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giovedì 15 febbraio 2018

(Gio)WE, Bolla! del 15/2/2018

Buon giovedì a tutti! Oggi (o meglio, ieri) è il gran giorno in cui anche noi italiani avremo modo di godere dell'ultima fatica di Guillermo del Toro, il film che personalmente spero faccia sfracelli all'Oscar. Ma ciancio alle bande, andiamo a cominciare! ENJOY!

La forma dell'acqua - The Shape of Water
Reazione a caldo: YAYYY!!!
Bolla, rifletti!: In verità temevo che l'ultimo film di Del Toro sarebbe rimasto al palo causa la mortale combo Marvel + Muccino invece fortunatamente così non è stato e posso solo ringraziare tutte le divinità. Spero di andarlo a vedere stasera o piangerò lacrime amare!

Black Panther
Reazione a caldo: Mmmeh.
Bolla, rifletti!: Primo dei cinque (cristo, non uno, CINQUE) film basati sull'universo Marvel in uscita quest'anno, probabilmente è pure quello che mi intriga di meno, anche perché Pantera nera non mi è mai piaciuto come personaggio. Come sia finito Ryan Coogler nella solitamente impersonale scuderia dei registi Marvel è un mistero ma stranamente di questo film si parla bene un po' ovunque quindi domenica gli darò una chance.

A casa tutti bene
Reazione a caldo: Me ne compiaccio.
Bolla, rifletti!: Se a casa stanno tutti bene allora lasciali dove sono e non spaccare i marroni, Muccino. Piantala di girare film, grazie, e lascia in pace quel gran figo di Pierfrancesco, così che anche io possa andare al cinema e goderne sul grande schermo.

Al cinema d'élite tornano a farsi perdonare...

The Party
Reazione a caldo: Bellissimo!! 
Bolla, rifletti!: Ne ho parlato QUI. Se siete così fortunati da avere un cinema che lo proietta, benché con ritardo di una settimana, guardatelo (anche se sarebbe meglio vederlo in lingua originale...).

martedì 13 febbraio 2018

The Party (2017)

Nonostante qualche problemino tecnico, ho avuto anch'io la possibilità di guardare The Party, scritto e diretto nel 2017 dalla regista Sally Potter.


Trama: durante una cena fra amici organizzata per festeggiare la sua elezione a primo ministro, Janet si ritrova a dover fare i conti con una miriade di segreti che rischiano di distruggere la sua vita apparentemente perfetta...


Non è passato tantissimo tempo da quando ho guardato il pluripremiato e apprezzatissimo (dagli altri) Perfetti sconosciuti e proprio nei commenti al post in questione l'esperto Giovanni mi aveva consigliato di recuperare The Party, quando sarebbe uscito. Anche nel caso del film di Sally Potter, come in quello di Veronesi, abbiamo un invito a cena che si trasforma nella sagra della cattiveria e delle brutte sorprese ma qui l'atmosfera è parecchio diversa, come si evince fin dal titolo. "The Party" si può infatti intendere come festa ma anche come partito, il fulcro della vita della protagonista Janet, che ad esso ha consacrato la sua esistenza fino a riuscire a diventare Primo Ministro dopo una fulgida carriera. Gli invitati alla festa in suo onore non sono quindi persone semplici ma alti esponenti della società inglese, raffinati, colti e "liberal", ognuno pronto a trasformare una semplice chiacchierata in un confronto di intelletti ben lontano dalle banali preoccupazioni del popolino e per questo ancora più "full of shit" e ridicolo di noi poveri mortali. Accanto alla novella prima ministra abbiamo dunque l'attivista lesbica che dopo una vita di proteste sta vivendo una serena vecchiaia mantenuta da libri e saggi a tema scritti di suo pugno, mentre la giovane compagna (una banalissima cuoca, come sottolineato spesso) fatica a vivere al cospetto di tanta grandezza; abbiamo una cinica e raffinatissima signora accompagnata dall'odiato marito, un life coach autodefinitosi guru; abbiamo il giovane marito della vice di Janet, un parvenu che si occupa di alta finanza e quindi risulta inviso al 90% degli invitati in quanto "triviale"; abbiamo, infine, il marito di Janet, il quale invece di festeggiare con la moglie si ubriaca pesantemente per i motivi che diventeranno la causa scatenante del fallimento della cena. A differenza di film come Perfetti sconosciuti o Cena tra amici l'impressione che si ha fin dall'inizio è che la festa di Janet riunisca forzatamente persone prive di una storia comune alle spalle, conosciutesi giusto perché amiche/colleghe o di Janet o di Bill, e più che di cameratismo o voglia di scherzare si avverte il desiderio di sopraffarsi a vicenda, espresso in una serie di punzecchiature ironiche o false cortesie che gli invitati usano a mo' di scudo così che la loro personale maschera di superiorità e consapevolezza non venga mai scalfita né scoperta.


Immersi in un bianco e nero raffinatissimo che li allontana ancora più dalla bassa società e concentra l'attenzione dello spettatore sugli attori più che sull'ambiente in cui si muovono, i personaggi di The Party sono ognuno emblema di incredibile egoismo ed ipocrisia, troppo occupati a celebrare sé stessi per accorgersi di quello che accade sotto il loro naso e talmente costretti nel loro ruolo da non riuscire a far fronte ad eventuali imprevisti. Emblemi di fredda inglesità, gli ospiti della festa e la loro padrona di casa accolgono le emozioni forti causate da shock e dolore con una sorta di diffidenza che li priva persino della gioia dello sfogo e li spinge a diventare delle bombe ad orologeria che rischiano di fare più danni del dovuto una volta che il meccanismo è innescato; non è un caso che a causare le irreparabili rotture alle quali assistiamo siano due agenti esterni, l'arricchito Tom e qualcosa di infido come la malattia, perché la follia di un sentimento sanguigno e la natura sono gli unici due elementi che i protagonisti non possono controllare, come arriveranno a scoprire tutti a loro spese. Prima ancora di una sceneggiatura e una regia perfette, prive di sbavature, colpiscono gli interpreti di The Party, tutti magistrali, con qualcuno che spicca sugli altri. Timothy Spall per esempio, occhio spento e volto scavato da un bianco e nero impietoso, è un attore grandioso che dovrebbe venire utilizzato un po' più spesso come protagonista principale invece che come caratterista, perché riesce ad entrare nel cuore con poche battute e un'interpretazione tutta fatta di sguardi, silenzi e nervi. Interpretazione opposta la da un'altrettanto stupenda Patricia Clarkson, logorroica e crudele, una raffinatissima "coscienza negativa" pronta ad elargire un insulto creativo a tutti, soprattutto al povero Bruno Ganz che le fa da marito, continuamente colpito dagli strali annoiati della moglie; alla Clarkson è dunque affidato l'umorismo freddo e amaro della pellicola, mentre gli altri personaggi sono tutti ugualmente miserevoli e ridicoli, persino uno apparentemente positivo come la Jinny di Emily Mortimer, ritrovatasi costretta in una situazione probabilmente non proprio desiderata per assecondare i dettami di una moglie importante. Un film come The Party, con la sua aria patinata, i protagonisti antipatici e i dialoghi che talvolta sconfinano anche nel filosofico, potrebbe sembrare uno scoglio a molti spettatori ma (vista anche la brevissima durata) vi invito a guardarlo anche solo per non perdervi il colpo di scena finale più inaspettato dell'anno, che vale da solo il prezzo del biglietto.


Di Timothy Spall (Bill), Kristin Scott Thomas (Janet), Patricia Clarkson (April), Bruno Ganz (Gottfried), Emily Mortimer (Jinny) e Cillian Murphy (Tom) ho già parlato ai rispettivi link.

Sally Potter è la regista e sceneggiatrice del film. Inglese, ha diretto film come Orlando e Lezioni di tango. Anche compositrice, attrice e produttrice, ha 69 anni e film in uscita.


Cherry Jones interpreta Martha. Americana, ha partecipato a film come Erin Brockovich - Forte come la verità, La tempesta perfetta, Signs, The Village, Ocean's Twelve e a serie quali 24, 22.11.63 e Black Mirror. Ha 62 anni e tre film in uscita.


Se il film vi fosse piaciuto recuperate Festen - Festa in famiglia e Cena tra amici. ENJOY!

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