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Vladimir II di Kiev

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Vladimir II Vsevolodovič Monomaco
Principe di Smolensk
In carica10731078
Principe di Černihiv
In carica10781094
PredecessoreVsevolod I Jaroslavič
SuccessoreOleg Svjatoslavič
Principe di Perejaslav
In carica10941113
PredecessoreRostislav Vsevolodovič
SuccessoreSvjatoslav Vladimirovič
Gran Principe di Kiev
In carica111319 maggio 1125
PredecessoreSvjatopolk II Izjaslavič
SuccessoreMstislav Vladimirovič il Grande
Nome completoVladimir II Vsevolodovič Monomaco
NascitaPerejaslav, 26 maggio 1053
MorteKiev, 19 maggio 1125
Sepoltura22 maggio 1125
Luogo di sepolturaCattedrale di Santa Sofia a Kiev
DinastiaRjurikidi
PadreVsevolod I Jaroslavič
MadreMaria-Anastasia Monomaca
ConiugiGytha del Wessex
Eufemia
una delle figlie di Aepa Ocenevič
FigliJurij Vladimirovič Dolgorukij
Mstislav I Vladimirovič
Izjaslav I Vladimirovič
Svjatoslav Vladimirovič
Jaropolk II Vladimirovič
Vjačeslav Vladimirovič
Mariza Vladimirovna
Roman Vladimirovič
Eufemia Vladimirovna
Agafia Vladimirovna
Andrej Vladimirovič
Eudossia Vladimirovna
ReligioneChiesa ortodossa
Firma

Vladimir II Vsevolodovič, detto Monomaco (in ucraino Володимир II Все́володович Монома́х?, Volodymyr II Vsevolodovyč Monomach; Perejaslav, 26 maggio 1053Kiev, 19 maggio 1125), è stato Sovrano della Rus' di Kiev (Gran Principe di Kiev) dal 1113 al 1125.

Vladimir nacque nel 1053 da Vsevolod e (probabilmente) da una figlia di Costantino IX Monomaco a nome Anastasia da cui ereditò il cognome[1] poiché era pratica comune nell'area bizantina prendere il cognome materno se questi era più importante di quello paterno[2].

La sua sorellastra Adelaide di Kiev divenne famosa in tutta Europa quando ottenne che il suo matrimonio con Enrico IV di Franconia fosse annullato. In accordo con gli avversari di Enrico (filo-papali), Adelaide aveva asserito che l'imperatore l'aveva costretta a partecipare attivamente a una messa nera[3].

Vladimir riuscì a tenere vivo il commercio, sia con il nord (Scandinavia), sia con il sud (impero bizantino), e combatté con successo contro i popoli della steppa. Si sposò tre volte: la prima con una Gyda che alcune fonti identificano la figlia di Aroldo II di Inghilterra e di Ealdgyth Swan-neck, la seconda con una nobildonna bizantina di nome Eufemia e la terza, probabilmente, con una figlia di Epa Ocenevic, khan dei Cumani.

Vladimir fu una persona di grandissima cultura: una delle principali opere della letteratura medievale della Rus' di Kiev è il suo Poučen'e ("Insegnamento", o anche "Testamento"). È un'opera che "insegna" ai figli di Vladimir l'arte del buon governo, soprattutto nelle spedizioni militari; si scosta in parte dalle opere letterarie del periodo, scritte prevalentemente da monaci. Nel Poučen'e è però forte anche l'influenza del pensiero religioso e i riferimenti a testi biblici.

In questo "Testamento" che egli lasciò ai figli, Vladimir menzionò ben 83 campagne militari e 19 trattati di pace che egli stipulò con i Cumani. All'inizio egli si diresse contro le steppe insieme al cugino Oleg I di Černihiv, tuttavia Vladimir venne poi mandato dal padre a governare Černihiv. Per riprendersi la città che riteneva sua per diritto, Oleg fece pace con i Cumani e ruppe l'alleanza con Vladimir. Tale inimicizia fu tale da dare luogo a diverse guerre interne e a perdurare anche fra i loro discendenti.

A partire dal 1094 il centro di potere di Vladimir divenne Perejaslav e sotto il suo controllo erano anche le città di Rostov Velikij, Suzdal' e altre province del nord. In queste terre egli fondò numerose città, la più famosa delle quali fu Vladimir. Nel tentativo di unire tutti i principi della Rus' contro i nemici, Vladimir indisse tre congressi, dei quali si ricordano il Congresso dei Principi del 1097 a Ljubeč ed il Concilio dei Principi del 1103 vicino al lago Dolobskij.

Nel 1107 Vladimir sconfisse il Khan dei Cumani Boniak durante un'invasione contro la Rus' di Kiev. Quando nel 1113 morì Svjatopolk II di Kiev, la popolazione locale si ribellò ed invocò l'arrivo di Vladimir nella capitale. Nello stesso anno egli giunse alla città sulla quale regnò sino alla morte. Nelle sue Poučen'e sono scritte molte delle riforme che egli fece per placare le tensioni nella capitale.

Il testamento di Vladimir II ai figli

Vladimir II morì il 19 maggio 1125 e venne sepolto nella Cattedrale di Santa Sofia a Kiev. Dopo la sua morte, iniziò il declino culturale e politico della Rus' Kieviana che si concluderà con il frazionamento feudale nel XIII secolo.

Secondo una celebre versione postuma (certamente spuria, ma strumentale alle pretese imperiali dei sovrani russi a partire da Ivan IV), sarebbe stato incoronato gran principe (o granduca) kievano con una corona d'oro orlata di pelliccia donatagli dal nonno Costantino IX Monomaco, corona che fu perciò denominata, a partire dal 1518, corona di Monomaco. In realtà Costantino IX morì quando Vladimir aveva appena due anni e non era ancora sovrano di Kiev, e la corona cinta dagli zar russi da Ivan IV a Pietro il Grande e oggi custodita a Mosca nel Museo dell'Armeria del Cremlino è molto probabilmente un copricapo di origine tartara.

Gli incerti matrimoni, i figli e la successione

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Vladimir si sposò tre volte. Alcune fonti indicano come sua prima moglie Gytha del Wessex (morta nel 1098 o nel 1107), figlia di Aroldo II d'Inghilterra e appartenente alla dinastia Godwin; tuttavia da questa donna egli ebbe cinque figli ed una figlia:

Alla seconda moglie è attribuito il nome di Eufemia, il cui matrimonio ebbe luogo attorno al 1099: dovrebbe essere stata una nobile bizantina. La Cronaca degli anni passati pone la sua data di morte al 7 maggio 1107, ma non menziona esplicitamente il suo nome. Insieme ebbero come figli:

Terza moglie di Vladimir II di Kiev, figlia di Aepa Ocenevič.

La terza moglie si ritiene essere stata una delle figlie di Aepa Ocenevič, khan dei Cumani, nello specifico appartenente a una tribù dedita alla pastorizia chiamata Kipčaki di origini turche. La Cronaca degli anni passati identifica Jurij come genero di Aepa e non è chiaro se Vladimir viene associato alla giovane perché negoziò le nozze per il figlio o perché egli abbia sposato una sorella della nuora; è altresì possibile che vi sia stata un'incomprensione sul nome dello sposo. Non sono noti discendenti.

Alla morte di Vladimir, nel 1125, sorsero problemi per la successione. Il trono passò al suo figlio primogenito, Mstislav, in contrasto con quanto stabiliva la Russkaja Pravda. I fratelli di Vladimir si opposero alla designazione, fatta da Vladimir stesso. Le lotte tra zii e nipoti furono ulteriormente complicate dalla rivolta degli altri quattro figli di Vladimir, tra i quali Jurij, che si opponevano alla nomina del fratello maggiore, come pure tra i fratelli di Mstislav e gli zii. Da quel grande Stato che era, la Rus' di Kiev continuava a frazionarsi in una serie di principati autonomi, sempre meno in grado di gestire il territorio e di opporsi all'invasione dei Tataro-mongoli che incombeva sempre più da vicino.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Vladimir I Svjatoslavič Svjatoslav Igorjevič  
 
Maluša  
Jaroslav I Vladimirovič  
Rogneda di Polack Rogvolod  
 
 
Vsevolod I Jaroslavič  
Olof III di Svezia Eric il Vittorioso  
 
Sigrid la Superba  
Ingegerd Olofsdotter  
Estrid degli Obotriti Mstivoj  
 
 
Vladimir II Vsevolodovič Monomaco  
Teodosio Monomaco  
 
 
Costantino IX  
 
 
 
Anastasia di Bisanzio  
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ Alexander Kazhdan (a cura di), Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford University Press, 1991.
  2. ^ Alexander Kazhdan, Rus'-Byzantine Princely Marriages in the Eleventh and Twelfth Centuries, Harvard Ukrainian Studies, 1989.
  3. ^ Gerhohus Reicherspergensis, De investigatione Antichristi, MGH LdL 3, I.17, p. 324f.
  4. ^ Ferenc Makk, The Árpáds and the Comneni: Political Relations between Hungary and Byzantium in the 12th century, Akadémiai Kiadó, 1989.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Gran Principe di Kiev e Černihiv Successore
Sviatopolk II dal 1113 al 1125 Mstislav
Controllo di autoritàVIAF (EN3276787 · ISNI (EN0000 0000 8351 5499 · BAV 495/330702 · CERL cnp00405019 · LCCN (ENn85371641 · GND (DE119256266 · BNF (FRcb12093958t (data) · J9U (ENHE987007304231905171