The Shadow Self
The Shadow Self album in studio | |
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Artista | Tarja |
Pubblicazione | 5 agosto 2016 |
Durata | 66:02 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Symphonic metal[1][2] Rock sinfonico[1] |
Etichetta | earMUSIC |
Produttore | Tarja |
Registrazione | 2015-2016 |
Tarja - cronologia | |
Singoli | |
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The Shadow Self è il settimo album in studio della cantante finlandese Tarja, pubblicato nell'agosto 2016, anticipato dal prequel The Brightest Void, pubblicato due mesi prima.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]The Shadow Self è un album symphonic rock e symphonic metal contenente otto inediti, una cover e due brani già apparsi nel prequel The Brightest Void, ossia No Bitter End e Eagle Eye, seppure in una versione differente. Il batterista Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers suona la batteria nelle tracce 2, 3 e 11.[4] The Shadow Self è stato influenzato dal concetto di yin e yang[5] e, insieme a The Brightest Void, richiama il dualismo luce-oscurità, rappresentando l'oscurità laddove il prequel rappresenta la luce.[6]
L'album si apre con il singolo Innocence, caratterizzato da un accompagnamento con il pianoforte, suonato dalla stessa Tarja.[1][7] La traccia Demons in You vede la partecipazione della frontwoman degli Arch Enemy, Alissa White-Gluz, che canta sia in growl che in clean.[1] Supremacy è la cover dell'omonimo brano dei Muse.[1] In Eagle Eye, Tarja duetta col proprio fratello Toni Turunen,[7] ma, a differenza della versione presente in The Brightest Void, la canzone non vede la partecipazione del batterista Chad Smith.[8] The Living End si avvicina al genere acustico e al celtic rock e si avvale di un accompagnamento di cornamuse,[9][10] mentre la traccia Undertaker introduce atmosfere epic metal e si riavvicina in parte allo stile dei Nightwish.[10] L'album si conclude con una traccia nascosta senza titolo, influenzata dai generi EDM e speed metal.[9]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Innocence – 6:03 (Tarja Turunen, Anders Wollbeck, Mattias Lindblom)
- Demons in You (feat. Alissa White-Gluz) – 4:44 (Tarja Turunen, Julian Barrett, Erik Nyholm, Alex Jonson, Christel Sundberg)
- No Bitter End – 4:26 (Tarja Turunen, Alex Scholpp, Mattias Lindblom, Daniel Pieper)
- Love to Hate – 5:57 (Tarja Turunen, Erik Nyholm, Angela Heldmann)
- Supremacy – 5:03 (Matthew Bellamy) – Cover del brano dei Muse
- The Living End – 4:41 (Tarja Turunen, Johnny Andrews)
- Diva – 5:45 (Tarja Turunen, Anders Wollbeck, Mattias Lindblom)
- Eagle Eye (Album Version feat. Toni Turunen) – 4:36 (Tarja Turunen, Pauli Rantasalmi)
- Undertaker – 6:41 (Tarja Turunen, Atli Örvarsson, Mattias Lindblom)
- Calling from the Wild – 5:13 (Tarja Turunen, Alex Scholpp, Mattias Lindblom)
- Too Many – 12:53 (Tarja Turunen, Guillermo De Medio, Angela Heldmann) – Contiene una traccia nascosta senza titolo
- Special edition bonus DVD
- Interview – 16:55
- No Bitter End (Official Video Clip) – 4:03
- Innocence (Official Video Clip) – 5:29
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2016) | Posizione massima |
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Austria[11] | 19 |
Belgio (Fiandre)[12] | 37 |
Belgio (Vallonia)[13] | 39 |
Finlandia[14] | 13 |
Francia[15] | 75 |
Germania[16] | 7 |
Regno Unito[17] | 149 |
Repubblica Ceca[18] | 3 |
Spagna[19] | 46 |
Stati Uniti[20] | 23 |
Svizzera[21] | 11 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Francesca Carbone, Tarja – Recensione: The Shadow Self, su metallus.it, 2 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
- ^ (EN) Ali Cooper, Tarja Turunen – The Shadow Self, su rocksins.com, Rock Sins, 23 agosto 2016. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ Tarja, Brightest Void: album a sorpresa in uscita a Giugno!, su soundsblog.it, 7 aprile 2016. URL consultato l'11 luglio 2017.
- ^ (EN) Tarja - 'THE BRIGHTEST VOID – THE PREQUEL' JUNE 3rd, 2016 -- 'The Shadow Self' - new album out AUGUST 5th, 2016", su tarja-theshadowself.com. URL consultato il 9 ottobre 2016.
- ^ (PT) Tarja: "Eu amo o Brasil e sempre vou tocar no país", disse a vocalista, su roadiecrew.com, Roadie News, 16 maggio 2017. URL consultato il 9 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2017).
- ^ (EN) TARJA TURUNEN: 'I've Gone Through Some Kind Of Self-Discovery In Recent Years, su blabbermouth.net, 2 agosto 2016. URL consultato il 9 luglio 2017.
- ^ a b Simone Maurovich, Cristina Cannata, Tarja - The Shadow Self, su spaziorock.it, 13 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2016).
- ^ The Brightest Void, su edel.it, 3 giugno 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
- ^ a b Stefano Pellone, Tarja Turunen: “The shadow self”. La recensione, su melodicamente.com, 31 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
- ^ a b Dario Cattaneo, TARJA – The Shadow Self, su metalitalia.com, 27 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
- ^ (DE) Longplay-Charts vom 19. August 2016, su oe3.orf.at. URL consultato il 17 agosto 2016.
- ^ (NL) TARJA - THE SHADOW SELF, su ultratop.be. URL consultato il 19 agosto 2016.
- ^ (FR) TARJA - THE SHADOW SELF, su ultratop.be. URL consultato il 19 agosto 2016.
- ^ (FI) Tarja Turunen: The Shadow Self, su ifpi.fi. URL consultato il 14 agosto 2016.
- ^ (FR) Le Top de la semaine : Top Albums, su snepmusique.com. URL consultato il 19 agosto 2016.
- ^ (DE) TARJA - THE SHADOW SELF, su offiziellecharts.de, 12 agosto 2016. URL consultato il 12 agosto 2016.
- ^ (EN) Official Charts Company (TXT), su zobbel.de, 13 agosto 2016. URL consultato il 22 agosto 2016.
- ^ (CS) Czech Official Chat- Week 32, 2016, su ifpicr.cz. URL consultato il 12 ottobre 2016.
- ^ (ES) TARJA - THE SHADOW SELF (ALBUM), su spanishcharts.com. URL consultato il 25 agosto 2016.
- ^ (EN) Billboard, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 12 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
- ^ (DE) TARJA - THE SHADOW SELF, su swisscharts.com. URL consultato il 17 agosto 2016.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The Shadow Self, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Tarja - The Shadow Self, su tarja-theshadowself.com.
- (EN) Sito ufficiale di Tarja Turunen, su tarjaturunen.com. URL consultato il 4 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2013).