"Era
rimasta chiusa in camera a meditare sulla linea sottile che separava
la fama dall'infamia. Per un colpo di sfortuna, la sorte aveva voluto che per lei
fossero inestricabili."
Titolo:
Unrivaled – La sfida
Autrice:
Alyston Noel
Editore:
Harper Collins
Numero
di pagine: 284
Prezzo:
€ 16,00
Sinossi:
Tutti
desiderano diventare qualcuno nella vita. Layla Harrison vuole fare
la giornalista; Aster Amirpour sogna di essere un'attrice di
successo; Tommy Phillips ha intenzione di diventare una rockstar.
Madison Brooks ci è riuscita: ha afferrato il destino e lo ha
piegato al proprio volere molto tempo fa. Ora è la più acclamata
stella di Hollywood, e ciò che ha fatto per diventare il personaggio
di cui tutti parlano è solo una macchia sull'asfalto, polvere sotto
i tacchi delle sue Louboutin. Finché Layla, Aster e Tommy non
ricevono un invito speciale per entrare nel mondo esclusivo della
vita notturna di Los Angeles e partecipare a una spietata
competizione di cui Madison Brooks è l'obiettivo. Ma proprio quando
le loro speranze si accendono come stelle che bucano lo smog della
California, Madison Brooks scompare... e le aspettative dei quattro
ragazzi si spengono, oscurate da una nebbia di bugie.
La recensione
La
visione di Blake Lively a Cannes – stupenda in azzurro, in rosa, in
oro e, con la gravidanza a fare capolino e ad arrotondarle le forme, forse, ancora di più – mi ha ricordato perché al ginnasio
fossi perdutamente cotto della sua inarrivabile Serena van der
Woodsen e seguissi, fedelissimo, un mondo di intrecci, tradimenti e
surreali colpi di scena descritti da colei che, nell'anonimato,
cantava e condannava i rampolli e le meteore delle scandalose
élite di Manhattan. Tra il teen e la soap, trash solo verso la
conclusione, Gossip Girl era – è – il mio guilty
pleasure con la lettera maiuscuola. Da allora, cercasi rimpiazzo. A
consolare gli orfani e i nostalgici, chi a New York non ci ha mai
messo piede e alcuni party di certo non può permetterseli, ci hanno
pensato le amiche di Pretty Little Liars e,
lo scorso anno, i nobili britannici secondo The Royals:
serial che, senza cerimonie, ho abbandonato strada facendo. Il primo, infatti, non mi aveva anticipato che oltre che carine e giovani le
quattro protagoniste fossero stupide da non credere; con il secondo, nonostante il piacere degli episodi introduttivi, era venuta
meno la curiosità e non restava, allora, che il trash. Quello, in dosi abbondanti: ingenerose. Finché,
tra i guilty-pleasure-ma-non-troppo, non è spuntato dal nulla
Unreal. Quali
meccanismi nascondeva un programma in cui ragazze bellissime si
sfidavano per il cuore di un lui assai ambito, se le sporche manovre
della produzione facevano vittime innocenti e la commedia nera prendeva d'un tratto il sopravvento? Unreal
e Unrivaled:
un titolo in assonanza, un'altra sfida annunciata, la contaminazione
a fantasia tra il mistery e lo chick lit. Come nel caso del telefilm
Lifetime, anche con Alyson Noel c'era la sorpresa, dietro l'angolo? Primo di una serie, tradotto in tempi record e
coccolato dalla nascente HarperCollins Italia, Unrivaled è
ambientato in una Los Angeles festaiola e rumorosa, ha protagonisti
che indossano le migliori griffe e coltivano i peggiori propositi, fa
una satira non troppo caustica ma che si legge, e lì sta la sorpresa, con un ghigno di sottile apprezzamento. Il titolo si
riferisce alla missione di tre diciottenni senza grilli per la testa,
determinati sin dall'inizio, che rispondono all'invito del potente e
misterioso Ira, proprietario dei locali notturni più in.
La fragola in copertina, intinta nell'oro, è il frutto
proibito a cui Tommy, Layla e Aster tendono la mano, ignari degli
effetti collaterali della loro cupidigia. Vogliono sfondare. Il primo,
ragazzo di periferia con la chitarra in spalla, sogna la carriera
delle rock star e il cenno del capo di un padre gelido, ignaro della sua stessa esistenza; la seconda, hipster fino al midollo e con un fidanzato
storico che sprizza gioia di vivere, scrive cattiverie e
news su un blog di pettegolezzi; l'ultima, che per
ribellarsi a due genitori aristocratici e normativi gioca a fare la
cattiva ragazza, sa che la sua pelle caffellatte e il fare da gatta
morta le apriranno in fretta e furia le porte dello showbusiness.
Intanto, fanno i promoter per l'uomo che, in pugno, custodisce le chiavi di
Los Angeles. Ci sono tre locali da riempire e loro sono i leader di
tre diverse squadre. Chi la avrà vinta? Chi potrà vantarsi di
avere, come fiore all'occhiello, l'attrice Madison Brooks e la sua
dolce metà? La ragazza che s'inchina davanti alle stelle, però, scompare nel nulla. Cosa hanno a che fare i
protagonisti con il sequesto dell'ospite più ambita?
Il romanzo
della Noel è una lettura
disimpegnata ma coinvolgente, che lascia più domande
che risposte. Una “toccata e fuga” dal senso d'irrisolto, di
incompiuto, che nel pugno stringe un pugno di mosche; generi che si
combinano sì e no; polvere di stelle cadenti. Pensato per
un pubblico di giovanissimi, nonostante le premesse, non risulta di
certo più cinico o provocante del young adult medio; e il
riferimento principale, ahinoi, è quello delle “liars”, tanto
benvolute altrove. Con un mistero che, nel prossimo romanzo, ci darà
i debiti grattacapi e un finale che
suona tanto come un arrivederci, alla prossima puntata.
Ci
sono romanzi dallo stile chirurgico e nitido, che non puoi fare a
meno di definire cinematografici. Unrivaled è invece modesto, nel bene
e nel male, e ammiccante: televisivo, con il bollino giallo. Tra lo
standard e l'irriverente, segue un compromesso che, questa volta, non
mi è dispiaciuto, benché non ami le vie di mezzo, le pietanze senza
pepe, la satira senza coraggio. Ma La sfida mi
ha divertito, intrigato il necessario, e un'altra puntata di prova,
un altro romanzo, me lo concederei ben volentieri. Al momento,
sospendo il giudizio. Non cambio canale, senza sapere che fine ha fatto
Madison Brooks e com'è, nel dettaglio, un mondo che qui ho
occhieggiato tra i flash dei paparazzi e in mezzo ai punti di vista di un trio all'oscuro dei fatti. Freno un po' l'istinto di darmi allo zapping sfrenato. Il guilty pleasure, però,
resta più appetibile sul divano, in pigiama e alla luce dello
streaming, che tra le pagine.
Su questo no, non cambierò idea.
Su questo no, non cambierò idea.
Il
mio voto: ★★½
Il
mio consiglio musicale: Vogue – Madonna