alexander Skarsgård e Anya Taylor Joy, definirli dream couple di una bellezza esagerata non rende l'idea e nonostante la differenza di età sarebbero coppia da shippare anche nella vita vera; grandissime lodi anche a Claes Bang, affascinante sia quando fa Dracula che quando interpreta lo Scar versione vichinga, e complimentissimi sia a lui che a Skarsgård per la fisicata mostrata in quello che è già il duello finale migliore di sempre. Avrete capito che l'entusiasmo mi impedisce di scrivere qualcosa che vada oltre il "bello bello in modo assurdo", quindi non date retta alle malelingue menose e andate a vedere The Northman, AL CINEMA, per Odino, non aspettate lo streaming! Ce ne fossero di film "banali" e imperfetti così!


Del regista e co-sceneggiatore Robert Eggers ho già parlato QUIAlexander Skarsgård (Amleth), Nicole Kidman (Regina Gudrún), Ethan Hawke (Re Aurvandil Corvo di Guerra), Anya Taylor-Joy (Olga della Foresta di Betulle), Willem Dafoe (Heimir Il Folle), Olwen Fouéré (Áshildur Hofgythja), Ralph Ineson (Capitano Volodymyr) e Kate Dickie (Halldóra) li trovate invece ai rispettivi link.


Claes Bang interpreta Fjölnir il Senzafratello. Danese, ha partecipato a film come The Square, Millenium - Quello che non uccide e a serie quali Dracula. Ha 54 anni e un film in uscita. 


Björk
(vero nome Björk Guðmundsdóttir) interpreta la veggente. Cantante e compositrice islandese, la ricordo per film come Dancer in the Dark. Anche regista e sceneggiatrice, ha 56 anni. 


Ingvar Sigurdsson
, che interpreta lo stregone, era il protagonista di A White, White Day. Bill Skarsgård era stato scelto per il ruolo di Thorir, il fratello di Amleth, ma ha dovuto abbandonare il progetto dopo che la produzione è stata ritardata causa Covid. Ovviamente, se The Northman vi fosse piaciuto recuperate The VVitch e The Lighthouse. ENJOY!


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