Vladimir Konstantinovič Bukovskij: differenze tra le versioni

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|Nome = Vladimir Konstantinovič
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|GiornoMeseNascita = 30 dicembre
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|PostNazionalità = , dissidente del regime sovietico, noto soprattutto per il suo [[attivismo politico]] anticomunista
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Fu tra {{cn|i primi}} prigionieri politici ad essere rinchiuso in una [[psikhushka]], la rete di ospedali psichiatrici istituiti dal governo dove venivano internati i [[dissidente|dissidenti]] dell'ex-Unione Sovietica. In totale ha trascorso dodici anni tra prigioni, campi di lavoro ed ospedali psichiatrici.
Fu tra {{Senza fonte|i primi}} prigionieri politici ad essere rinchiuso in una ''[[psichuška]]'', la rete di ospedali psichiatrici istituiti dal governo dove venivano internati i [[Dissidenza in Unione Sovietica|dissidenti sovietici]]. In totale ha trascorso dodici anni tra prigioni, campi di lavoro ed ospedali psichiatrici.

Nel 2015 è stato processato nel [[Regno Unito]] con l'accusa, da lui falsamente<ref name="bbc-bukovsky">{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/uk-england-cambridgeshire-38299820|titolo=Vladimir Bukovsky indecent images not put on PC 'remotely'|editore=BBC News|data=13 dicembre 2016|lingua=en}}</ref> attribuita ai servizi di sicurezza russi, di possesso di materiale [[Pedopornografia|pedopornografico]] di [[categoria A]]<ref name="telegraph-bukovsky">{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/obituaries/2019/10/28/vladimir-bukovsky-dissident-fought-soviet-tyranny-expulsion/|titolo=Vladimir Bukovsky, dissident who fought Soviet tyranny before and after his expulsion from the USSR in 1976 – obituary |editore=The Telegraph|data=28 ottobre 2019|lingua=en}}</ref> (attività sessuale penetrativa con un bambino e/o attività sessuale di un bambino con un animale o sadismo nei confronti di un bambino), ma si è ammalato ed è morto prima della fine del processo.


== Biografia ==
== Biografia ==
Bukovskij nacque da una famiglia evacuata da [[Mosca (Russia)|Mosca]] durante la [[Seconda guerra mondiale]]. Nel [[1959]] fu espulso dalla scuola di Mosca che frequentava per aver fondato una rivista non autorizzata ed esserne divenuto il direttore.
Bukovskij nacque da una famiglia evacuata da [[Mosca (Russia)|Mosca]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. Nel [[1959]] fu espulso dalla scuola di Mosca che frequentava per aver fondato una rivista non autorizzata ed esserne divenuto il direttore.


=== Attivismo ed arresti ===
=== Attivismo ed arresti ===
Dal giugno [[1963]] al febbraio [[1964]], Bukovskij è stato detenuto (articolo 70-1 del [[codice penale sovietico]]) in una psikhushka per aver organizzato incontri di poesia nel centro di [[Mosca (Russia)|Mosca]] presso il monumento a [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Vladimir Majakovskij]]. Nel gennaio [[1967]] è stato arrestato per aver organizzato manifestazioni in difesa di [[Aleksandr Il'ič Ginzburg|Aleksandr Ginzburg]], [[Jurij Timofeevič Galanskov|Jurij Galanskov]] ed altri dissidenti (articolo 190-1, tre anni di reclusione); fu pubblicato nel gennaio [[1970]].
Dal giugno [[1963]] al febbraio [[1964]], Bukovskij è stato detenuto (articolo 70-1 del [[codice penale sovietico]]) in una ''psichuška'' per aver organizzato incontri di poesia nel centro di [[Mosca (Russia)|Mosca]] presso il monumento a [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Vladimir Majakovskij]]. Nel gennaio [[1967]] è stato arrestato per aver organizzato manifestazioni in difesa di [[Aleksandr Il'ič Ginzburg|Aleksandr Ginzburg]], [[Jurij Timofeevič Galanskov|Jurij Galanskov]] ed altri dissidenti (articolo 190-1, tre anni di reclusione); fu rilasciato nel gennaio [[1970]].


Nel [[1971]] Bukovskij riuscì a far giungere in [[Occidente (civiltà)|Occidente]] un documento di oltre 150 pagine che descriveva gli abusi commessi negli istituti psichiatrici sovietici nei contronti di dissidenti politici. L'informativa ebbe grande eco negli ambienti degli attivisti per i [[diritti umani]] in tutto il mondo (incluso l'URSS) e per questo fu arrestato nuovamente nel gennaio [[1972]] con l'accusa di aver avuto contatti con giornalisti stranieri e per possesso e diffusione di [[samizdat]] (articolo 70-1, sette anni di prigionia più cinque di esilio). Insieme con un compagno di prigionia, lo [[psichiatra]] Semën Gluzman, redasse un ''Manuale di psichiatria per dissidenti'' per aiutare altri dissidenti a combattere gli abusi delle autorità.
Nel [[1971]] Bukovskij riuscì a far giungere in [[Occidente (civiltà)|Occidente]] un documento di oltre 150 pagine che descriveva gli abusi commessi negli istituti psichiatrici sovietici nei contronti di dissidenti politici. L'informativa ebbe grande eco negli ambienti degli attivisti per i [[diritti umani]] in tutto il mondo (incluso l'URSS) e per questo fu arrestato nuovamente nel gennaio [[1972]] con l'accusa di aver avuto contatti con giornalisti stranieri e per possesso e diffusione di [[samizdat]] (articolo 70-1, sette anni di prigionia più cinque di esilio). Insieme con un compagno di prigionia, lo [[psichiatra]] Semën Gluzman, redasse un ''Manuale di psichiatria per dissidenti'' per aiutare altri dissidenti a combattere gli abusi delle autorità.
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Dal [[1976]] Bukovskij ha vissuto a [[Cambridge]], in [[Inghilterra]], interessandosi di [[neuropsicologia]] e scrivendo. Ha conseguito un master in [[biologia]] ed ha scritto diversi libri e saggi politici. Oltre a criticare il regime sovietico, parla spesso di quella che chiama la "creduloneria occidentale", cioè una mancanza di fermezza del [[liberalismo]] occidentale nei confronti degli abusi del comunismo. Nel [[1983]], insieme con [[Vladimir Maksimov]] ed [[Ėduard Kuznecov]], ha fondato l'organizzazione [[anticomunismo|anticomunista]] [[Resistenza internazionale]] (in [[Lingua russa|russo]]: ''Интернационал сопротивления'') della quale è stato eletto presidente.
Dal [[1976]] Bukovskij ha vissuto a [[Cambridge]], in [[Inghilterra]], interessandosi di [[neuropsicologia]] e scrivendo. Ha conseguito un master in [[biologia]] ed ha scritto diversi libri e saggi politici. Oltre a criticare il regime sovietico, parla spesso di quella che chiama la "creduloneria occidentale", cioè una mancanza di fermezza del [[liberalismo]] occidentale nei confronti degli abusi del comunismo. Nel [[1983]], insieme con [[Vladimir Maksimov]] ed [[Ėduard Kuznecov]], ha fondato l'organizzazione [[anticomunismo|anticomunista]] [[Resistenza internazionale]] (in [[Lingua russa|russo]]: ''Интернационал сопротивления'') della quale è stato eletto presidente.


Nel [[1985]], insieme con [[Albert Jolis]], [[Armando Valladares]], [[Jeane Kirkpatrick]], [[Midge Decter]] e [[Jurij Jarym-Agaev]], ha fondato la [[Fondazione americana per la resistenza internazionale]] (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''American Foundation for Resistance International''); la fondazione, alla quale più tardi aderirono anche [[Richard Perle]] e Martin Colman, divenne il centro di coordinamento per i movimenti di dissidenti e democratici che miravano a rovesciare il comunismo. Creò inoltre il ''Consiglio nazionale di supporto ai movimenti democratici'' (in inglese: ''National Council To Support The Democracy Movements'') - noto anche come ''Consiglio nazionale per la democrazia'' (in inglese: ''National Council For Democracy'') - {{cn|che prestò aiuto per la instaurazione di stati di diritto basati su regole democratiche, nonché assistenza nella redazione delle costituzioni e nella realizzazione delle strutture civili}}.
Nel [[1985]], insieme con [[Albert Jolis]], [[Armando Valladares]], [[Jeane Kirkpatrick]], [[Midge Decter]] e [[Jurij Jarym-Agaev]], ha fondato la [[Fondazione americana per la resistenza internazionale]] (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''American Foundation for Resistance International''); la fondazione, alla quale più tardi aderirono anche [[Richard Perle]] e Martin Colman, divenne il centro di coordinamento per i movimenti di dissidenti e democratici che miravano a rovesciare il comunismo. Creò inoltre il ''Consiglio nazionale di supporto ai movimenti democratici'' (in inglese: ''National Council To Support The Democracy Movements'') - noto anche come ''Consiglio nazionale per la democrazia'' (in inglese: ''National Council For Democracy'') - {{Senza fonte|che prestò aiuto per la instaurazione di stati di diritto basati su regole democratiche, nonché assistenza nella redazione delle costituzioni e nella realizzazione delle strutture civili}}.


=== Dopo il crollo dell'URSS ===
=== Dopo il crollo dell'URSS ===
Nell'aprile [[1991]] Vladimir Bukovskij ha visitato Mosca per la prima volta dopo la sua prigionia ed esilio. Durante la campagna per le elezioni presidenziali del 1991 [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Eltsin]] considerò Bukovskij come un potenziale vice presidente insieme a [[Galina Vasil'evna Starovojtova|Galina Starovojtova]] e [[Gennadij Burbulis]], ma alla fine la sua scelta cadde su [[Aleksandr Vladimirovič Ruckoj|Aleksandr Ruckoj]]. Nel [[1992]], dopo la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], il governo del presidente Eltsin invitò Bukovskij a testimoniare nel processo in corso davanti alla [[Corte costituzionale]] [[Russia|russa]] per determinare se il [[PCUS]] fosse un'organizzazione fuorilegge.
Nell'aprile [[1991]] Vladimir Bukovskij ha visitato Mosca per la prima volta dopo la sua prigionia ed esilio. Durante la campagna per le elezioni presidenziali del 1991 [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]] considerò Bukovskij come un potenziale vice presidente insieme a [[Galina Vasil'evna Starovojtova|Galina Starovojtova]] e [[Gennadij Burbulis]], ma alla fine la sua scelta cadde su [[Aleksandr Vladimirovič Ruckoj|Aleksandr Ruckoj]]. Nel [[1992]], dopo la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], il governo del presidente El'cin invitò Bukovskij a testimoniare nel processo in corso davanti alla [[Corte costituzionale]] [[Russia|russa]] per determinare se il [[PCUS]] fosse un'organizzazione fuorilegge.


Per preparare la sua testimonianza, Bukovskij richiese ed ottenne l'accesso ad un gran numero di documenti conservati negli archivi sovietici. Usando un piccolo scanner portatile ed un computer portatile riuscì a scannerizzare in segreto molti documenti (alcuni dei quali molto riservati), tra i quali anche rapporti del [[KGB]] al [[Comitato centrale del PCUS|Comitato centrale]], ed a farli giungere in segreto in Occidente.<ref>Molte delle scansioni di questi documenti sono disponibili come [http://psi.ece.jhu.edu/~kaplan/IRUSS/BUK/GBARC/buk.html "Archivi Sovietici"] (INFO-RUSS)</ref> Il processo, che nelle premesse doveva essere un altro [[Processo di Norimberga]] capace di dare l'avvio ad un processo di riconciliazione con il passato comunista, fu per Bukovskij quasi una farsa, egli dichiarò che:
Per preparare la sua testimonianza, Bukovskij richiese ed ottenne l'accesso ad un gran numero di documenti conservati negli archivi sovietici. Usando un piccolo scanner portatile ed un computer portatile riuscì a scannerizzare in segreto molti documenti (alcuni dei quali molto riservati), tra i quali anche rapporti del [[KGB]] al [[Comitato centrale del PCUS|Comitato centrale]], ed a farli giungere in segreto in Occidente.<ref>Molte delle scansioni di questi documenti sono disponibili come {{cita testo|url=http://psi.ece.jhu.edu/~kaplan/IRUSS/BUK/GBARC/buk.html|titolo="Archivi Sovietici"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110425065643/http://psi.ece.jhu.edu/~kaplan/IRUSS/BUK/GBARC/buk.html }} (INFO-RUSS)</ref> Il processo, che nelle premesse doveva essere un altro [[Processo di Norimberga]] capace di dare l'avvio ad un processo di riconciliazione con il passato comunista, fu per Bukovskij quasi una farsa. Egli dichiarò che:


{{citazione|Avendo fallito di farla finita in modo definitivo con il sistema comunista, ora rischiamo di integrare il mostro sopravvissuto nel nostro mondo. Non può certamente più essere chiamato comunismo, ma conserva ancora molti dei suoi caratteri pericolosi... Finché un tribunale simile a quello di Norimberga non avrà espresso il suo giudizio su tutti i crimini commessi dal comunismo, non è morto e la guerra non è finita.|<ref>{{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com./Printable.aspx?ArtId=23920 | titolo = The Cold War and the War Against Terror | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 1º luglio 2002 | accesso = 13 luglio 2009}}</ref>}}
{{citazione|Avendo fallito nel porre fine al sistema comunista in maniera definitiva, ora rischiamo di integrare il mostro sopravvissuto nel nostro mondo. Non può certamente più essere chiamato comunismo, ma conserva ancora molti dei suoi caratteri pericolosi... Finché un tribunale simile a quello di Norimberga non avrà espresso il suo giudizio su tutti i crimini commessi dal comunismo, questo non è morto e la guerra non è finita.|<ref>{{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com./Printable.aspx?ArtId=23920 | titolo = The Cold War and the War Against Terror | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 1º luglio 2002 |accesso=4 marzo 2021|urlarchivio=https://archive.today/20120730175632/http://archive.frontpagemag.com/Printable.aspx?ArtId=23920| urlmorto = sì }}</ref>}}


Gli servirono due anni e l'aiuto di numerosi assistenti per ricomporre i documenti scansionati e pubblicarli. Il libro è stato pubblicato nell'originale inglese con il titolo ''Judgement in Moscow'', ricalcando quello del famoso film ''[[Vincitori e vinti|Judgment at Nuremberg]]'', che aveva impressionato Bukovskij durante l'adolescenza. L'opera ha attirato l'attenzione internazionale ed è stato tradotto in molte lingue. In italiano è stato pubblicato nel [[1999]] dall'editore Spirali con il titolo ''Gli archivi segreti di Mosca''.
Gli servirono due anni e l'aiuto di numerosi assistenti per ricomporre i documenti scansionati e pubblicarli. Il libro è stato pubblicato nell'originale inglese con il titolo ''Judgement in Moscow'', ricalcando quello del famoso film ''[[Vincitori e vinti|Judgment at Nuremberg]]'', che aveva impressionato Bukovskij durante l'adolescenza. L'opera ha attirato l'attenzione internazionale ed è stato tradotto in molte lingue. In italiano è stato pubblicato nel [[1999]] dall'editore Spirali con il titolo ''Gli archivi segreti di Mosca''.


Nel [[1992]] un gruppo di deputati liberali del ''Consiglio della città di Mosca'' offrì a Bukovskij la candidatura per le elezioni come nuovo sindaco della città all'indomani delle dimissione di [[Gavriil Charitonovič Popov|Gavriil Popov]]. Bukovskij rifiutò. All'inizio del [[1996]] un gruppo di professori universitari, giornalisti ed intellettuali moscoviti suggerì che Bukovskij avrebbe dovuto concorrere per la carica di presidente russo, da candidato alternativo sia al presidente uscente [[Boris Yeltsin]], sia al suo avversario (il comunista [[Gennadij Andreevič Zjuganov|Gennadij Zjuganov]]). Non fu inoltrata alcuna nomina formale. Comunque Bukovskij non avrebbe potuto partecipare alla corsa presidenziale, in quanto la costituzione russa sancisce che un candidato alla carica di presidente deve aver vissuto nello Stato nei dieci anni precedenti le elezioni.
Nel [[1992]] un gruppo di deputati liberali del ''Consiglio della città di Mosca'' offrì a Bukovskij la candidatura per le elezioni come nuovo sindaco della città all'indomani delle dimissioni di [[Gavriil Charitonovič Popov|Gavriil Popov]]. Bukovskij rifiutò. All'inizio del [[1996]] un gruppo di professori universitari, giornalisti ed intellettuali moscoviti suggerì che Bukovskij avrebbe dovuto concorrere per la carica di presidente russo, da candidato alternativo sia al presidente uscente [[Boris El'cin]], sia al suo avversario (il comunista [[Gennadij Andreevič Zjuganov|Gennadij Zjuganov]]). Non fu inoltrata alcuna nomina formale. Comunque Bukovskij non avrebbe potuto partecipare alla corsa presidenziale, in quanto la Costituzione russa sancisce che un candidato alla carica di presidente deve aver vissuto nello Stato nei dieci anni precedenti le elezioni.


===Fondazione dei CpL e attività politiche===
===Fondazione dei CpL e attività politiche===


Nel [[1997]], con il suo appoggio, nascono i Comitati per le libertà (in [[Lingua latina|latino]]: ''Comitatus pro Libertatibus''), un movimento internazionale a base federale che si batte per difendere e diffondere la cultura delle libertà del quale è eletto presidente generale nel [[2001]] all'Assemblea Generale di Firenze.
Nel [[1997]], con il suo appoggio, nacquero i Comitati per le libertà (in [[Lingua latina|latino]]: ''Comitatus pro Libertatibus''), un movimento internazionale a base federale che si batte per difendere e diffondere la cultura delle libertà del quale è eletto presidente generale il 29 gennaio 2000 all'Assemblea Generale di Firenze.


Nel [[2002]] [[Boris Nemtsov]], membro della [[duma]] (camera bassa del [[Assemblea federale (Federazione russa)|parlamento russo]]) e leader dell'[[Unione delle Forze di Destra]], {{chiarire|e il premier russo|il premier russo era allora Mikhail Kasyanov, all'epoca ancora vicino a Putin}}, fecero visita a Vladimir Bukovsky a Cambridge per discutere la strategia dell'opposizione russa. Bukovsky disse a Nemtsov che, secondo lui, è obbligatorio che i liberali russi adottino un'inflessibile posizione nei riguardi di ciò che lui vede come l'autoritario governo del presidente [[Vladimir Putin]]. Nel gennaio [[2004]], insieme a [[Garry Kasparov]], [[Boris Nemtsov]], [[Vladimir Vladimirovič Kara-Murza|Vladimir Kara-Murza]] e altri, Bukovskij fondò la ''[[Committee 2008]]'', una "organizzazione ombrello" dell'opposizione russa democratica, il cui scopo era di assicurare libere ed oneste elezioni presidenziali nel [[2008]].
Nel [[2002]] [[Boris Nemcov]], deputato della [[Duma]] e leader dell'[[Unione delle Forze di Destra]], fece visita a Bukovskij a Cambridge per discutere la strategia dell'opposizione russa. Bukovskij disse a Nemcov che, secondo lui, era essenziale che i liberali russi adottassero una posizione inflessibile nei confronti del presidente [[Vladimir Putin]], il cui governo considerava autoritario. Nel gennaio [[2004]], insieme a [[Garry Kasparov]], [[Boris Nemtsov]], [[Vladimir Vladimirovič Kara-Murza|Vladimir Kara-Murza]] e altri, Bukovskij fondò la ''[[Committee 2008]]'', una "organizzazione ombrello" dell'opposizione russa democratica, il cui scopo era di assicurare libere ed oneste elezioni presidenziali nel [[2008]].


Nel [[2005]] Bukovskij partecipò ad "Hanno scelto la libertà" (in russo: "''Они выбирали свободу''"),<ref>{{cita web | url = http://www.newsru.com/russia/01dec2005/film.html | titolo = В Москве прошла презентация фильма "Они выбрали свободу" об истории диссидентов в СССР (ВИДЕО) | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 1º dicembre 2005 | accesso = 16 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.newsru.com%2Frussia%2F01dec2005%2Ffilm.html&sl=ru&tl=it&hl=it&ie=UTF-8 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.newsru.com%2Frussia%2F01dec2005%2Ffilm.html&sl=ru&tl=en&hl=it&ie=UTF-8 inglese].</ref> un documentario in quattro parti sul movimento di dissidenza sovietico. Nello stesso anno, in occasione delle rivelazioni sui prigionieri a [[Campo di prigionia di Guantánamo|Guantanamo]], [[Abu Ghraib]] e le altre prigioni segrete della CIA, Bukovskij criticò la razionalizzazione della tortura.<ref>{{cita web | autore = Valdimir Bukovskij | url = http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/12/17/AR2005121700018.html | titolo = Torture's Long Shadow | lingua = en | editore = [[The Washington Post]] | data = 18 dicembre 2005 | accesso = 15 luglio 2009}}</ref> Bukovskij mise in guardia in merito ad alcuni paralleli tra la formazione dell'Unione Sovietica e quella dell'[[Unione europea]].<ref>{{cita web | autore = Paul Belien | url = http://www.brusselsjournal.com/node/865 | titolo = Former Soviet Dissident Warns For EU Dictatorship | lingua = en | editore = The Brussels Journal | data = 27 febbraio 2006 | accesso = 15 luglio 2009}}</ref>
Nel [[2005]] Bukovskij partecipò ad "Hanno scelto la libertà" (in russo: "''Они выбирали свободу''"),<ref>{{cita web | url = https://www.newsru.com/russia/01dec2005/film.html | titolo = В Москве прошла презентация фильма "Они выбрали свободу" об истории диссидентов в СССР (ВИДЕО) | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 1º dicembre 2005 | accesso = 16 luglio 2009}}</ref> un documentario in quattro parti sul movimento di dissidenza sovietico. Nello stesso anno, in occasione delle rivelazioni sui prigionieri a [[Campo di prigionia di Guantánamo|Guantanamo]], [[Abu Ghraib]] e le altre prigioni segrete della CIA, Bukovskij criticò la razionalizzazione della tortura.<ref>{{cita web | autore = Valdimir Bukovskij | url = https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/12/17/AR2005121700018.html | titolo = Torture's Long Shadow | lingua = en | editore = [[The Washington Post]] | data = 18 dicembre 2005 | accesso = 15 luglio 2009}}</ref> Bukovskij tracciò alcuni paralleli tra l'Unione Sovietica e l'[[Unione europea]].<ref>{{cita web | autore = Paul Belien | url = http://www.brusselsjournal.com/node/865 | titolo = Former Soviet Dissident Warns For EU Dictatorship | lingua = en | editore = The Brussels Journal | data = 27 febbraio 2006 | accesso = 15 luglio 2009}}</ref>


Vladimir Bukovskij è membro del consiglio d'amministrazione del [[Fondo per la riconoscenza]] (in inglese: ''Gratitude Fund''), e membro del consiglio internazionale della [[Fondazione per i diritti umani]] (in inglese: ''Human Rights Foundation'') di New York. Nel [[Regno Unito]] è vicepresidente dell'[[Associazione per la libertà]] (in inglese: ''The Freedom Association'' - TFA) e patrono del [[Partito per l'Indipendenza del Regno Unito]] (in inglese: ''United Kingdom Independence Party'' - UKIP) partito di destra antieuropeista.
Vladimir Bukovskij era membro del consiglio d'amministrazione del [[Fondo per la riconoscenza]] (in inglese: ''Gratitude Fund''), e membro del consiglio internazionale della [[Fondazione per i diritti umani]] (in inglese: ''Human Rights Foundation'') di New York. Nel [[Regno Unito]] era vicepresidente dell'[[Associazione per la libertà]] (in inglese: ''The Freedom Association'' - TFA) e patrono del [[Partito per l'Indipendenza del Regno Unito]] (in inglese: ''United Kingdom Independence Party'' - UKIP) partito di destra antieuropeista.


===Memento Gulag===
===Memento Gulag===
Sin dalla sua elezione a presidente dei Comitati per le libertà, Bukovskij si è impegnato assieme allo scrittore e giornalista [[Dario Fertilio]] e allo storico [[Stéphane Courtois]] per la celebrazione annuale di una giornata di commemorazione delle vittime dei Gulag, denominata ''Memento Gulag''. Venne scelta come data il 7 novembre, ricorrenza dell'inizio la [[Rivoluzione d'Ottobre]] nel [[calendario gregoriano]].
Sin dalla sua elezione a presidente dei Comitati per le libertà, Bukovskij si impegnò assieme allo scrittore e giornalista [[Dario Fertilio]] e allo storico [[Stéphane Courtois]] per la celebrazione annuale di una giornata di commemorazione delle vittime dei Gulag, denominata ''Memento Gulag''. Venne scelta come data il 7 novembre, ricorrenza dell'inizio la [[Rivoluzione d'ottobre]] nel [[calendario gregoriano]].


Le celebrazioni annuali si sono svolte, negli anni a [[Roma]] (2003), [[Bucarest]] (2004), [[Berlino]]<ref name=Pera_Berlino_2005>{{cita libro |autore=[[Marcello Pera]]| titolo= La martinella: 2005-2006 |editore=Rubbettino Editore |anno=2006 |ISBN=978-88-498-1517-7}}({{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=RpRXptm_yGcC&pg=PA229&dq=Memento+Gulag&hl=it&sa=X&ei=t4S6UMHGNpKGhQet_IGoDQ&ved=0CDkQ6AEwAQ#v=onepage&q=Memento%20Gulag&f=false|titolo=consultabile anche online|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203010922/http://books.google.it/books?id=RpRXptm_yGcC&pg=PA229&dq=Memento+Gulag&hl=it&sa=X&ei=t4S6UMHGNpKGhQet_IGoDQ&ved=0CDkQ6AEwAQ }}</ref> (2005), a [[La Roche-sur-Yon]] in [[Vandea]] nel 2006 (dedicata alle [[Rivoluzione ungherese del 1956|vittime ungheresi del 1956]]),<ref>{{cita pubblicazione|autore=Autori Vari|url=http://download.repubblica.it/pdf/diario/10112006.pdf|titolo=Gulag. Che cosa resta di quella tragedia|rivista=Il Diario di Repubblica|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]||data=10 novembre 2006}} p.57</ref> [[Parigi]],<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Una_giornata_della_memoria_per_co_0_030302359.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130130035039/http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Una_giornata_della_memoria_per_co_0_030302359.shtml|titolo=Una giornata della memoria per le vittime dei Gulag|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data=2 marzo 2003|accesso=24 novembre 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266|titolo=Memento Gulag 2009 a Trieste|editore=''[[L'Italiano.it]]''|data=6 novembre 2009|accesso=4 marzo 2021|urlarchivio=https://archive.today/20130111185625/http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266}}</ref> a [[Milano]] e [[Trieste]].<ref>{{cita web|autore=Dario Fertilio|url=http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266|titolo=Memento Gulag 2009 a Trieste|editore=L'Italiano|data=6 novembre 2009|accesso=4 marzo 2021|urlarchivio=https://archive.today/20130111185625/http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266}}</ref> Ha visto la partecipazione del presidente della [[Repubblica Italiana]] [[Giorgio Napolitano]],<ref>{{cita web|autore=Luigi Mascheroni|url=http://www.ilgiornale.it/news/cultura/e-wikipedia-censura-memento-859327.html|titolo=Wikipedia censura il "Memento"|editore=[[Il Giornale]]|data=26 novembre 2012|accesso=30 novembre 2012}}</ref> del presidente del [[Senato della Repubblica|Senato italiano]] [[Marcello Pera]]<ref>{{cita web|url=http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=43197|titolo=Senato. Pera: favorevole all'istituzione di una giornata per la memoria delle vittime del comunismo|editore=''[[RaiNews24]]''|data=8 novembre 2003|accesso=1º dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203030014/http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=43197|urlmorto=sì}}</ref> (in due occasioni) e di quello del [[Bundestag]] [[Norbert Lammert]]<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/l14presidente/21572/21575/68313/composizioneattopresidente.htm|titolo=Memento Gulag. Memento oggi|editore=[[Senato della Repubblica|Senato.it]]|data=8 novembre 2005|accesso=26 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202223450/http://www.senato.it/l14presidente/21572/21575/68313/composizioneattopresidente.htm}}</ref> e del presidente della [[Moldavia]] [[Mihai Ghimpu]].<ref>{{cita testo|url=http://portal.moldpres.md/default.asp?Lang=en&ID=142502|titolo=Intervento dell'ex-presidente della Moldavia Mihai Ghimpu in occasione del Memento Gulag 2010.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131001115038/http://portal.moldpres.md/default.asp?Lang=en }}</ref>
Le celebrazioni annuali si sono svolte, negli anni a [[Roma]] (2003), [[Bucarest]] (2004), [[Berlino]]
<ref name=Pera_Berlino_2005>{{cita libro |autore=[[Marcello Pera]]| titolo= La martinella: 2005-2006 |editore=Rubbettino Editore |anno=2006 |ISBN=978-88-498-1517-7}}([http://books.google.it/books?id=RpRXptm_yGcC&pg=PA229&dq=Memento+Gulag&hl=it&sa=X&ei=t4S6UMHGNpKGhQet_IGoDQ&ved=0CDkQ6AEwAQ#v=onepage&q=Memento%20Gulag&f=false consultabile anche online] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131203010922/http://books.google.it/books?id=RpRXptm_yGcC&pg=PA229&dq=Memento+Gulag&hl=it&sa=X&ei=t4S6UMHGNpKGhQet_IGoDQ&ved=0CDkQ6AEwAQ |data=3 dicembre 2013 }})</ref> (2005), a [[La Roche-sur-Yon]] in [[Vandea]] nel 2006 (dedicata alle [[Rivoluzione ungherese del 1956|vittime ungheresi del 1956]]),<ref>{{cita pubblicazione|autore=Autori Vari|url=http://download.repubblica.it/pdf/diario/10112006.pdf|titolo=Gulag. Che cosa resta di quella tragedia|rivista=Il Diario di Repubblica|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]||data=10 novembre 2006}} p.57</ref> [[Parigi]],<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Una_giornata_della_memoria_per_co_0_030302359.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130130035039/http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Una_giornata_della_memoria_per_co_0_030302359.shtml|titolo=Una giornata della memoria per le vittime dei Gulag|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data=2 marzo 2003|accesso=24 novembre 2012|urlmorto=sì|dataarchivio=30 gennaio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266|titolo=Memento Gulag 2009 a Trieste|editore=''[[L'Italiano.it]]''|data=6 novembre 2009|accesso=30 novembre 2012|urlmorto=}}</ref> a [[Milano]] e [[Trieste]].<ref>{{cita web|autore=Dario Fertilio|url=http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=993&Itemid=266|titolo=Memento Gulag 2009 a Trieste|editore=L'Italiano|data=6 novembre 2009|accesso=30 novembre 2012|urlmorto=}}</ref> Ha visto la partecipazione del presidente della [[Repubblica Italiana]] [[Giorgio Napolitano]],<ref>{{cita web|autore=Luigi Mascheroni|url=http://www.ilgiornale.it/news/cultura/e-wikipedia-censura-memento-859327.html|titolo=Wikipedia censura il "Memento"|editore=[[Il Giornale]]|data=26 novembre 2012|accesso=30 novembre 2012}}</ref> del presidente del [[Senato della Repubblica|Senato italiano]] [[Marcello Pera]]<ref>{{cita web|url=http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=43197|titolo=Senato. Pera: favorevole all'istituzione di una giornata per la memoria delle vittime del comunismo|editore=''[[RaiNews24]]''|data=8 novembre 2003|accesso=1º dicembre 2012}}</ref> (in due occasioni) e di quello del [[Bundestag]] [[Norbert Lammert]]<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/l14presidente/21572/21575/68313/composizioneattopresidente.htm|titolo=Memento Gulag. Memento oggi|editore=[[Senato della Repubblica|Senato.it]]|data=8 novembre 2005|accesso=26 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202223450/http://www.senato.it/l14presidente/21572/21575/68313/composizioneattopresidente.htm|dataarchivio=2 dicembre 2013}}</ref> e del presidente della [[Moldavia]] [[Mihai Ghimpu]].<ref>[http://portal.moldpres.md/default.asp?Lang=en&ID=142502 Intervento dell'ex-presidente della Moldavia Mihai Ghimpu in occasione del Memento Gulag 2010.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131001115038/http://portal.moldpres.md/default.asp?Lang=en |data=1º ottobre 2013 }}</ref>


=== Elezioni presidenziali russe del 2008 ===
=== Elezioni presidenziali russe del 2008 ===


Il 28 maggio [[2007]], Bukovskij decise di candidarsi per la presidenza della federazione russa nelle elezioni del 2008.<ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/eng/news/news/2007/5/28/38275.html | titolo = Vladimir Bukovsky Will Run for President of Russia in 2008 | lingua = en | editore = [[Prima News]] | data = 28 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009 | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita web | url = http://newsru.com/russia/28may2007/bukovsky.html | titolo = Советский диссидент Владимир Буковский согласен баллотироваться на пост президента России | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 28 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cit&u=http://newsru.com/russia/28may2007/bukovsky.html italiano] e in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cen&u=http://newsru.com/russia/28may2007/bukovsky.html inglese].</ref><ref>{{cita web | url = http://www.moscowtimes.ru/article/850/49/196719.htm | titolo = Bukovsky To Run for President | lingua = en | editore = [[The Moscow Times]] | data = 29 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009}}</ref> Il gruppo che designò Bukovskij come candidato comprendeva [[Jurij Alekseevič Ryzhov|Jurij Ryzhov]], [[Vladimir Vladimirovič Kara-Murza|Vladimir Kara-Murza]], [[Alexandr Pinhosovič Podrabinek|Alexandr Podrabinek]], [[Andrej Andreevič Piontkovskij|Andrej Piontkovskij]], [[Vladimir Valerianovič Pribylovskij|Vladimir Pribylovskij]] e altri. Gli attivisti e scrittori [[Valerija Il'inična Novodvorskaja|Valerija Novodvorskaja]], [[Viktor Anatol'evič Šenderovič|Viktor Šenderovič]], [[Vladimir Georgievič Sorokin|Vladimir Sorokin]] sostennero Bukovskij.<ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/8/38395.html | titolo = Виктор Шендерович и Юрий Шмидт поддержали кандидатуру Владимира Буковского | lingua = ru | editore = [[Prima News]] | data = 8 giugno 2007 | accesso = 15 luglio 2009 | urlmorto = sì }} Traduzione automatica in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cit&u=http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/8/38395.html italiano] e in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cen&u=http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/8/38395.html inglese].</ref><ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/22/38509.html | titolo = Хроника Выдвижения Владимира Буковского Кандидатом в Президенты России на Выборах 2008 г. | lingua = ru | editore = [[Prima News]] | data = 22 giugno 2007 | accesso = 15 luglio 2009 | urlmorto = sì }} Traduzione automatica in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cit&u=http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/22/38509.html italiano] e in [http://www.google.com/translate?langpair=ru%7Cen&u=http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/22/38509.html inglese].</ref>
Il 28 maggio [[2007]], Bukovskij decise di candidarsi per la presidenza della federazione russa nelle elezioni del 2008.<ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/eng/news/news/2007/5/28/38275.html | titolo = Vladimir Bukovsky Will Run for President of Russia in 2008 | lingua = en | editore = [[Prima News]] | data = 28 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111007033549/http://old.prima-news.ru/eng/news/news/2007/5/28/38275.html }}</ref><ref>{{cita web | url = https://newsru.com/russia/28may2007/bukovsky.html | titolo = Советский диссидент Владимир Буковский согласен баллотироваться на пост президента России | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 28 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.moscowtimes.ru/article/850/49/196719.htm | titolo = Bukovsky To Run for President | lingua = en | editore = [[The Moscow Times]] | data = 29 maggio 2007 | accesso = 14 luglio 2009 | urlmorto = sì }}</ref> Il gruppo che designò Bukovskij come candidato comprendeva [[Jurij Alekseevič Ryzhov|Jurij Ryzhov]], [[Vladimir Vladimirovič Kara-Murza|Vladimir Kara-Murza]], [[Alexandr Pinhosovič Podrabinek|Alexandr Podrabinek]], [[Andrej Andreevič Piontkovskij|Andrej Piontkovskij]], [[Vladimir Valerianovič Pribylovskij|Vladimir Pribylovskij]] e altri. Gli attivisti e scrittori [[Valerija Il'inična Novodvorskaja|Valerija Novodvorskaja]], [[Viktor Anatol'evič Šenderovič|Viktor Šenderovič]], [[Vladimir Georgievič Sorokin|Vladimir Sorokin]] sostennero Bukovskij.<ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/8/38395.html | titolo = Виктор Шендерович и Юрий Шмидт поддержали кандидатуру Владимира Буковского | lingua = ru | editore = [[Prima News]] | data = 8 giugno 2007 | accesso = 4 marzo 2021 | urlarchivio = https://archive.today/20120712054119/http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/8/38395.html }}</ref><ref>{{cita web | url = http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/22/38509.html | titolo = Хроника Выдвижения Владимира Буковского Кандидатом в Президенты России на Выборах 2008 г. | lingua = ru | editore = [[Prima News]] | data = 22 giugno 2007 | accesso = 4 marzo 2021 | urlarchivio = https://archive.today/20120714163331/http://old.prima-news.ru/news/news/2007/6/22/38509.html }}</ref>

Nella loro risposta ai politici e ai pubblicisti pro-Cremlino che esprimevano dubbi sulla possibilità di candidarsi da parte di Bukovskij, i suoi designatori confutarono una serie di affermazioni che venivano frequentemente ripetute.<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-07-12-26 | titolo = О юридических аспектах выдвижения Владимира Буковского кандидатом в президенты РФ | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 12 luglio 2007 | accesso = 17 luglio 2009 }} </ref><!--- La frase seguente dà l'idea della ricerca originale: "Tuttavia, in questo caso Lebed fu dispensato da tale requisito in base al fatto che stava prestando servizio militare per conto della [[Federazione Russa]] e non poteva scegliere la propria residenza". ---> Più di 800 sostenitori designarono Bukovskij come candidato alla presidenza il 16 dicembre [[2007]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Bukovskij si assicurò la partecipazione richiesta e sottopose la propria iscrizione alla [[Commissione Elettorale Centrale della Federazione Russa|Commissione Elettorale Centrale]] il 18 dicembre [[2007]].<ref>{{cita web | url = http://www.echo.msk.ru/news/413021.html | titolo = Кандидатура советского диссидента Владимира Буковского выдвинута на пост президента | lingua = ru | editore = [[Echo of Moscow]] | data = 16 dicembre 2007 | accesso = 15 luglio 2009 }}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.newsru.com/russia/18dec2007/buk.html | titolo = Буковский успел сдать документы в ЦИК для регистрации кандидатом в президенты России | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 18 dicembre 2007 | accesso = 17 luglio 2009}}</ref><ref>{{cita web | url = http://news.bbc.co.uk/hi/russian/russia/newsid_7150000/7150634.stm | titolo = ЦИК принял документы у Владимира Буковского | lingua = ru | editore = [[BBC]] | data = 18 dicembre 2007 | accesso = 20 luglio 2009}}</ref> Il gruppo di sostegno confutò le prime dichiarazioni dei media filogovernativi in merito al fallimento di Bukovskij nella corsa presidenziale e ai ricorsi presso la Corte Costituzionale.<ref>{{cita web | url = http://en.rian.ru/russia/20071219/93216214.html | titolo = Soviet dissident Bukovsky pulls out of presidential race | lingua = en | editore = [[RIA Novosti]] | data = 19 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009}}</ref><ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-12-20-43 | titolo = СМИ распространяют недостоверную информацию об отказе Буковскому в возможности баллотироваться в президенты России | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 20 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009 }}</ref>


La Commissione Elettorale respinse la domanda di Bukovskij il 22 dicembre [[2007]], sostenendo che nella documentazione sottoposta non erano state fornite sufficienti informazioni sulla sua attività di scrittore, che Bukovskij era in possesso di un permesso di lavoro britannico e che non aveva vissuto in territorio russo negli ultimi dieci anni.<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-12-22-44 | titolo = Центризбирком отказал в регистрации группе избирателей в поддержку самовыдвижения Владимира Буковского | lingua = ru | editore = bukovsky2008.org | data = 22 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009 }}</ref> Bukovskij ricorse in appello contro la decisione dapprima presso la Corte Suprema il 28 dicembre [[2007]], e quindi presso la Corte di Cassazione il 15 gennaio [[2008]].<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2008-01-15-54 | titolo = Верховный суд окончательно отказал Буковскому в регистрации | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 15 gennaio 2008 | accesso = 14 luglio 2009}}</ref><ref>{{ru}} [[:File:Russian-supreme-court-on-bukovsky.pdf|Decisione della Corte Suprema sull'appello di Bukovskij]], 28 dicembre 2007.</ref>
Nella loro risposta ai politici e ai pubblicisti pro-Cremlino che esprimevano dubbi sulla possibilità di candidarsi da parte di Bukovskij, i suoi designatori confutarono una serie di affermazioni che venivano frequentemente ripetute.<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-07-12-26 | titolo = О юридических аспектах выдвижения Владимира Буковского кандидатом в президенты РФ | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 12 luglio 2007 | accesso = 17 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-07-12-26&sl=ru&tl=it&hl=it&ie=UTF-8 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-07-12-26&sl=ru&tl=en&hl=it&ie=UTF-8 inglese].</ref> <!--- La frase seguente dà l'idea della ricerca originale: "Tuttavia, in questo caso Lebed fu dispensato da tale requisito in base al fatto che stava prestando servizio militare per conto della [[Federazione Russa]] e non poteva scegliere la propria residenza". ---> Più di 800 sostenitori designarono Bukovskij come candidato alla presidenza il 16 dicembre [[2007]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Bukovskij si assicurò la partecipazione richiesta e sottopose la propria iscrizione alla [[Commissione Elettorale Centrale della Federazione Russa|Commissione Elettorale Centrale]] il 18 dicembre [[2007]].<ref>{{cita web | url = http://www.echo.msk.ru/news/413021.html | titolo = Кандидатура советского диссидента Владимира Буковского выдвинута на пост президента | lingua = ru | editore = [[Echo of Moscow]] | data = 16 dicembre 2007 | accesso = 15 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.echo.msk.ru%2Fnews%2F413021.html&sl=ru&tl=it&hl=it&ie=UTF-8 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.echo.msk.ru%2Fnews%2F413021.html&sl=ru&tl=en&hl=it&ie=UTF-8 inglese].</ref><ref>{{cita web | url = http://www.newsru.com/russia/18dec2007/buk.html | titolo = Буковский успел сдать документы в ЦИК для регистрации кандидатом в президенты России | lingua = ru | editore = NEWSru.com | data = 18 dicembre 2007 | accesso = 17 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.newsru.com%2Frussia%2F18dec2007%2Fbuk.html&sl=ru&tl=it&hl=it&ie=UTF-8 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.newsru.com%2Frussia%2F18dec2007%2Fbuk.html&sl=ru&tl=en&hl=it&ie=UTF-8 inglese].</ref><ref>{{cita web | url = http://news.bbc.co.uk/hi/russian/russia/newsid_7150000/7150634.stm | titolo = ЦИК принял документы у Владимира Буковского | lingua = ru | editore = [[BBC]] | data = 18 dicembre 2007 | accesso = 20 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ru&tl=it&u=http%3A%2F%2Fnews.bbc.co.uk%2Fhi%2Frussian%2Frussia%2Fnewsid_7150000%2F7150634.stm italiano] e in [http://translate.google.it/translate?hl=en&sl=ru&tl=it&u=http%3A%2F%2Fnews.bbc.co.uk%2Fhi%2Frussian%2Frussia%2Fnewsid_7150000%2F7150634.stm inglese].</ref> Il gruppo di sostegno confutò le prime dichiarazioni dei media filogovernativi in merito al fallimento di Bukovskij nella corsa presidenziale e ai ricorsi presso la Corte Costituzionale.<ref>{{cita web | url = http://en.rian.ru/russia/20071219/93216214.html | titolo = Soviet dissident Bukovsky pulls out of presidential race | lingua = en | editore = [[RIA Novosti]] | data = 19 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009}}</ref><ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-12-20-43 | titolo = СМИ распространяют недостоверную информацию об отказе Буковскому в возможности баллотироваться в президенты России | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 20 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-12-20-43&sl=ru&tl=it&hl=it&ie=UTF-8 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-12-20-43&sl=ru&tl=en&hl=it&ie=UTF-8 inglese].</ref>


== Morte ==
La Commissione Elettorale respinse la domanda di Bukovskij il 22 dicembre [[2007]], sostenendo che nella documentazione sottoposta non erano state fornite sufficienti informazioni sulla sua attività di scrittore, che Bukovskij era in possesso di un permesso di lavoro britannico e che non aveva vissuto in territorio russo negli ultimi dieci anni.<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2007-12-22-44 | titolo = Центризбирком отказал в регистрации группе избирателей в поддержку самовыдвижения Владимира Буковского | lingua = ru | editore = bukovsky2008.org | data = 22 dicembre 2007 | accesso = 21 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ru&tl=it&u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-12-22-44 italiano] e in [http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ru&tl=en&u=http%3A%2F%2Fbukovsky2008.ucoz.ru%2Fnews%2F2007-12-22-44 inglese].</ref> Bukovskij ricorse in appello contro la decisione dapprima presso la Corte Suprema il 28 dicembre [[2007]], e quindi presso la Corte di Cassazione il 15 gennaio [[2008]].<ref>{{cita web | url = http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2008-01-15-54 | titolo = Верховный суд окончательно отказал Буковскому в регистрации | lingua = ru | editore = Bukovsky2008.org | data = 15 gennaio 2008 | accesso = 14 luglio 2009}} Traduzione automatica in [http://www.google.com/translate?langpair=ru|it&u=http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2008-01-15-54 italiano] e in [http://www.google.com/translate?langpair=ru|en&u=http://bukovsky2008.ucoz.ru/news/2008-01-15-54 inglese].</ref><ref>{{ru}} [[:File:Russian-supreme-court-on-bukovsky.pdf|Decisione della Corte Suprema sull'appello di Bukovskij]], 28 dicembre 2007.</ref>
Morì per un arresto cardiaco a [[Cambridge]], nel [[Regno Unito]], il 27 ottobre [[2019]] all'età di quasi 77 anni, dopo un periodo di cattiva salute.<ref name="ilGiornale.it">{{cita news|autore=Orlando Sacchelli|url=http://www.ilgiornale.it/news/mondo/morto-vladimir-bukovsky-denunci-i-manicomi-dissidenti-regime-1776049.html/|titolo=Morto Vladimir Bukovskij, denunciò i manicomi per i dissidenti del regime sovietico|pubblicazione=|data=28 ottobre 2019|accesso=28 ottobre 2019|sito=ilGiornale.it}}</ref>


== Pubblicazioni ==
== Pubblicazioni ==
Di seguito le principali pubblicazioni di Bukovskij in lingua italiana. Si veda [http://www.thegratitudefund.org/buk-publ.html questa pagina] per l'elenco dettagliato.
Di seguito le principali pubblicazioni di Bukovskij in lingua italiana. Si veda {{cita testo|url=http://www.thegratitudefund.org/buk-publ.html|titolo=questa pagina}} per l'elenco dettagliato.
* {{cita libro|autore=Vladimir Bukovskij|titolo=Una nuova malattia mentale in Urss: l'opposizione|anno=1972|editore=Etas Kompass|città=Milano}}
* {{cita libro|autore=Vladimir Bukovskij|titolo=Una nuova malattia mentale in Urss: l'opposizione|anno=1972|editore=Etas Kompass|città=Milano}}
* {{cita libro|autore=Vladimir Bukovskij, Semen Gluzman, Marco Leva|titolo=Guida psichiatrica per dissidenti. Con esempi pratici e una lettera dal Gulag|anno=1979|editore=L'erba voglio|città=Milano}}
* {{cita libro|autore=Vladimir Bukovskij, Semen Gluzman, Marco Leva|titolo=Guida psichiatrica per dissidenti. Con esempi pratici e una lettera dal Gulag|anno=1979|editore=L'erba voglio|città=Milano}}
* Vladimir Bukovskij, ''Come costruire un castello - La mia vita di dissidente'', 1978.
* Vladimir Bukovskij, ''Come costruire un castello - La mia vita di dissidente'', 1978.
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Il vento va e poi ritorna | editore = Feltrinelli | anno = 1978 | pp = 404 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Il vento va e poi ritorna | editore = Feltrinelli | anno = 1978 | p = 404 }}
* Vladimir Bukovskij, ''La scelta della libertà'', 1987.
* Vladimir Bukovskij, ''La scelta della libertà'', 1987.
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = URSS: dall'utopia al disastro | editore = Spirali | anno = 1991 | pp = 282 | isbn = 978-88-7770-312-5 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = URSS: dall'utopia al disastro | editore = Spirali | anno = 1991 | p = 282 | isbn = 978-88-7770-312-5 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Il convoglio d'oro | editore = Spirali | anno = 1994 | pp = 275 | isbn = 978-88-7770-391-0 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Il convoglio d'oro | editore = Spirali | anno = 1994 | p = 275 | isbn = 978-88-7770-391-0 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Gli archivi segreti di Mosca | editore = Spirali | anno = 1999 | pp = 849 | isbn = 978-88-7770-519-8 }} basato sulla sua visita in Russia del 1992 e sugli "Archivi Sovietici".
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij | titolo = Gli archivi segreti di Mosca | editore = Spirali | anno = 1999 | p = 849 | isbn = 978-88-7770-519-8 }} basato sulla sua visita in Russia del 1992 e sugli "Archivi Sovietici".
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Vasilij Bykov; [[Viktor Suvorov]] | titolo = La mentalità comunista | editore = Spirali | anno = 2001 | pp = 116 | isbn = 978-88-7770-572-3 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Vasilij Bykov; [[Viktor Suvorov]] | titolo = La mentalità comunista | editore = Spirali | anno = 2001 | p = 116 | isbn = 978-88-7770-572-3 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov | titolo = URSS-EURSS ovvero il complotto dei rossi | editore = Spirali | anno = 2007 | pp = 117 | isbn = 978-88-7770-799-4 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov | titolo = URSS-EURSS ovvero il complotto dei rossi | editore = Spirali | anno = 2007 | p = 117 | isbn = 978-88-7770-799-4 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov | titolo = Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche | editore = Spirali | anno = 2007 | pp = 158 | isbn = 978-88-7770-773-4 }}
* {{cita libro | autore = Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov | titolo = Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche | editore = Spirali | anno = 2007 | p = 158 | isbn = 978-88-7770-773-4 }}


== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.bukovsky2008.org|Portale di Vladimir Bukovskij|lingua=ru}}
* {{cita web|url=http://www.bukovsky2008.org|titolo=Portale di Vladimir Bukovskij|lingua=ru|accesso=23 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190301234711/http://www.bukovsky2008.org/|urlmorto=sì}}
* {{lingue|ru|en}} [http://www.thegratitudefund.org/bukov.html Biografia] sul sito del Fondo per la riconoscenza (''The Gratitude Fund'')
* {{lingue|ru|en}} {{cita testo|url=http://www.thegratitudefund.org/bukov.html|titolo=Biografia}} sul sito del Fondo per la riconoscenza (''The Gratitude Fund'')
* {{lingue|ru|en}} [http://www.bukovsky-archives.net/ Archivi Sovietici], raccolti da Vladimir Bukovskij, e predisposti per la pubblicazione elettronica da Julia Zaks e Leonid Chernikhov.
* {{lingue|ru|en}} {{cita testo|url=http://www.bukovsky-archives.net/|titolo=Archivi Sovietici|postscript=nessuno}}, raccolti da Vladimir Bukovskij, e predisposti per la pubblicazione elettronica da Julia Zaks e Leonid Chernikhov.
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20021115014624/http://www.brandeis.edu/departments/sakharov/Exhibit/faces.html Faces of Resistance in the USSR] dall'[http://hcl.harvard.edu/libraries/houghton/collections/modern/sakharov.html#description archivio] di [[Andrej Sakharov]], attualmente presso l'[[Università di Harvard]].
* {{Cita testo|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20021115014624/http://www.brandeis.edu/departments/sakharov/Exhibit/faces.html|titolo=Faces of Resistance in the USSR}} dall'{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20090619095500/http://hcl.harvard.edu/libraries/houghton/collections/modern/sakharov.html#description|titolo=archivio}} di [[Andrej Sakharov]], attualmente presso l'[[Università di Harvard]].
* {{ru}} [http://psi.ece.jhu.edu/~kaplan/IRUSS/BUK/GBARC/pdfs/dis70/dis70-r.html Инакомыслие, Диссиденты в 70-х Годах]; materiale relativo alle attività, agli arresti e allo scambio di Bukovskij.
* {{Cita testo|lingua=ru|url=https://web.archive.org/web/20070611002425/http://psi.ece.jhu.edu/~kaplan/IRUSS/BUK/GBARC/pdfs/dis70/dis70-r.html|titolo=Инакомыслие, Диссиденты в 70-х Годах}}; materiale relativo alle attività, agli arresti e allo scambio di Bukovskij.
* {{cita web | url = http://www.rjews.net/maof/article.php3?id=2405&type=s&sid=37 | titolo = An Open Letter to President G.W. Bush by Vladimir Bukovsky and Elena Bonner | lingua = en | data = 27 marzo 2003 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | url = http://www.rjews.net/maof/article.php3?id=2405&type=s&sid=37 | titolo = An Open Letter to President G.W. Bush by Vladimir Bukovsky and Elena Bonner | lingua = en | data = 27 marzo 2003 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.asp?ID=3263 | titolo = The West Lost The War: Vladimir Bukovsky | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 9 maggio 2001 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.asp?ID=3263 | titolo = The West Lost The War: Vladimir Bukovsky | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 9 maggio 2001 | accesso = 4 marzo 2021 | urlarchivio = https://archive.today/20130411005429/http://archive.frontpagemag.com/Printable.aspx?ArtId=22393 }}
* {{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.asp?ID=8132 | titolo = A Conversation With Vladimir Bukovsky | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 30 maggio 2003 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Jamie Glazov | url = http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.asp?ID=8132 | titolo = A Conversation With Vladimir Bukovsky | lingua = en | editore = FrontPage Magazine | data = 30 maggio 2003 | accesso = 4 marzo 2021 | urlarchivio = https://archive.today/20130410201134/http://archive.frontpagemag.com/Printable.aspx?ArtId=17927 }}
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij; Daniel Pipes; Paul Hollander; Michael Ledeen | url = http://hnn.us/articles/834.html | titolo = Conservatives Debate: Is the Threat of Islamic Terrorism More Dangerous to America than Communism Was? | lingua = en | editore = History News Network | data = 7 agosto 2002 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij; Daniel Pipes; Paul Hollander; Michael Ledeen | url = http://hnn.us/articles/834.html | titolo = Conservatives Debate: Is the Threat of Islamic Terrorism More Dangerous to America than Communism Was? | lingua = en | editore = History News Network | data = 7 agosto 2002 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{ru}} [http://antology.igrunov.ru/authors/bukovsky/ Буковский Владимир Константинович] - Biografia e opere.
* {{Cita testo|lingua=ru|url=http://antology.igrunov.ru/authors/bukovsky/|titolo=Буковский Владимир Константинович}} - Biografia e opere.
* {{en}} {{collegamento interrotto|1=[http://www.voicesofdissent.com Voices of Dissent] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} - Un documentario su presunti abusi di diritti umani presentato da Vladimir Bukovskij (2006).
* {{Cita testo|lingua=en|url=http://www.voicesofdissent.com|titolo=Voices of Dissent|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303221010/http://www.voicesofdissent.com/ }} - Un documentario su presunti abusi di diritti umani presentato da Vladimir Bukovskij (2006).
* {{ru}} [http://www.youtube.com/watch?v=-ExK6S_6pgA Bukovsky at NTV] - Intervista televisiva con Vladimir Bukovskij
* {{Cita testo|lingua=ru|url=https://www.youtube.com/watch?v=-ExK6S_6pgA|titolo=Bukovsky at NTV}} - Intervista televisiva con Vladimir Bukovskij
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij | url = http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73c/T01.HTM | titolo = Europa auf dem Weg in die Diktatur? - Teil I. | lingua = de | editore = Zeit Fragen | data = 13 novembre 2000 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij | url = http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73c/T01.HTM | titolo = Europa auf dem Weg in die Diktatur? - Teil I. | lingua = de | editore = Zeit Fragen | data = 13 novembre 2000 | accesso = 21 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100619061024/http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73c/T01.HTM | urlmorto = sì }}
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij | url = http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73d/T01.HTM | titolo = Europa auf dem Weg in die Diktatur? - Teil II. | lingua = de | editore = Zeit Fragen | data = 13 novembre 2000 | accesso = 21 luglio 2009}}
* {{cita web | autore = Vladimir Bukovskij | url = http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73d/T01.HTM | titolo = Europa auf dem Weg in die Diktatur? - Teil II. | lingua = de | editore = Zeit Fragen | data = 13 novembre 2000 | accesso = 21 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20041016065318/http://www.zeit-fragen.ch/ARCHIV/ZF_73d/T01.HTM | urlmorto = sì }}
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[[Categoria:Dissidenti sovietici|Bukovskij, Vladimir]]
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Vladimir Bukovskij (2007)

Vladimir Konstantinovič Bukovskij (in russo Влади́мир Константи́нович Буко́вский; Belebej, 30 dicembre 1942Cambridge, 27 ottobre 2019) è stato uno scrittore russo, dissidente del regime sovietico, noto soprattutto per il suo attivismo politico anticomunista.

Fu tra i primi[senza fonte] prigionieri politici ad essere rinchiuso in una psichuška, la rete di ospedali psichiatrici istituiti dal governo dove venivano internati i dissidenti sovietici. In totale ha trascorso dodici anni tra prigioni, campi di lavoro ed ospedali psichiatrici.

Nel 2015 è stato processato nel Regno Unito con l'accusa, da lui falsamente[1] attribuita ai servizi di sicurezza russi, di possesso di materiale pedopornografico di categoria A[2] (attività sessuale penetrativa con un bambino e/o attività sessuale di un bambino con un animale o sadismo nei confronti di un bambino), ma si è ammalato ed è morto prima della fine del processo.

Bukovskij nacque da una famiglia evacuata da Mosca durante la seconda guerra mondiale. Nel 1959 fu espulso dalla scuola di Mosca che frequentava per aver fondato una rivista non autorizzata ed esserne divenuto il direttore.

Attivismo ed arresti

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Dal giugno 1963 al febbraio 1964, Bukovskij è stato detenuto (articolo 70-1 del codice penale sovietico) in una psichuška per aver organizzato incontri di poesia nel centro di Mosca presso il monumento a Vladimir Majakovskij. Nel gennaio 1967 è stato arrestato per aver organizzato manifestazioni in difesa di Aleksandr Ginzburg, Jurij Galanskov ed altri dissidenti (articolo 190-1, tre anni di reclusione); fu rilasciato nel gennaio 1970.

Nel 1971 Bukovskij riuscì a far giungere in Occidente un documento di oltre 150 pagine che descriveva gli abusi commessi negli istituti psichiatrici sovietici nei contronti di dissidenti politici. L'informativa ebbe grande eco negli ambienti degli attivisti per i diritti umani in tutto il mondo (incluso l'URSS) e per questo fu arrestato nuovamente nel gennaio 1972 con l'accusa di aver avuto contatti con giornalisti stranieri e per possesso e diffusione di samizdat (articolo 70-1, sette anni di prigionia più cinque di esilio). Insieme con un compagno di prigionia, lo psichiatra Semën Gluzman, redasse un Manuale di psichiatria per dissidenti per aiutare altri dissidenti a combattere gli abusi delle autorità.

Il destino di Bukovskij e di altri prigionieri politici sovietici, portato ripetutamente all'attenzione da attivisti per i diritti umani e diplomatici occidentali, fu causa di imbarazzo ed irritazione per le autorità. Il 18 dicembre 1976, mentre era in prigione, Bukovskij beneficiò di un accordo di scambio di prigionieri politici (frutto di una forte mediazione internazionale), fra il regime cileno di Augusto Pinochet e URSS che portò alla contestuale liberazione del segretario Partito Comunista del Cile Luis Corvalán. Lo scambio avvenne a Zurigo e nel suo racconto autobiografico Il vento va, e poi ritorna, Bukovskij racconta come fu trasferito in Svizzera in manette.[3][4]

Nel Regno Unito

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Dal 1976 Bukovskij ha vissuto a Cambridge, in Inghilterra, interessandosi di neuropsicologia e scrivendo. Ha conseguito un master in biologia ed ha scritto diversi libri e saggi politici. Oltre a criticare il regime sovietico, parla spesso di quella che chiama la "creduloneria occidentale", cioè una mancanza di fermezza del liberalismo occidentale nei confronti degli abusi del comunismo. Nel 1983, insieme con Vladimir Maksimov ed Ėduard Kuznecov, ha fondato l'organizzazione anticomunista Resistenza internazionale (in russo: Интернационал сопротивления) della quale è stato eletto presidente.

Nel 1985, insieme con Albert Jolis, Armando Valladares, Jeane Kirkpatrick, Midge Decter e Jurij Jarym-Agaev, ha fondato la Fondazione americana per la resistenza internazionale (in inglese: American Foundation for Resistance International); la fondazione, alla quale più tardi aderirono anche Richard Perle e Martin Colman, divenne il centro di coordinamento per i movimenti di dissidenti e democratici che miravano a rovesciare il comunismo. Creò inoltre il Consiglio nazionale di supporto ai movimenti democratici (in inglese: National Council To Support The Democracy Movements) - noto anche come Consiglio nazionale per la democrazia (in inglese: National Council For Democracy) - che prestò aiuto per la instaurazione di stati di diritto basati su regole democratiche, nonché assistenza nella redazione delle costituzioni e nella realizzazione delle strutture civili[senza fonte].

Dopo il crollo dell'URSS

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Nell'aprile 1991 Vladimir Bukovskij ha visitato Mosca per la prima volta dopo la sua prigionia ed esilio. Durante la campagna per le elezioni presidenziali del 1991 Boris El'cin considerò Bukovskij come un potenziale vice presidente insieme a Galina Starovojtova e Gennadij Burbulis, ma alla fine la sua scelta cadde su Aleksandr Ruckoj. Nel 1992, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, il governo del presidente El'cin invitò Bukovskij a testimoniare nel processo in corso davanti alla Corte costituzionale russa per determinare se il PCUS fosse un'organizzazione fuorilegge.

Per preparare la sua testimonianza, Bukovskij richiese ed ottenne l'accesso ad un gran numero di documenti conservati negli archivi sovietici. Usando un piccolo scanner portatile ed un computer portatile riuscì a scannerizzare in segreto molti documenti (alcuni dei quali molto riservati), tra i quali anche rapporti del KGB al Comitato centrale, ed a farli giungere in segreto in Occidente.[5] Il processo, che nelle premesse doveva essere un altro Processo di Norimberga capace di dare l'avvio ad un processo di riconciliazione con il passato comunista, fu per Bukovskij quasi una farsa. Egli dichiarò che:

«Avendo fallito nel porre fine al sistema comunista in maniera definitiva, ora rischiamo di integrare il mostro sopravvissuto nel nostro mondo. Non può certamente più essere chiamato comunismo, ma conserva ancora molti dei suoi caratteri pericolosi... Finché un tribunale simile a quello di Norimberga non avrà espresso il suo giudizio su tutti i crimini commessi dal comunismo, questo non è morto e la guerra non è finita.»

Gli servirono due anni e l'aiuto di numerosi assistenti per ricomporre i documenti scansionati e pubblicarli. Il libro è stato pubblicato nell'originale inglese con il titolo Judgement in Moscow, ricalcando quello del famoso film Judgment at Nuremberg, che aveva impressionato Bukovskij durante l'adolescenza. L'opera ha attirato l'attenzione internazionale ed è stato tradotto in molte lingue. In italiano è stato pubblicato nel 1999 dall'editore Spirali con il titolo Gli archivi segreti di Mosca.

Nel 1992 un gruppo di deputati liberali del Consiglio della città di Mosca offrì a Bukovskij la candidatura per le elezioni come nuovo sindaco della città all'indomani delle dimissioni di Gavriil Popov. Bukovskij rifiutò. All'inizio del 1996 un gruppo di professori universitari, giornalisti ed intellettuali moscoviti suggerì che Bukovskij avrebbe dovuto concorrere per la carica di presidente russo, da candidato alternativo sia al presidente uscente Boris El'cin, sia al suo avversario (il comunista Gennadij Zjuganov). Non fu inoltrata alcuna nomina formale. Comunque Bukovskij non avrebbe potuto partecipare alla corsa presidenziale, in quanto la Costituzione russa sancisce che un candidato alla carica di presidente deve aver vissuto nello Stato nei dieci anni precedenti le elezioni.

Fondazione dei CpL e attività politiche

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Nel 1997, con il suo appoggio, nacquero i Comitati per le libertà (in latino: Comitatus pro Libertatibus), un movimento internazionale a base federale che si batte per difendere e diffondere la cultura delle libertà del quale è eletto presidente generale il 29 gennaio 2000 all'Assemblea Generale di Firenze.

Nel 2002 Boris Nemcov, deputato della Duma e leader dell'Unione delle Forze di Destra, fece visita a Bukovskij a Cambridge per discutere la strategia dell'opposizione russa. Bukovskij disse a Nemcov che, secondo lui, era essenziale che i liberali russi adottassero una posizione inflessibile nei confronti del presidente Vladimir Putin, il cui governo considerava autoritario. Nel gennaio 2004, insieme a Garry Kasparov, Boris Nemtsov, Vladimir Kara-Murza e altri, Bukovskij fondò la Committee 2008, una "organizzazione ombrello" dell'opposizione russa democratica, il cui scopo era di assicurare libere ed oneste elezioni presidenziali nel 2008.

Nel 2005 Bukovskij partecipò ad "Hanno scelto la libertà" (in russo: "Они выбирали свободу"),[7] un documentario in quattro parti sul movimento di dissidenza sovietico. Nello stesso anno, in occasione delle rivelazioni sui prigionieri a Guantanamo, Abu Ghraib e le altre prigioni segrete della CIA, Bukovskij criticò la razionalizzazione della tortura.[8] Bukovskij tracciò alcuni paralleli tra l'Unione Sovietica e l'Unione europea.[9]

Vladimir Bukovskij era membro del consiglio d'amministrazione del Fondo per la riconoscenza (in inglese: Gratitude Fund), e membro del consiglio internazionale della Fondazione per i diritti umani (in inglese: Human Rights Foundation) di New York. Nel Regno Unito era vicepresidente dell'Associazione per la libertà (in inglese: The Freedom Association - TFA) e patrono del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito (in inglese: United Kingdom Independence Party - UKIP) partito di destra antieuropeista.

Memento Gulag

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Sin dalla sua elezione a presidente dei Comitati per le libertà, Bukovskij si impegnò assieme allo scrittore e giornalista Dario Fertilio e allo storico Stéphane Courtois per la celebrazione annuale di una giornata di commemorazione delle vittime dei Gulag, denominata Memento Gulag. Venne scelta come data il 7 novembre, ricorrenza dell'inizio la Rivoluzione d'ottobre nel calendario gregoriano.

Le celebrazioni annuali si sono svolte, negli anni a Roma (2003), Bucarest (2004), Berlino[10] (2005), a La Roche-sur-Yon in Vandea nel 2006 (dedicata alle vittime ungheresi del 1956),[11] Parigi,[12][13] a Milano e Trieste.[14] Ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano,[15] del presidente del Senato italiano Marcello Pera[16] (in due occasioni) e di quello del Bundestag Norbert Lammert[17] e del presidente della Moldavia Mihai Ghimpu.[18]

Elezioni presidenziali russe del 2008

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Il 28 maggio 2007, Bukovskij decise di candidarsi per la presidenza della federazione russa nelle elezioni del 2008.[19][20][21] Il gruppo che designò Bukovskij come candidato comprendeva Jurij Ryzhov, Vladimir Kara-Murza, Alexandr Podrabinek, Andrej Piontkovskij, Vladimir Pribylovskij e altri. Gli attivisti e scrittori Valerija Novodvorskaja, Viktor Šenderovič, Vladimir Sorokin sostennero Bukovskij.[22][23]

Nella loro risposta ai politici e ai pubblicisti pro-Cremlino che esprimevano dubbi sulla possibilità di candidarsi da parte di Bukovskij, i suoi designatori confutarono una serie di affermazioni che venivano frequentemente ripetute.[24] Più di 800 sostenitori designarono Bukovskij come candidato alla presidenza il 16 dicembre 2007 a Mosca. Bukovskij si assicurò la partecipazione richiesta e sottopose la propria iscrizione alla Commissione Elettorale Centrale il 18 dicembre 2007.[25][26][27] Il gruppo di sostegno confutò le prime dichiarazioni dei media filogovernativi in merito al fallimento di Bukovskij nella corsa presidenziale e ai ricorsi presso la Corte Costituzionale.[28][29]

La Commissione Elettorale respinse la domanda di Bukovskij il 22 dicembre 2007, sostenendo che nella documentazione sottoposta non erano state fornite sufficienti informazioni sulla sua attività di scrittore, che Bukovskij era in possesso di un permesso di lavoro britannico e che non aveva vissuto in territorio russo negli ultimi dieci anni.[30] Bukovskij ricorse in appello contro la decisione dapprima presso la Corte Suprema il 28 dicembre 2007, e quindi presso la Corte di Cassazione il 15 gennaio 2008.[31][32]

Morì per un arresto cardiaco a Cambridge, nel Regno Unito, il 27 ottobre 2019 all'età di quasi 77 anni, dopo un periodo di cattiva salute.[33]

Pubblicazioni

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Di seguito le principali pubblicazioni di Bukovskij in lingua italiana. Si veda questa pagina. per l'elenco dettagliato.

  • Vladimir Bukovskij, Una nuova malattia mentale in Urss: l'opposizione, Milano, Etas Kompass, 1972.
  • Vladimir Bukovskij, Semen Gluzman, Marco Leva, Guida psichiatrica per dissidenti. Con esempi pratici e una lettera dal Gulag, Milano, L'erba voglio, 1979.
  • Vladimir Bukovskij, Come costruire un castello - La mia vita di dissidente, 1978.
  • Vladimir Bukovskij, Il vento va e poi ritorna, Feltrinelli, 1978, p. 404.
  • Vladimir Bukovskij, La scelta della libertà, 1987.
  • Vladimir Bukovskij, URSS: dall'utopia al disastro, Spirali, 1991, p. 282, ISBN 978-88-7770-312-5.
  • Vladimir Bukovskij, Il convoglio d'oro, Spirali, 1994, p. 275, ISBN 978-88-7770-391-0.
  • Vladimir Bukovskij, Gli archivi segreti di Mosca, Spirali, 1999, p. 849, ISBN 978-88-7770-519-8. basato sulla sua visita in Russia del 1992 e sugli "Archivi Sovietici".
  • Vladimir Bukovskij; Vasilij Bykov; Viktor Suvorov, La mentalità comunista, Spirali, 2001, p. 116, ISBN 978-88-7770-572-3.
  • Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov, URSS-EURSS ovvero il complotto dei rossi, Spirali, 2007, p. 117, ISBN 978-88-7770-799-4.
  • Vladimir Bukovskij; Pavel Stroilov, Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, Spirali, 2007, p. 158, ISBN 978-88-7770-773-4.
  1. ^ (EN) Vladimir Bukovsky indecent images not put on PC 'remotely', su bbc.com, BBC News, 13 dicembre 2016.
  2. ^ (EN) Vladimir Bukovsky, dissident who fought Soviet tyranny before and after his expulsion from the USSR in 1976 – obituary, su telegraph.co.uk, The Telegraph, 28 ottobre 2019.
  3. ^ (RU) Vladimir Bukovskij, «И возвращается ветер…», su vehi.net. URL consultato il 16 luglio 2009.
  4. ^ (RU) Vladimir Bukovskij, «И возвращается ветер…», su tyurem.net. URL consultato il 21 luglio 2009.
  5. ^ Molte delle scansioni di questi documenti sono disponibili come "Archivi Sovietici" (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011). (INFO-RUSS)
  6. ^ (EN) Jamie Glazov, The Cold War and the War Against Terror, su frontpagemag.com., FrontPage Magazine, 1º luglio 2002. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2012).
  7. ^ (RU) В Москве прошла презентация фильма "Они выбрали свободу" об истории диссидентов в СССР (ВИДЕО), su newsru.com, 1º dicembre 2005. URL consultato il 16 luglio 2009.
  8. ^ (EN) Valdimir Bukovskij, Torture's Long Shadow, su washingtonpost.com, The Washington Post, 18 dicembre 2005. URL consultato il 15 luglio 2009.
  9. ^ (EN) Paul Belien, Former Soviet Dissident Warns For EU Dictatorship, su brusselsjournal.com, The Brussels Journal, 27 febbraio 2006. URL consultato il 15 luglio 2009.
  10. ^ Marcello Pera, La martinella: 2005-2006, Rubbettino Editore, 2006, ISBN 978-88-498-1517-7.( consultabile anche online (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  11. ^ Autori Vari, Gulag. Che cosa resta di quella tragedia (PDF), in Il Diario di Repubblica, La Repubblica, 10 novembre 2006. p.57
  12. ^ Una giornata della memoria per le vittime dei Gulag, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 2 marzo 2003. URL consultato il 24 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).
  13. ^ Memento Gulag 2009 a Trieste, su litaliano.it, L'Italiano.it, 6 novembre 2009. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2013).
  14. ^ Dario Fertilio, Memento Gulag 2009 a Trieste, su litaliano.it, L'Italiano, 6 novembre 2009. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2013).
  15. ^ Luigi Mascheroni, Wikipedia censura il "Memento", su ilgiornale.it, Il Giornale, 26 novembre 2012. URL consultato il 30 novembre 2012.
  16. ^ Senato. Pera: favorevole all'istituzione di una giornata per la memoria delle vittime del comunismo, su rainews24.rai.it, RaiNews24, 8 novembre 2003. URL consultato il 1º dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  17. ^ Memento Gulag. Memento oggi, su senato.it, Senato.it, 8 novembre 2005. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  18. ^ Intervento dell'ex-presidente della Moldavia Mihai Ghimpu in occasione del Memento Gulag 2010. (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2013).
  19. ^ (EN) Vladimir Bukovsky Will Run for President of Russia in 2008, su old.prima-news.ru, Prima News, 28 maggio 2007. URL consultato il 14 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2011).
  20. ^ (RU) Советский диссидент Владимир Буковский согласен баллотироваться на пост президента России, su newsru.com, 28 maggio 2007. URL consultato il 14 luglio 2009.
  21. ^ (EN) Bukovsky To Run for President [collegamento interrotto], su moscowtimes.ru, The Moscow Times, 29 maggio 2007. URL consultato il 14 luglio 2009.
  22. ^ (RU) Виктор Шендерович и Юрий Шмидт поддержали кандидатуру Владимира Буковского, su old.prima-news.ru, Prima News, 8 giugno 2007. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  23. ^ (RU) Хроника Выдвижения Владимира Буковского Кандидатом в Президенты России на Выборах 2008 г., su old.prima-news.ru, Prima News, 22 giugno 2007. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2012).
  24. ^ (RU) О юридических аспектах выдвижения Владимира Буковского кандидатом в президенты РФ, su bukovsky2008.ucoz.ru, Bukovsky2008.org, 12 luglio 2007. URL consultato il 17 luglio 2009.
  25. ^ (RU) Кандидатура советского диссидента Владимира Буковского выдвинута на пост президента, su echo.msk.ru, Echo of Moscow, 16 dicembre 2007. URL consultato il 15 luglio 2009.
  26. ^ (RU) Буковский успел сдать документы в ЦИК для регистрации кандидатом в президенты России, su newsru.com, 18 dicembre 2007. URL consultato il 17 luglio 2009.
  27. ^ (RU) ЦИК принял документы у Владимира Буковского, su news.bbc.co.uk, BBC, 18 dicembre 2007. URL consultato il 20 luglio 2009.
  28. ^ (EN) Soviet dissident Bukovsky pulls out of presidential race, su en.rian.ru, RIA Novosti, 19 dicembre 2007. URL consultato il 21 luglio 2009.
  29. ^ (RU) СМИ распространяют недостоверную информацию об отказе Буковскому в возможности баллотироваться в президенты России, su bukovsky2008.ucoz.ru, Bukovsky2008.org, 20 dicembre 2007. URL consultato il 21 luglio 2009.
  30. ^ (RU) Центризбирком отказал в регистрации группе избирателей в поддержку самовыдвижения Владимира Буковского, su bukovsky2008.ucoz.ru, bukovsky2008.org, 22 dicembre 2007. URL consultato il 21 luglio 2009.
  31. ^ (RU) Верховный суд окончательно отказал Буковскому в регистрации, su bukovsky2008.ucoz.ru, Bukovsky2008.org, 15 gennaio 2008. URL consultato il 14 luglio 2009.
  32. ^ (RU) Decisione della Corte Suprema sull'appello di Bukovskij, 28 dicembre 2007.
  33. ^ Orlando Sacchelli, Morto Vladimir Bukovskij, denunciò i manicomi per i dissidenti del regime sovietico, su ilGiornale.it, 28 ottobre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019.

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