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lunedì 7 ottobre 2019
Dear Old Mr. Lynch: Mulholland Drive, Velluto blu, Strade perdute, The Elephant Man, Una storia vera
sabato 15 dicembre 2018
Mr. Ciak: Lazzaro felice, Il testimone invisibile, Searching, Lucky
L'ambizioso
imprenditore Scamarcio è riverso in una camera d'albergo. Poco più
in là c'è il cadavere di una Leone femme
fatale. La stanza è chiusa dall'interno, le finestre bloccate. Da
dov'è entrato, da dov'è uscito l'assassino? All'alba
di una testimonianza decisiva, una grandissima Maria Parato torchia
l'uomo: seduti agli antipodi del tavolo, avvocato e
cliente rivangano il passato. Arrivando a riesumare il ricordo di un
incidente con omissione di soccorso di cui papà Bentivoglio ancora
non si capacita. E un piano criminale su più livelli i cui esiti
lasciano basiti per i mille incastri, lo studio machiavellico dei
colpi di scena, gli intrighi delle deposizioni. Il
testimone invisibile, visto in
anteprima a una proiezione gratuita, è un thriller coi fiocchi: non
facciamone un altro mistero. Peccato che, a proposito di inganni,
abbia un risvolto negativo: le sue idee migliori vengono dal bel
Contrattempo, passato
purtroppo in sordina su Netflix. Copia carbone dell'originale
spagnolo, il film nostrano si sposta dalla Catalogna al Trentino; ripropone l'eleganza della messa in scena e le claustrofobiche
atmosfere teatrali senza improvvisare variazioni sul tema. Il remake
non aggiunge niente di nuovo, no, ma continua a essere un
intrattenimento a regola d'arte: possiamo fargliene forse un crimine se
Mordini, dopo Pericle il nero,
proprio non sfigura nel paragone? Le dinamiche del giallo alla
Christie restano vincenti perché lasciate intonse. Rispondono a
tono, così, il montaggio serratissimo; una regia di insospettabile
classe; un quartetto di attori convincenti che non si lasciano
intimidire mai dai voltafaccia o dagli stravolgimenti dei punti di
vista. Una domanda resta, e su un blog che parla di romanzi suonerà
senz'altro obbligata: perché scomodare autori stranieri con le
librerie piene di firme rinomate – vedasi Donato Carrisi, prima
scrittore e poi regista dell'altrettanto solido La ragazza della nebbia? Mi sarei
lambiccato, confesso, davanti a un rimaneggiamento indecoroso. I
bandoli del Testimone invisibile,
nonostante la conoscenza dell'originale abbia rovinato l'effetto sorpresa, mi hanno però divertito da morire. Trucchi, beffe e
segreti di un giallo perfetto su un delitto perfetto: peccato, questa
volta, sia d'importazione. (7)
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