Choerolophodon
Choerolophodon | |
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Cranio parziale e mandibola di Choerolophodon pentelici | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Choerolophodontidae |
Genere | Choerolophodon |
Il cherolofodonte (gen. Choerolophodon), o gonfoterio dai denti da maiale, è un proboscidato estinto, vissuto tra il Miocene medio e il Miocene superiore (circa 10-6 milioni di anni fa), i cui resti fossili sono stati rinvenuti in Europa, Asia e (forse) Africa.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Come indica il nome comune, questo animale era simile ai gonfoteridi veri e propri, ma possedeva una dentatura molto simile a quella dei suidi: i molari del cherolofodonte erano infatti caratterizzati dal forte sviluppo dei tubercoli accessori nei solchi trasversali e (almeno nelle specie più derivate) dalla presenza abbondante di cemento dentario. Un'altra importante caratteristica che lo differenziava notevolmente dai gonfoteri è la struttura della mandibola, che ha perso le difese inferiori e si è accorciata notevolmente, realizzando una struttura brevirostre a forma di doccia. Nelle specie più antiche, la sinfisi mandibolare era ancora allungata. Il cranio era lungo e abbastanza allungato, e possedeva due zanne ricurve, dirette all'infuori e verso l'alto, del tutto prive di smalto. Nelle forme più antiche gli archi zigomatici erano espansi lateralmente e le orbite erano posizionate anteriormente. Era inoltre ancora presente il quarto premolare superiore.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Choerolophodon venne istituito da Schlesinger nel 1917, per accogliere la specie precedentemente nota come Mastodon pentelici, proveniente dal Miocene superiore della Grecia; la specie tipo è quindi Choerolophodon pentelici, della fine del Miocene superiore (Vallesiano - Turoliano) dell'Europa sudorientale e dell'Asia sudoccidentale. Successivamente sono state attribuite numerose altre specie a questo genere, tra le quali C. guangheensis (Miocene inferiore della Cina), C. palaeindicus e C. corrugatus (subcontinente indiano), C. chioticus (Miocene medio dell'Europa sudorientale) e C. anatolicus (inizio del Miocene superiore dell'Europa sudorientale e della Turchia). Altre specie variamente attribuite a questo genere sono le africane C. ngorora e C. zaltaniensis; queste specie, tuttavia, probabilmente appartenevano a un genere a sé stante e più primitivo, Afrochoerodon.
Choerolophodon e Afrochoerodon fanno parte di una radiazione di proboscidati miocenici nota come Choerolophodontidae, precedentemente inclusa nella famiglia Gomphotheriidae ma ora ritenuta un clade separato, dalle caratteristiche zanne all'insù e dai molari simili a quelli dei suidi. Un altro probabile rappresentante della famiglia era il nordamericano Gnathabelodon, che sviluppò una curiosa morfologia della mandibola.
Paleoecologia
[modifica | modifica wikitesto]Anche se i molari simili a quelli dei cinghiali di Choerolophodon farebbero ipotizzare una dieta a base di vegetali relativamente teneri, uno studio effettuato sulla microusura dentaria di alcuni esemplari di Choerolophodon provenienti dal Miocene superiore della Grecia ha rivelato che questi animali si nutrivano principalmente di erba, un tipo di vegetazione molto difficile da processare e ampiamente diffuso in ambienti aperti[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Schlesinger, G., 1917. Die Mastodonten des K. K. Naturhistorischen Hofmuseums. Denkschriften des K. K. Naturhistorischen Hofmuseums,, 1:1-230.
- H. Thomas, S. Sen, and G. Ligabue. 1980. La Miocène de la Formation Agha Jari du Jebel Hamrin (Irak). Proceedings of the Koninklijke Nederlandse Akademie van Wetenschappen, Series B. Paleontology/Geology, 83(3):269-287.
- D. Geraads, T. Kaya, and S. Mayda. 2005. Late Miocene large mammals from Yulafli, Thrace region, Turkey, and their biogeographic implications. Acta Palaeontologica Polonica, 50(3):523-544.
- (EN) ShiQi Wang e Tao Deng, The first Choerolophodon (Proboscidea, Gomphotheriidae) skull from China, in Science China Earth Sciences, vol. 54, n. 9, settembre 2011, pp. 1326–1337, DOI:10.1007/s11430-011-4201-6. URL consultato l'8 giugno 2023.
- (EN) George E. Konidaris, George D. Koufos e Dimitris S. Kostopoulos, Taxonomy, biostratigraphy and palaeoecology of Choerolophodon (Proboscidea, Mammalia) in the Miocene of SE Europe-SW Asia: implications for phylogeny and biogeography, in Journal of Systematic Palaeontology, vol. 14, n. 1, 2 gennaio 2016, pp. 1–27, DOI:10.1080/14772019.2014.985339. URL consultato l'8 giugno 2023.
- Sayyed Ghyour Abbas; Muhammad Akbar Khan; Muhammad Adeeb Babar; Muhammad Hanif; Muhammad Akhtar, (2018). New materials of Choerolophodon (Proboscidea) from Dhok Pathan Formation of Siwaliks, Pakistan. Vertebrata PalAsiatica, 56 (4): 295–305. doi:10.19615/j.cnki.1000-3118.180103.
- Anek Sankhyan e Olivier Chavasseau, New proboscidean fossils from Middle Siwaliks of Haritalyangar area, Himachal Pradesh, India, in Palaeontologia Electronica, 2018, DOI:10.26879/844. URL consultato l'8 giugno 2023.
- (EN) Chunxiao Li, Shi-Qi Wang e Dimila Mothé, New fossils of early and middle Miocene Choerolophodon from northern China reveal a Holarctic distribution of Choerolophodontidae, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 39, n. 3, 4 maggio 2019, pp. e1618864, DOI:10.1080/02724634.2019.1618864. URL consultato l'8 giugno 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Choerolophodon
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Choerolophodon / Choerolophodon pentelici, su Fossilworks.org.