Dina Boluarte
Dina Boluarte | |
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Dina Boluarte nel 2023 | |
Presidente del Perù | |
In carica | |
Inizio mandato | 7 dicembre 2022 |
Capo del governo | Pedro Angulo Arana Alberto Otárola Gustavo Adrianzén |
Predecessore | Pedro Castillo |
Vicepresidente della Repubblica del Perù | |
Durata mandato | 28 luglio 2021 – 7 dicembre 2022 |
Presidente | Pedro Castillo |
Predecessore | Martín Vizcarra |
Ministro dello Sviluppo e dell'Inclusione Sociale del Perù | |
Durata mandato | 29 luglio 2021 – 26 novembre 2022 |
Presidente | Pedro Castillo |
Capo del governo | Guido Bellido Mirtha Vásquez Héctor Valer Aníbal Torres Betssy Chávez |
Predecessore | Silvana Vargas |
Successore | Cinthya Lindo Espinoza |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente (dal 2022) Perù Libero (2018-2022) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Firma |
Dina Ercilia Boluarte Zegarra (Chalhuanca, 31 maggio 1962) è una politica e avvocata peruviana, presidente del Perù dal 7 dicembre 2022.
È la prima donna a diventare presidente del Perù[1], era stata precedentemente eletta vicepresidente nelle elezioni presidenziali del Perù del 2021, occupando la carica dal 28 luglio del 2021 fino al 7 dicembre del 2022, quando è subentrata al presidente Pedro Castillo. È stata inoltre ministra dello Sviluppo e Inclusione Sociale tra il luglio 2021 e il novembre 2022; è stata anche funzionaria del RENIEC (Anagrafe Nazionale) dal 2007 al 2022.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dina Boluarte è nata il 31 maggio del 1962 a Chalhuanca, nella regione di Apurímac, dove la maggioranza della popolazione è costituita da indigeni quechua, di cui parla la lingua. È la più giovane di 14 figli.
Ha studiato all'Università di San Martín de Porres laureandosi in giurisprudenza.[2]
Ha lavorato dal 2007 al 2022 al Registro Nazionale di Identificazione e Stato Civile (RENIEC) del Perù come avvocata e responsabile degli uffici.[3]
È presidente del Club Apurímac di Lima,[4] e vive nel distretto di Surquillo.[5]
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]È stata candidata nel 2018 come sindaca di Surquillo, con il partito Perù Libero. Ha partecipato inoltre alle elezioni parlamentari in Perù del 2020 sempre col partito Perù Libero, senza ottenere il seggio elettorale.
Vicepresidente del Perù
[modifica | modifica wikitesto]È stata candidata alla vicepresidenza alle elezioni generali del 2021 per il partito Perù Libero. Questo, guidato da Pedro Castillo,[6] vinse al ballottaggio.[7][8] È entrata in carica il 28 luglio 2021.
Ministro dello Sviluppo e Inclusione Sociale
[modifica | modifica wikitesto]Il 29 luglio del 2021 è stata nominata ministra dello Sviluppo e dell'Inclusione Sociale nel governo di Pedro Castillo.[9]
Nel gennaio 2022, durante un'intervista a La República, Boluarte ha dichiarato di non aver mai abbracciato l'ideologia di Perù Libero. Il segretario generale del partito, Vladimir Cerrón, ha in seguito espulso Boluarte dal partito[10] e ha pubblicato su Twitter: "Sempre leali, mai traditori". Cerrón ha anche affermato che il commento di Boluarte minacciava l'unità del partito.
Il 25 novembre 2022 si è dimessa dalla carica di ministro dello Sviluppo e dell'Inclusione Sociale,[11] ma è rimasta vicepresidente. Il 5 dicembre 2022, dopo aver votato con 13 voti a favore e 8 contrari, la sottocommissione per le accuse costituzionali ha presentato un reclamo costituzionale contro Boluarte, sostenendo che gestiva un club privato mentre era ministro.
Il 15 marzo 2024, Dina Boluarte è stata posta sotto i riflettori per la provenienza dei suoi costosi orologi Rolex, alcuni dei quali potevano costare fino a 19.000 dollari ciascuno. Il procuratore ha avviato un'indagine dettagliata sulla quantità, il costo e l'origine degli orologi, sollevando preoccupazioni riguardo a un presunto arricchimento illecito. La provenienza dei Rolex di Dina Boluarte non era nota ed è stata indagata anche per un possibile disequilibrio patrimoniale.[12]
Presidente del Perù (2022-presente)
[modifica | modifica wikitesto]Nel dicembre 2022, durante la crisi politica peruviana, quando Pedro Castillo ha tentato di sciogliere il Congresso della Repubblica del Perù durante il procedimento di impeachment contro di lui,[13] Boluarte ha condannato il tentativo come una "rottura dell'ordine costituzionale" e ha assunto la presidenza dopo la destituzione e la tentata fuga di Castillo.
Nel suo primo discorso al Congresso, ha denunciato l'ex presidente Castillo, dichiarando poi di voler formare un governo di unità nazionale.[14]
Dopo la carcerazione di Castillo la protesta contro il nuovo governo dilaga, arrivando a scontri con la polizia che spara e uccide nove persone. I manifestanti accusano la Boluarte di golpe per i suoi accordi con la destra, accordi che - secondo il leader di Izquierda Socialista del Perú Martín Guerra - rendono assai difficile per un'organizzazione popolare ricevere fondi pubblici per la campagna elettorale e quindi presentarsi alle future elezioni politiche.[15]
L'11 dicembre ha proposto di anticipare le prossime elezioni all'aprile 2024 e poi, di fronte alle crescenti proteste, al dicembre 2023. Tuttavia, il 16 dicembre, il Congresso ha rifiutato di anticipare le elezioni.[16] Secondo un sondaggio, l'83% dei peruviani vuole elezioni anticipate.[17]
Ci sono attriti tra il governo del Perù e Argentina, Bolivia, Colombia e Messico, che in un comunicato congiunto sostengono che Pedro Castillo "è stato vittima di un movimento ostile, antidemocratico e in violazione della Convenzione americana sui diritti umani".[18] Al contrario, gli Stati Uniti ribadiscono il loro sostegno al "processo istituzionale democratico", secondo Antony Blinken.[19]
Le mobilitazioni hanno colpito in particolare le aree povere del Paese, le stesse che avevano votato massicciamente per Pedro Castillo nel 2021; sono state bloccate le strade principali di 18 dei 24 dipartimenti del Perù e cinque aeroporti. Il 14 dicembre è stato dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese per 30 giorni, consentendo all'esercito di schierarsi contro i manifestanti. Il giorno successivo a questa proclamazione, la città di Ayacucho, nel Sud, è stata teatro di una violenta repressione che ha portato all'uccisione di otto persone, oltre alle sette uccise qualche giorno prima nella regione di Apurimac, sempre nel Sud. Dal 16 dicembre è stato dichiarato il coprifuoco in quindici province del Paese. Dall'inizio delle manifestazioni, il 17 dicembre erano state uccise almeno venti persone, la maggior parte delle quali a colpi di arma da fuoco, vittime della repressione poliziesca e militare.[16]
Due ministri si sono dimessi il 16 dicembre: "La morte di connazionali non può essere giustificata. La violenza di Stato non può essere sproporzionata", ha scritto il ministro dell'Istruzione, Patricia Correo, nella sua lettera di dimissioni, mentre Amnesty International ha chiesto "la fine immediata della violenza di Stato". I principali media peruviani, per lo più di proprietà del gruppo privato El Comercio, che detiene l'80% delle testate, tendono a nascondere la violenza nelle aree rurali, mentre i manifestanti vengono talvolta descritti come "terroristi e criminali".[16]
Il 21 dicembre 2022 Boluarte ha nominato il ministro della Difesa, Alberto Otárola, suo primo ministro.[20] Ha nominato anche nuovi ministri agli Interni, Difesa e Istruzione.[20]
Il 29 dicembre 2022, la deputata Sigrid Bazán ha presentato una denuncia costituzionale contro Dina Boluarte, l'ex primo ministro Pedro Angulo e gli ex capi dell'Interno e della Difesa per "violenza di Stato" che, secondo l'ultimo rapporto dell'ufficio del difensore civico, ha provocato 28 morti e più di 600 feriti da quando sono scoppiate le proteste contro l'amministrazione Boluarte e il Congresso.[21][22]
Vicende giudiziarie
[modifica | modifica wikitesto]Il 10 gennaio 2023, il procuratore generale del Perù Patricia Benavides ha annunciato indagini per presunti crimini di genocidio, omicidio aggravato e lesioni gravi contro Boluarte, il primo ministro Alberto Otárola, il ministro dell'Interno Víctor Rojas e il ministro della Difesa Jorge Chávez.[23]
Il 28 marzo 2023, l'ufficio del procuratore generale del Perù ha annunciato che la Presidente Dina Boluarte è sotto indagine per il reato di riciclaggio di denaro come parte di un'organizzazione criminale, assieme all'ex-Presidente Pedro Castillo. L'indagine si inserirebbe all'interno di un più ampio processo circa presunti illeciti finanziari compiuti durante la campagna elettorale di Castillo (Perù Libero) per le elezioni presidenziali in Perù del 2021.[24]
Critiche e controversie
[modifica | modifica wikitesto]Alta disapprovazione popolare
Nel mese di ottobre 2024, il mandato della presidente peruviana Dina Boluarte ha raggiunto livelli di disapprovazione estremamente alti tra la popolazione. Secondo un’indagine svolta tra il 4 e l’8 ottobre su un campione di 1.218 persone a livello nazionale, il 92% degli intervistati ha espresso un giudizio negativo sul suo governo. La disapprovazione è particolarmente elevata nelle regioni del sud, dove sale fino al 94%, mentre nella zona orientale del paese si attesta all’87%.[25]
Assenza dall’ incarico presidenziale per trattamenti estetici
[modifica | modifica wikitesto]Dina Boluarte si sarebbe assentata dalle attività ufficiali per circa due settimane tra giugno e luglio 2023, presumibilmente per sottoporsi a interventi estetici, tra cui una rinoplastica e trattamenti di ringiovanimento facciale. L’ultima apparizione pubblica sarebbe avvenuta il 28 giugno, mentre il rientro ufficiale risalirebbe al 10 luglio, dopo un presunto periodo di riposo post-operatorio. Durante l’assenza, sui canali ufficiali sarebbero state condivise immagini della presidente in eventi, che successivamente risulterebbero essere foto scattate in date precedenti. Le differenze nelle foto pre e post-intervento apparirebbero visibili, suggerendo i possibili cambiamenti.[26]
Corruzione che coinvolge il fratello
Nel 2024, la polizia peruviana ha arrestato Nicanor Boluarte, fratello della presidente Dina Boluarte, nell’ambito di un’indagine su presunti casi di corruzione. Nicanor è stato posto in detenzione preliminare con l’accusa di traffico di influenze e appartenenza a un’organizzazione criminale. L’inchiesta, denominata Los waykis en la sombra (“I fratelli nell’ombra”), mira a chiarire se Nicanor Boluarte, pur non ricoprendo alcuna carica ufficiale, abbia utilizzato la propria influenza per promuovere la creazione di un nuovo partito politico e sollecitare tangenti da funzionari regionali.[27]
Storia elettorale
[modifica | modifica wikitesto]Candidatura municipale
[modifica | modifica wikitesto]Processo elettorale | Carica | Partito | Risultati | Note | |||
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Voti | % Voti validi | Posizione | |||||
Elezioni regionali e municipali del 2018 | Sindaca di Surquillo | Perù Libero | 2.014 | 02,81% | 9 | Non eletta | [28] |
Candidatura vicepresidenziale
[modifica | modifica wikitesto]Processo elettorale | Carica | Formula presidenziale | Partito | Risultati | Note | ||||
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Presidente | Vicepresidente | ||||||||
Voti | % Voti validi | Posizione | |||||||
Elezioni generali del 2021 | Vicepresidente del Perù | Pedro Castillo | Dina Boluarte | Perù Libero | 2.724.752 | 018,92% | 1 | Ballottaggio | [29] |
8.836.380 | 050,13% | 1 | Eletta | [30][31] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Peru’s Dina Boluarte Sworn in as First Female President After Castillo Exit, in Bloomberg. URL consultato l'8 dicembre 2022.
- ^ (ES) ¿Quiénes conforman la plancha presidencial de Pedro Castillo para las Elecciones 2021?, in El Popular. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Quién es Dina Boluarte, la vicepresidenta del gobierno de Pedro Castillo, in El Popular. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Abogada Dina Boluarte Zegarra precandidata a primera vicepresidencia por el partido Perú Libre, su radiotitanka.pe. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Dina Boluarte: biografía de la candidata a la vicepresidencia por Perú Libre, su Panamericana Televisión. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Dina Boluarte, candidata a la vicepresidencia de Perú Libre: "Vamos a cambiar la estructura económica del país", in RPP, 11 aprile 2021. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (EN) Peru election: socialist Pedro Castillo claims victory ahead of official result, in The Guardian, 16 giugno 2021. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (EN) Peru Nervously Awaits Outcome Nine Days After Presidential Vote, in International Business Times, 16 giugno 2021. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Dina Boluarte jura como ministra de Desarrollo e Inclusión Social, su andina.pe. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Comité Regional de Lima de Perú Libre expulsa a Dina Boluarte por “falta grave”, su larepublica.pe, 23 gennaio 2022. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (ES) Dina Boluarte anuncia que no seguirá en el Gabinete Ministerial tras designación de Betssy Chávez, in infobae, 25 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
- ^ Perù, la presidente Boluarte sotto indagine: “Usava Rolex non suoi”, su la Repubblica, 19 marzo 2024. URL consultato il 25 marzo 2024.
- ^ (EN) Peru President Pedro Castillo calls to dissolve Congress, in Al Jazeera, 7 dicembre 2022.
- ^ (EN) Dina Boluarte profile, in CNN, 7 dicembre 2022.
- ^ (EN) Chiara Cruciati, Perù paralizzato dalla solidarietà a Castillo. La polizia spara: nove uccisi, su il manifesto, 15 dicembre 2022. URL consultato il 5 gennaio 2023.
- ^ a b c (FR) Au Pérou, une répression sanglante contre les manifestants, in Le Monde.fr, 17 dicembre 2022. URL consultato il 5 gennaio 2023.
- ^ (ES) Redacción LR, Un 83% a favor de adelantar elecciones generales, según IEP, su larepublica.pe, 17 dicembre 2022.
- ^ (ES) Perú llama a consultas a sus embajadores en Argentina, Colombia, Bolivia y México, su Voz de América.
- ^ Boluarte ringrazia Blinken per il sostegno degli Stati Uniti al nuovo governo peruviano, su MSN.
- ^ a b (EN) Peru's new president reshuffles cabinet as Mexico ties tested, in Al Jazeera. URL consultato il 25 dicembre 2022.
- ^ (ES) Presentan denuncia constitucional contra Dina Boluarte, Pedro Angulo y dos exministros por violencia estatal, in Infobae, 29 dicembre 2022. URL consultato il 31 dicembre 2022.
- ^ (ES) Defensora del pueblo invoca al Gobierno a fortalecer sus mecanismos de diálogo para encarar la crisis política y gestionar de modo más eficiente la conflictividad social, in Defensoría del Pueblo Perú, 30 dicembre 2022. URL consultato il 31 dicembre 2022.
- ^ (ES) Fiscalía investigará a Dina Boluarte y a Alberto Otárola por genocidio, in La Republica, 11 gennaio. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ (EN) Reuters, Peru prosecutors probe president, ex-president for alleged money laundering, in Reuters, 29 marzo 2023. URL consultato il 29 marzo 2023.
- ^ El mandato de Dina Boluarte en Perú llega al 92% de desaprobación, según encuesta, su France 24, 14 ottobre 2024. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (ES) Renzo Gómez Vega, La presidenta de Perú, Dina Boluarte, señalada por haberse apartado del cargo sin comunicarlo por unas cirugías estéticas, su El País América, 9 maggio 2024. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (EN) Dan Collyns, Brother and lawyer of Peru president held as corruption inquiry widens, in The Guardian, 10 maggio 2024. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Elecciones - elecciones regionales y municipales 2018, su infogob.jne.gob.pe.
- ^ PresentaciĆ³n de Resultados Elecciones Generales y Parlamento Andino 2021, su web.archive.org, 24 maggio 2021. URL consultato il 20 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2021).
- ^ Presentación de Resultados Segunda Elección Presidencial 2021, su web.archive.org, 17 giugno 2021. URL consultato il 20 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2021).
- ^ (ES) ONPE termina contabilización del 100% de actas electorales, su ONPE. URL consultato il 20 aprile 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dina Boluarte
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jeff Wallenfeldt, Dina Boluarte, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Dina Boluarte, su IMDb, IMDb.com.
- Biography by CIDOB (in spagnolo)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 7464167082553358570006 · ORCID (EN) 0009-0007-9636-7681 · GND (DE) 1275016413 |
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