La battaglia di Dayr al-Jamājim ("battaglia del Monastero dei Teschi",[1] in araboﻣﻌﺮﻛـة ﺩﻴﺮ ﺍﻟﺠﻤﺎﺟﻢ?, a causa della presenza nei pressi del luogo dello scontro di un monasteronestoriano), fu combattuta nell'Iraq centrale nel 702 tra un imponente esercito sirianoomayyade, al comando di al-Ḥajjāj ibn Yūsuf, e un esercito per lo più mesopotamico di seguaci di al-Raḥmān ibn al-Ashʿath, che si era ribellato alla politica marcatamente anti-irachena del governatore di Kufa e del Califfato.
Inizialmente Ibn al-Ashʿath tentò a respingere al-Ḥajjāj e d'imporre al califfoʿAbd al-Malik b. Marwān una sostanziale revisione della politica anti-irachena che era caratteristica sua e della sua dinastia (timorosa dell'alidismo fortemente presente in quell'area). Le truppe di al-Ḥajjāj e di Ibn al-Ashʿath si scontrarono per diversi mesi prima di giungere alla battaglia finale di Dayr al-Jamājim nell'aprile del 701, in cui una carica di cavalleria siriana mandò in rotta i nemici ribelli. La disfatta contrassegnò la fine della rivolta anti-omayyade e Ibn al-Ashʿath fuggì con quanto restava del suo esercito verso est, cercando rifugio e protezione nello Zabulistān (attuale Afghanistan) e lo Zunbīl suo signore, mentre l'Iraq veniva occupato da una serie di guarnigioni militari siriane per meglio controllare quell'area del Califfato tanto riottosa a piegarsi al prepotente governo di Damasco.
Sarà solo grazie agli Abbasidi che l'Iraq poté concretamente risollevarsi politicamente ed economicamente, condannando a un lento declino proprio la Siria.
^Un'ipotesi avanzata da, vuole che dei crani trovati nel sito fossero il ricordo di un antico combattimento sostenuto in epoche più antiche dai beduiniarabi dei Banu Iyad (Abū Muḥammad al-Ḥasan al-Hamdānī, Buldān, 182) oppure tra essi e l'esercito persianosasanide (per cui si veda Yaqut, Kitāb al-buldān, II, 652).
(EN) M. Streck, Lemma «Dayr al-Djamādjim», in Martijn Theodoor Houtsma (a cura di), E.J. Brill's first encyclopaedia of Islam, 1913–1936, Volume II: Bābā Fighānī–Dwīn, Leida, Brill, 1987, p. 897, ISBN978-90-04-08265-6.