Ponte Sant'Angelo
Ponte Sant'Angelo | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Roma |
Attraversa | Tevere |
Coordinate | 41°54′06.49″N 12°27′59.22″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
Dati tecnici | |
Tipo | Ponte ad arco |
Materiale | peperino, rivestito da travertino |
Campate | 5 |
Luce max. | 18 m |
Realizzazione | |
Progettista | Demetriano |
Costruzione | ...-134 |
Intitolato a | Michele |
Mappa di localizzazione | |
Ponte Sant'Angelo (nome ufficiale: ponte S. Angelo), noto anche come pons Aelius (ponte Elio), pons Hadriani (ponte di Adriano) o ponte di Castello[1], è un ponte che collega piazza di Ponte S. Angelo al lungotevere Vaticano, a Roma, nei rioni Ponte e Borgo.
Fu costruito a Roma nel 134 dall'imperatore Adriano per collegare alla riva sinistra il suo mausoleo. Si tramanda il nome dell'architetto Demetriano.
Storia
Era costruito in peperino e rivestito da travertino e aveva tre arcate (una si chiamava testicolare), a cui si accedeva mediante rampe dalla riva. Le rampe erano a loro volta sostenute da tre arcate minori sulla riva sinistra e da due sulla riva destra, verso il mausoleo di Adriano, che furono distrutte nel 1893 in occasione della realizzazione degli argini del fiume e sostituite da arcate moderne. Il piano stradale aveva ai lati alti marciapiedi dotati di balaustre in travertino.
Nel luglio 472 fu utilizzato dalle truppe germaniche del magister militum Ricimero per attaccare la parte orientale della città, difesa dall'imperatore romano Antemio. Nel Medioevo fu utilizzato dai pellegrini diretti alla Basilica di San Pietro e fu conosciuto anche con il nome di "ponte di San Pietro" (pons Sancti Petri). Nel VI secolo sotto il papa Gregorio Magno, prese il nome di "ponte Sant'Angelo" dal Castel Sant'Angelo (originariamente mausoleo di Adriano). Durante il giubileo del 1450 le balaustre del ponte cedettero per la gran calca dei pellegrini e morirono molte persone: in seguito furono abbattute alcune case alla testata del ponte per consentire uno spazio di deflusso ai pellegrini. Furono inoltre costruite due piccole cappelle rotonde dedicate a Santa Maria Maddalena e ai Santi Innocenti, che furono abbattute per motivi di difesa nel 1527. Nella piazza antistante al lato sinistro del Tevere si apriva piazza di Ponte, su cui si affacciava lo scomparso palazzo fatto costruire da Bindo Altoviti, in cui per lungo tempo si eseguivano le condanne alla pena capitale usando esporre sul ponte i corpi dei condannati a morte, come monito per la popolazione.
Nel 1535 papa Clemente VII fece collocare all'ingresso del ponte le statue di san Pietro e san Paolo a cui furono successivamente aggiunte altre statue raffiguranti i quattro evangelisti ed i patriarchi Adamo, Noè, Abramo e Mosè. Nel 1669 papa Clemente IX fece realizzare un nuovo parapetto, disegnato dal Bernini, sopra il quale furono collocate dieci statue raffiguranti Angeli che portano gli strumenti della Passione, scolpite da allievi di Bernini sotto la sua direzione. Delle statue precedenti rimangono solo quelle di Pietro e Paolo.
- Angelo con la colonna (scultore Antonio Raggi, iscrizione "Tronus meus in columna").
- Angelo con i flagelli (scultore Lazzaro Morelli, iscrizione "In flagella paratus sum").
- Angelo con la corona di spine: l'originaria scultura di Bernini e del figlio Paolo non fu mai messa in opera sul ponte e fu collocata nel XVIII secolo nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte. La scultura sul ponte è una copia dello scultore Paolo Naldini (iscrizione "In aerumna mea dum configitur spina"),
- Angelo con il sudario o Angelo con il Volto Santo (scultore Cosimo Fancelli, iscrizione "Respice faciem Christi tui").
- Angelo con la veste e i dadi (scultore Paolo Naldini, iscrizione "Super vestem meam miserunt sortem").
- Angelo con i chiodi (scultore Girolamo Lucenti, iscrizione "Aspiciant ad me quem confixerunt").
- Angelo con la croce (scultore Ercole Ferrata, iscrizione "Cuius principatus super humerum eius").
- Angelo con il cartiglio: l'originale scolpito dal Bernini insieme al figlio Paolo, non fu collocato sul ponte e sarà spostato nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte nel XVIII secolo e sostituito da una copia di Bernini stesso con l'aiuto dello scultore Giulio Cartari (iscrizione "Regnavit a ligno deus").
- Angelo con la spugna (scultore Antonio Giorgetti, iscrizione "Potaverunt me aceto").
- Angelo con la lancia (scultore Domenico Guidi, iscrizione "Vulnerasti cor meum").
Da questo ponte deriva il nome del rione Ponte.
Le statue del ponte
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Tronus meus in columna
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In flagella paratus sum -
In aerumna mea dum configitur spina
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Respice faciem Christi tui
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Super vestem meam miserunt sortem
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Aspiciant ad me quem confixerunt
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Cuius principatus super humerum eius
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Regnavit a ligno deus
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Potaverunt me aceto
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Vulnerasti cor meum
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San Paolo, a capo del ponte
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San Pietro, a capo del ponte
Trasporti
Note
- ^ Finché Roma era dentro le mura.
Voci correlate
Altri progetti
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