Palazzo dei Vescovi a San Miniato al Monte
Il palazzo dei Vescovi a San Miniato al Monte era una residenza estiva dei Vescovi di Firenze e fu fatto costruire, a proprie spese, da monsignor Andrea dei Mozzi, vescovo di Firenze, rammentato da Dante nel canto XV dell'Inferno.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1320 la costruzione venne terminata dal vescovo Antonio d'Orso e in seguito un altro vescovo fiorentino Angelo Ricasoli vi fece alcune aggiunte.
Il palazzo ha una merlatura antica e finestre ogivali a bifora, sulle quali si vedono le armi in pietra della Chiesa, di Andrea dei Mozzi, di Antonio d'Orso, del popolo di Firenze e di Angelo Ricasoli.
Nel 1574 il palazzo venne annesso al monastero dei Benedettini, nel 1553 fu ridotto a caserma per le truppe spagnole al servizio di Cosimo I e subì molti danni e trasformazioni. Dal 1630 al 1633 fu assai danneggiato quando venne adibito a lazzeretto per gli appestati.
Subì nuove divisioni, effettuate dai Gesuiti fra il 1703 e il 1774. Negli anni 1903-1922 fu restaurato dall'architetto Enrico Au-Capitaine che rimise in luce gli affreschi del salone.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Lumachi Firenze - Nuova guida illustrata storica-artistica-aneddotica della città e dintorni, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1929
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