Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

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Vita genuina di montagna ... Voltois UD
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martedì 25 luglio 2017

Valdostane di melanzane al MO









Vi piacciono le melanzane ???
eccovi una ricettina sfiziosa cucinata al microonde.
Unico consiglio sbucciare le melanzane con il pelapatate, prima di tagliarle a fette. Buone, l'unica pecca, sono proprio le bucce che non le hanno cotte uniformemente e i tempi, che sono approssimativi, mi dovete scusare ma è un periodo che sono con la testa fra le nuvole.
Sicuramente l'annite avanza.


VALDOSTANE di MELANZANE al MO
per 2 o 3 porzioni

1 melanzana grande e tonda
2 fesste di prosciutto da 50 g cad.
4 fettine di formaggio, possibilmente tagliato a macchina
3 cucchiai di pane grattugiato
buccia di limone grattugiata
1 cipolletta
erbe aromatiche a vostro piacere, tritate finemente
olio q.b.

Consiglio di sbucciare le melanzane - Affettarle.
Su 4 fette appoggiare mezza fetta di prosciutto cotto, 1 fetta di formaggio(vedi già affettate nei super tipo emmentaler, provola e altri.
Chiudere la valdostana con un'altra fetta di melanzana.
Ora in una ciotola preparare il pane grattugiato, le aromatiche ben tritate con un poco di sale, mescolare per amalgamare i sapori,aggiungere sale e olio, e mescolare di nuovo. Lasciare insaporire una decina di minuti. 
Intanto preparare una teglia crisp per il microonde, versare un poco di latte, un letto di cipolle bianche tagliate sottili.
Infine prendere la teglia  da MO, versare un poco di acqua poca,  appoggiare le valdostan- melanzne e ad il preparato con il preparato di pane grattugiato misto solo sopra.
Infornare nel microonede,
Tempi di cottura, 8 se non ricordo male, non girarle, versare ancora un poco di acqua e cuocere sino alla cottura.
Cottura al crisp a 750 w, circa 20 minuti

Mi raccomando ho usato 750 w ... dipende dal vostro MO, forse a 950  cuocciono prima

***Le ho girate a metà cottura, ma senza buccia è meglio non girarle, altrimenti la panatura si perde nel crisp.chi è pratico del MO, se è pratico sa raggiungere i tempi ideali.


domenica 6 dicembre 2015

Verzottino ai ciccioli di pancetta affumicata










Nati sotto a un cavolo ??? naàààà ma i cavoli sono ottimi e fanno bene alla salute.
Del verzottino vi avevo già parlato e questa volta ve lo consiglio grattugiato fine e condito con ciccioli di pancetta.
Lo trovate anche qui  
http://ilfogolar.blogspot.it/2015/02/cavolo-verzotto.html 
e questo l'ho fatto come accompagnamento alla tortilla.


VERZOTTINO ai CICCIOLI 
di PANCETTA AFFUMICATA



Verzottino tagliato fine fine a mandolina e pancetta affumicata abbrustolita.

mercoledì 30 settembre 2015

Spaghetti con funghi Sanguinelli



Premetto, non siamo cercatori di funghi piacciono solo a me e Orsomio se può farne a meno è ben contento; però lui va spesso a passeggiare dove i boschi arrivano sino ai bordi della strada e se i funghi gli cadono sotto al naso, li raccoglie per la sottoscritta.
L'anno scorso troppa acqua e qualche fungo lo trovavi, anche se molto spesso erano intrisi di acqua e spesso rosicchiati dagli animali. Quest'anno troppa siccità, il sottobosco è rimasto asciutto a lungo e quindi i funghi non hanno fatto capolino.
Un paio di giorni fa il mio dolce metà,  ha portato a casa una manciata di funghi sanguinelli, ha detto che erano sul ciglio della strada e subito ha pensato a me.
Erano belli, sani e integri senza nessun piccolo abitante ... che dire ? era pomeriggio e mi sono preparata un buon sughetto per la cena. Anche Carlo ha mangiato pasta, ma i suoi funghi sono arrivati dritti dritti nel mio piatto.


SPAGHETTI con 
FUNGHI SANGUINELLI
per 2 porzioni

160 g spaghetti 
funghi erano poco meno di quelli della foto (che non è mia)
burro
50 g pancetta affumicata
1 cucchiaino di savors
1 cucchiaino di triplo concentrato Mutti sciolto in ½ bicchiere di acqua calda
poco sale

Lavare i funghi con acqua fredda e sale e lasciarli a mollo una decina di minuti.
Sciacquarli bene e dividerli grossolanamente secondo vostro gusto.
In un tegamino sciogliere nel burro 1 cucchiaino di sapori con la pancetta affumicata e rosolare poco poco.
Aggiungere i funghi, aggiustare di sale, triplo concentrato sciolto in ½ bicchiere di acqua calda  e cuocere piano per 30 minuti circa.
Cuocere la pasta del formato che preferite e quando è cotta condire con questo sughetto.
Fantastica

***SAPORI o SAVORS - Condimento carnico tradizionale (nella foto) ottenuto tritando crude tutte le verdure di montagna con aggiunta di sale.
Da queste parti il produttore più consigliato e: COFERBE, Raveo (UD)
Io lo preparo secondo ricetta datami da un'amica di Forni di Sopra e la trovate qui:
http://ilfogolar.blogspot.it/2009/11/savors-di-carnia.html


domenica 27 settembre 2015

Zucchine al kefir al MO







La mia amica mi direbbe ... ancora zucchine, sempre zucchine, ma queste sono le cucuzze o cocuzze siciliane speciali.
Mi piacciono di più delle zucchine normali, perchè rimangono croccanti e rendono un sacco; una zucchina raggiunge quasi il metro di lunghezza.
Quest'anno il mio orticello è stato generoso e me ne ha regalate tante.
Ne ho regalate alcune, congelate e anche essiccate eee ... io e Orsomio ne abbiamo mangiate taante, ma preparate sempre in modo diverso non stancano mai.
Queste le ho cucinate al MO (microonde), cottura veloce, buona e senza scaldare troppo con il forno normale.


Questa è una zucchina delle più piccole

ZUCCHINE al KEFIR al MO

1 pezzo di zucchine cocuzza
1 cipolla ramata
50 g pancetta affumicata 
poco burro
formaggio montasio grattugiato
1 confezione kefir 250 ml
farina di mais bianca
poco sale

Sbucciare, affettare la cipolla e versarla nel contenitore per microonde.
Appoggiare sopra uno strato di zucchine sbucciate e tagliate a rondelle.
Mettere 1 pezzettino di burro, metà dadini di pancetta e mezza confezione di kefir.
Spolverare con un pizzico di farina di mais per polenta bianca.
Ora appoggiare due strati di zucchine tagliate a rondelle e un pizzico di sale.
Un pezzetto di burro, i rimanenti dadini di pancetta, spolverata generosa di montasio grattugiato, spolveratina di farina di mais e il rimanente kefir.
Programmare il MO a 750 W e cuocere per 10 minuti con il recipiente coperto.
Togliere il coperchio e cuocere ancora 15 minuti a 750 W.
*** le zucchine rilasciano acqua di vegetazione perciò se nel recipiente ne è rimasta, cuocere ancora senza coperchio, regolandovi con i tempi.






lunedì 11 maggio 2015

Lasagne rustiche al Formadi Frant







Trovare  certi cibi particolari qui in montagna, diventa sempre un'impresa difficile.
Queste lasagne le avevo viste parecchie volte in fotografia, in diversi blog americani.
Va da sè che di tanto in tanto caliamo sino a Udine a fare diverse spese e quando in un supermercato ho visto l'oggetto dei miei desideri, non ho esitato ad acquistarle e oggi per la festa della mamma mi sono festeggiata.
Devo dire mi, perchè naturalmente al maritozzo non piace il formadi frant e quindi li ho cucinati in due modi diversi.
Prima vi posto la mia ricetta e nel post successivo vi posto la ricetta di come le ho preparate per lui.



LASAGNE RUSTICHE 
al FORMADI FRANT
per 1 porzione - 1 vaschetta da plum cake

5 lasagne Vietri
100 g salame a grana fine
30 g prosciutto cotto
100 g formadi frant erborinato
latte

Cuocere le lasagne in abbondante acqua salata per 5 minuti come da indicazione.
Scolarle, passarle sotto acqua fredda e stenderle su un canovaccio.
Dividere le fettine di salame fra tutte e 5 le lasagne, arrotolarle una per una e inserirle nel piccolo contenitore da plum cake.
In un tegamino versare 1 bicchiere di latte e il formadi frant tagliato a pezzetti.
Portare a ebollizione e cuocere piano finchè il formaggio si è sciolto completamente.
Versare questa crema sopra alle lasagnee infornare a forno caldo per una ventina di minuti circa.

Formadi Frant, questo formaggio è stato riscoperto da un abile casaro, che dopo attenti studi e tante prove, è riuscito a riportare in auge il vero Formadi Frant






domenica 5 ottobre 2014

Collo di pollo ripieno

02.03.2006 ricetta postata su Coquinaria.
Sono stata estirpata dalla mia Lomellina a 8 anni per approdare in una grande città che per me era "un immenso assoluto", papà già tramviere mi raccontava molto bene di Milano, ma avevo sempre l'impressione di perdermi dietro un alberello, mentre nel mio paese ero padrona di una realtà ben diversa, nonna sempre vicina, mi chiedeva di aiutarla e io seppur piccola facevo quello che potevo per farlo al meglio.
In estate, in mezzo alle risaie le mosche e le zanzare sopratutto ti mangiavano vivi, ma il panorama, seppur piatto, era uno spettacolo a iniziare dai primi di aprile quando le acque entravano nei campi del riso ... lo specchio d'acqua ti dava una dimensione immensa di un piccolo campo.
In estate l'acqua evaporava e provocava una "gibigianna" sull'asfalto e sopra i campi già pieni di riso in maturazione, che ti davano un senso unico di ciò che la natura ti regala (un senso fatiscente di questo specchio mobile che ti porta fuori dalla realtà).
Le rane che gracchiano giorno e notte sopratutto quando i contadini, per fame, andavano di notte a rane con la lanterna di acetilene.
Ricordo i primi viaggi da Milano al nostro paese con la prima Topolino superusata, al ritorno in città i fari illuminavano la strada e le stupide rane invadevano la strada, per cui era impossibile evitarle perchè a quei tempi formavano dei veri e propri tappeti e quindi era inevitabile sentire il cric croc delle rane schiacciate.
E va bene, godetevi il collo di gallina ripieno come lo faceva nonna Maria, se volete mettete un poco di cannella nel ripieno ... nonna metteva una puntina di "La Saporita", ma ora non riesco a trovarla più.
COLLO DI POLLO 
o GALLINA RIPIENO di Rosy

1 collo di pollo

fegatino e durello
1 uovo
100 g di pane bagnato nel latte
1 fetta di mortadella
1 salsuccia fresca o un pezzo di salsiccia a nastro
50 g macinata di manzo
50 g macinata di maiale
Formaggio grattugiato a piacere.
3 spicchi d’aglio
1 ciuffo di prezzemolo

1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
sale e pepe q.b.

Rosolare la cipolla con il fegatino e il duello tritati finemente.
Lasciare raffreddare e poi unirlo in una terrina con l’uovo, il pane ammollato e strizzato, l’aglio, il prezzemolo le macinate e il foraggio.
Salare pepare, ed amalgamare per bene il tutto.
Bruciacchiare il collo, lavarlo bene e togliere delicatamente l’osso. Cucire la pelle ad una estremità e introdurre, dalla parte opposta, l’impasto preparato, (cucire anche la seconda estremità).
Per evitare che si rompa in cottura, bagnare e strizzare un foglio di carta forno, bucherellare il collo come il cotechino e incartarlo e legarlo come il cotechino. (se si rompe, la ciccia rimane tutta ben unita).
Il collo va cotto in un brodo vegetale composto da cipolla, carota, e sedano.
Lasciar raffreddare il salamotto nel suo brodo, scolarlo per bene, tagliarlo a fette e servire con insalata di stagione.

sabato 4 ottobre 2014

Collo d'oca ripieno

Questa ricetta risale al 18-10-2012  postata su Cucinait, la foto non rende al meglio, non è mia è solo per rendere l'idea di come viene il collo d'oca farcito.
Chi non l'ha mai mangiato ?
Questa ricetta è artigianale, come lo preparava mia nonna anni luce fa, quando le sue oche, anatre e ruspanti vari, gironzolavano allegri nel cortile di casa.
I più fortunati ... come me che ancora hanno parenti nella Lomellina, possono trovare questa prelibatezza già pronta da cuocere, nelle salumerie di Mortara.
Io stessa se trovo una bella ochetta nel periodo di San Martino, taglio bene il collo, lo riempio e poi lo congelo pronto per un buon brodo di Natale.
Oppure un buon ragò d'oca con le verze e la polenta.

Foto di: http://bontalandia2.blogspot.it/

COLLO D’OCA RIPIENO
ingredienti per 4 persone:

1 collo di oca

per il ripieno
400 grammi di carne maiale macinata
100 grammi di mortadella macinata
1 salsiccia
1 panino raffermo
Formaggio grana grattugiato
1 uovo
1 bicchiere di latte
prezzemolo
2 spicchi d'aglio tritati finemente
sale
pepe

1 bicchiere di vino bianco
olio di oliva

Preparazione:
Pulire e lavare il collo dell'oca, togliere  l’osso e cucirela parte terminale piccola con refe da cucina.
Ammorbidire il pane con il latte ed impastare con la carne macinata, l'uovo e la mortadella tritata al mixer.
Preparare un trito di aglio e prezzemolo ed aggiungerlo all'impasto assieme a sale pepe ed una spolverata di grana grattugiato.
Punzecchiare il collo esattamente come il cotechino,  per evitare che il collo scoppi.
Riempire il collo, chiuderlo con filo da cucina e cuocere in forno con poco olio e il vino bianco per circa 40’ a 180° in una teglia con un po’ d’olio.
Una volta cotto servire nei piatti ben caldo con le verdure che preferite.
In Lomellina si usa molto con un ragò di verza o con purè di patate.
Il collo farcito si usa anche per un buon brodo, in sostituzione del solito cappone di Natale.

*** un pò di storia
La zona di produzione del salame d’ oca è la provincia di Pavia.
Fin dal Medioevo la Lomellina, favorita dalle condizioni climatiche ed ambientali, è la più importante zona per l’ allevamento di oche in Italia, con epicentro a Mortara.
I salumieri lomellini, riuniti nel Consorzio Produttori contraddistinto da un apposito marchio depositato, confezionano i loro prodotti d’ oca, tra cui il prodotto leader della salumeria lomellina, il Salame d’ oca di Mortara (composto di una parte di carne d’ oca e di due parti di carne di suino ed immesso al consumo dopo la cottura) ed il Salame d’ oca di Mortara Ecumenico (preparato esclusivamente con carne derivante dal disossamento del petto dell’ oca, senza l’ aggiunta di altro tipo di carne e quindi stagionato per almeno sessanta giorni).  
A differenza del primo, ormai popolare fra i buongustai in Italia e all’ estero, il salame d’ oca Ecumenico è stato introdotto sul mercato da diverso tempo, grazie al lavoro di ricerca effettuato da appassionati salumieri lomellini che si rifanno ad antiche tradizioni. 

Il salame d’ oca ecumenico rappresenta un rarissimo esempio di unione, almeno in termini gastronomici, delle tre religioni monoteiste: la cristiana, l’ ebraica e la musulmana (che vieta il consumo di carne di maiale).

lunedì 4 febbraio 2013

Carciofi montanari

Se becco ancora la dolce metà con le mani sulla mia macchina fotografica, gli impasto i ditini come salsicce ^___^, poi quando la prendo io non ho l'abitudine di controllare e mi vengono foto sfocate.
Va bè dai, cosa c'è di meglio in una giornata nevosa che trovarsi polenta e frico portati ancora caldissimi dall'amica ?.
Io avevo 2 magnifici carciofi qualità mammola e li ho doverosamente riempiti, il sughetto era fatto con i gambi dei carciofi e con la polenta era una goduria.


CARCIOFI MONTANARI
per 2 porzioni

2 carciofi qualità mammola senza spine
1 salsiccia fresca
100 g carne macinata scelta
2 fette di mortadella
1 spicchietto piccolo di aglio
1 cucchiaio di pane grattugiato
1 cucchiaio di formaggio montasio grattugiato
2 uova piccole
pepe ... occhio al sale

olio q.b.
prezzemolo tritato finissimo a piacere
5 spicchi di aglio che poi vengono tolti
2 gambi dei carciofi spelati

Tagliare i gambi ai carciofi, metterli in una terrina con il succo del limone, sciacquarli alargarli e appoggiarli sul tagliere a scolare così allargati.
Spelare i gambi, tagliarli a pezzetti e tuffarli nell'acqua e limone.
Mettere nel mixer la salsiccia con la carne macinata, la mortadella l'aglio, il pane e il formaggio gratttugiati, insieme alle uova e al pepe.
Tritare e amalgamare molto bene il tutto, togliere a cucchiaiate l'impasto e comprimerlo all'interno dei carciofi, sino a riempirli per benino.
Versare a freddo l'olio in un tegame dai bordi alti, inserire i carciofi riempiti e negli spazi unire l'aglio, il prezzemolo tritato e i gambi di carciofo risciacquati.
Aggiungere acqua sino a metà del carciofo, coprire con il coperchio e avviare la cottura che deve essere un poco vivace.
Cuocere per 45 minuti circa, finchè i carciofi sono teneri e il sughetto si è ristretto al punto giusto.


I fiocchi di neve scendevano allegramente e noi al calduccio abbiamo fatto un pranzo da Rè ... 



Questa è l'ultima neve arrivata in 3 ore di tormenta ... e meno male che prima aveva piovuto abbondantemente e quindi la neve si scioglieva subito, altrimenti ne avremmo avuta un bel pò di più.

lunedì 16 luglio 2012

Patate alla diavola

Sempre buone e sempre pronte in un attimo. Le patate sono la salvezza di un pranzo o di una cena frettolosa.
Queste sono patate " vere ", non le farlocche del supermercato. Me le ha portate la mia amica Angela di Udine e sono le primizie del suo orto.
Buone, sode e profumate !


PATATE alla DIAVOLA
per 2 porzioni

patate novelle lessate e non utilizzate subito
60 g di salame sopressa
1 cipolla
1/2 bicchiere di vino Friulano-ex tocai
niente sale (il salame insaporisce già di suo)
pepe
poco olio

Rosolare molto bene la cipolla affettata fine in una padella con poco olio, quando inizia ad imbiondire, unire il vino e lasciarlo asciugare quasi completamente.
Aggiungere il salame tritato finemente con un piccolo spicchio di aglio, insaporirlo per bene con la cipolla ed infine unire le patate tagliate a pezzetti.
Lasciare restringere il sughetto a fuoco basso, pepare, mescolare e servire.

sabato 14 luglio 2012

Fagioli di spagna, patate e Muset

Ecco un buon piatto semplice di questi giorni in cui la temperatura qui in montagna, si è abbassata di molto.
Sono tre notti che piove a dirotto e di conseguenza pare che l'estate se ne sia già andata.
Niente di meglio che un buon cibo caldo.


FAGIOLI di SPAGNA, PATATE e MUSET
per 2 porzioni

1 scatola di fagioli bianchi di Spagna sgocciolati
1 patata novella grande
3 scalogni
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro Mutti
1 chiodo di garofano
poco olio e burro
sale e pepe

Affettare sottilmente lo scalogno e soffriggerlo in poco olio e burro.
Appena diventa leggermente dorato, unire i fagioli e la patata sbucciata, lavata e tagliata a pezzetti.
Lasciare insaporire e aggiungere 1 bicchiere di acqua calda con il concentrato stemperato.
Aggiungere il chiodo di garofano, il sale e portare a cottura la patata.
20 minuti circa ed è pronto un ottimo contorno per il Muset, equivalente del classico Cotechino.
Una volta nel piatto, pepare e condiro ancora con un piccolo giro di olio.
Preparare il Muset cotto per tempo e lasciarlo raffreddare nella sua acqua. (buono freddo, oppure riscaldato nel sughetto coi fagioli).


Muset friulano, è l'equivalente del cotechino ... cambiano solo gli ingredienti che si diversificano leggermente.

giovedì 22 aprile 2010

Super involtini

Non aspettatevi una bella foto del prodotto finito, e quella della polenta è una foto di repertorio che vi ho già proposto.
… Montagna, la finestra della cucina è semiaperta (compatibilmente con il freddo che entra) … fuori il profumo del cibo si spande lungo il vicoletto, la polenta è appena stata versata sul tagliere …
Toc toc (sul vetro) che profumoooo ! puoi aggiungere un posto a tavola ?
E’ Dario il figlio della mia amica Maria … e vuoi dirgli di nò ???
Ma cerrrto, ed ecco un bel piatto con un pezzo di polenta, un involtino e un puccino che mi è venuto fantastico pronti a volare in casa di Maria … ma le porzioni erano solo per dueeeeee !!!
Non fa nulla, in effetti quell’involtino non era proprio dietetico, l’ho dato col cuore e mi fa senz’altro doppiamente bene alla salute.
Niente paura, ho rimediato con una porzione di baccalà che tenevo gelosamente custodito in freezer per i momenti buoni … accompagnamento ideale per una buona polentina bianca.
SUPER INVOLTINI
2 fette di prosciutto da 50 g cad.
4 foglie di cicoria rossa (è un’insalata di campo un poco duretta)
2 sottilette tigre
80 g di salame “soppressa”
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di crème fraiche
NO SALE

Su ogni fetta di prosciutto appoggiare due foglie di cicoria, sopra una sottiletta divisa a metà e sopra 40 g di salame.
Arrotolare gli involtini delicatamente e appoggiarli con la parte della chiusura, nella padella con l’olio.
Mettere il coperchio e avviare la cottura, appena l’olio sfrigola, abbassare la fiamma e lasciar dorare bene l’involtino da tutte e due le parti.
Aggiungere la crème fraiche con due dita di pinot grigio, stemperare bene e servire ben caldo con la polenta bianca.
Terzo passaggio
Secondo passaggio
Primo passaggio

venerdì 4 dicembre 2009

Involtini alla Bartali

Involtini di corsa, fatti in fretta, … freschi di digestione e di stampa :-)))
Oggi il tempo è bruttissimo, tutto grigio, pioggia a volontà, freddo becco, tanta umidità “fuori” e luci accese in casa.
Dopo aver stirato una montagnetta di panni, come propone la mia amica svizzera mi sono detta: scià, zaino in spala, via in cucina.
E che faccio, alle 10,40 c’è solo roba veloce, meno male che ho fatto la spesa ieri sera e ho tenuto in frigorifero un paio di cosette … e mi viene il buzzo di farmi la polenta eee ……..
Vabè, cotto e mangiato
(di contorno c’era la trevisana al MO)

INVOLTINI alla BARTALI (famoso ciclista - ovvero involtini di corsa)

per 4 porzioni

10 bistecchina di lonza di maiale
1 confezione di salsicce
1 cipolla bianca
3 spicchi di aglio intero (che si può togliere – io l’ho schiacciato)
sedano
1 cucchiaio colmo di triplo concentrato di pomodoro Mutti
1 tazza da tè di birra
2 cucchiai di panna da cucina
burro e olio q.b.
attenti al sale
stecchini per saldare gli involtini

1 confezione di polenta bianca precotta
Sale q.b.

Battere leggermente le bistecchine, appoggiare sopra un pezzetto di salsiccia spellata, arrotolare e fissare con uno stecchino.
In un tegame che li contenga, sciogliere una buona porzione di olio e burro.
Rosolare la cipolla tagliata a pezzettini con l’aglio intero, il sedano tagliato a rondelline e appena iniziano ad imbiondire unire e finire di rosolare con gli involtini.
Sciogliere il concentrato nella birra e versarlo sopra agli involtini con la panna.
Alle 11 ha preso bene il bollore e ho cotto tutto sino a ½ giorno … perfetto
Aggiustare di sale se occorre.

- In un paiolo ho cotto la polenta precotta, di solito bastano pochi minuti ma a me piace sentire il profumo della polenta e perciò l’ho cotta per ½ ora, si è formata la classica crosticina abbrustolita sul fondo e attorno ai bordi del paiolo, emanando il classico odore di polenta.

Servito subito … slurp

*** Ho usato tutte le bistecchine di Lonza, erano 10, (con le due che mi sono avanzate insieme ad un poco di sugo, domani faccio il sugo per la pasta asciutta.

*** Mi dispiace dirlo, ma la luganega lombarda non è buona come la lûjania friulana, la prima è dolciastra, ha l’aggiunta di cannella e chiodi di garofano … la seconda è saporita, buona e basta !!!