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La casa senza tempo (romanzo)

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La casa senza tempo
Titolo originaleThe House That Stood Still
Altri titoli
  • The Mating Cry
  • The Undercover Aliens
AutoreA. E. van Vogt
1ª ed. originale1950
1ª ed. italiana1953
Genereromanzo
Sottogenerefantascienza
Lingua originaleinglese
ProtagonistiAllison Stephens

La casa senza tempo (The House That Stood Still) è un romanzo di fantascienza del 1950 dello scrittore canadese naturalizzato statunitense A. E. van Vogt.

Storia editoriale

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Fu pubblicato per la prima volta nel 1950 da Greenberg, una edizione riveduta fu pubblicata nel 1960 con il titolo The Mating Cry e nel 1976 con il titolo The Undercover Aliens[1].

La prima traduzione in italiano, di Sugden Di Jorio, fu pubblicata dalla Arnoldo Mondadori Editore nella collana Urania, nel 1953 nel volume n. 24 e nel 1966 nel volume n. 420, infine nel 1979 nel volume n. 15 della collana Millemondi intitolato Millemondiestate 1979: Tre romanzi completi di Alfred E. Van Vogt. Una traduzione in italiano di Gianluigi Zuddas fu pubblicata nel 1981 dalla Libra Editrice nel volume n. 58 della collana I Classici della Fantascienza, una traduzione i Daniela Galdo è stata pubblicata nel 1989 dalla Fanucci Editore nel volume n. 3 della collana Biblioteca di Fantascienza[2].

Una casa, costruita attorno all'astronave di un antichissimo visitatore della Terra, dona l'immortalità al gruppo di persone che ne conosce il segreto.

La storia ruota attorno alla lotta sanguinosa tra due fazioni degli immortali: quelli che vogliono rifugiarsi su Marte con l'astronave prima che l'inevitabile guerra atomica, sulla Terra, li faccia a pezzi e i pochi - tra i quali la bellissima eroina - che vogliono restare e cercare di fermare la guerra con i loro poteri superumani.

Allison Stephens, agente immobiliare per il più ricco degli immortali, decide di impedire la guerra, proteggere il segreto dell'antica casa a beneficio di tutta l'umanità e conquistare la ragazza; alla fine, nonostante ogni sorta di ostacoli che gli immortali della fazione avversa pongono sulla sua strada, ha successo e ottiene l'amore e l'immortalità.

Damon Knight ha recensito favorevolmente il romanzo, osservando che "Insolitamente [per van Vogt], tutti i fili di questa storia sono stati legati in modo soddisfacente e la suspense è mantenuta ad alto livello"[3].

Secondo Groff Conklin il testo originale è "Un'opera commerciale che non sviluppa l'energia necessaria per andare avanti" e “una storia poliziesca ... costretta in uno stampo fantascientifico” con “un eroe alla Erle Stanley Gardner” come protagonista; ha inoltre affermato che “Il libro è leggibile” ma lo ha criticato per la scarsità di "idee, immaginazione [e] scopo"[4].

Forrest J Ackerman ha affermato che il romanzo "si allontana considerevolmente" dal precedente lavoro di van Vogt[5].

Il recensore del The New York Times, Fletcher Pratt ha trovato House "una delle storie di fantascienza più originali, se non una delle più solide," sottolineando che "è anche spesso impossibile capire con precisione cosa sta succedendo"[6].

  1. ^ ISFDB.
  2. ^ Catalogo Vegetti.
  3. ^ (EN) Damon Knight, The Dissecting Table, in Worlds Beyond, dicembre 1950, p. 115.
    «Uncharacteristically [for van Vogt], all the threads in this story have been satisfactorily tied up, and the suspense is kept at a high level»
  4. ^ (EN) Groff Conklin, Galaxy's 5 Star Shelf, in Galaxy Science Fiction, gennaio 1951, pp. 138–139. URL consultato il 7 marzo 2021.
    «This is a potboiler that develops no head of steam — a routine attempt at a detective story ... , forced into a science fiction mold … Allison Stephens, ... , is an Erie Stanley Gardner type of hero. ... The book is readable, no question about it. But in science fiction more is needed, as van Vogt's other works brilliantly show. Ideas, imagination, scope — these things, essential in good science fiction, this book has in minimal quantities.»
  5. ^ (EN) Forrest J Ackerman, Book Reviews, in Astounding Science Fiction, aprile 1951, p. 135.
  6. ^ (EN) Fletcher Pratt, Realm of the Spacement, in The New York Times, 17 dicembre 1950.
    «one of the more original science fiction stories, if not one of the sounder, ... it is also frequently impossible to understand precisely what is going on.»
  • A. E. Van Vogt, Il Grande Giudice, in Il meglio di Alfred E. Van Vogt [The Best of A. E. van Vogt], collana Raccolta Robot, traduzione di G. P. Sandri, n. 17, Armenia Editore s.r.l., marzo 1980, pp. 6-11.
  • Alfred E. Van Vogt, La Casa senza tempo, collana Biblioteca di fantascienza, n. 3, Roma, Fanucci, 1988, ISBN 8834703049.

Collegamenti esterni

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