Eleonora Curlo Ruffini
Eleonora Ruffini, nata Curlo (Genova, 1781 – Taggia, 11 novembre 1856), è stata una patriota italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia del marchese Ottavio Curlo e di Agnese Spinola, rimase orfana di madre all'età di sette anni, e trascorse il decennio successivo in un convento[1]. Sposata giovanissima con l'avvocato Bernardo Ruffini di Finale Ligure, si dedicò successivamente allo studio della storia, della geografia e della letteratura italiana e francese[2].
Ebbe tredici figli, cinque dei quali morirono durante l'infanzia. Patriota convinta, per tutta la vita fu punto di riferimento per la famiglia e in particolare per l'attività politica dei figli Jacopo e Giovanni, entrati nel 1830, con l'approvazione della madre, nella Carboneria con Mazzini (che Eleonora conobbe e sul quale ebbe influenza). Dopo il presunto suicidio in carcere di Jacopo, nel 1833, e la morte del marito (1840), Eleonora si ritirò nella casa paterna di Taggia, dove morì nel 1856[2].
Un busto di Eleonora Ruffini è stato realizzato dallo scultore Luigi Belli nel 1882, e si trova tuttora in Piazza Cavour, a Taggia[2].
A Eleonora Ruffini è intitolato l'Istituto Alberghiero di Taggia, situato in frazione Arma in via Lungomare 141.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ E. Faldella, I fratelli Ruffini. Storia della Giovine Italia, Torino, Roux e Viarengo, 1900, pp. 86-91
- ^ a b c Gemma Giovannini Magonio, Italiane benemerite del Risorgimento nazionale, Milano, Cogliati, 1907, cit. in Mauro Chiabrando, La madre della Patria, Corriere.it, 3 febbraio 2011. URL consultato in data 16-03-2011.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 251743345 |
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