Opening act of the very first album, this song’s got a clear synthpop connotation, heading straight for your ears and your heart, with a hammering rhythmic and a powerful melody. Nick So.low’s baritone voice introduces immediately one of the main concepts of the whole album, i.e. the typical contrast of feelings experimented during the pandemic (that stroke very hard in Italy), where individualism took its apex on the social medias thus describing a decadent society, forced in the narrow rooms of a new collective illness.
The song, produced in Miami (USA), has got a strong rhythmic and is particularly appreciated for the balanced alternance between stanzas and choruses, never falling into a common scheme. A brilliant mastering characterizes a successful track, very danceable and well characterized with originality and deepness of message.

Nick SoLow says:
“I wrote these lyrics in 2021, during a forced long pause of my job, when I often spent solitary hours home and I felt the need to re-elaborate that particular period of my life, I had to confront with a sensation of inner conflict and a growing unease towards the society in general, that I felt as self-closed and very individualistic; however, all of this was somehow combined with a certain sense of sympathy with people, a general sense of trust I received by the exceptional effort I made with my own job for helping people cope with the pandemic (I worked in the public sector), granting them some basic goods and services to avoid the fatal infection. The verse “I still love the ones who hurt each other” represents exactly that and may be linked to the following “I still love the ones who join this pleasure – pain”, which contains the oxymoron of what I said above and of entire song too.”


Pezzo di apertura del début album dei Krimea, This Pleasure è il primo singolo in assoluto della band, di chiare connotazioni synth pop e punta dritto dritto all’orecchio e al cuore, esibendo una ritmica martellante e una melodia prepotente. La voce baritonale di Nick Solow inaugura un testo che svela uno dei concept dell’album, cioè il contrasto di sentimenti tipico del periodo post epidemiologico, dove l’individualismo esasperato nei social è esploso come unico approdo per una società in decadenza, costretta in stanze asfittiche dall’avvento di una pandemia mai realmente sopita.

Il brano, prodotto a Miami - USA, ha un ritmo incalzante e fa apprezzare l’alternanza, equilibrata e ben pensata, tra strofe e ritornelli, non senza il “mestiere” di un duo che, appena nato, sembra già possedere l’esperienza di un gruppo affermato. La cassa in quattro di fine ritornello e un mastering brillante sono caratteristiche di un brano riuscito, ballabile e connotato da originalità e profondità del messaggio.

Dice SoLow: “ho scritto questo testo nel 2021, durante una lunga pausa lavorativa forzata, dove ho rielaborato il periodo in corso e l’incubo della pandemia. Ho sentito la necessità di catturare una sensazione di conflitto tra il crescente malessere della società, chiusa in sé stessa e nel suo individualismo, e un contemporaneo e personale sentimento di sim-patia verso le persone in generale, inteso come “syn -pathos” cioè condivisione del sentire con altri esseri animati, a seguito dell’eccezionale sforzo che ho compiuto durante la pandemia per assicurare dei servizi essenziali alla Società, minacciata allora da un virus letale. La frase: “I still love the ones who hurt each other” (Amo ancora quelli che si feriscono a vicenda) ne è il compendio e non va slegata dal successivo “I still love the ones who join this pleasure – pain” (Amo ancora quelli che sono dentro a questo piacere - dolore), cui è affidato l’ossimoro concettuale della canzone”.