Lino Zambrini
Lino Zambrini | |
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Nascita | Imola, 6 settembre 1911 |
Morte | Casteldans, 3 gennaio 1939 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale |
Arma | Artiglieria |
Corpo | Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea Corpo Truppe Volontarie |
Reparto | battaglione arditi, raggruppamento carristi, 4ª Divisione fanteria "Littorio". |
Anni di servizio | 1932-1939 |
Grado | Capomanipolo |
Guerre | Guerra d'Etiopia Guerra di Spagna |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Lino Zambrini (Imola, 6 settembre 1911 – Casteldans, 3 gennaio 1939) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Imola, provincia di Bologna, il 6 settembre 1911, figlio di Aldo e Angela Marchini.[1] Conseguito il diploma di geometra a Bologna nel 1931, si arruolò volontario nel Regio Esercito in qualità di allievo ufficiale di complemento dell'arma di artiglieria nella Scuola di Lucca e nel maggio 1932, fu promosso sottotenente di complemento. Destinato al 26º Reggimento artiglieria da campagna, fu posto in congedo nel settembre 1933.[1] Ritornato alla vita civile lavorò come ispettore presso l'Officina comunale del gas in Bologna dedicandosi, contemporaneamente, alle organizzazioni politiche giovanili.[1] Richiamato in servizio attivo nel febbraio 1935, pochi mesi dopo partì volontario per l’Eritrea col III Gruppo del 19º Reggimento artiglieria della 19ª Divisione fanteria "Gavinana". Nel dicembre dello stesso anno entrò a far parte del Gruppo Bande dell’altopiano di Cheren assumendo il comando di una di esse dopo il combattimento di Af Gagà.[1] In seguito prese parte con il gruppo all'occupazione di Gondar, delle sorgenti del Nilo Azzurro e di Debra Marcos alla testa delle truppe irregolari del Degiac Ghessessù.[1] Ritornato in Italia nel gennaio 1937 fu posto in congedo.[1] Nel giugno 1938 venne richiamato in servizio a domanda nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale con il grado di capomanipolo, assegnato al IX Battaglione CC.NN. (Camicie Nere) mobilitato per le operazioni legate alla guerra di Spagna.[1] Cadde in combattimento a Casteldans il 3 gennaio 1939, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 30 novembre 1939.[3]
— Regio Decreto 23 maggio 1940.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Combattenti Liberazione.
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Registrato alla Corte dei conti il 22 dicembre 1939, guerra registro 80, foglio 272.
- ^ Registrato alla Corte dei conti li 9 settembre 1940, registro 8 Africa Italiana, foglio 107.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
- Rodolfo Puletti, I comilitoni del cingolo e dell'aria, in Rassegna dell'Esercito. Rivista Militare, Roma, Tipografia regionale, giugno 2002 [1965].
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Birarda
- Antonio Callea
- Ferruccio Corradino Squarcia
- Giovanni Valentini (combattente)
- Alfredo Notte
- Gennaro Giuffrè
- Mario Roselli Cecconi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Zambrini, Lino, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2023.
- Zambrini, Lino, su MOVM. URL consultato il 31 gennaio 2023.
- Militari italiani del XX secolo
- Nati nel 1911
- Morti nel 1939
- Nati il 6 settembre
- Morti il 3 gennaio
- Nati a Imola
- Medaglie d'oro al valor militare
- Medaglie d'argento al valor militare
- Medaglie di bronzo al valor militare
- Ufficiali del Regio Esercito
- Militari italiani della guerra civile spagnola
- Ufficiali della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale