Vai al contenuto

20º Battaglione meccanizzato "Monte San Michele"

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
20º Battaglione meccanizzato "Monte San Michele"
Stemma araldico del 20º Battaglione meccanizzato "Monte San Michele"
Descrizione generale
Attiva1848 - 1991
NazioneRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia
Servizio Armata Sarda
Regio Esercito
Esercito Italiano
TipoBattaglione
RuoloFanteria meccanizzata
Guarnigione/QGBrescia - Caserma "A.Papa"
Motto"Ut Brixia Leones"
Battaglie/guerreGuerre di indipendenza italiane
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Campagna del Nordafrica
Prima battaglia di El Alamein
Battaglia di Alam Halfa
Seconda battaglia di El Alamein
Anniversari15 luglio, anniversario della battaglia dell'Ardre (Francia)
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia di bronzo al Valor Militare

Parte di
Brigata meccanizzata "Brescia"
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 20º Battaglione meccanizzato "Monte San Michele" è stato un reparto della disciolta Brigata meccanizzata "Brescia" di stanza come sua ultima sede prima dello scioglimento nella caserma "Achille Papa" di Brescia. È stato l'erede delle tradizioni del 20º Reggimento fanteria "Brescia" la cui storia si fuse con quella della Brigata "Brescia" della quale fece parte fin dalle origini.

Il 20º Reggimento fanteria "Brescia" da cui il battaglione prese il nome, venne costituito come formazione regolare nell'ambito dell'Esercito sabaudo il 16 settembre 1848 con volontari lombardi. Il reggimento viene sciolto nel maggio 1849 dopo la battaglia di Novara. Il 1º novembre 1859 si formò la Brigata "Brescia" con i ricostituiti 19º Reggimento Fanteria e 20º Reggimento Fanteria.

Il reparto fu impegnato nella prima e nella terza guerra di Indipendenza combattendo nella battaglia di Custoza e a Santa Lucia del Tione, alla presa di Roma del 1870, nelle guerre coloniali, in Eritrea nel 1896 e nella conquista della Libia del 1911.

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)

[modifica | modifica wikitesto]

Durante la prima guerra mondiale il 20° opera sul fronte carsico: nel 1915 a Bosco Cappuccio, a Castelnuovo, sul Monte San Michele, nel 1916 ancora sul San Michele e poi a San Martino del Carso, Opacchiasella, Castagnevizza, ; nel 1917 sul Dosso Faiti e poi nel ripiegamento di tutto il fronte.

Lo stesso argomento in dettaglio: II Corpo d'armata italiano in Francia.

Nel 1918 il 20° è in Francia inquadrato nel II Corpo d'armata italiano del Generale Alberico Albricci. Combatte a Bligny, allo Chemin des Dames, nella valle dell'Ardre ed a Sissonne.

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)

[modifica | modifica wikitesto]

Con la riorganizzazione del 1926 fu inquadrato nella Divisione "Sila" partecipando alla campagna d'Etiopia nel 1935-'36. Dal 1939 entro' a far parte della 27ª Divisione fanteria "Brescia" imperniata sul 19º e 20º reggimento fanteria Brescia e sul 55º reggimento artiglieria.

Nel secondo conflitto mondiale il 20° è schierato in Africa Settentrionale e prende parte alle operazioni dell'assedio di Tobruk, poi a Bardia, Sollum, Sidi el Barrani, Marsa Matruh ed infine alla battaglia di El Alamein, dove fu completamente distrutto dagli attacchi inglesi. A seguito di questi eventi il 7 novembre 1942 il reggimento fu disciolto.

Tempi recenti

[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º settembre 1975 in attuazione del riordinamento dell'Esercito Italiano venne costituito il 20º Battaglione "Monte San Michele" che ereditò le tradizioni del reggimento. Inizialmente inquadrato nella Brigata meccanizzata Brescia della Divisione "Mantova" - V Corpo d'armata sopravvisse allo scioglimento della divisione del 1986 e sempre all'interno della Brg. Brescia, inquadrata nel III Corpo d'armata restò operativo fino al 1991, quando fu definitivamente disciolto.

Insegne e Simboli

[modifica | modifica wikitesto]
  • Il Reggimento indossa il fregio della Fanteria (composto da due fucili incrociati sormontati da una bomba con una fiamma dritta).
  • Le mostrine del reggimento sono rettangolari di colore scarlatto con banda centrale nera. Alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Si riassumono qui di seguito le onorificenze ricevute:

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-1918)
— Regio Decreto 5 giugno 1920
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria. Guerra italo-etiopica: 3 ottobre 1935-5 maggio 1936
— Regio Decreto 27 gennaio 1937.
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In trentaquattro mesi di lotta in Africa dava continue, luminose prove di granitica saldezza e d'incontrollabile fede nel successo. Riordinatosi al termine della dura battaglia della Marmarica, riaffrontava la lotta con ardore e invitto spirito su di un percorso di 700 km conseguendo ovunque successi e distinguendosi specialmente nello sfondamento di munitissima piazza. Alla fine le sue unità, decimate ma non dome. opponevano ancora strenua, incrollabile resistenza alle fresche forze soverchianti, gettate dall'avversario nell'impari lotta, facendo nuovamente rifulgere di luce vivissima le secolari tradizioni di valore della invitta e forte gente calabrese. Superbi nella lotta, pazienti e forti nei cruenti sacrifici, i suoi fanti scrissero pagine di eroismo, di tenacia e di fede che rimarranno titolo di onore e di gloria per l'esercito Italiano. El Mechili-Segnali-Aim El Gazala-Tobruk-El Alamein (A.S.), 26 maggio-30 luglio 1942
— Decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1951[1]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sanguinosamente ascese le contrastare pendici del Bosco Cappuccio sul Carso, affermandone in cima sicuramente il possesso (l8- 25 luglio 1915). Sul M. S. Michele, impavido dinanzi alla improvvisa violenza di venefiche insidie, con irresistibile slancio piombava sul nemico strappandogli tutti i momentanei successi e respingeva i ripetuti contrassalti. Monte San Michele, 29 giugno 1916
— Regio Decreto 3 agosto 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenne alto, sul fronte francese, l'onore delle armi d'Italia, in lotte aspre e violente, con largo tributo di sangue impose incrollabile resistenza ai furiosi attacchi avversari, accompagnati da venefiche insidie. In successive giornate gloriose, dando prova d irresistibile slancio, d'invitto coraggio e mirabile spirito di sacrificio, assalì e travolse formidabili posizioni nemiche, catturando prigionieri e copioso materiale bellico (Montagna di Bligny, Valle dell'Ardre, Aisne, Chemin des Dames, Sissonne, Meuse luglio - novembre 1918)
— Regio Decreto 5 giugno 1920.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In un lungo periodo operativo, in una lotta senza soste, i fanti trionfarono dell'asprezza degli elementi e delle preponderanti forze nemiche con la costanza invitta di persistere e di durare. Nell'impeto audace dell'assalto, nella volontà indomabile della resistenza, a misura di animo e di sangue, confermarono la tradizione eroica del Reggimento e aggiunsero nuove glorie alla Bandiera. Marmarica, aprile - dicembre 1941
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato, aprile 1947.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Reggimento di alto spirito e di solide compagine, ovunque venne impiegato nella campagna d'Etiopia fece rifulgere il valore dei suoi fanti e concorse validamente al trionfo delle nostre armi sul nemico. Atronà, 21 gennaio 1936- Endertà, 12-l5 febbraio 1936-Sogotà, 28 marzo 1936
— Regio Decreto 12 aprile 1937

Nel tempo si sono succeduti al comando del Reparto:

  • Ten. Col. Pasquale Capuccilli (1975 - 1976)
  • Ten. Col. Mario Camassa (1976 – 1977)
  • Ten. Col. Amadis Manca (1977 – 1979)
  • Ten. Col. Michele Fredella (1979 – 1981)
  • Ten. Col. Guido Bonaldo (1981 – 1982)
  • Ten. Col. Raffaello Graziani (1982 – 1983)
  • Ten. Col. Sergio Tentarelli (1983 – 1984)
  • Ten. Col. Guido Fenelli (1984 – 1985)
  • Ten. Col. Biagio Schilirò (1985 – 1986)
  • Ten. Col. Ferruccio Donzelli (1986 - 1988)
  • Ten. Col. Ettore Magliocchetti (1988 - 1989)
  • Ten. Col. Franco Lai (1989 - 1991)

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • 20º Btg. Fanteria "Monte San Michele", su montesanmichele.altervista.org. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2013).
  • Storia della Brigata/Divisione "Brescia" [collegamento interrotto], su ambbrescia.com.